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Autore: Arkadio    26/01/2006    7 recensioni
Bianco-Nero, Studiosa-Nullafacente. Diversi, ma complementari. L'uno per l'altra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Dicono le previsioni che… oggi non dovrebbe piovere

Ola^^

Idea bazzicata mentre ricontrollavo il secondo capitolo di “Atto”. Tranquilli, non la accantono^^

Potreste considerarla una song fic sulle note di Essenziale, degli 883. Pairing Lily/James, una coppia che mi ha sempre ispirato molto.

Beh, fatemi sapere che ne pensate.

Mi sono divertito a scriverla, spero sarà lo stesso per voi a leggerla.

Recensite grazie^^

Arkadio

 

 

 

[Dicono le previsioni che… oggi non dovrebbe piovere.

E che il tempo resterà così, minimo almeno fino a lunedì.

Si aprono scenari interessanti per il prossimo weekend.

Si aprono scenari interessanti anche per noi due insieme

883 – Essenziale]

 

“Eddai Evans… le previsioni danno sole splendente!”

“No, James. Dobbiamo studiare.”

James Potter tentava da ore di convincere la sua ragazza, Lily Evans ad uscire.

“Ti prego, solo un giorno… sono tutti troppo impegnati per i MAGO per notare la nostra assenza. E poi non dire che non hai già finito di studiare da un paio di settimane…”

Lily rimase basita.

“Cosa c’entra questo?”

Lui sorrise.

“C’entra che non hai più scuse.”

Le prese la mano e la tirò a se prima di baciarla dolcemente.

Lei lo guardò sorridendo.

“Ti odio, James Potter.”

Il ragazzo rise di gusto.

“Sai benissimo che non è vero.”

Si diressero verso il dormitorio, mano nella mano. Semplicemente pensando al giorno dopo.

 

“TU HAI CONVINTO CHI A FARE COSA ?!?”

“Paddy, mi hai fracassato un timpano!

Sirius Black, il miglior amico di James insieme a Remus e Peter. I Marauders, così erano conosciuti a scuola. Famosi, belli e irraggiungibili. Tra loro spiccava il migliore in ogni campo. Ed erano amici per la pelle.

“No, fammi capire… tu, il re del fancazzismo, avresti convinto Lily Evans, regina dello studio, a passare il sabato a Hogsmeade in prossimità dei MAGO?”

Prongs sorrise

“Beh, sì…”

Remus scosse la testa con un ghigno in volto, Peter rimase basito qualche istante.

Padfoot era incredulo, inginocchiato sul letto.

“Non capirò mai come fai.”

“Un giorno le insegnerò messer Black.”

James e Sirius, Prongs e Padfoot. I più famosi della scuola. Geni indiscussi e casinisti di professione. Le persone più odiate da Gazza. Ma tra loro leali, sempre. In qualsiasi occasione.

“Divertiti allora, testone.”

Jamie sorrise.

“Quello che farò.”

 

“Pronta Evans?”

Inutile girarci intorno, sapeva benissimo che lei odiava essere chiamata per cognome da lui. E lui ovviamente lo faceva sempre.

Lily scese dalle scale in punta di piedi, cercando di non fare casino.

“Smettila di chiamarmi per cognome Potter, e non gridare!”

Se qualcuno si fosse svegliato l’idea sarebbe andata a rotoli prima ancora di cominciare.

James sorrise.

“Dai, andiamo Lily, ci aspetta una giornata perfetta.”

Le strinse la mano e uscirono alla luce del sole. Una luce forte, che sapeva di libertà.

 

Girarono per ore a Hogsmeade, guardando tutti i negozi, fermandosi alle varie pasticcerie e a prendere una burrobirra ai “Tre manici di scopa”.

Erano felici, insieme. Nessuno ci avrebbe scommesso nemmeno una falce. Erano troppo diversi: serietà-immaturità, impegno-pigrizia, bianco-nero. Forse era questo il loro segreto. Le loro differenze li completavano. Li rendevano essenziali l’uno all’altra.

Infatti, a dispetto delle aspettative, e dei sei anni precedenti passati a litigare per nulla, ora erano insieme. E stavano dannatamente bene. Del futuro non si curavano. Ora c’erano solo loro.

“Bello bello bello!”

James si era piantato davanti al negozio “Tutto per il Quidditch”, a osservare il “Kit Nimbus per la revisione delle scope”

Lei lo fissò qualche istante, poi entrò nel negozio, uscendone con la scatola in mano.

Lui rimase a occhi sbarrati, fissandola. Come a chiedere il perché.

Lily arrossì.

“Così. I regali non devono per forza avere motivo…”

James rimase fermo qualche istante, poi scoppiò a ridere di gusto

“Ti ricordi, la nostra prima litigata – disse – era nata per colpa di un compito di pozioni che non volevi passarmi…”

Annuì.

“E guarda dove siamo arrivati…”

Lui l’abbracciò.

“Ti amo, mia piccola dolce secchiona.”

Lei rispose all’abbraccio.

“Anche io, mio malandrino.”

 

 

[Niente orari stabiliti,ne telefonate “Dove sei?”

Solo asfalto, un bel paesaggio e noi. Un bel paesaggio e di mezzo noi.

Ne avevo un gran bisogno sai, di ascoltare le mie emozioni, non lo faccio mai.

Di pensare solo a te che se…, essenziale.

883 - Essenziale]

 

 

Corsero felici per il paese, godendosi ogni istante di quel sole splendente. Si sdraiarono sull’erba ai piedi della Stamberga Strillante, lontano da occhi curiosi a baciarsi, si rotolarono nell’erba abbracciati.

Per la prima volta, forse da molto tempo, erano felici.

Semplicemente felici.

Nulla di più, nulla di meno.

Fissavano insieme il sole tramontare, nessuno dei due parlava. Giocavano solo a sincronizzare i propri respiri, consci che tra poco più di un’ora sarebbe stata ora di tornare al castello.

Che quella giornata sarebbe stata loro. Semplicemente loro. Che se la sarebbero portata nel cuore. Che non se la sarebbero dimenticata mai.

A rompere il silenzio fu James.

“senti Lily…”

Lei tese le orecchie.

Lui era imbarazzatissimo.

“Beh… volevo darti questo…”

Gli porse un pacchetto.

Lei lo guardò, rossa in viso.

“Perché?”

Lui sorrise

“Oggi ho imparato che non c’è bisogno di una ricorrenza per fare un regalo.”

Lily aprì lentamente il pacchetto, con una lentezza esasperante. Da quello uscì una cornice in argento con una foto di loro due ai tre manici di scopa.

Lei la guardò con le lacrime agli occhi.

“C… Come?”

James scosse la testa.

“Ho i miei contatti… e poi così non dimenticherai mai questo giorno…”

Lily lo abbracciò forte.

“Come potrei? È stato il più bel giorno della mia vita! Ti amo James…”

Lui la strinse a se.

“Anch’io, piccola.”

Tornarono poi a Hogwarts, abbracciati. Riuscirono a non farsi beccare. Gli altri Maradeurs e Alice Paciock li avevano coperti.

James rientrò gongolante in dormitorio.

Sirius lo fissò.

“Divertito Prongs?”

Si sedette sul letto, poi si sdraiò, con le braccia dietro la testa.

“Una splendida giornata ragazzi. Praticamente perfetta.”

Sirius e Remus sorrisero, alzando gli occhi al cielo e tornando a parlare di Quidditch.

James no, aveva altro a cui pensare.

E quell’altro rispondeva al nome di Lily Evans.

  
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