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Autore: buzzy    31/03/2011    1 recensioni
Si dice che il miglior modo per conquistare una donna sia farla ridere,nei miei 25 anni di vita posso affermare che il contrario non funziona,infatti le mie uscite con lo stesso ragazzo non andavano oltre quota due:un bel due di picche!!!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Per chi vive da solo avere una presenza estranea nel proprio habitat può essere in qualche modo sgradevole,le tue libertà e abitudini vengono necessariamente modificate.
L'evidenza di aver bisogno di togliermi quei vestiti bagnati, che ormai erano diventati una seconda pelle, e di una doccia calda era palese,le mie mani perennemente bollenti erano pezzi di ghiaccio e la mia schiena era continuamente attraversata da brividi di freddo,l'individuo che si era auto-invitato poco elegantemente a casa mia e che ora sedeva comodamente sul mio amato divano senza intenzione di andarsene prima di aver sorseggiato un dannato caffè avrebbe dovuto aspettare in casa mia finché non avessi trovato rimedio al gelo che si era impossessato di me.
Le speranze di fuga dell'ospite sgradito erano andate a monte quasi subito dopo aver varcato il portone di casa,dopo aver acceso luci e riscaldamenti,l'amata belva feroce in cui confidavo era già bella che addormentata  e l'ospite sgradito non aveva intenzione di lasciarmi in pace.

“Okay sentimi bene,ora tu resti qui seduto buono buono senza muovere un muscolo e curiosare in giro,se ti scopro a far qualcosa di sbagliato sei morto”,dissi minacciandolo, “Vedrò di perdere poco tempo,così potrai metterti in viaggio molto presto”

“Fai con comodo e se hai bisogno chiama pure mi trovi qui sul tuo divano a tua disposizione”,disse sorridendo.

Il mio self-control ormai allenato mi impedì di rispondergli,non avevo tempo per litigare con lui,avrei solo prolungato la sua presenza in casa mia e inoltre non vedevo l'ora di mettere fine ai brividi di freddo e di sentire il getto d'acqua calda e vapore prendere il loro posto sulla mia pelle.
Entrata in bagno accesi la radiolina,misi l'accappatoio sui termosifoni e mi catapultai dentro il box doccia,sarei rimasta ore lì dentro ma invece dopo un paio di minuti ero già fuori,una breve asciugata ai capelli,e poi subito diretta in camera mia pronta a vestirmi...qui arrivò il dubbio esistenziale.
Se fosse stata una normale sera da trascorrere nella tranquillità della mia casa avrei messo senza esitazione uno dei miei pigiamoni con sopra stampato qualche strano pupazzo e le mie pantofole dei simpsons grandi il doppio dei miei piedi,pronta per il tuffo sul materasso,ma quella sera la scelta era difficile;
Era mezzanotte passata sarebbe stato più normale presentarmi in pigiama,sebbene fosse una tenuta poco seria,piuttosto di presentarmi con abiti normali solo per via della presenza di Andrea,ma mi imbarazzava l'idea di stare in tenuta notturna e così dopo aver uscito quasi mezzo armadio e aver perso più o meno mezz'ora optai per indossare una tuta,una via di mezzo tra le due opzioni.

“Il caffè arriva tra un attimo”dissi a a voce leggermente alta passando direttamente in cucina.

L'aroma proveniente dalla moka si espandeva in tutta la cucina e probabilmente in tutte le stanze,sebbene non amassi l'amara bevanda il suo odore era piacevole,preparai il vassoio con tazzina zuccheriera e qualche dolciume,gli zuccheri risvegliavano meglio di qualsiasi cosa.
All'entrata del salone vidi la televisione accesa,trasmetteva uno di quei classici programmi notturni dove il conduttore faceva domande e si rispondeva da solo,ma sul divano non si vedeva nessuno.
“Sarà andato in bagno” mi dissi mentre mi avvicinavo per poggiare il tutto sul tavolino vicino.,purtroppo a quel punto vidi che invece Andrea era sdraiato e dormiva profondamente sul mio sofà.

“No no no no non puoi farmi questo!Svegliati,su svegliati”,con modi delicati da scaricatore di porto mi misi a scuotergli una spalla,
“Giuro che se non ti svegli troverò un modo per prenderti di peso e di sbatterti fuori. Svegliati per dindirindina”,piagnucolavo,gridavo,ma inutilmente continuava a dormire come un bradipo in letargo.
La mia vita quando ero con lui diventava sempre una tragicommedia,nel salotto di casa mia si stava formando un solco nel pavimento,per il nervosismo camminavo avanti indietro con tutt'altro che passo felpato,lanciavo un'occhiata al caffè poi al bel addormentato tutto mentre bofonchiavo insulti;
Esausta me ne andai in camera mia sbattendo la porta per riaprirla dopo qualche minuto,constatando che il rumore non aveva avuto effetto, per portare un plaid alla causa delle mie ulcere in corso.



DIN DON DIN DON DIN DON,qualcuno si stava divertendo a suonare il mio campanello o forse voleva mandarmi su tutte le furie,erano ancora le nove del mattino e già venivano a disturbare.
DIN DON DIN DON DIN DON,non avevo intenzione di alzarmi,prima o poi si sarebbero arresi pensai mentre sprofondavo nelle coperte,suonate quanto volete io non mi alzo,nessuno verrà ad aprirvi la porta.

“Si,chi è?”, chiese una voce maschile mezza addormentata ad una donna sulla cinquantina con delle valigie davanti l'uscio di casa.

“Eppure non penso di aver sbagliato casa”disse la signora mentre controllava il nome sul portone,squadrò il ragazzo con la camicia mezza sbottonata che la fissava ancora confuso,per poi scansarlo ed entrare,mentre quello richiudeva la porta.

“Giuliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”

Il campanello aveva smesso di suonare,avevo ripreso sonno per poi saltare in aria sentendo qualcuno urlare il mio nome,non poteva essere,c'era solo una persona che con le sue grida istintivamente riusciva a mettermi sull'attenti anche appena svegliata:
“Mamma?”


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