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Autore: Ratchel Vitani    01/04/2011    2 recensioni
2072. Hai i tipici capelli rossi dei Weasley e gli occhi grigi dei Malfoy. Cloe Malfoy lavora per la Gazzetta del Profeta e ha realizzato il suo più grande desiderio: scoprire l’identità di Talim Evans, una strega scomparsa misteriosamente nel 2030 all’età di 50 anni. Ad aiutarla, sulla sfondo di questa storia, ci saranno tutti gli amici di Talim, che hanno vissuto momenti incancellabili con lei.
Prime di tutti, Cassandra ed Elizabeth Lestrange, le gemelle dagli occhi bicolore, figlie della Morte in persona. Così simili eppure così diverse fin dalla più tenera età.
Hattie Darcy , la tenera ragazzina innocente che viveva con la madre ignara di chi fosse il padre, ma con un grande cuore e con tanta voglia di scoprire la verità.
Blaise Zabini, un grande amico di gioventù di Talim, scampato per miracolo alla morte che ha abbracciato tutti i suoi più fedeli compagni dopo la scuola.
Ebrill Lerner, la bambina che Talim incontrò per caso mentre tornava a rivisitare l’orfanotrofio in cui era vissuta molti anni prima.
Harry Potter, colui che ha cercato di salvare Talim trovandosi a fare i conti con la testardaggine della ragazza.
Ron Weasley ed Hermione Granger, ormai coppia felice, tornano a fare i conti con i loro tristi ricordi.
Colpi di scena e una storia che vi lascerà senza fiato!
Prego gente, confondetevi le idee! E per maggiori informazioni sull'infanzia di Talim, leggete "Diario di Talim Evans: anni 1986-1990".
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutto su Talim Evans'
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Ebrill Lerner, 1 parte

Ebrill Lerner. Prima parte.

Ebrill Lerner si sedette come meglio poté sullo scomodo letto. Io attendevo con pazienza su una sedia accanto a lei. Bevve un goccio d’acqua dal bicchiere che le aveva porto con gentilezza la nipotina Lydia e poi si schiarì la gola.

 

Talim Evans nacque il 23 luglio 1980 a Krisjelm, nella terra di mezzo. Discendeva da stirpe elfica come sua madre, Nicole, figlia di un uomo mortale e di un’ elfa. Entrambi i suoi genitori avevano frequentato Hogwarts ed erano appartenuti alla temibile casata di Serpeverde.

Pochi mesi dopo la su nascita fu affidata ad un tutore, un elfo centenario e severo, che si prese cura di lei. Le insegnò a leggere e scrive elfico, non trascurando però l’inglese che le sarebbe servito, e ad andare a cavallo e la educò meglio che poté.

Talim aveva una folta chioma di capelli biondi, lisci e lunghi sono alla vita. Aveva la carnagione rosea e delle deliziose fossette quando rideva. Due grandi ed espressivi occhi verdi vagavano sognanti sui paesaggi ameni intorno a lei. Nel suo sguardo però c’era anche qualcos’altro: la consapevolezza di non avere una famiglia, di non avere una madre che la crescesse con amore e di un padre che l’abbracciasse forte dicendole di volerle bene.

Talim non sapeva perché fosse sola. Non sapeva perché fosse stata abbandonata in quel modo. Sapeva solo che i suoi genitori erano morti e che lei viveva in un periodo di guerra durante il quale migliaia di uomini morivano per un bene ancora troppo lontano.

Sebbene la famiglia in cui viveva l’amava e la faceva sentire parte di essa, Talim non riusciva ad accettarlo e voleva sapere come erano morti sua madre e suo padre. Tutti le dicevano che erano caduti per la loro terra e ciò che amavano. Ogni giorno lei si inginocchiava dinnanzi alle loro lapidi e la foto dei suoi genitori abbracciati le riempiva il cuore di tristezza.

Sua madre era bella, con il naso aquilino e i capelli e gli occhi scuri. Suo padre era più trasandato, con i capelli biondi scompigliati e la barbetta non curata.

A volte pensava di non doversi trovare lì. Lei sarebbe dovuta morire con loro. Che senso aveva ora la vita?

Si sentiva sola, abbandonata a sé stessa. Sapeva che nella sua vita non ci sarebbe mai stato un padre ad aiutarla, ad alzarla quando cadeva e ad incoraggiarla ad andare avanti. Nella sua infanzia aveva conosciuto solo persone che cercavano di aiutarla perché erano costretti. Lei era stata affidata a loro ed era compito loro crescerla. Ma nonostante questo all’età di sei anni la sua vita ebbe un’altra svolta.

Nella terra di mezzo imperversava la guerra contro le forze del male e il suo tutore pensò che fosse meglio tenere Talim lontana dalla morte e dalla sofferenza. Così incaricò la sua stessa figlia di avvolgere Talim in una coperta e portarla lontano da lì. Le diede informazioni precise ed ella, seppur a malincuore, obbedì.

Talim era per lei come una sorella e l’idea di allontanarla dalla sua vita per sempre la distruggeva. Ma non poteva disubbidire a suo padre. Perciò quella notte, dopo aver baciato Talim che dormiva sulla fronte, la coprì con una coperta.

Quando Talim si svegliò, si trovava in un luogo sconosciuto. Era distesa su un divano duro e sentiva della voci. Si tirò a sedere e vide due donne. Una era una signora con i capelli prematuramente grigi raccolti in uno chignon disfatto e con un lungo vestito scuro e rattoppato più volte. L’altra era molto più giovane, con un bellissimo ed elegante vestito rosso ricamato d’oro e un mantello nero sulle spalle. I lunghi e mossi capelli castani le incorniciavano il viso perfetto rovinato dalla sua triste espressione.

“Ancora” pensò Talim. Veniva nuovamente abbandonata. Ma questa volta poteva e voleva reagire. Non era una bambina in fasce, ora poteva far sapere cosa pensava. Si era alzata e si era lanciata tra le braccia di colei con cui era cresciuta, la giovane donna. Piangeva e la supplicava di non lasciarla. Non ottenne risposta ma sapeva che anche lei stava piangendo.

-Perché?- chiese Talim alzando lo sguardo con gli occhi lucidi.

- Lo capirai, Talim, lo capirai – aveva risposto lei, poi l’aveva baciata sul capo e mentre l’altra donna brancava Talim, lei se ne era andata con il lungo mantello nero che fluttuava alle sue spalle.

E Talim era stata nuovamente abbandonata, era stata tradita ed era ancora, terribilmente, sola.

Ora si trovava a Londra, in un orfanotrofio. La signora che le aveva impedito di correre dietro alla giovane donna che se ne andava era Jane Smith, la proprietaria di quell’enorme edificio dalle pareti verdognole. Il posto era squallido e già allora sembrava cadere a pezzi. La donna aveva mostrato a Talim la sua stanza dove già dormiva una bambina e aveva cercato di metterla a letto. Ma Talim si era rifiutata. Con lei era stata portata una valigia contenente tutte le sue cose ma la bambina non aveva permesso alla donna di metterci mano. La signora Smith, arresasi dinnanzi ai capricci di Talim, la lasciò lì e andò a dormire. Talim si addormentò tra le lacrime su quel letto scomodo di cui sentiva le molle sotto di lei.

 

Angolo autrice

Non volevo scriverlo nella storia dal momento che è “tratta da Harry Potter”. Talim vive fino a sei anni a Gran Burrone, il suo tutore è Elrond e la giovane donna è Arwen.

   
 
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