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Autore: essie    01/04/2011    20 recensioni
Quando Alice trascina Bella negli uffici della Cullen Communications, società di pubbliche relazioni, non ha idea dell'uragano che sta per sconvolgere la vita dell'amica.
Edward Cullen, bello, dolce e intelligente, è però il cugino di Rosalie Hale, che è la sorella di Jasper, per il quale Alice si prenderà una cotta. Jasper è anche il socio di Edward, e Rosalie, però, è la futura moglie di Emmett, il fratello di Alice, nonchè migliore amico di Bella, e... che casino!
SOSPESA
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Un po' stordita a causa di quelle meravigliose immagini di Breaking Dawn che circolano su Facebook da ieri sera, eccomi qui ad aggiornare! Oddio, ma le avete viste? *Q*            Direi che non vedo l'ora dell'arrivo di novembre!

Capitolo importante, questo. Non mi convince, sinceramente, ma decidere sta a voi ;) Quindi aspetto con ansia le vostre fantastiche recensioni =)

Nel capitolo si scopre qualcosa in più sulla nostra Tanya... chissà cosa ne penserete! Vi ricordo che per alcune scene ho preso spunto dai tre libri di Sophie Kinsella citati nel primo capitolo.

Vi ricordo la mia pagina di fb, su cui aggiungerò anche anteprime delle mie fiction e altre cose: http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1326206532470#!/profile.php?id=100002098235439

Non ho più niente da dire! Buona lettura, spero davvero che il capitolo vi piaccia ;)

 

Alice... dove mi stai trascinando?

Capitolo 5

 

 

-Bella, stai bene?-

Guardo Emmett con occhi vacui. –Come?-

-Sei strana. È tutto a posto?- ripete lentamente, aprendo la porta di casa e conducendomi fuori.  I raggi caldi del sole mi colpiscono immediatamente il viso.

-Sto bene, Emm- dico mentre infilo gli occhiali da sole. –Rilassati-

-Quello che non stai facendo tu!- ridacchia e mi circonda il collo con il braccio stringendomi a sé.

Sento due gelidi occhi blu perforarmi la nuca e digrigno i denti. Rosalie non può separarmi dal mio migliore amico.

-Ho i miei buoni motivi- borbotto.

-Hanno anche un nome, quei motivi? Magari uno che inizia per E finendo per D…-

Mi guardo freneticamente attorno, ma nessuno sta ascoltando la nostra conversazione. Alice, Jasper e Tanya parlottano tra loro sorridenti; Edward e Rosalie, invece, sono in disparte e discutono con aria seria.

-Te l’ha detto Alice?- sospiro rassegnata. Ovvio, Alice doveva vuotare il sacco con qualcuno.

-Avrei preferito che me lo dicessi tu- replica Emmett.

-Oh, Emm!- Lo abbraccio forte, respirando il suo profumo familiare. –Te lo avrei raccontato più tardi! Sono arrivata ieri e non abbiamo avuto tempo di stare insieme e di parlare a quattr’occhi…- mi blocco quando Tanya si avvicina a noi, i capelli biondo rossicci scompigliati dal vento leggero.

-Ho interrotto qualcosa?- chiede, e sul suo viso compare un’espressione colpevole.

-No, niente di importante- le sorrido.

-Bella, volevo mostrarti la spiaggia- mi propone –e magari raccontarti qualcosa su Santa Monica-

Accetto incuriosita e la affianco, mentre Emmett si allontana verso gli altri.

-Sai, a Santa Monica ci sono soprattutto liberal, intellettuali e “seguaci della macrobiotica”…-

-La macrobiotica?- ripeto perplessa.

Annuisce con aria di chi la sa lunga. –E’ una dieta basata su cereali integrali, verdure e pochissimi alimenti di origine animale. Ho provato a seguirla… inutile dire che ho miseramente fallito!-.

-Io non ce la farei mai- commento ridendo.

-Pensa a Rosalie: ormai sono due mesi che non mangia praticamente niente. Lei è una “seguace della macrobiotica”- alza gli occhi al cielo. –E’ ossessionata dall’idea di dimagrire. Sogna il matrimonio perfetto da tutta la vita-

-E tu? Sei fidanzata?-

Sorride enigmatica. –Sì, diciamo che sono fidanzata. A te non lo chiedo: lo so già. Emmett ci ha detto tutto di te, dal tu piatto preferito al tuo primo ragazzo-.

-Oh, no!- Mi copro il viso con le mani, imbarazzata.

-Forse è meglio cambiare argomento!- suggerisce ridendo. –Dicevo… qui ci sono soprattutto amanti del surf e dello skateboarding- Con il dito indica un punto in lontananza, dove s’intravedono delle persone su tavole da surf che si divertono in mare. –E il clima è semplicemente stupendo

-Perché qui non c’è nessuno?- domando con le sopracciglia aggrottate.

-Questo tratto di spiaggia è privato- spiega –diciamo che gli Hale sono molto ricchi!-

-Wow!- Davanti a noi è comparso uno spazioso gazebo bianco davvero elegante. All’interno ci sono qualche divano, una poltrona e un tavolo, immagino sia per il pranzo.

-Proprio come lo ricordavo!- esclama allegramente Edward alle mie spalle. Lui, Rosalie e Jasper ci superano e iniziano a sistemare le loro cose.

-Carino, vero?- Emmett sorride affiancandomi con Alice.

-Davvero carino!-

Ridacchia e mi stampa un bacio sulla guancia. –Dopo parliamo, te lo prometto-

La lista si allunga: Rosalie, Edward, e adesso anche Emmett!

Bevo un po’ d’acqua dalla bottiglietta che ho portato con me, ma appena punto lo sguardo su Edward inizio a tossire.

-Bella?- Alice, preoccupata, mi batte forte la mano sulla schiena.

-Sto… sto bene- boccheggio con un respiro profondo, e i Brandon, i quali hanno capito tutto, scoppiano in una fragorosa risata facendomi avvampare ancora una volta.

-Cosa succede?- chiede Rosalie, le sopracciglia inarcate. Indossa un costume rosso che io non potrei mai sognare di mettere.

-Niente, niente- si affretta a dire Alice, liberandosi dell’abitino che nascondeva il suo bikini viola nuovo di zecca.

Anche gli altri seguono il suo esempio, e in breve rimango l’unica ancora coperta. Emmett, Rosalie ed Alice corrono subito in acqua. Premurandomi di tenere lontano lo sguardo da Edward, semplicemente magnifico mezzo nudo, sciolgo i lacci del vestitino facendolo cadere ai miei piedi, rimanendo nel mio semplicissimo bikini verde acqua.

-Ci credo che non hai bisogno della dieta macrobiotica!- osserva Tanya, in verde, sorridendomi. Emette uno strillo spaventato quando Edward se la carica in spalla e corre verso il mare buttandola in acqua.

Che gelosia!, stringo i pugni.

-Sai, Edward e Tanya hanno molto in comune- mormora Jasper accanto a me.

-Ah, davvero?- dico senza il minimo interesse. Non voglio sapere quanto sono affiatati quei due! E Tanya, poi, non era fidanzata?

-Già- annuisce –per esempio, a entrambi piacciono le donne- Mi sorride e corre a tuffarsi, lasciandomi sotto il gazebo con la bocca spalancata.

 

-Cosa facciamo stasera?- chiede Alice impaziente.

-Tesoro, forse è meglio aspettare l’arrivo degli altri prima di decidere- rispondo bisbigliando. Sono completamente abbandonata sul lettino e sto facendo di tutto per abbronzarmi.

Scatta in piedi a velocità impressionante. –Vado a chiederglielo!- Corre in acqua tralasciando il fatto che ne è uscita da neanche tre minuti.

Sbadiglio, placida.

-Non ti si brucia la schiena?- sussurra Edward dal lettino accanto al mio.

Annuisco ma non mi muovo. –Appena torna Alice le chiedo di aiutarmi a mettere la crema solare… sulla schiena non ci arrivo-.

-Te la metto io, se vuoi-

Al solo pensiero delle sue mani su una qualunque parte del mio corpo vado a fuoco. No, è decisamente meglio non saltargli addosso con gli altri a pochi metri.

Peccato che Edward non aspetti la mia risposta. Sento subito la crema fresca su alcuni punti della mia schiena bollente, poi le sue mani scorrere lievi sulla mia pelle. Il suo tocco è gentile, discreto, ma in qualche modo estremamente sensuale, e mi scombussola.

-Sei caldissima- la sua voce prima era così roca?

-Mmm- mi sfugge quando il suo indice traccia una linea appena sopra il bordo delle mutandine del costume.

-Dovremmo parlare…-

-Mmm- ripeto. Apro gli occhi e mi immergo nei suoi, più intensi di quanto ricordassi. –Inizia tu-

Prende quello che mi sembra un profondo respiro.

-La prima volta che ti ho vista in quella sala riunioni ho pensato che fossi splendida. Eri così imbarazzata!- sorride, abbandonando definitivamente la mia schiena. Mi tiro su a sedere e incrocio le gambe sotto di me guardandolo in silenzio.

-Volevo chiamarti subito, ma sono riuscito a trattenermi fino a sera- scuote la testa –avevo già il telefono in mano quando ho ricevuto una chiamata da Jasper, che è il mio socio. Era in visita alla nostra sede di New York prima di venire qui a Los Angeles. Sui giornali qualche tempo fa si parlava di un probabile accordo tra la Cullen C e la Bank of New York-

-Sì, credo di ricordare qualcosa…- annuisco, pensierosa. Sono certa di averlo letto da qualche parte, forse sul Times.

-Dovevo venire a Santa Monica la settimana scorsa e sono venuto qui. Tutto prima della chiamata di Jasper-

-Ma… ma a Nwe York non c’era nessuno in tua vece?- dico perplessa.

-C’era Lauren Mallory, la mia assistente. O meglio, ex assistente- sorride con amarezza. –Jasper, arrivato a New York intorno alle quattro del pomeriggio, mi ha chiamato subito avvertendomi che gli uffici erano completamente deserti. La reception, l’open space… tutto vuoto, anche i telefoni non squillavano più. Ha fatto brevi ricerche, qualche telefonata, e ha scoperto che una nuova società di PR era in trattativa con la Bank of New York, ce la stava “rubando”-.

-Lauren!- esclamo senza esitazioni –è stata lei, vero?-

-Già, è stata lei. Sono piombato a New York, cogliendo di sorpresa lei e i suoi collaboratori, li ho portati tutti in una sala riunioni e ho perquisito le loro scrivanie…-

-Aspetta- lo interrompo, assorbita dal racconto –ma non c’è una clausola nel contratto di assunzione che impedisce espressamente ai dipendenti di fare cose del genere? Non puoi fargli causa?-

Ride, e la sua tranquillità mi stupisce. –E’ quello che ho fatto, Bella. Ci stavo arrivando-

-Ah- rispondo avvampando.

-Si vede che sei un avvocato- ammicca. –Comunque, adesso Lauren e gli altri quattro sono stati licenziati e la società è ripresa molto velocemente-.

-Nessun risarcimento?-

-Sì, è tutto a posto, e la Bank of New York è definitivamente un nostro cliente. E' stata una settimana infernale. Ed è per questo che non sono riuscito a chiamarti- Esita, poi mi prende la mano. –Vorrei rimediare, però-

Osservo la mia mano nella sua e vendo pervasa da un’insolita sensazione di benessere. Da quanto tempo non mi sento così?

-In che modo vorresti rimediare?- domando curiosa. Adesso sono a mio agio con lui, ed è strano.

-Magari… chiedendoti di uscire stasera- propone, disegnando piccoli cerchi concentrici sul dorso della mia mano con il pollice. Sembra imbarazzato e… insicuro?

Con la coda dell’occhio vedo gli altri correre verso il gazebo dietro di noi grondanti d’acqua.

-Ehi, voi due!- ci urla Emmett –cosa avete fatto da soli per tutto questo tempo? Avete giocato a dama?-

Non gli presto attenzione, gli occhi fissi in quelli verdissimi di Edward, velati da una patina di dolcezza insostenibile.

-Sì- gli rispondo, e mi trema la voce. –Sì-

 

Esauriente il racconto di Edward? Povero piccolo, visto che aveva le sue buone ragioni? *.*

Ora, veniamo a voi... qualcuno leggeva la mia Love's Recipes? Ricordate le domandine che facevo ogni volta alla fine del capitolo?

Che libro state leggendo in questo periodo? =D

Grazie per essere arrivate fin qua ;)

Alla prossima!

:***

S.

   
 
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