Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    03/04/2011    4 recensioni
-Fermateli vi prego!!!- Supplicò Gwen rivolta verso le due ragazze. –Impeditegli di fare ciò che vogliono!!!-
Sakura la guardò non capendo. Poi un lampo. Gwen sollevò il coltello e se lo conficcò nel petto con forza, uccidendosi. Si accasciò a terra sanguinante. Si era uccisa pur di non farsi prendere.
I demoni ruggirono dalla frustrazione. Avevano perso la loro vittima. La loro prescelta. Scattarono tutti indietro all’improvviso. Sakura e Tomoyo si sollevarono di scatto pronte a difendersi ma i demoni non avevano più interesse per loro. La creatura scrutò Gwen un ultimo istante, poi con un movimento rapido puntò gli occhi in quelli di Sakura e la scrutò.
Genere: Drammatico, Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lee Shaoran, Sakura Kinomoto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente molti si saranno scocciati di aspettare e mi avranno data per morta ripudiando le mie fan fiction, due giorni fa ho aperto il file per vedere di scrivere un paio di righi e, fortuna, il capitolo è venuto da se. Ho pensato di fermarmi che ero ad una pagina e mezza; poi mi sono detta, se proprio devo fermarmi inizio almeno il prossimo capitolo, così mi è più facile continuare. Alla fine ho scritto quasi quattro pagine ed ho deciso di postarle tutte subito. Conclusione: non ho l’inizio del prossimo cap, ma questo è lunghetto, e spero che vi piaccia.

Voltafaccia

Shaoran trattenne l’ennesimo grido di dolore.
Le fitte alla schiena erano sempre più dolorose ad ogni frustata, ed il suo sangue umano colava sempre più copioso a terra attraverso le ferite che gli procuravano.
-Mi auguro che tu capisca il perché di tutto questo.-, gli disse la creatura che aveva alle spalle.
Aveva sembianze umane ma nella voce vibrava potente il tono da demone. Erano giorni che stava lì a torturarlo, a ripetergli quanto grande fosse stato l’errore che aveva fatto con la strega.
Shaoran non ne poteva più, si rendeva conto da solo di quanto fosse profondo il cambiamento che stava avvenendo dentro di lui. I suoi poteri più maligni stavano svanendo, succubi di quel sentimento così umano che si stava impossessando di lui sempre più, giorno dopo giorno.
Erano passate due settimane dall’ultima volta che aveva visto Sakura; non aveva mai pensato che potesse essere così dura. E si rendeva conto che ogni minuto che passava la vita della ragazza era destinata ad accorciarsi sempre di più.
-La ragazza è diversa dalle altre.-, esordì la creatura dall’aspetto di donna ad un certo punto. –Questo non te l’hanno detto, vero?-
Shaoran tremò per un istante a quelle parole. –Cosa vogliono farle?-. Chiese con un po’ troppa foga.
Tentò di girarsi, ma le catene che gli stringevano i polsi finirono per graffiarlo e dovette rinunciare. -E’ più potente di tutte le altre, il bambino che aspetta ha già mostrato i suoi poteri da un po’. Finirà per consumarla se lei resta qui dentro.-
-Cosa diamine ha di diverso dagli altri?-, sbottò Shaoran con odio.
-Non lo so-, tagliò corto la donna girandogli attorno per fermarsi di fronte a lui. –Sarà forse che, dato che anche tua madre era una strega, ha più sangue di strega di quanto ne abbia di demone.-
-La sua parte buona è superiore a quella cattiva.-, osservò Shaoran dando uno strattone alle catene.
Ottenne solo dei nuovi segni sui polsi. Il sangue colò lungo le braccia fino al suo petto scoperto.
-Portatela fuori di qui.-, supplicò, stupendosi di se stesso.
Chiuse gli occhi, tentando di darsi un contegno, e tentò di giustificare ciò che aveva detto. –Portatela fuori di qui finche non nascerà il bambino-
L’altra rise sprezzante e sputò a terra. –Se la portassimo fuori di qui riuscirebbe a scappare, sai anche tu quanto sia potente.-
-Avete intenzione di lasciarla morire? Non morirebbe con lei anche la creatura?-
-I nostri demoni migliori stanno studiando un modo per farla sopravvivere fino al parto.-, rispose la creatura.
Shaoran soppesò bene quelle parole. Sopravvivere per i suoi simili poteva essere anche peggio che morire.
-Di cosa si tratta?-, chiese.
Probabilmente la sua carnefice non lo riteneva una minaccia, perché rispose immediatamente.
-La metteranno in una capsula d’incubazione. Annulleranno la sua volontà e scioglieranno la parte cosciente del suo cervello-
-Diventerà un vegetale.-, mormorò Shaoran disgustato, pensando che non avrebbe assolutamente potuto lasciare che succedesse.
In quel momento sentì le pareti della caverna in cui era incatenato più opprimenti di quanto non le avesse sentite negli ultimi giorni.
Sentì un intenso dolore al petto, là dove avrebbe dovuto battere un cuore malvagio di demone invece che uno straziato ed innamorato.
Deglutì. Come avrebbe potuto fare ad aiutare Sakura? Come avrebbe potuto salvarla da morte certa?
-Con l’incubazione i poteri da strega si convertiranno al male, rendendo il piccolo completamente malvagio.-, disse la donna emozionata.
Gli occhi rossi le brillavano d’emozione mentre pensava a ciò che sarebbe successo. Shaoran invece si sentiva morire sempre di più.
Si chiese cosa gli stava succedendo, se quel dolore era umano. E se, nel caso lo fosse, quanto dolore provassero gli esseri umani e le streghe. Per la prima volta si ritrovò a pensare seriamente a quanto dolore avesse procurato a Sakura, sedotta e poi tradita a quel modo.
Si chiese se l’avrebbe mai perdonato, e si rese conto finalmente che il bambino che la ragazza aspettava era davvero anche suo, e sempre lo sarebbe stato.
Stava diventando padre, ed aveva ceduta la ragazza che amava e suo figlio a delle creature a cui importavano solo il potere ed i vantaggi che esso portava.
Pensò alla sua stessa madre, che non aveva mai conosciuto e di cui non si era mai preoccupato. La donna che era morta dandolo alla luce dopo la lunga prigionia che ora spettava anche alla sua Sakura.
Si domandò se l’avesse amato almeno un po’, o se l’avesse odiato per la sua sola esistenza. E se almeno nella morte ora fosse in pace.
Sakura però non era ancora morta, e lui poteva ancora salvarla.
-Dev’essere stato un incantesimo.-, disse all’improvviso.
La donna che aveva davanti poggiò la frusta su un tavolino d’ossa e lo guardò corrucciata.
-La strega, deve aver capito come usare i poteri della creatura, deve avermi fatto un incantesimo perché la aiutassi. Ora i suoi effetti devono stare svanendo, perché mi rendo conto di quanto sono stato stupido-
L’altra gli sorrise e schioccò le dita. Le catene si sciolsero e Shaoran cadde a terra.
-Sapevo che saresti rinsavito-, disse chinandosi su di lui e baciandolo sulla bocca.

Shaoran dovette ricorrere ad ogni briciola della sua volontà per non correre subito da Sakura. Se ne andò nella sua stanza, una celletta stretta con un materasso buttato in un angolo, e si buttò per terra.
Strinse i pugni fino a farsi male e represse le urla che gli sgorgavano dal fondo dello stomaco. Accantonò l’odio per se stesso in un angolo, deciso a riscattarsi al più presto. Vagliò ogni piano che gli venisse in mente con attenzione, ma nessuno sembrava quello giusto.
Si prese la testa tra le mani, colto da un improvviso dolore alle tempie che lo costrinse a piegarsi in due. Si ritrovò steso per terra, ad urlare di dolore mentre il sangue colava da naso ed orecchie. Per un istante si sentì morire, poi un ruggito cupo si mosse nella sua mente. Fu come se la sua parte demoniaca volesse tornare a dominarlo, ma Shaoran non poteva permetterlo; non ora che Sakura aveva più bisogno di lui. Tentò di rispedirla indietro, di rinchiuderla da dov’era venuta, ma più lui la spingeva dentro più quella riusciva a trovare altre strade per uscire. Allora Shaoran si disse che se il bene ed il male dentro di lui erano ora così distinti e lui non poteva eliminarne l’ultimo allora l’avrebbe buttato fuori.
Non seppe dove riuscì a trovare l’energia. Pensò a Sakura e tutto l’amore che aveva scoperto provare per lei. Sentì la testa fargli tanto male che pensò potesse esplodere, ma non si fermò. Voleva il male fuori da lui. Voleva essere buono. Doveva riuscirci.
Il dolore era talmente forte che non riusciva neanche a sentire le sue stesse urla. Poi si fermò, così, d’un tratto. Il dolore era sparito e il cuore faceva ancora più male. Tristezza, rimorso, autocommiserazione; era tutto lì, dove avrebbe sempre dovuto essere e non era mai stato.
Sentì tutto l’amore per Sakura ancora più intenso, e al suo fianco c’era l’affetto per la madre che non aveva mai conosciuto ed inconsapevolmente ucciso con la sua sola esistenza.
Ma ora non aveva tempo per i rimorsi.
Fu per un sibilo che si accorse di non essere più solo nella stanzetta. Affianco a lui, pallido e dolorante, c’era lui stesso, molto più pallido e demonico di ciò che era mai stato.
La pelle incrinata, come se fosse fatto di roccia seccata al sole. E gli occhi bianchi, vuoti, ma perfettamente in grado di vederlo, perché lo fissava con odio puro.
Emise un altro sibilo, scoprendo le zanne. Poi si dissolse in una vampata di fuoco e lasciò Shaoran da solo, ancora per terra.

Tomoyo scandagliò per l’ennesima volta la mappa della città con il cristallo potenziato. Nulla sembrava servire per trovare Sakura. Aveva provato almeno un milione di incantesimi, ma nessuno aveva funzionato come aveva sperato.
Touya ed il signor Fujitaka avevano completamente dimenticato l’esistenza di Sakura, ed ogni traccia del suo passaggio era svanita. Perfino la polizia, che aveva iniziato a cercare la ragazza, si era scordata tutto.
Appena pochi giorni dopo la sparizione di Sakura Tomoyo si era resa conto che qualcosa in Shaoran non andava, ma fu solo in quel momento che si rese conto di una cosa che lui le aveva detto quando non avrebbe dovuto.

Era sul tetto della scuola, guardava verso gli edifici più alti della città, e ripensava a poco prima, quando si era infilata di nascosto in presidenza per cercare dei documenti che testimoniassero l’esistenza di Sakura.
Eriol, a cui aveva raccontato tutto, l’aveva guardata confuso, per poi dirle preoccupato che non aveva mai conosciuto nessuna Sakura. Da quel momento la loro storia era precipitata velocemente, tanto che non parlava al ragazzo da ben una settimana.
Quel giorno, tuttavia, Eriol l’aveva raggiunta sul terrazzo con una lattina di coca cola e l’espressione rammaricata.
-Mi dispiace-, le disse, -E’ che di magia non ci capisco molto, è normale che io sia scettico. Come diavolo fa un intero mondo a dimenticare l’esistenza di una sola persona?-
Tomoyo scrollò le spalle senza voltarsi.
-Sei davvero sicura di non essere tu quella sotto incantesimo?-, le chiese Eriol poi. La ragazza strinse i pugni e lui si pentì subito di ciò che aveva detto.
-Scusa, mi dispiace.-, ripeté lui.
Seguì qualche istante di silenzio, poi alcuni passi li raggiunsero e Shaoran fece capolino dalla porta che conduceva all’interno.
-Tutto bene?-, chiese, come se fosse davvero preoccupato.
-Ho un’amica che è nei guai, probabilmente letteralmente all’inferno, e non so come tirarla fuori- Shaoran le aveva sorriso solo un istante. –Se è una strega anche lei se la caverà-

Poi Shaoran era sparito, e solo in quel momento Tomoyo si era resa conto che se lui aveva scoperto che era una strega era solo perché aveva seguito Sakura nel bosco.
Se Shaoran avesse davvero dimenticato Sakura avrebbe dovuto dimenticare anche questo.
Ora la porta della casa del ragazzo era davanti a lei. Tomoyo vi poggiò sopra una mano, tentando di avere una visione che potesse darle torto o ragione.
Non vi riuscì, e con un repentino gesto della mano fece saltare in aria la porta.
Entrò nel salotto a passo svelto, e si guardò attorno alla ricerca di movimenti sospetti.
Mesi di polvere sommergevano i mobili ed i divani che erano rimasti senza protezione. Fu in cucina che Tomoyo trovò tracce di vita. Uno straccio sporco di sangue era gettato sul tavolo polveroso.
-Shaoran, se ci sei vieni fuori. Dobbiamo parlare.-, disse con un tono che non ammetteva repliche.- -Stavo venendo a cercarti.-, rispose il ragazzo comparendole alle spalle.
Tomoyo si voltò di colpo, sollevò la mano e lo colpì con una sfera di energia tanto potente da spingerlo oltre la porta, ma non abbastanza per fargli perdere i sensi.
Shaoran sbatté contro la parete bianca del corridoio e scivolò per terra, lasciando lievi scie rosse sull’intonaco e gemendo per l’ennesimo colpo alla già martoriata schiena nuda.
Tomoyo corse verso di lui e gli puntò un coltello incantato alla gola.
-Avrei dovuto capirlo prima.-, sbottò graffiandogli il collo.
-Lo so, hai ragione, mi dispiace.-, disse Shaoran rammaricato abbassando lo sguardo. –Sono un demone, ho portato Sakura in una zona degli inferi che è stata nascosta agli stessi demoni, ti prego, devi aiutarmi a salvarla!-
Tomoyo lo fissò spiazzata.
-Perché? Ce l’hai portata tu lì, cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-Non mi ero reso conto, giuro, ma ora non posso sopportare che resti ancora lì, la uccideranno se non la tiriamo fuori!-
Tomoyo vagliò per un istante la dichiarazione, poi chiese a bruciapelo, con il pugnale affilato appena sotto il mento di lui, -Perché hai cambiato idea? Perché ora?-
Shaoran esitò, poi abbassò lo sguardo e mormorò: -Io la amo-
Tomoyo rimase spiazzata. Certo, fare innamorare perdutamente un demone di se era una cosa che Sakura avrebbe potuto fare benissimo, ma Shaoran era pur sempre un demone, e poteva stare mentendo per tapparle la bocca per sempre.
-Come faccio a fidarmi?-, sbottò Tomoyo. –Ci sei stato affianco per mesi, fingendo di essere un mortale, poi hai adescato Sakura e le hai fatto Dio solo sa cosa, e ora te ne esce con queste dichiarazioni.-
-La mia parte demoniaca è morta.-, disse Shaoran, -Sakura la stava uccidendo e si è separata da me. Mia madre era una strega, mi restano solo i suoi poteri. Se non vuoi aiutarmi lo farò da solo.-, tagliò corto.
Si alzò a fatica, lasciando Tomoyo scossa dalla vista della pelle della sua schiena scorticata.
-Si fa a modo mio-, chiarì la ragazza afferrando lo straccio già insanguinato per medicarlo.

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Dany92: E chi ha detto che Shao se lo vuole pappare il bambino? No Happy Ending completo, nono! Purtroppo ho fatto aspettare comunque tanto, ma non accadrà più, poichè questo – salvo imprevisti – dovrebbe essere il penultimo capitolo. Spero la cosa non sia troppo traumatica.
Sakura Bethovina: Sul fatto che non poteva fare certo cose sono sicura che hai ragione, la verità è che il capitolo precedente era stato scritto per essere sistemato prima che le crescesse la pancia, poi nella storia c’è stato un salto temporale che inizialmente non avevo previsto, a causa di un vuoto di avvenimenti nei primi mesi della gravidanza della povera Sakura, e quindi il capitolo è slittato a dopo.
Kairi_92: Beleth si vuole pappare il bambino XD, per acquisirne i poteri. Su dai, non ti preoccupare. Ora hai capito da che parte sta Shao? Starà di nuovo recitando? Cambierà di nuovo idea?
Paperella96: Nessuno se n’è reso conto che Shaoran era un demone, nemmeno io per i primi tre capitoli XD.
Ever Ichigo: Ecco, non c’è bisogno di baciarmi i piedi, ho aggiornato, e chiedo venia per il ritardo, sono io che mi prostro ai tuoi piedi implorando perdono!

   
 
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