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Autore: AngelMary McCartney    04/04/2011    6 recensioni
Dal 9° capitolo: “Che c'è Potter?-chiese innocentemente-qualcosa non va, per caso?”. E si avvicinò ulteriormente. Le loro labbra quasi si sfioravano... Lily era completamente persa nell'argento dei suoi occhi, tanto da non voler più riemergere da tutto quel mare di ghiaccio. Il cuore della ragazza, a tale vicinanza cominciò a battere sfrenato e lei non vedeva l'ora che le distanze, quei pochi centimetri che separavano le loro labbra desiderose di quel contatto tanto agognato, si azzerassero.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap15

“E' una cosa inaccettabile, signorina Potter! Attaccare la signorina Carter senza alcun motivo apparente, così di fronte a tutti, con quell'aria baldanzosa e andarsene via pronunciando certi improperi così fasulli! Per di più dav...”.

Il professor Smith da un quarto d'ora circa blaterava fuori di se sputacchiando a manca e a destra e non sembrava aver intenzione di smettere. Lily, seduta in silenzio davanti alla scrivania del direttore della sua casata, stava ad ascoltare sempre più annoiata. Aveva le braccia conserte e le labbra strette e sembrava che si stesse sforzando di non interromperlo, con molta difficoltà.

Finalmente, sembrò che Smith si fosse calmato, perché si sedette indispettito nella sua poltrona, senza perdere d'occhio Lily. Allora lei pensò che potesse parlare e perciò accennò ad aprire bocca, ma venne interrotta.

“E non si azzardi mai più! Insomma!”. Lily sospirò profondamente, abbastanza scocciata.

“Non faccia questi sospiri che sembra che la stiano torturando”.

In effetti mi stai torturando, vecchio bacucco, pensò infastidita la rossa.

“Allora, che punizione mi vuol dare?”chiese velocemente prima che il vecchio professore ricominciasse a sproloquiare. Non vedeva l'ora di andarsene. Lui la guardò un attimo e Lily giurò di aver scorto nei suoi occhi una luce alquanto maligna. Poi le sue labbra presero la piega di un ghigno. Come sempre quando si trattava di trovare punizioni.

“Vediamo...è una Cacciatrice della squadra Serpeverde, no, Potter? Direi che due mesi senza scopa le possano fare solo bene. E inoltre penso che l'archivio della Biblioteca sia ormai inutilizzabile. Perciò, potremmo approfittare della sua buona volontà per riscriverlo. Madama Pince sarà ben felice di farsi aiutare. E sono stato abbastanza buono”. Poi la guardò come a sfidarla a ribellarsi. Lily rimase immobile; la notizia sembrò per lei una secchiata di acqua gelida.

“Ora può andare. E moderi i suoi scatti d'ira”disse Smith con uno svolazzo della mano e sorridendole. Lily si alzò colma di rabbia e fece per uscire, accennando un sorrisino sarcastico.

“Arrivederci”le disse il direttore degli Slytherin.

“Arrivederci”rispose asciutta la Serpeverde chiudendosi la porta alle spalle, tentando di non sbatterla. Si guardò attorno. Il corridoio era deserto; ormai il banchetto era terminato da tempo e tutti gli studenti erano nelle rispettive Sale Comuni o già a letto. Si diresse verso i sotterranei imbufalita. Se avesse avuto sotto mano Jessica...

Calma, Lily, calma. In poco tempo arrivò davanti al freddo muro di pietra che era l'entrata dei Serpeverde. Mormorò la parola d'ordine ed entrò ancora arrabbiata. C'era ancora un po' di gente e tutti la guardarono per qualche attimo, chi beffardo, chi dispiaciuto, chi sorridente. Lily non ci fece caso e si diresse ai dormitori femminili. Con la coda dell'occhio vide Scorpius che la seguiva con lo sguardo.

Per un attimo ebbe la tentazione di andare da lui, ma si trattenne, ancora furiosa e salì la scala a chiocciola riservata alle ragazze. Monic era nel suo letto, che la aspettava, probabilmente. Infatti, non appena entrò nella stanza, la sua migliore amica alzò immediatamente gli occhi su di lei, con una domanda silenziosa nello sguardo.

“Due mesi senza Quidditch e devo rimettere apposto l'archivio della Biblioteca con quella decrepita di Madama Pince”disse Lily stizzita e sedendosi di malagrazia nel suo letto. Monic sbarrò gli occhi.

“Due...mesi? Ma Smith è impazzito!”.

“Non mi dire...è dal primo anno che non fa altro che darmi stupide e per niente necessarie punizioni. Lo fa apposta! È sadico”.

“Non è sadico. Semplicemente non ti sopporta”disse logica Monic.

“Oh, ma grazie”rispose sarcastica Lily.

“Ma prego”-la Zabini sorrise compiaciuta dell'irritazione di Lily e poi aggiunse-però bisogna ammettere che stavolta ha effettivamente esagerato”.

Lily sollevò un sopracciglio.

“Tu dici?”. A quella risposta Monic rise.

“Ah, comunque sei il mio idolo!”.

“Perché?”chiese Lily.

“Ma perché hai buttato giù Jessica, no?”. Lily, al ricordo, sorrise beata.

“Credimi, è una cosa molto appagante. Se Smith non fosse continuamente nei paraggi, d'ora in poi lo farei più spesso”.

***

Nei giorni successivi, Lily non se la passò poi così bene. Jessica non faceva altro che comparirle davanti, con il suo sorriso maligno, che scambiava con un'espressione da cane bastonato non appena c'era più di una persona a guardarla. Non mancava mai di ricordare quanto le facesse male la schiena, il braccio, quello, l'altro, tutto. E per estraniare il suo dolore al mondo, sembrava che la Carter non trovasse altro modo se non quello di urlarlo con la sua vocetta stridula agli studenti di Hogwarts. All'inizio, forse, tutti la credevano la povera dolce Jessica, maltrattata dalla tremenda Lilian Potter, la serpe in seno di una famiglia di Grifondoro, ma a lungo andare la cosa cominciò a infastidirli, sino a che non la sopportarono più neanche loro.

Forse fu per questo che finalmente Jessica la smise, alternando gesti di dolore con sguardi di sofferenza. Ma almeno stava zitta, se non altro.

Naturalmente, le fastidiose punizioni di Smith e la fastidiosa Jessica non bastavano per urtare i nervi di Lily. Ci si mise anche il fastidioso atteggiamento di Scorpius. Il suo sguardo cadeva spesso su di lei ed era l'unico contatto che avevano, perché nessuno dei due aveva l'intenzione di parlare con l'altro.

A Lily sembrava di incontrarlo dappertutto: nelle serre, nei corridoi, nella Sala Grande...

Ne parlò con Monic, confusa e frustrata e dalla conversazione non ricavò nulla, se non il consiglio di parlarci, cosa che Lily voleva assolutamente evitare.

Fu infatti lui a rivolgerle la parola verso la fine di settembre. Era un sabato pomeriggio e Lily stava scribacchiando un tema sulla Pozione restringente, quando una sagoma le tolse la luce.

“Monic, dai! Già mi sto impegnando”rimbeccò senza nemmeno alzare lo sguardo.

“Ehm...”tossicchiò Scorpius.

Lily alzò di scatto la testa, rossa come un pomodoro. Malfoy, davanti a lei, sembrava visibilmente in difficoltà e, insomma, un Malfoy non è mai in difficoltà.

“Che c'è?”disse Lily.

Scorpius alzò gli occhi al cielo.

“Come che c'è? Dobbiamo parlare, no?”.

“Io non devo fare proprio nulla”rispose asciutta lei.

Lily, lasciami spiegare, no? È importante”.

“Bé, sai-rispose Lily- non sembrava che avessi tutta quest'urgenza di parlarmi, visto che hai lasciato passare un mese”.

“Lo so, lo so, ma...”.

“Forse non trovavi una scusa abbastanza credibile”.

“No, Lily, non...”cominciò Scorpius.

“Non chiamarmi Lily”.

“Oh, dai! Ora non assumere questo atteggiamento così infantile!”disse lui.

“Io cosa?! Io non sono affatto infantile!”urlò rossa di rabbia, attirando le poche anime che sonnecchiavano o chiacchieravano nella Sala Comune.

“Ma se non mi lasci nemmeno spiegare?!”urlò di ricambio lui.

“Ma spiegare cosa? Che te ne sei andato via? Che non te ne fregava nulla di me? Nemmeno dei tuoi migliori amici! Cosa devi spiegarmi?!”.

“Sei cambiata, a quanto vedo”. E quella frase, più di tutte le altre, fece venire voglia a Lily di tirargli uno schiaffo.

“Tu sei...sei così...non esiste neanche una parola! Io pensavo che fossi cambiato, ma ovviamente me l'hai fatto pagare caro questo sbaglio! Ero troppo piccola e l'avrei dovuto capire. E invece, eccomi a perdermi nei tuoi occhi e ad ammirarti! Ed ero anche convinta che tu fossi migliore! E invece, dopo essere sparito per tre anni, cazzo, ne ritorni e pretendi pure che ti stia ad ascoltare! E dici che sono cambiata! Certo, non sono più una ragazzina ingenua!”.

Scorpius, per tutta la ramanzina di Lily, non aveva fiatato. Poi, quando lei finì il suo sfogo d'ira, parlò con un tono di voce talmente distaccato da non sembrare nemmeno umano.

“Sei così bambina. Così stupida. Non capisci. Sarebbe bastato ascoltarmi, ma dopo questa bella scenetta penso che non ne valga nemmeno la pena. Forse ci eravamo sbagliati entrambi”.

Poi si girò di punto in bianco e se ne andò. Lily rimase boccheggiante per un attimo. Tutti ancora la guardavano. Lei si mosse a scatti, chiudendo il libro di Pozioni e mettendolo con la pergamena nella borsa. Incerta, si alzò e se ne andò nel dormitorio, dove Monic stava leggendo una rivista di moda sdraiata sul letto. A quanto pareva, non aveva sentito nulla perché la salutò soltanto con un cenno del capo, mentre continuava a leggere un articolo particolarmente interessante.

“Ciao, bellezza”.

“Sai cosa sono io? Sono troppo infantile e bambina!”esplose Lily, diretta a nessuno in particolare. Monic la guardò confusa.

“Prego?”.

“Scorpius. Scorpius mi ha detto che sono cambiata, sono bambina e si era sbagliato su di me! Capito, io sono infantile perché sono arrabbiata con lui! Lui sparisce, ritorna e pretende pure che lo accolga come un santo!”.

“Racconta dall'inizio e forse capirò qualcosa”.

“Non c'è molto da raccontare, credimi. Stavo scrivendo un tema, quando lui mi è capitato davanti e mi ha detto che dovevamo parlare. Io non volevo ascoltare le sue scuse e allora mi ha detto che sono cambiata e che forse ci eravamo sbagliati entrambi”riassumette la rossa, col fiatone dalla rabbia.

Monic rifletté un attimo in silenzio.

“E non l'hai voluto ascoltare?”.

“No, certo che no”ribatté sostenuta Lily.

“Ehm, nemmeno vedere se aveva delle ragioni serie?”.

Lily la cruciò con lo sguardo.

“Ma quali ragioni serie! Credimi, sono certa che non ne avesse”. Monic scosse la testa.

“Forse, prima di mettere le mani davanti avresti dovuto almeno ascoltarlo, no?”tentò di dire Monic, lasciando da parte la rivista.

“No, non ne ho alcuna intenzione-rispose furente la rossa-e se mi stai dicendo che ho sbagliato, bé, non sono d'accordo!”.

Monic la guardò frustrata.

“Ma non sto dicendo che hai sbagliato. Sto solo esaminando la situazione e vedendo se avresti potuto fare altro”.

“Ecco, e la risposta è no, nulla di nulla”disse Lily alzandosi di botto.

“E ora dove vai?”chiese Monic.

“A fare una passeggiata. Ciao”rispose Lily scorbutica.

Monic fissò desolata l'uscita del dormitorio per qualche attimo, per poi ripescare controvoglia la sua rivista e continuare a leggere.

***

Scorpius Malfoy, sdraiato nel suo letto a baldacchino, guardava il soffitto distrattamente.

Non sapeva se si era comportato bene o male, non sapeva perché Lily si comportava così, non sapeva se era colpa sua oppure no. Era decisamente confuso e non capiva cosa avrebbe potuto fare.

Improvvisamente, entrò nel dormitorio Charles Nott. Gli bastò un'occhiata per capire che Scorpius era di malumore.

“Ciao”.

Scorpius rispose con un cenno lieve della testa, senza staccare lo sguardo del soffitto del letto, d'un verde cupo. Nott sospirò silenzioso e aspettò che Scorpius parlasse.

Ma, secondo le sue aspettative, il biondo serpeverde non aprì bocca.

“E, ehm, hai parlato con Lily?”chiese cauto Charles.

Scorpius si sollevò lentamente per mettersi a sedere e poi guardò l'amico con uno sguardo piuttosto eloquente.

“Si...”.

“Ma?”incalzò Nott.

“Ma non mi ha voluto ascoltare”concluse di malavoglia Malfoy.

Charles aprì il suo armadio e appese il giubbotto, per poi girarsi verso Scorpius.

“Capisco: è...comprensibile”disse scrutando profondamente il ragazzo con i suoi enigmatici occhi azzurri, alla ricerca di una qualche reazione.

Scorpius si alzò bruscamente e prese da sopra il suo comodino un pacchetto di sigarette, togliendone una con le dita lunghe e affusolate. L'accese ed inspirò profondamente, chiudendo gli occhi per costringersi a calmarsi. Guardò alla finestra aperta ed espirò il fumo, cercando di non pensare a nulla.

“Ehi, Scorp...”disse Charles.

“Che c'è?chiese lui girandosi irritato.

“Che è successo?”.

Scorpius spense la sigaretta sul davanzale e la buttò giù, incurante dell'ambiente. Si girò svogliato.

“Le ho detto che era cambiata. E che ci eravamo sbagliati entrambi”. Charles annuì.

“E...perché secondo te è cambiata?”.

“Ma cazzo ne so. Sembra così infantile, così bambina. Andiamo, non ho tempo per giochetti io-disse scorbutico-ti giuro, sembrava che le avessi fatto un torto io. Ok che sono sparito, ma, insomma, non l'ho deciso io”.

“Si è sentita umiliata e ferita. È stata dura anche per me e Justin capire”.

“Ma mi avete capito. E ora penso che non ne valga la pena. Insomma era così piccola, e anche io. E non è che ora sia cambiata”.

“Scorp, non so cosa dirti. Se non ne vale la pena, lascia stare. Eppure...”disse vicino alla porta. Scorpius si girò di scatto verso di lui.

“Eppure cosa?”chiese.

“Devo andare in biblioteca ora”disse Charles muovendo la mano come a dire che non importava e chiudendosi la porta del dormitorio alle spalle.

Scorpius rimase a fissarla per qualche secondo, prima di aprirla per inseguire l'amico.

***

Lily camminò per un bel pezzo, senza una direzione precisa e ad un certo punto spuntò davanti a lei Hugo. Tentò di non farsi notare, perché non aveva voglia di parlare con nessuno, ma il cugino rosso fu più veloce.

“Ehi, Lils! Come va?”chiese andandole incontro.

“Bene, bene. Tu?”biascicò Lily, cercando di essere convincente.

A Hugo infatti non sfuggì l'aria triste e assottigliò gli occhi.

“Bé, io sto bene. Ma sei sicura? Di stare bene, intendo”.

Lily sbuffò per chiuderla lì, ma Hugo non si accontentò.

“Lilian Potter, siamo praticamente nati assieme e abbiamo passato più giornate insieme che separati e tu credi ancora di darmela a bere?”disse severo.

“Uffa, Hugo, sto bene”.

“Si, certo. Andiamo a sederci da qualche parte, che ci facciamo una chiacchierata”rispose lui testardo e la prese per mano.

Si fermarono in un corridoio del castello e si sedettero in una panchina. Lily guardò il cugino rassegnata.

“Allora, cos'è successo?”.

“Se la tua ragazza sparisse e poi ritornasse all'improvviso, tu ascolteresti cos'ha da dire?”chiese Lily titubante. Hugo rimase fermo riflettendo su cosa dire.

“Bé, ecco...”incominciò, interrotto dalla cugina.

“Oh, sono una deficiente, Hugo! Un grandissima deficiente. Che cretina!”disse Lily scoppiando a piangere e abbracciando il cugino di slancio.

Hugo, d'altro canto, stringendo debolmente Lily, rimase un po' scioccato della sua apertura improvvisa. Rimase qualche minuto così, dandole a tratti una pacca sulla spalla e stringendola forte nell'abbraccio. Finalmente Lily sembrò calmarsi e si staccarono. Tirava ancora su col naso e il respiro affannoso era interrotto da qualche singhiozzo.

“Vuoi...un fazzoletto?”le chiese Hugo incerto. Lei annuì e lui ne fece apparire uno con un delicato colpo di bacchetta.

“Grazie”disse Lily con la voce tremula.

Hugo la guardò con affetto e le sorrise.

“Dovere di cugino, Lils”affermò orgoglioso, facendole spuntare un piccolo sorriso nella faccia. Poi Hugo mise su una strana espressione e Lily lo guardò sospettosa.

“Hugo, conosco quella faccia. Che hai in mente?”disse tentando di essere minacciosa, sebbene la sua voce era ancora debole. Hugo si sfregò le mani, malandrino.

“Sai, Lils, pensavo...”cominciò con gli occhi che lampeggiavano.

“Oh, tu pensi?”lo interruppe lei scherzando.

“Su, Lils, sono serio-rispose lui con lo sguardo solenne-dicevo...Pensavo che stasera c'è una festicciola, niente di che”.

“E?chiese Lily spronandolo a proseguire.

Hugo le fece l'occhiolino.

“Sai, una festa nella sala comune dei grifoni. Tutto insonorizzato, dolci e cibo dappertutto, musica buona, alcolici-si sfregò nuovamente le mani-insomma, perfetta. Per una volta l'hanno organizzata bene”.

“Si, ne ho sentito parlare”rispose la cugina indifferente.

“Ecco. Ne parliamo da settimane!”disse lui estasiato.

Lily lo guardò incerta.

“Ah, non saprei”.

Hugo girò lo sguardo verso di lei, sconsolato.

“Ma come non saprei?! Ti giuro, sarà una festa coi fiocchi! Ci sarà anche James e forse convinco addirittura a Rose!”.

“Ma che ci faccio io là? No, no, mi sentirei come un pesce fuor d'acqua”.

“Ma se verranno un bel po' di serpeverde! Ci snobbate tanto ma alle feste venite lo stessodisse Hugo giocoso.

“Dai, Hugo, lasciamo stare”disse lei con lo sguardo puntato a terra. Hugo rimase in silenzio, fissandola, tanto che lei lo guardò a sua volta.

“Che c'è?”chiese.

Hugo le puntò il dito contro.

“Hai paura, eh?”.

“Cosa?! Ma figurati se ho paura! Paura di che?”reagì lei strabuzzando gli occhi.

“Paura di essere scoperta. Paura di noi grifoni. Paura di avvicinarti a un bicchiere di vodka”concluse lui sollevando le spalle.

“Hugo, guarda che non centra nulla la paura. Non ne ho voglia”.

“Tsk, bella serpe. A volte mi chiedo se saresti dovuta finire con i tassi”disse lui. L'orgoglio di Lily si fece sentire e lei assottigliò gli occhi.

“E va bene, grifone. A che ora inizia 'sta festa?”.

“Subito dopo cena. Quindi ci sarai?”.

Lily alzò le spalle.

“Non lo so. Tu vedi comunque di farti trovare fuori dal ritratto della Signora Grassa”. Lui annuì da bravo soldatino.

“Sissignora, mon capitan!”disse facendo il saluto militare e facendo ridere Lily.


Ma salve salve, care lettrici :D
Scusate tanto il piccolo ritarduccio, eh? *Si nasconde dietro la porta* Ops... no, scusate davvero, la scuola non da tregua a noi povere anime affaticate dallo studio. E sia latino, sia matematica, sia geografia o biologia, insomma, c'è sempre un qualcosina da studiare per i nostri professori .___. e a noi studenti non resta che abbassare la testa sconsolati. Se poi aggiungiamo il fatto che non avevo un briciolo di ispirazione, bé, il risultato avete visto bene qual'è, no?
Quindi, passando al capitolo: bé, possiamo dire che è decisamente incentrato su Lily e Scorpius. Si può vedere la confusione dei due, che non sanno più se si devono fidare o se si sono comportati nel modo più giusto. C'è la punizione di Lily (Smith sarà stato troppo cattivo?) e poi il caro Hugo <3
Infine ringrazio (Aveee *----*) quelle buone anime che mi hanno lasciato un commento e invoglio le altre a seguire il loro esempio ;D Vi ho convinto? No, eh? Vabbè, grazie anche solo di leggere, anche solo di apprezzare e gradire.
A presto (si, certo T___T).

AngelMary

Ps: vi prego, non lasciatemi senza commenti D:

  
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