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Autore: crazyhorse    04/04/2011    1 recensioni
Era passato quasi un anno da quando avevano sistemato quella questione nel sud del Wyoming, cioè era passato quasi un anno dall'ultima volta che avevano visto la persona che li aveva aiutati. Durante quel periodo di tempo, nessuno dei due aveva più avuto contatti con lei.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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THE BEST WAS YET COME THE BEST WAS YET TO COME (1)

Quando Sam ed Allison giunsero all'OASIS MOTEL, lui  si diresse subito nella stanza numero 34 a preparare il necessario per ricucire la ragazza.
Quest'ultima, invece, parcheggiò la Firebird di fianco all'Impala, ma si sentiva come  se il suo corpo fosse inchiodato a quel sedile mentre la sua mente gli stava comandando di alzarsi. Si guardò intorno e dalla finestra vide Sam che armeggiava intorno al tavolo della camera. Quella vista le procurò un brivido lungo tutta la schiena: non un brivido di piacere in quest’occasione, ma di sofferenza. Allison sapeva fin troppo bene che alzarsi da quel sedile avrebbe voluto dire preparare tutto per il suo ritorno ad Afton, che alzarsi da quel sedile avrebbe voluto dire ritornare all’insopportabile inerzia della sua vita fra le montagne del Wyoming del sud, ma sopra ogni cosa alzarsi da quel sedile di quella macchina parcheggiata di fronte alla stanza N. 34 dell’OASIS MOTEL di Spring Creeek nel Nevada avrebbe voluto dire lasciare Sam, forse per sempre. Quel pensiero attraverso la sua mente fu come un pugno dritto nello stomaco che le procurò un vero e prorpio dolore fisico; tuttavia, dopo qualche istante, riuscì a raccogliere tutto il suo coraggio e tutte le poche forze che ancora aveva e si impose di alzarsi.
In silenzio e zoppicando entrò in camera e diede una bacio a Sam:
-Togliti  i pantaloni e siediti.- le disse lui senza troppi complimenti.
Senza una ragione in particolare quelle parole provocarono un fremito nella ragazza, che pensò: "Beh Carter, se questo deve essere un addio, che sia una addio con il botto!". Si tolse ubbidiente i pantaloni, dopo di che andò verso il letto e vi salì mettendosi in ginocchio. Con voce accattivante gli disse:
-Mh..mi piace quando sei così cattivo...-
Sam, ancora di schiena, smise di fare quello che stava facendo e posò sul tavolo l'ago che aveva in mano. Si voltò e vide che Allison lo stava fissando con i suoi luminosi occhi grigi, sorridendo e tendendo le braccia verso di lui: "Maledizione, questa ragazza mi fa perdere completamente il controllo"  pensò andandole incontro. Con decisione le si avvicinò e la travolse letteralmente con un bacio. Poi, con fare minaccioso, le disse:
-Ah sì? E ti piaccio anche se faccio così?- l'afferrò saldamente le gambe, all'altezza delle ginocchia, e tirò energicamente verso di sè. Allison cadde sulla schiena ridendo eccitata: "Accidenti ma perchè tutto questo deve finire?" si chiese lei mentre, sempre ridendo, afferrava Sam per la cintura dei pantaloni e lo attirava verso di sè .
Gia, perchè tutto quello doveva finire?
A quel punto lui si lasciò trascianare. Fecero l'amore per quella che in quel momento sembrava loro l'ultima volta.
Il taglio alla gamba di Allison dovette aspettare almeno un paio d'ore abbondanti prima di essere sistemato:
-Bevi, farà un po' male!- le disse Sam porgendole una bottiglia di whyskey.
Allison bevve due lunghi sorsi e subito sentì che l'alcool cominciava a fare velocemente effetto: la sua testa cominciò a ronzare e girare. Sam capì all'istante perchè lei, due giorni prima al "Northwest Passage" di Salt Lake City aveva bevuto una semplice acqua tonica: non reggeva l'alcool. La sua lucidità era già andata a farsi benedire dopo solo due sorsi, mentre diceva:
-Ok, direi che può bastare...se no....- la frase terminò con la stessa risatina di una bambina timida che si nasconde dietro la sottana della madre di fronte ad uno sconosciuto.
-Sì, sono d'accordo!- disse Sam togliendole la bottiglia dalle mani. Poi le intimò: -ora stai ferma, non ci vorrà molto.-
-Sì capo...ah ah ah- ancora la risatina da bambina timida.
-Forse la prossima volta sarà meglio che ti dia una coca-cola...ho come la sensazione che ti farebbe effetto lo stesso.- constatò Sam mentre cominciava a dare il primo punto alla gamba della ragazza. Aveva detto quelle parole automaticamente, prima di pensare che forse non ci sarebbe stata una "prossima volta".  In quel momento, il desiderio che lei accettasse la proposta che le aveva fatto Dean un anno prima cominciò a radicarsi nella sua mente.
Cinque minuti dopo, Allison sfoggiava tre invidiabili punti sulla coscia destra ed un'altrettanto invidiabile leggera sbronza. Tuttavia doveva cominciare a preparare le sue cose visto che il lavoro era finito, lei avrebbe dovuto tornare a casa. Per cercare di concentrarsi nonostante il poco whyskey che aveva in corpo, prese dalla sua borsa l'iPod, indossò le cuffie, avviò la riproduzione e cominciò a preparare i bagagli. Nelle sue orecchie suonavano i One Republic e la voce di Ryan Tedder cantava "Stop and Stare". Cominciò mentalmente a ripetere ogni parola di quella canzone e si ritrovò a pensare al senso che aveva:

"This town is colder now,
I think it's sick of us
It's time to make our move..."

La valigia di Allison finì sul letto e dentro di essa cominciarono ad impilarsi un paio di scarpe e due paia di pantaloni.

"Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be, oh
Stop and stare
You start to wonder why you're here, not there
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, can you see what I see..."

I pantaloni stavano per essere raggiunti da qualche maglietta, quando Allison sentì dentro di sè una forza ed un’energia improvvise ed incontenibili. Non avrebbe saputo dire se per colpa dell'alcool, della ferita o della canzone, ma sentiva i suoi neuroni comunicare fra loro a tutta velocità con massice quantità di ogni neurotrasmettitori che lei stessa non pensava di avere in corpo.
-STUPIDA STUPIDA STUPIDA CHE NON SEI ALTRO!- gridò inveendo contro se stessa. Poi ancora:
-Carter sei un’idiota! Come hai potuto essere così stupida!- disse ancora.
Sam fu colto alla sprovvista:
-Cos'è successo?- chiese sbigottito dall'improvviso comportamento di Allison che sembrava impazzita.
Ma lei, ignorando sia lui che la sua richiesta di spiegazioni, piantò la valigia a metà e, mentre ancora si insultava con il pensiero, uscì dalla camera 34 e, zoppicando, entrò nella 33 dove Dean dormiva beato come un agioletto; si avvicinò al letto di lui e cominciò a scuoterlo con forza dicendo:
-Dean! Svegliati devo dirti una cosa!-
Niente. A quel punto Allison, impaziente, non usò mezze misure: andò in bagno, riempì il bicchiere di acqua fredda e, tornata presso il letto di Dean, glielo rovesciò in piena faccia:
-Oddio! Cos’è stato!? Dove!? Cosa!?- gridò lui confuso, frastornato ed ancora intorpidito dal sonno. Poi, giusto il tempo necessario per rendersi conto che quella che aveva di fronte era un’Allison raggiante, disse:
-Ehi, stavo sognando…beh non sono affari tuoi chi stavo sognando, ma spero che sia importante…- lasciò la frase a metà perché un pensiero orrendo gli attraversò la mente non ancora del tutto lucida: -Oddio Sam! Gli è successo qualcosa? Sam..!- Gridò mentre si alzava velocemente dal letto.
Allison si affrettò a tranquillizzarlo:
-No, Sam sta bene, calmati. Sono io che ti devo parlare!-
Era euforica, incontenibile, elettrizzata e, secondo Dean anche elettrica; il cacciatore si convinse che se avesse provato a toccarla avrebbe preso la scossa. Ma lei continuò così in fretta da non lasciargli neanche il tempo di realizzare cosa gli stesse dicendo:
-Oddio Dean ho capito solo ora che cosa devo fare della mia vita! Sono stata cieca, una stupida. Ho la sensazione di aver sprecato la mia vita fra le montagne fino ad ora! Capisci?!-
Dean aveva una mezza idea del concetto che lei stava cercando, con poco successo pensò lui, di trasmettergli, ma, per evitare ulteriore confusione, anche in considerazione del fatto che il sogno che stava facendo pochi minuti prima stava ancora parzialmente occupando la sua mente, le chiese:
-Calma, calma. Tu stai dicendo che…?-
-Sto dicendo che per tutto questo anno ogni giorno mi sono chiesta se dovevo accettare la proposta che mi avevi fatto. Ma il punto è che ho passato un anno a farmi la domanda sbagliata! Continuavo a chiedermi cosa fosse giusto fare! Ma non dovevo chiedermi cosa fosse giusto fare, ma che cosa io volessi fare! Capisci? Ho sempre pensato di fare la cosa giusta per gli altri, ma ora è venuto il momento di fare la cosa che io voglio!- si fermò per prendere un profondo respiro, dal momento che aveva parlato in perfetta apnea fino a quel momento, poi ancora più raggiante disse: -E io voglio venire con voi!!-
In quel momento nella stanza entrò Sam, allarmato da tutto quel baccano. Sorpreso nel vedere quella strana scena,  e cioè Allison come impazzita cha saltava e rideva per la stanza e Dean immobile seduto sul letto, chiese preoccupato a suo fratello:
-Dean che cosa le hai fatto?!-
Quest'ultimo rispose stizzito:
-Ehy, cosa c’entro io?! Ha fatto tutto da sola!- poi si rivolse alla ragazza che aveva un sorriso enorme stampato in faccia e le chiese: -Sei sicura? Sei assolutamente sicura?-
Sam non capiva, o forse voleva essere sicuro di aver capito bene cosa stesse succedendo in quella stanza:
-Sicura....di cosa?-
Allison gli si buttò letteralmente addosso con la forza di un eruzione vulcanica e lo fece vacillare. Lo baciò poi gli disse:
-Ho deciso! Finalmente ho preso una decisione! Vengo con voi!!!- sentenziò trionfante.
Sam ripetè le stesse identiche parole del fratello:
-Sei sicura? Sei assolutamente sicura?-
-Certo!! Di cosa avete bisogno? Di un'adesione in carta intestata del Sindacato dei Cacciatori?- rispose lei sarcastica e senza riuscire a smettere di ridere. In quel momento intervenne Dean:
-Allison, senti qui stiamo parlando di una cosa seria. La vita del cacciatore è pericolosa. Noi rischiamo di morire ogni volta che mettiamo il naso fuori. Quello che hai visto tu oggi e un anno fa è stata una passeggiata in confronto! Là fuori ci sono cose che non puoi immaginare! Sarà pericoloso!- Fece una pausa prima di: -quindi te lo chiedo un'altra volta: sei assolutamente certa della decisione che hai preso!-
Allison si alzò, si avvicinò al ragazzo e lo fissò negli occhi. Fredda e risoluta gli disse:
-Non sono mai stata più sicura di una cosa in tutta la mia vita!-
Sam rimase impressionato dall'incontenibile ostinazione che lesse negli occhi di Allison; la considerava una ragazza razionale ed intelligente, tuttavia voleva essere certo che lei avesse preso quella decisone per il motivo giusto. Senza riuscire a nascondere un leggero imbarazzo, perchè sapeva che la sua domanda sarebbe stata scambiata per un atto di arroganza, le chiese:
-Senti Ally...non hai deciso....ehm...per me, vero?-
Allison sorrise e si rivolse a Dean:
-Presuntuoso tuo fratello, eh? Dean tappati le orecchie un secondo per favore- dopo di che si voltò verso Sam. Fissandolo negli occhi gli prese le mani e le strinse forte nelle proprie. Ebbe un brivido prima di rispondere alla sua domanda: -Sam, è inutile girare intorno alla questione, tu mi piaci...tanto...anzi sarebbe più corretto dire che ti amo...e...che mi fai ribollire il sangue nelle vene...ehm...comunque tu non c'entri con la mia decisione. E non c'entra neanche quello che avete scoperto sulla mia famiglia. Per tutta la vita, in tutto quello che ho fatto mi ha sempre accompagnato un costante senso di inadeguatezza. Non ho mai capito perchè, pensavo che fosse colpa mia...non lo so. Ma ora grazie a voi so che tutto quello che ho sempre fatto nella mia vita non era giusto per me, ho sempre fatto quello che era giusto fare o quello che gli altri si aspettavano che io facessi, ma non quello che volevo fare io! Capite? E io voglio fare questo. Questo e nient'altro! Voglio che voi mi insegniate tutto quello che sapete. Voglio venire con voi!- concluse fissando negli occhi prima Dean, poi Sam.
Mentre lei parlava i due fratelli furono letteralmente investiti dalla stessa grinta che  lei aveva tirato fuori in entrambe le occasioni in cui loro tre avevano lavorato assieme. Un anno prima con fredda determinazione aveva lasciato che uno spirito l'aggredisse per permettere a loro di eliminarlo, mentre quella notte con la stessa fredda determinazione si era lanciata senza esitare contro nove enormi ed arrabbiatissime amazzoni. Ora i due fratelli erano sicuri che Allison avesse preso la decisione giusta e per il giusto motivo. Intervenne Dean per primo:
-Bene, per me è sufficiente!- continuò inarrestabile e deciso: -Da oggi in poi Allison Carter non esiste più. Da oggi in poi sarai praticamente una fuori legge. Niente casa. Niente amici. La tua famiglia saremo noi. Ti insegneremo tutto quello che sappiamo, ma sarà dura, dovrai farti crescere il pelo sullo stomaco. Posso darti tanti alias quanti vuoi, ma dovrai essere sveglia per non farti beccare. In ogni caso, non ti preoccuapare troppo anche se qualcuno lo scopre, noi siamo stati ricercati dalla polizia e dall'FBI per parecchio tempo...finchè non siamo morti nell'esplosione di un elicottero. Viviamo falsificando carte di credito e assicurazioni mediche. Siamo sempre in macchina, ci spostiamo continuamente, magiamo quelle che mio fratello chiama porcherie tre volte al giorno...se siamo fortunati. E, sempre se siamo fortunati, dormiamo in posti come questo...- disse indicando la stanza dove si trovavano in quel momento con un'espressione sul volto di quelle che in genere non accompagnano un complimento -...altrimenti in macchina. Dovrai essere coraggiosa, non potrai tirarti indietro davanti a niente, quando sarai là fuori non ci sarà tempo per le incertezze, dovrai decidere cosa fare in fretta perchè quando saremo là fuori da te dipenderà anche la nostra vita. Noi ci fideremo ciecamente di te, ma tu dovrai fare lo stesso con noi. Questo è il punto di non ritorno, Allison, sei pronta?- concluse fissandola negli occhi.
Allison sostenne quello sguardo fino in fondo, quasi volesse leggervi quello che passava nella mente del ragazzo in quel momento, poi rispose fermamente:
-Pronta, come sempre!-
Tre ore più tardi una strana carovana passò il confine fra Nevada e Utah: una Chevrolet Impala del '67 nera rombante ed una Pontiac Firebird blu del '67 che trainava un trailer nel quale riposavano beatamente due cavalli.


Nascosto dietro un furgone parcheggiato poco distante dall'Impala, Castiel trasse un profondo sospiro di sollievo quando vide Allison dirigersi così decisa verso la camera di Dean e Sam con quel suo sguardo determinato che le illuminava gli occhi grigi. Quello sguardo glielo aveva visto milioni di volte e poteva voler dire solo una cosa, e cioè che aveva deciso spontaneamente di seguire i due cacciatori. Per fortuna il suo intervento non sarebbe stato necessario; quell'insopportabile peso che gli opprimeva l'anima da un anno si sciolse come neve al sole.  Anche se i suoi sentimenti per Allison erano di tutt'altra natura, l'angelo capiva perfettamente come doveva sentirsi Sam in quel momento, e cioè combattuto. Da una parte contento perchè lei finalmente aveva trovato la sua strada, ma anche in ansia perchè la sua strada era molto pericolosa. Nonostante questo, però, Castiel non si sentiva particolarmente afflitto, perchè non solo ora Allison avrebbe avuto la protezione dei due migliori cacciatori sulla faccia della terra, ma anche perchè quei due cacciatori erano due uomini straordinari che non avrebbero esitato a dare la propria vita per lei, come del resto era sicuro che lei avrebbe fatto lo stesso per loro. Da quel momento in poi i suoi angeli custodi sarebbero stati Dean e Sam Winchester.
Il peggio era passato. Ora sperava solo di non dover intervenire riguardo ad un altra questione, un altro piano divino. Castiel odiava ferocemente i piani divini, primo perchè lui non sapeva mai quanto avrebbe voluto e secondo perchè gli sembrava di tenere in mano i fili di milioni di marionette e lui detestava manovrare gli esseri umani. Comunque fosse, lui aveva degli ordini precisi anche in quel caso:
"Vi prego ragazzi non fatemi chiamare un cupido!" disse piano fra sè e sè prima di orbitare lontano da lì.

(1) "The Best Was Yet To Come" Bryan Adams - Adams/Vallance - 1983 - Album "Cuts Like A Knife"

Ok, anche questa storia è finita, ma io ho bisogno di sapere cosa ne pensate! Per favore per favore per favore....
  
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