Si fece notte. Ro era stesa sul suo letto e cercava di prendere sonno quando, ad un tratto, sentì il materasso abbassarsi da un lato, qualcosa sollevare le coperte e il respiro caldo di qualcuno sul suo collo.
-Takagi torna in camera tua-
Disse con tono assonnato e seccato.
-Credevo stessi dormeno, comunque no, voglio stare qui con te-
La abbracciò da dietro
-Va bene, basta che mi fai dormire-
-Ok!-
Si rilassarono entrambi. Ro cercava di finire tra le braccia di Morfeo mentre Takagi escogitava un modo per non passare la notte in bianco con la sua amata. Erano entrambi sdraiati sul lato sinistro, il ragazzo mise la gamba destra tra quelle della ragazza ma lei non si muoveva, allora si posizionò in modo che il suo respiro caldo arrivasse al collo della fanciulla quasi addormentata, ma l'unica cosa che ottenne fu un movimento leggero che fece per spostarsi. Decise di passare alla seduzione un pò più forte, le mordicchiò l'orecchio destro mentre le scopriva il ventre accarezzandolo con i polpastrelli delle dita
-Takagi vorrei dormire, domani ho scuola-
Ro stava davvero cominciando ad irritarsi ma Takagi non fece caso al tono di voce della ragazza
-Io no-
-Si, lo avevo intuito-
Disse metre toglieva la mano di lui dal ventre
-Ro-
-Mm...-
-Ti voglio-
Le sussurrò all'orecchio sensualmente, alla ragazza le vennero i brividi lungo la colonna vertebrale.
-Ta-Takagi... fi... niscila-
Il ragazzo cominciò ad accarezzarle il seno sotto la maglia del pigiama
-Perchè? Non mi dire che non ti piace più quando ti tocco?!-
Fece un piccolo sorrido malizioso
-Te l'ho detto, domani ho scuola e vorrei...-
Con una mossa Ro si ritrovò sotto Takagi che cominciò a baciarle il collo
-Dicevi?-
Il ragazzo affondò il volto tra l'incavo del collo e della spalla baciandolo e leccandolo, lei emise un sospiro di piacere
-Domani... mi devo... mi devo alzare presto... devo... devo... devo andare a s-scuola-
Takagi le accarezzò con la mano destra di nuovo il ventre per poi scendere piano fino all'elastisco dei pantaloni, infilò la mano da prima dentro i pantaloni poi dentro gli slip, le accarezzò la femminilità.
-Do-dove metti la mano?!-
-Nella parte interessata che mi stuzzica tanto-
Ro aveva il viso color rosso pomodoro per l'eccitazione e per l'imbarazzo della situazione che si andò a creare, non che fosse la prima volta, aveva già fatto più volte l'amore con lui ma tutte le volte era come la prima, poi ce quel pensiero che le balena sempre in mente: "Lui è più grande di me di 9 anni" e qui le si crea quell'imbarazzo per la differenza d'età, non che la trattasse come una bambina ma c'era comunque quella differenza che lei non riusciva a digerire.
Strinse, con la mano sinistra, il polso del ragazzo che continuava a leccarle e a baciarle il collo. Il respiro e il battito cardiaco di entrambi si fecero irregolari, le loro bocche si univano, le loro lingue si cercavano, si bramavano, una piccola goccia di saliva usciva dall'angono sinistro della bocca di Ro. Be... L'intento di Takagi di non passare una notte in bianco funzionò... Peccato che ci fu un piccolo problema.
-NNNNNNNNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Le urla di Ro rimbombavano in tutto il condominio
-TAKAGIIIIIIIIIIIIIIIIII... LURIDO BASTARDO! SONO LE 9.00!-
La povera ragazza era in preda alla rabbia, aveva saltato la prima ora e non era sicura di fare in tempo per la seconda. Takagi, completamente spaventato, si infilò un paio di boxer al volo e corse nella sua stanza.
-ESCI DA LI SCRITTORE DA STRAPAZZO! DIMOSTRAMI DI ESSERE UN UOMO AFFRONTANDO LA PUNIZIONE CHE MERITI PER AVERMI FATTO SALTARE LA PRIMA ORA-
Ro era davanti la porta della stanza del ragazzo che tirava pugni e minacce.
-Posso dimostrare di essere uomo anche da qui, la voce di Takagi tremava. Se ti dicessi che mi sispiace a che ti amo... Basterebbe per farmi perdonare?-
-NO! LURIDO BASTARDO! NON TI BASTEREBBERO TUTTE LE SCUSE DI QUESTO MONDO PER FARMI CALMARE... OGGI AVEVO UNA VERIFICA IMPORTANTE DA FARE, E FATTA QUESTA SAREI STATA LIBERA DAI RECUPERI-
-Se vuoi ti posso portare a scuola con la mia macchina-
Takagi si preoccupò quando non sentì più il rumore dei pugni della ragazza avventarsi contro la porta e le urla. L'aprì piano ma fu spalancata facendo entrare nella stanza la ragazza che gli urlò contro di preparasi in fretta altrimenti non sarebbe arrivata in tempo.

FINE