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Autore: loonaty    04/04/2011    2 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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KAKASHI GAIDEN Nulla.



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Cosa faresti se sapessi che stai per morire?
 
Kakashi si stava avvicinando al porte saltando di frasca in frasca quando una fitta al braccio lo colse bloccandogli il respiro in gola.
Eppure Rin glielo aveva detto di non sforzare troppo la ferita. Probabilmente si stava riaprendo.
Rin ... Obito ...
Cazzo!
 
Obito fissava l'entrata della grotta attraverso la mascherina arancione. Si schiaffeggiò le guance cercando di dare un po' di contegno a quella paura che gli annodava il fegato. "ce la posso fare!" si ripeteva mentalmente.
 
-No, me ne lavo le mani-
Ben detto.
-Non lo farò mai-
Concordo
-Mai-e-poi-mai-
Sai potrei crederti se non stessi prendendo QUELLA direzione.
-MAI-
E ti pareva
-Silenzio-
 
-Io vado a pulire fuori, tu continua con il Genjutsu, sbrigati a cavarle le informazioni-
L'uomo alto con i capelli biondo cenere si diresse verso l'uscita confondendosi con l'ambiente mentre l'altro afferrava malamente la ragazza legata, sollevandola per i capelli.
 
-Bene, andiamo- Proclamò Obito a se stesso prendendo un bel respiro e sfoderando un kunai.
-Andiamo dove?- La voce roca alle sue spalle lo fece impallidire tutto d'un colpo.
Si voltò appena in tempo per vedere una striscia di sangue venirgli incontro.
Lo sguardo di Kakashi era carico di minaccia, la spada sguainata davanti a se. Parato davanti ad obito in posizione di difesa dopo aver ferito l'uomo che stava per attaccare il compagno. Era piombato tra loro come una scheggia. Nessuno l'aveva visto fino a quando non si era fermato.
- K-Kakashi tu ... perché?-
- Tsk, non posso certo lasciare tutto nelle mani di un ninja piagnucolone come te!- Esclamò l'altro dedicandogli solo uno sguardo fugace.
Kakashi ...
-Capelli argentei ed una lama luminosa di chakra bianco, non sarai mica la zanna bianca di Konoha!-
LA luce penetrava sfocata illuminando le piante e rendendo il loro verde quasi irreale. Kakashi brandì l'arma con più forza. -Questo è un ricordo di mio padre.-
Kakashi, non avevi detto che le emozioni erano cose inutili? Ed allora i ricordi? Kakashi, che forse tu ... Stessi ... Mentendo ... ?
Con un po' di fatica anche Obito aveva raggiunto la conclusione che aveva illuminato la falchessa poco prima. Dov' era adesso Kioko?
-Capisco, sei il figlio della "zanna bianca" allora non c'è ragione di aver paura.- L'uomo scomparve nuovamente alla loro vista.
Kakashi si fece teso come una corda di violino e prese ad annusare l'aria. Obito non poté fare a meno di constatare quanto questa reazione gli ricordasse Kioko. Forse doveva cominciare a preoccuparsi ...
-Come immaginavo, l'odore viene cancellato completamente, possiamo individuare la posizione del nemico solamente da un lieve spostamento dell'aria ... -
-D-dov'è?- Domandò l'Uchiha cominciando già a temere il peggio. Un ramo che si sposta, una foglia che svolazza guidata da una lieve brezza del tutto inconsueta in una foresta del genere, mentre sputi di luce illuminano il tronco marcio ed umido su cui poggiano i piedi.
-OBITO DIETRO DI TE!-
-BAKA Kakashi!-
Ali. Grandi, color argento mentre il sangue tinge il suo sguardo.
-GWAAAAAAAAAAAAH! L'OCCHIO!-
Il bigio finisce a terra.
-Kakashiii!- Obito gli si inginocchia accanto preoccupato.
-BAKA!-
Quella voce, quella voce che perfora i timpani. E' piombata tra di loro in picchiata. La furia omicida sul volto. Certo che con lo sharingan lo vedeva quel bastardo! Ma non era stata abbastanza veloce. Kioko svuota i polmoni. Ha bisogno di urlare. Ha bisogno di sfogarsi sulla pellaccia di quell'essere immondo che ha osato ...
Osato cosa? E' stato Kakashi che si è messo in mezzo per non far colpire Obito, è colpa sua!
-Sei uno stupido ... - Kakashi è troppo impegnato a non agonizzare al suolo per prestare attenzione alle ingiurie che la falchessa gli sta lanciando, troppo impegnato per notare che la voce le trema. Obito però si rende conto che i nervi della ragazza sono tesi allo spasimo. Questa era la sua prima vera missione e ne stavano capitando di cotte e di crude. Se fosse fuggita via non l'avrebbe biasimata.
- Kakashi! Ehi, Kakashi stai bene?- Obito era preoccupatissimo. Le ali di Kioko erano inermi alle sue spalle. Chiuse gli occhi riprendendo a respirare normalmente. All'interno delle sue palpebre si disegnò il contorno della frana. Il colore del sangue ... Troppo vicino. Però oramai aveva deciso di non scappare. Non poteva più  spiccare il volo. Haveva perso la tua occasione.
-Gh ... Sì - Risponde il neo jonin quasi soffocando. La mano premuta sul volto.
-Questo nemico non è niente male, ha gettato via il kunai che odorava del mio sangue.- Commentò osservando le sue dita tinte di rosso e liquido trasparente.
A Kioko venne da sorridere. Un angolo della sua bocca si curvò.  Possibile che parlasse in modo così normalmente professionale quando gli era stata asportata mezza faccia?
Obito invece aveva le lacrime agli occhi.
Kakashi se ne accorse. -Ti è entrata ancora della polvere negli occhi? Guarda che gli shinobi non piangono ... Non sono mica morto ... -
Eggià, era proprio da lui, Kakashi Hatake. Quando aveva gridato si era precipitata giù temendo il peggio, più che altro perché senza capitano la missione sarebbe finita e non avrebbe più potuto menare le mani ...
Questa scusa non sta in piedi e lo sai anche tu ...
Rompeva sempre di più le scatole. Non era una scusa.
Mmmm ... Forse hai ragione, non era DEL TUTTO una scusa.
Ecco bravo, non era mica conciata così male.
 
Obito alzò la mascherina sulla fronte. Minato, Minato lo aveva ripreso per questa sua debolezza.
Le lacrime che scivolano sulle guancie ancora infantili.
Ed aveva più che ragione ...
Le strofinò via con la manica della tuta.
... Nel dirgli ...
La mascherina tornò al suo posto mentre le braccia si fecero rigide ai suoi fianchi.
... Di essere coerente con se stesso ...
-Non ti distrarre- Lo riprende brusco Kakashi. Kioko si rassetta le ali. Ali? Da quando Kioko aveva le ali?
... sono un fallimento che sa solo parlare ... Ma ...
"L'uomo invisibile" è sicuro che nonostante quelli siano dei mocciosi possano essere molto pericolosi. Si avvicina furtivamente a loro. Dalla parte opposta della ragazza. Quella ha un'espressione assassina da far tremare i sassi. Non sembra particolarmente felice della ferita riportata dal suo ragazzo. Poi aveva la stranissima impressione che lo stesse puntando. Come se lo vedesse realmente. Come se quel ringhio e le ali arruffate fossero dipesi dalla sua presenza. Baggianate. Nessuno poteva vederlo.
... Dopo tutta quella predica che aveva fatto a Kakashi ...
Attaccherà alle spalle del ragazzo con lo stemma Uchiha sulla schiena. Deve essere un imbranato. Stava piangendo prima ...
... Almeno quelle ... NON RESTERANNO SOLTANTO PAROLE!
Attacca!
Muori!
 
Kioko, sei davvero ... Indescrivibile! Tu lo sapevi! Lo sapevi non è vero? E' per questo che non l'hai fermato!
Stai facendo un gran casino per una boiata lo sai?
Non sto facendo nessun casino IO
Tu non saresti un crudele demone seziona cadaveri?
Io la gente l'ammazzo, non la seziono DOPO che è morta ... Ma non è affar tuo! Ognuno ha la sua personalità!
Ah, quindi lo ammetti che non sei realmente malvagio! Mi è toccato il demone codardo!
Certo che sono codardo, altrimenti non mi sarei nascosto dentro di te, tu che dici?
-Obito ... tu ... - Kakashi guardò il compagno, incredulo. Obito? Obito che ammazzava un nemico, invisibile per di più, a sangue freddo?
-P-perché?  Non avresti dovuto ... Vedermi ...C-cosa sono quegli occhi ... ?
Ora era chiaro. Aveva risvegliato lo sharingan.
-Stavolta, sarò io a proteggere i miei compagni!-
E Kioko sorrise, per la prima volta, riconoscendo in quel ragazzo il vero spirito di un elite Uchiha.
Avrebbe fatto davvero molta strada quel ragazzo. Davvero un ottimo ninja.
 
Avrebbe Kioko. Avrebbe. Quanto ti tormenterà questo giorno? Quanto lo ricorderai? Quante notti ti sveglierai pensando a quanto fossi stata cieca a non collegare le visioni? Se ti fossi unita subito ad Obito? Invisible-man sarebbe morto subito. Kakashi non avrebbe perso l'occhio, avrebbe visto il masso e Obito ...
Però ora è troppo tardi.
Ed ancora una volta ti rinfaccerai che tu
avresti potuto cambiare il destino.
Il risveglio di Obito ha salvato la situazione! - Obito! I tuoi occhi!- Kakashi era molto sorpreso. Sembrava molto meno incline allo scornarsi con il compagno. Un po' per la sorpresa, un po' per una malcelata felicità. Kioko era sicura che in maggior parte la causa fosse della perdita di sangue costante che ancora gli correva sul volto e tra le dita. Quel taglio le faceva un po' schifo ... Soprattutto perché l'occhio dell'"amico" pareva fosse esploso tipo un palloncino. Ugh-bleha.
- S-sì, sembra proprio lo sharingan, riesco a vedere i movimenti ed il flusso di chakra!- Obito si fissava le mani come se davvero pensasse che quello fosse un sogno.
Ad un certo punto Kioko vide Kakashi piegarsi in due ai suoi piedi e istintivamente gli si accucciò accanto ignorando inconsapevolmente il fatto di essere stata molto più veloce di Obito che era anche molto più vicino.
-Argh!- Le dita del ferito si contrassero sul volto mentre una fitta gli strappava il fiato.
-Stai bene Kakashi?!? - Strillò l'Uchiha dotato di ristretta intelligenza da non capirlo da solo.
 Aveva la faccia mezzo affettata, scemo!
 La falchessa lo fissò come se se lo volesse pappare a colazione. L'altro la ignorò.
-Sì ... Mi sa che il mio occhio sinistro è andato ... - 'Ada te il genio!
La preoccupazione ti rende irritante.
E tu parli al vento cocco mio.
-Ho questo che mi ha dato Rin, posso fare una medicazione veloce. Andremo subito a salvarla.-
Forse solo ad lui, ad Obito, l'ultima frase parve come una promessa implicita.
-Ok- Riuscì solo a formulare.
 
-Sei sorprendentemente testarda ... - L'uomo le ringhiò in faccia. Rin si sentiva frastornata. Funo negli occhi. Il respiro orribile di quell' uomo sulla faccia mentre le tirava i capelli costringendola ad alzare la testa. Un po' l'aveva pure picchiata. PErò con lei le ferite non funzionavano. Sapeva di avere una buona resistenza. Quel jutsu era insidioso invece. Le si infilava in testa scavando e riportando alla luce i ricordi più antichi, quelli più segreti. Trovava tutto. Sarebbe riuscita a nascondergli ancora per poco la missione.
Kakashi ... Obito ... Kioko ... Vi prego ...
Una lacrima le scivolò sul volto mentre la mano rude la lasciava andare e il suo collo ricadeva in basso con uno schiocco inanimato. Era proprio come essere morti. Almeno adesso quelle spire fredde all'interno della sua coscienza, le davano un po' di tregua.
Le arrivò da lontano. Come se stesse guardando dal fondo di una fossa o ancor meglio da dentro una nuvola, perché le immagini non solo erano distanti, ma anche sfocate. C'era l'apertura di quel fortino di sassi accatastati l'uno sull'altro. Da lì entrava la luce. Tre figure indistinte che si stagliavano contro di essa. Quella a sinistra (o era la destra?) era più grande del normale. Come se portasse una specie di enorme mantello ingombrante. Quella a sinistra era la più alta. Quella al centro la più bassa. Un lampo di lucidità.
SONO LORO!
E poi ricadde nell'grigio, umido e apatico che le teneva impegnata la testa.
-Ancora voi due? Mi fate quasi tenerezza!- All'inizio tremava davanti a quella voce che le giungeva distorta in modo pauroso. Quella del suo aguzzino. Ora la lasciava imperturbabile. Una scena di un film horror che hai visto fin troppe volte per spaventarti. Non ti nascondi più dietro al invano. Resti a guardare. Attraverso lo specchio appannato che ti è stato imposto davanti al volto.
Raccolse ciuffi di parole sconnesse come l'erba secca che resta impigliata nei sandali durante le missioni estive.
Le ombra si fecero più veloci, quasi suggestive. Una si alzò in aria raddoppiando o forse anche triplicando in ampiezza, come un supereroe con il suo mantello, come le ali di un uccello ...
L'ombra le atterrò davanti tarpandole la visuale. Si sentì un singulto soffocato. Un tonfo. Il cuore che credeva parduto in quella sensazione di nulla le si strinse stritolando vene ed arterie. Cos' era successo? Voleva vedere, voleva vedere! Però non poteva nemmeno muoversi, il suo sguardo reattivo come quello di un lampione. Poi una voce dolcemente nota.
-Kai!-
E tutto si fece chiaro. Risucchiò l'aria con forza. La prima cosa che si chiese fu cos' erano quelle piume. LA seconda perché cavolo Kioko avesse le ali e sembrasse ... Bhè, così umana. Aveva un'espressione sconvolta. Non adatta a Kioko, ed il suo sguardo era distante. Poi il sollievo la pervase facendole perdere di vista tutte queste inutili o per così dire, non gliene fregava niente, considerazioni. Kakashi ... Obito .. - LA sua stessa voce aveva un suono strano e poco familiare. Però lo stordimento era passato.
-Kioko?- Rin si voltò verso la falchessa. Era ferma. Inginocchiata a terra. Una gamba incastrata cotto il sedere, l'altra piegata d'avanti con la pianta a terra. Un gomito che poggiava sulla coscia mentre il braccio pareva morto ed abbandonato. L'altro era bloccato, mezzo proteso in avanti. La bocca socchiusa. Lo sguardo che si caricava di terrore di secondo in secondo.
-Siamo venuti a salvarti Rin!- LE disse Obito con uno di quei suoi sorrisi al caramello che la facevano sciogliere.
-Bene, ora sbrighiamoci a ritirarci- Kakashi, serio come al solito, pareva anche lui in qualche modo sollevato.
Kioko voltò un po' la testa nella sua direzione. Un angolo delle labbra piese una piega innaturale mentre si fissava la man protesa come se non le appartenesse.
La vide respirare. Profondamente. Mentre gli occhi conservavano l'implicito terrore. Non diceva niente.
-Kioko?- Obito le prese una spalla. Lei allora lo guardò sfasata stringendogli il braccio e cominciando a scuotere freneticamente la testa. -no, no ... No ... No ...No,no,no - Mormorava sconnessamente.
-Cornacchia?- Kakashi si piegò verso di lei.
-Capisco, eravate una buona combinazione, ma dopotutto restate sempre mocciosi- L'uomo si alza da terra.
Rin ingoia.
Kioko continua a scuotere il capo ed a sussurrare, ma la sua voce si alza di un tono.
-Ora siete nelle mani del nemico.-
Una mano dell'uomo si pianta a terra come le radici di un albero.
-Doton! Iwayado Kuzushi! (rilascio di terra- frana di rocce)-
-NO!-
Kioko gridò. Poi tutto cominciò a crollare.
-Cavolo!- sbottò Obito leggermente infastidito da quel contrattempo.
-Correte verso l'uscita!- Urla Kakashi per sovrastare il fragore delle rocce.
LA falchessa pare riprendersi. Afferra Rin per il gomito senza lasciare andare Obito. Fa per chiudere le ali e mettersi a correre, quando un sasso cade troppo vicino. Un rumore nauseabondo. Un crack che non lascia presagire nulla di buono. LA ragazza rimane un secondo perplessa. Poi un urlo le spacca i timpani ancora più forte del crollo. Solo quando la gola le brucia e sente le corde vocali saltare una ad una riempiendole la bocca di sangue si rende conto di essere stata lei ad urlare. Si guarda alle spalle mentre continua a correre. Avrebbe preferito non averlo mai fatto. L'osso dell'ala è uscito fuori sede lacerando la pelle. Uno spuntone insanguinato colora di rosso l'argento delle piume. Continua a correre. Uno strappo ed altro dolore, lancinante, sfiancante. L'ala era rimasta incastrata sotto un masso. Stavolta però non si volta a guardare. Lascia andare i due ragazzi. In un momento diverso sarebbe stata più veloce di loro, ma ora ... Ora probabilmente sarebbe morta. Non era questo quello che le aveva riservato la visione. Però forse sarebbe morta. Si volta indietro dove Kakashi sta correndo verso di loro, si dà mentalmente della stupida per non aver trascinato via pure lui dal punto critico. Un altro masso le cade addosso, colpisce l'osso spezzandolo in due. Era cavo, un liquido chiaro ne uscì assieme al dolore ed alle sue urla straziate. Poi quel masso. Quel masso che non sapeva che fare se non rovinarle la vita. A lei ed a tutta la squadra. Kakashi aveva tutto il lato sinistro del volto fasciato. Era ovvio che non lo  vedesse. Lo colpì in pieno. Il ragazzo svenne. Finì a terra tipo un sacco di patate. Quante volte aveva desiderato di vederlo spiaccicato sull'asfalto ...?
Fece per scattare verso di lui, ma un rumore ancora più disgustoso ed un dolore atroce la fecero impallidire. Probabilmente l'ala le si era quasi staccata dalla spalla. Non voleva guardare. Prese fiato. Non aveva quasi più voce. Vide la parte più alta della grotta franare.
-OBITO!- L'urlo causò il suo collasso. Però il ragazzo si voltò.
Kioko raggiunse il suo scopo. Quando un masso più grosso dei precedenti le colpì la schiena e lei vomitò sangue finendo faccia a terra pensò che magari fosse tutto finito. Che Rin si sarebbe salvata. Obito di certo, Kakashi forse. Ed era il forse che le faceva più male, più della consapevolezza che probabilmente lei sarebbe morta.
Sei un'idiota!
Che strano, non sente più la polvere ricoprirla a poco a poco, ma il dolore la fa sragionare, le sembra che qualcuno si sia  messo su di lei per proteggerla dal crollo.
Ti arrendi così facilmente?
Oh, l'uccellaccio del malaugurio ... Chissà cosa vuole ...
 Kioko! Kioko riprenditi dannazione!
E lasciami dormire!
Non voglio morire!
Nemmeno Obito.
Quando si accorge di quello che ha pensato resta talmente sconvolta che spalanca gli occhi. Attorno a se c'è un guscio argenteo. Tutto è buio lì dentro e l'aria è poca. Tenta di muoversi ma i bordi del suo riparo scricchiolano e vede qualcosa colare dall'alto simile a sangue. No, è proprio sangue.
Automaticamente richiude le ali. Tornano a posto con uno schianto ed altro dolore. Contemporaneamente il guscio si apre, e lei si accorge che è fatto di piume. Piume di argento.
Tutto è fermo intorno a lei. La luce, ce n'è sicuramente di più che nel suo guscio. Non è morta, ma non riesce ad articolare i suoni. Del sangue le cola dalle labbra, sente freddo sulla schiena, ancora una volta decide di non guardare. Perché lei odia il PROPRIO dolore e la vista del SUO sangue.
Solo che quando si guarda intorno mentre gli altri si riprendono quello stesso sangue egoista e presuntuoso pare gelarsi in piccole stalattiti invece che di colare a terra in colonnine sottili e continue. Ed allora avrebbe preferito di gran lunga morire.
Cosa avresti fatto se avessi saputo che quel giorno saresti morto?
Di certo non avresti mandato giù quelle merendine disgustose, ti saresti alzato un po' più presto e magari avresti evitato di litigare con Kakashi. Avresti detto a Rin che la adori da sempre, che il tuo cuore è solo per lei, avresti detto a Kioko che cominciavi solo adesso a capire perché suo fratello le volesse così bene e ti saresti preso una sfuriata con tanto di chidori. Avresti salutato il maestro e forse ti saresti chiuso in casa a piangere disperatamente chiedendoti perché a te e perché adesso che eri così giovane. Avresti fatto un salto a casa, abbracciato tua mamma chiesto scusa a papà per essere tanto fallito come  ninja. Forse per fare tutto questo avresti saltato la missione di oggi. Di conseguenza non saresti morto.
Conoscere il futuro è anche questo.
Tu lo conoscevi Kioko, e sai che è stata tutta colpa tua.
Tutto all'improvviso ti trapassa come se non esistessi.
I pianti, le urla, altri pianti, quelli di Rin, quelli di Kakashi, mentre i tuoi occhi rimangono inspiegabilmente asciutti, e bruciano, bruciano da morire, come questo vento che non c'è ma ti scortica la pelle e fa più male delle ossa spezzate e dei muscoli stracciati come un giornale già letto. Non senti le parole flebili e rauche del tuo compagno mentre parla a Kakashi e gli dice di volergli fare dono del suo sharingan. Poi sono tutti talmente persi che non fanno caso a te fino a quando la terra non comincia a tremare. Ed allora Kakashi tende una mano a Rin che fino a quel momento non ha lasciato Obito e lei esce mentre crolla tutto, e senti gridare il tuo nome mentre il ragazzo con i capelli grigi ti afferra il polso e ti strattona verso l'alto quasi spezzandotelo. Atterri sul terreno duro e ti riprendi abbastanza da capire che non può continuare a trascinarti come se fossi un cadavere, decidi di reagire, i muscoli che si tendono ed il dolore alla schiena. All'ala, che ti riporta alla vita con un rantolo. Un conato di vomito che ti riempie la bocca di acido. Ingoi mentre il sangue quasi ti soffoca uscendoti dal naso mentre tossisci. Siete su un albero. Un ramo molto alto. Non sai se sei in piedi, se sei sdraiata, seduta, se stai precipitando, ma ci sei, sei presente, accanto a te c'è Rin e Kakashi vi da le spalle. I nemici li vedi, sono molti ed automaticamente i tuoi occhi vanno a creare lo sharingan mentre il crepitio del chakra avvolge la tua mano senza che tu imponga le mani. Tenti di ritirare le ali ma il bruciore è più forte ed allora rinunci. Senti la pelle fredda e sai di aver perso troppo sangue. Quando Kakashi parla riesci a superare un altro strato di shok, a tornare del tutto nel mondo dei vivi.  Mentre il gelo bagnato ti brina le ciglia e respiri elettricità, il tuo compagno parla.
-Ragazze, ci penso io a tenere a bada questi qua ... -
Sto cazzo ...
-Voi intanto fuggite-
Non riesco a fare un passo, non riesco a respirare, devo vomitare, mi sopravvaluti se pensi che riesca a fuggire.
-Ma...- Comincia Rin. Brava, spiegalo che è una follia, che sono troppi, che anche se ha fatto fuori l'aguzzino con i capelli che parevano il nido di una cucuacia adesso rischia la vita.
Lui però la interrompe.
-Obito ti ha affidata a me, quindi ti proteggerò a costo di morire ...-  Disse con la voce che si incrinò sull'ultima parola.
ah-ah, devi proteggere lei, non me, io posso restare!
-Kakashi!- Strilla lei, la sua migliore amica, che probabilmente non può arrendersi e lasciare morire la persona che ama.
Come Kioko non potrebbe lasciare morire Itachi.
-Stai zitta!- Esclama Kakashi, stavolta c'è il pianto nelle sue parole, non è giusto che lui pianga.
- Non fare il bambino ... - Riesce solo a gracchiare Kioko tra le labbra cianotiche. Ha freddo. Però ora è sicura di essere ancora in piedi e il chidori strilla ancora tra le sue dita.
Lui si voltò leggermente verso la sua compagna. Così da farle vedere la ciccatrice che gli correva sull'occhio color del sangue.
Kioko deglutì mentre il sapore di ferro le faceva venire mal di testa. - Gli shinobi non piangono come dei bambini ... -
La sua voce era davvero terribile. Solo che proprio non riusciva a capacitarsi di ciò che stava accadendo. Non aveva senso né direzione. Quindi farneticava.
Kakashi la fissò come se fosse completamente ammattita.
Probabilmente fece per parlare ma un nuovo tentativo di Rin attirò nuovamente la sua attenzione.
-Rin, Obito ti voleva bene, anzi ... Ti amava ... Per questo ho deciso di proteggerti a costo della mia vita-
La castana rabbrividisce, abbassa lo sguardo, lo rialza.
-Se è così Kakashi ... Allora, i miei sentimenti ... - Le lacrime le scorrono sul volto. Probabilmente si stava dichiarando. Però la falchessa era troppo impegnata a capire perché il mondo stesse girando. Perché la scossa quasi piacevole nel suo palmo si fosse spenta, perché adesso stesse fissando i rami intrecciati sopra di lei. Perché questi si allontanassero sempre di più.
-Io ... ! Io una volta ero spazzatura che voleva abbandonarti ... -
-No,non è vero Baby ...- La tua voce forse è troppo flebile, o troppo lontana, visto che ora li guardi dal basso. Il tronco non è arrivato. Così scema che l'hai mancato, guarda un po' te che genio ...
-VAI RIN!- Vedi molti ... Troppi uomini lanciarsi addosso a lui.
Poi il nulla.
Come quello che si era formato nel tuo petto non appena vedesti OBito con il corpo nezzo schiacciato sotto una di quelle macerie.
Nulla.
Come quando lui disse di non provare dolore, nonostante fosse logico che sarebbe morto.
Nulla.
Come quello che stai provando tu in questo istante.
Nulla.
E' passato troppo tempo. Avresti già dovuto toccare il suolo.
In fondo però cosa conta?
Nulla.
 
 
Sono ... Morto?
Kakashi aprì gli occhi sul cielo stellato.
Dove sono?
-Hn, ti sei svegliato ... - Fu il commento laconico del sensei seduto accanto a lui.
-Sensei! Cos' è successo?- Si tirò su a sedere di scatto. Era spossato, ma in fondo stava bene.
-Questo kunai ha un sigillo fatto da me che gli permette di manipolare il ninjutsu dello spazio tempo- Gli spiegò mostrandogli il regalo che gli aveva fatto per la promozione.
-Allora ... I nemici ... -
-Li ho sconfitti tutti io-
Poi la consapevolezza lo colpì come una palla di cannone.
-E Rin? Dov'è Rin e ... Kioko? Lei è caduta, c'era sangue e ... -
Minato indica un punto lontano. Rin è in piedi con il vento che le solleva la gonna ed i capelli. L'erba contro le gambe, il naso rivolto al cielo.
- Mi dispiace di essere arrivato tardi Kakashi ... Rin mi ha raccontato tutto ... -
Kakashi stava per riaprire bocca e chiedere dove fosse la falchessa, ma non ce ne fu bisogno.
Una mano fredda gli strinse un polso. Sulla stessa roccia, dietro di lui la ragazza giaceva addormentata, il corpo quasi del tutto fasciato. Nel dormiveglia si era avvicinata a lui, fino a stringergli un braccio.
-L'ho presa al volo-
Mormorò Minato fissando il cielo.
-Ci mancava solo, che morisse pure lei ...
La terza guerra ninja, questo conflitto è costato il sacrificio di tantissimi shinobi senza nome e allo stesso tempo famosi eroi ... Hanno lasciato una leggenda da tramandare. LA battaglia del ponte Kannabi, quel giorno nel villaggio nascosto della foglia sono nati due eroi con lo sharingan uno ha il proprio nome inciso su un cenotafio, uno è conosciuto ai posteri come sharingan Kakashi la cui fama è ben nota nei paesi stranieri.  
E poi, in mezzo al nulla.
Cominciò a sbocciare la leggenda.
Il demone falco.
Che dal nulla fermò una frana mortale.
Solo che nessuno ne parlò mai.
E la leggenda rimase nel nulla.
   
 
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