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Autore: Reyra Ivanova    05/04/2011    3 recensioni
..Il ragazzo la fissò sentendo una fitta al cuore: Per quanto tempo avrebbe potuto passare le giornate o le serate con lei?
Poco, lo sapeva perfettamente!
Ma una piccola speranza riempiva il suo cuore..
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-My Little Baby-


La giornata passò abbastanza in fretta nella città di Kyoto ed ormai era pomeriggio innoltrato quando un ragazzo dai capelli scarlatti e gli occhi dorati si stava avviando verso la stanza di ritrovo dei membri della Shinsengumi.
Appena entrò vide che non mancava nessuno all'appello, tranne che lui!
"Sanoo! Era ora!" si lamentò un ragazzone dai capelli castani e gli occhi azzurri.
"Meno male che siete arrivato! Se no non la finiva più di rompere le scatole!" continuò un ragazzino dai lunghi capelli castani indicando il vicino.
"Non è colpa mia se ho fame, Heisuke!" si difese quello alzando le mani e pensando che anche quella volta gli avrebbe rubato un pò di cibo.
"Scusate! Ma io non mi fermo stasera!" disse il rosso facendosi sentire da tutti i presenti nella stanza.
"E dove andate?" chiese questa volta un bellissimo ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi.
"Da Mariko!" disse sorridendo al solo pensiero.
"Ooh! Ora capisco!" esultò Souji sorridendo e battendo le mani felice per il compagno di "avventure".
"Sano..Tornate in orario per il giro di ronda! E state attento!" gli disse il vice capitano nonchè Hijikata Toshizou.
"Dai Toshi, non essere pessimista!" iniziò Kondou sorridendo per poi rivolgersi al ragazzo dagli occhi dorati "Passate una bella serata!"
"Certo! Non preoccupatevi!" detto questo il ragazzo fece per andarsene quando la voce di Souji lo fermò sull'uscio della porta scorrevole.
"Dille che Toshi-chan sta bene!"
"SOUJI!" urlò Hijikata alzandosi in piedi e facendo scoppiare a ridere quasi tutti i presenti, compresa una confusa Chizuru.
"Ehm..Scusate!" si intromise la moretta non appena Sanosuke sparì dalla camera "Chi è Mariko?" chiese curiosa.
"La sorellina!" spiegò Saitou tranquillamente.


Cosa posso prenderle? pensò il ragazzo dai capelli scarlatti al pensiero della sua piccola sorellina mentre camminava a passo sicuro per le vie della città.
I suoi occhi si illuminarono non appena intravide un venditore di Dango.
Perfetto!
Dopo aver comprato una confezione per due, se ne andò a passo svelto rendendosi conto dal calare del sole che era leggermente in ritardo, cosa che avrebbe fatto innervosire Mariko.
"Sei in ritardo!" esclamò una vocina arrabbiata appena il ragazzo varcò la soglia del giardino della grande villa giapponese.
Piantò i suoi occhi dorati su un altro paio identici ai suoi e sorrise vedendo che la sua piccola sorellina stava crescendo a vista d'occhio.
Indossava il kimono che gli aveva regalato: bianco e rosso, i suoi colori preferiti.
"Gomen!" disse portandosi una mano dietro la nuca e sorridendo nervosamente.
"SANO!" urlò Mariko avvicinandosi pericolosamente al ragazzo pronta a tirargli un pugno.
Il ragazzo scoppiò a ridere vedendo quella piccola peste saltellare cercando di prenderlo in faccia con le sue piccole manine.
"Suvvia! Che comportamente disdicevole per una bimba di nove anni!"
"Dieci!" precisò la bimba dai corti capelli rossi "Un mese e avrò dieci anni!"
"Sisi, ma per me ne hai ancora nove!" terminò il ragazzo facendola sbuffare e voltare stizzita il viso di lato.
"Piuttosto!" continuò quello alzando un sopracciglio contrariato "Cosa ci fai fuori con questo tempo? Rischi di peggiorare la situazione così!" detto questo se la caricò sulle spalle a modi sacco di patate ed entrò dentro l'abitazione trovandosi poco dopo una delle donne che si occupavano dei bimbi in quel posto.
"Buona sera, Harada-san!"
"Buona sera a lei!" salutò quello l'anziana donna.
"Ancora fuori ad aspettare il tuo fratellone, eh?" continuò la donna riferendosi alla bimba che scalaciava con i piedi contrariata.
"Lasciami giù!" urlò la bimba al fratello, che come risposta la strinse più forte.
"Cosa dobbiamo fare con te, Mariko-chan?" disse rammaricata la donna.
Harada scoppiò a ridere per poi salutare la donna ed avviandosi verso la camera dell bimba.
Una volta dentro appoggiò su un tavolino la scatolina di Dango e poi, con fare paterno, mise Mariko sul futon.
"Ce la faccio benissimo da sola!" disse quella alzandosi in piedi per poi ricardere sul futon sentendosi girare la testa.
"Vedi che succede se ti agiti?" le disse il ragazzo aiutando la sorellina a mettersi in tenuta notturna per poi infilarla sotto le coperte.
Purtroppo con la malattia che aveva non poteva fare molto e ogni gesto troppo avventato poteva essere letale per lei.
Piano piano il suo cuore stava diventando sempre più debole.
"Sto bene, fratellone! Cosa mi hai portato oggi?" gli chiese vedendolo in sovrappensiero.
"Una cosa che non potresti mangiare! Ma una volta ogni tanto non fa male a nessuno!" le disse Harada facendole l'occhiolino.
Si alzò ed andò a prendere la confezione di Dango per poi tornare accanto alla bimba che sorrideva contenta.
Finalmente avrebbe mangiato qualcosa di buono.
"Ti saluta Okita-san!" le disse ad un certo punto mentre stava mangiando "Ha detto di dirti che Toshi-chan sta bene!"
Alla ragazzina le brillarono gli occhi ripensando a quella palletta di pelo bianco e nero.
"Bene!" disse la bella bimba sorridendo e fissando il cielo notturno da una fessura aperta nella camera "Lo sapevo che Okita-san si sarebbe preso cura del mio micetto!"
Harada scoppiò a ridere ricordando quanti problemi aveva dato quella palletta di pelo, soprattutto al vice capitano.
"Forza! Ora mettiti giù!" le disse facendo sdraiare Mariko e coprendola per bene per poi posizionarsi affianco a lei ed iniziando ad accarezzarle i capelli, come era suo solito fare.
La piccola si girò, e con una manina tocco la pancia del fratello, esattamente dove era presente il lungo taglio.
"Ti fa male, fratellone?" gli chiese con occhi tristi facendo passare la manina su e giù sulla ferita.
"No, non ti preoccupare!" le rispose sorridendo e dandole un tenero bacino sulla fronte.
"Tornerai?" gli chiese dopo qualche minuto di silenzio fissandolo negli occhi come se fosse una muta preghiera.
Il ragazzo la fissò sentendo una fitta atroce al cuore: per quanto tempo avrebbe potuto passare le giornate o le serate con lei?
Poco, lo sapeva perfettamente.
"Certo, piccola! Non ti lascerò mai e poi mai! Ti starò sempre vicino anche se sarò lontano!" le disse vendendo che piano i suoi occhietti si stavano chiudendo.
"Buona notte!" sussurrò ormai ai mobili capendo che la piccola Mariko si era addormentata.
Lentamente e silenziosamente uscì dalla camera dando un ultimo sguardo carico di affetto e di tristezza alla sua piccola donna.
"State andando via?" la signora anziana di qualche ora prima di fermò a due passi da lui vedendolo chiudere la porta scorrevole della camera di Mariko.
"Si!" rispose quello "La ringrazio per tutto quello che fate per questi bambini e soprattutto per Mariko!" continuò a parlare con la voce piena di gratitudine.
La donna ridacchio "Quella bimba è davvero una piccola peste! Si gode giorno dopo giorno e la sua vita è incentrata su di lei, Harada-san!" continuò quella guardando il cielo carico di stelle "Non c'è giorno che non pensa a lei o che parli con gli altri bimbi del lavoro che fa! Per lei è un mito, anche se la Shinsengumi non è ben vista!"
"La ringrazio di tutto!" disse quello sorpassandola ed avviandosi verso l'uscita.
"E' forte Mariko!" disse l'anziana signora prima che il ragazzo sparì dalla sua vista.
Una volta fuori, il rosso si avviò verso la base con il cuore carico di emozioni.
Doveva farcela, dare il meglio di se: per se stesso e per la sua bimba.
Perchè Mariko era come una figlia per lui e doveva tenere duro.


Una volta raggiunta la base, si trovò davanti tutte le squadre che dovevano operare quella notte.

"Ehy, Sano!" lo chiamò Shinpachi appena lo vide "Sta bene, Mariko-chan?"
"Certo! Adesso diamo il meglio di noi anche stanotte, ok?" disse prendendo la sua lancia e facendo l'occhiolino ai compagni.
"Nhè nhè, Sano!" lo chiamò Okita prima che andasse via "Andremo tutti assieme da Mariko la prossima volta!" detto questo sorrise beffardo facendo vedere il micio nero che teneva in braccio.
Harada sorrise, sentendosi riempire il cuore in una nuova speranza!


Salve a tutti! V.V
Questa è la prima volta che scrivo per il fandom di Hakuouki! *.* Gran bell'anime devo dire! ToT
Allora, questa piccola one-shot è nata da un mio momento di pazzia! =.= non saprei neanche io come raccontarvi spiegarvi la nascita di questa schiefezza! U.U"
Spero solo non faccia così tanto schifo! =.= ahahah
Lascio a voi commenti ed impressioni, positivi e negativi! V.V sempre ben accetti, ovviamente!
Un saluto..

Alla prossima

(si spera..^.-)

Reyra Ivanova!
 



 

  
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