Questo capitolo è orrendo. Non lo dico per farmi dire il contrario, è orrendo veramente! Lo odio!
L'ultimo libro che ho letto è stato "Acqua agli Elefanti", un libro assolutamente meraviglioso che vi consiglio. E' bellissimo *.* Mi sono innamorata perdutamente del protagonista! E mi avete dato anche qualche spunto per i prossimi acquisti!
Dedico il capitolo a Love Today (sto scrivendo una fic con lei, se ne avete voglia fateci un salto e diteci cosa ne pensate!), la quale mi ha fatto capire in privato con quanta impazienza attendesse l'aggiornamento ;) Eccolo qui!
Oook, ho finito di ciarlare. Spero che il capitolo vi piaccia, per quando sia improbabile -.- L'appuntamento nel prossimo!
Capitolo 6
La madre di Rosalie e Jasper dà subito l’impressione di essere una donna tutta d’un pezzo, e sono certa di non sbagliarmi.
Siamo tutti riuniti nell’ingresso, Mrs Hale è appena arrivata. Ha i capelli biondi e lisci della figlia, gli stessi occhi penetranti di Jasper e il viso dall’aria severa. Sono sicura che questa donna non ama essere contraddetta.
-Dov’è papà?- le chiede Rosalie invitandola a sedere in soggiorno.
-Arriva direttamente al matrimonio, aveva alcuni affari da sbrigare a casa- spiega con voce autoritaria.
Mrs Hale indossa un tailleur di Chanel di seta, ha i capelli elegantemente raccolti e, da come Alice la fissa incredula, la sua borsa deve essere della nuova collezione di Dior.
-Buongiorno, Susan. Come sta?- la saluta Emmett con rispetto. È il turno di Edward, di Tanya, la quale viene accolta con un sorriso freddo, e infine tocca ad Alice e me.
-Lei è mia sorella Alice- la presenta Emmett.
Susan la valuta in silenzio, poi le stringe la mano e sorride. –Che belle scarpe, cara-
-E lei, invece, è la mia amica Isabella-
Al mio nome Susan scatta come una molla e lancia un’occhiata fugace a Rosalie. –Tu sei Isabella? Isabella Swan?- Il suo tono non è amichevole.
-Ehm, sì- rispondo nervosa, tendendole la mano.
-L’amica del futuro marito di mia figlia?- chiede ancora, evidenziando le parole “amica” e “marito” come se non capissi la sua lingua.
-Sì- ripeto perplessa. Mrs Hale somiglia troppo a mia madre.
-E cosa fai qui?-
Ritiro lentamente la mano.
Emmett interviene, per fortuna. –Susan, Bella è una mia carissima amica, e per me la sua presenza in questi giorni è importante-.
Lei china il capo di lato. –Mia figlia non ti basta, Emmett?-
Nella stanza cala un silenzio raggelante.
-Zia, che ne dici di bere qualcosa?- propone Edward portandosi al mio fianco –hai fatto un lungo viaggio per venire qui-
Lei si lascia distrarre e Jasper la conduce fuori dalla stanza.
-Grazie- mormoro a Edward e a Emmett, che mi sorride e si allontana.
-Susan Hale è la donna più irritante, stronza ed egocentrica del mondo. Perdonami per il giudizio, ma è così-
Guardo Edward, accigliata. – Ma lei non mi conosce-
-Temo che…- sospira e mi stringe delicatamente la mano nella sua, come questa mattina alla spiaggia. Mi guardo intorno, siamo rimasti soli. –Temo che Rosalie le abbia parlato di te-
-Oh, fantastico. Quindi mi tratterà come un’emarginata per tutta la sua permanenza!- Non bastava la figlia, ora anche la madre!
Edward mi accarezza dolcemente la guancia, colpendomi con tutta l’intensità del suo sguardo color smeraldo.
Che brividi!
-Non ti preoccupare- sussurra, e per qualche ignoto motivo mi sento meglio. È come se mi stesse togliendo un peso dalle spalle per caricarlo sulle sue.
Abbasso lo sguardo.
-Bella- mi richiama sollevandomi il mento gentilmente. –Hai capito? Non ti devi preoccupare. Non ci pensare-
-Sì, ho capito- bisbiglio.
-Adesso fammi uno dei tuoi magnifici sorrisi-
-Edward…-
-Bella-
Scoppio a ridere a causa della sua espressione implacabile e dopo qualche secondo si unisce a me.
-Visto? Stai ridendo- mi fa notare.
-Tu volevi un sorriso- replico.
-Sì… ma vederti ridere è ancora più bello-
Avvampo e lui ridacchia. –E quando arrossisci sei superlativa-
-Lo fai apposta, vero?-
-No- dice, gli occhioni verdi intrisi di sincerità –ti do fastidio?-
Sospiro e gli sorrido. –No, Edward. Non mi dai fastidio-
-Allora, Bella? Come va con Edduccio tuo?-
-Emmett- sibilo.
-Cosa c’è?-
-Bella, in realtà anche io vorrei capirci qualcosa di più-
-Alice…-
Con i due Brandon non ho difficoltà a parlare. Il problema è la presenza di Rosalie: sa che io e suo cugino abbiamo un appuntamento? Cosa ne pensa?
-Mi ha chiesto di uscire stasera- ammetto infine, lo sguardo fisso sul pavimento.
-COSA?- Alice scatta in piedi. –E tu me lo dici adesso?-
-Non sapevo ci dovessi uscire tu- ribatto.
-Come faccio a renderti perfetta in così poco tempo?-
-Alice…-
Se n’è già andata, ma sono tranquilla. So che non è arrabbiata.
-Quindi stasera uscite? Gli hai detto di sì, vero?- riprende Emmett fissandomi. Poi ridacchia. –Non vedo l’ora che incontri Charlie al matrimonio!-
-Non farmi pensare a quello che succederà!- borbotto. –Certo che gli ho detto di sì, Emm. Come potrebbe essere il contrario?-
-Edward è diverso dagli altri, vero?-
Annuisco senza dire nulla.
-E Renèe?-
-Renèe cosa?-
-E’ sempre la solita menefreghista insensibile?-
Inarco le sopracciglia. –Credi davvero che possa cambiare?-
-No- sospira e si alza –no-
Mi bacia la fronte ed entra in casa lasciandomi sola con Rosalie.
Jasper si è scusato per il comportamento della madre, mentre lei non mi parla da colazione.
La sua voce mi fa sobbalzare. –Chi è Renèe?-
-Mia madre- sospiro.
-Emmett parla di lei in quel modo?- E’ incredula.
-Io per prima parlo di lei in quel modo. Reneè non c’è mai stata per me, sa solo criticarmi ed esortarmi ad impegnarmi nel lavoro e a lasciar perdere l’amore-
Alzo gli occhi su di lei: mi fissa a bocca aperta, gli occhi blu spalancati.
-E tuo padre?-
-Non lo vedo da tre anni. Mia madre lo ha lasciato quando ero molto piccola-
-Mi… mi dispiace- mormora sincera.
Liquido la cosa con un gesto noncurante della mano. –E’ tutto a posto. Quando avevo cinque anni ho conosciuto i Brandon, vivevano nella villa vicina a quella di mia madre a Londra. Charlotte e William mi hanno trattata come una figlia- sorrido al ricordo dei signori Brandon. –Mi hanno praticamente cresciuta loro-
-E’ impossibile che una madre sia così…-
-L’anno scorso il tredici novembre mi ha chiamato per farmi gli auguri di buon compleanno…-
Mi guarda confusa.
-Il mio compleanno è il tredici settembre- spiego.
Si porta la mano alla bocca. –Mi dispiace- ripete.
-Ed è per questo che sono così attaccata ad Alice ed Emmett-
Abbassa gli occhi. –Non c’è mai stato niente tra Emmett e te?-
-Assolutamente niente, lui per me è un fratello-
-Ma tu lo conosci così bene… sei sicura che…-
-Rosalie- la interrompo –Emmett ti ama come mai ha amato qualcuno. Non l’ho mai visto così in vita mia e sono davvero felice per voi due. E poi… e poi a me piace Edward- confesso a bassa voce.
-Davvero?- dice sorpresa. Probabilmente non ha ascoltato la conversazione che ho intrattenuto con Emm.
-Già- annuisco arrossendo. –Stasera usciamo insieme-
-Come fa a piacerti? È talmente dolce che mi fa venire le carie! E poi da quando Lucy è andata via…-
-Chi è Lucy?- chiedo. Sono certa di non averla mai sentita nominare, ma sono qui da poco.
-Ehm… nessuno, nessuno- Rosalie si guarda freneticamente attorno.
Qui c’è qualcosa che non va.
-Rosalie…-
-Devo andare! È stato un piacere parlare con te, Bella- Mi abbraccia velocemente e scompare dentro casa.
C’è sicuramente qualcosa che non va.
La cosa a cui mai rinuncereste?
Fa schifo il capitolo, vero? Oddio -.-
A presto ^^ Vi ringrazio per le recensioni dello scorso capitolo, grazie davvero!
:***
S.