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Autore: chemicalscollide    05/04/2011    1 recensioni
Tre ragazze italiane, migliori amiche, si ritrovano a vivere in una città nuova come Londra. Qui faranno amicizia con quattro ragazzi che le aiuteranno, le faranno crescere e con i quali instaureranno una bellissima amicizia (e, chissà, forse qualcosa di più) che li porterà ad appoggiarsi sempre l'un l'altro. Durante questa storia tutte e tre si troveranno in situazioni in cui dovranno compiere scelte importanti ed è per questo che è stato scelto questo titolo.
Il racconto è visto da Giulia, una delle tre ragazze, ma non mancano i POV dei vari personaggi.
E' la prima fanfic che abbiamo scritto, io e le mie due amiche, qualche anno fa, quindi siate magnanimi :) E' già completa, perciò posterò regolarmente. Solo un avvertimento, è un po' lunghetta!
Buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ragazze, ho deciso dove farò la festa… veramente avrei già prenotato!” disse Francesca appena dopo averci salutate.
“A cosa hai pensato?” chiesi io mentre ci dirigiamo verso gli armadietti.
“Cena a casa mia e…” fece lei tenendoci sulle spine
“E…?” curiose aspettavamo una risposta.
“Pattinaggio sul ghiaccio!”
“Andate a pattinare?” chiese Tom che, appena arrivati, si era avvicinato per salutarci insieme agli altri.
“Sì! Noi, voi e alcuni miei amici di Roma” spiegò Francesca.
“E chi te lo dice che noi veniamo?” chiese Dougie scocciato.
“Lo dico io! Il 18 è il mio compleanno e voi siete invitati… tutti e 3” informò, soffermando lo sguardo su Dougie.
“È un’ottima idea! Io adoro pattinare!” rivelò Tom entusiasta.
“Io invece sono proprio impedito! Appena metto piede sulla pista, cado!” ammise Danny.
“Allora non vedo l’ora di vederti! Almeno riderò un po’!” intervenne Fabiola.
“Avevo pensato di invitare Harry, ma so che non può proprio tornare fino a che la nonna non starà meglio, vero?”
“Purtroppo sì” ammise abbassando lo sguardo.
“Dai, che ci divertiremo un sacco… e ho già in mente un po’ di scherzi da fare a questi ragazzacci!” dichiarai io sorridendo.
“Che cosa vorresti fare tu?” esclamò Danny che, ridendo, si avvicinò a me per farmi il solletico.
“Dai, smettila!” implorai ridendo a crepapelle.
“Su Danny, smettila, che così la metti in imbarazzo!” intervenne Francesca ridendo sotto i baffi.
“Sì, non vedi come è rossa?” aggiunse Fabiola.
“Ma che state dicendo, ragazze?” chiesi io che stavo diventando sempre più rossa per la rabbia e l’imbarazzo. Mi girai verso Danny che si era scansato e che, anche lui colorito, cercava di non guardarmi negli occhi.
La campanella suonò e, salutati i ragazzi, afferrai per le braccia le mie amiche, stringendole con tutta la forza che avevo in corpo e, godendo dei loro gridolini di dolore, mi diressi verso la classe di filosofia.
“Giulia, ci fai male!!” gridò Fabiola.
“Bene, sono contenta! Ma cosa vi è preso? Perché ve ne siete uscite con quelle cose?” mollai un po’ la presa per farle parlare con più calma, quella che io non avevo.
“Non lo so, a me è venuto spontaneo dirlo… scusa!” sussurrò nel dolore Francesca.
“Lo sapete che io sono fidanzata, no? A me Danny non interessa!”
“Sì, come no” borbottò Fabiola, ma la sentii e le strinsi ancora di più il braccio.
“Io amo Luca… anzi, spero che tu lo abbia incluso tra gli invitati alla festa, Francesca, perché sennò ti uccido!”
“Certo, che l’ho incluso! Non ti preoccupare! Chiamalo e fammi sapere se viene. E ora, ti prego, lasciaci… dobbiamo entrare in classe!”. Le lasciai perché mi facevano pena e, ancora arrabbiata, entrai in classe, ma non ascoltai nemmeno una parola di quello che ci stava spiegando la professoressa.
All’uscita da scuola la prima cosa che feci fu chiamare Luca per dirgli della festa e di come ero contenta di avere un’occasione in più per stare insieme, ma subito le mie speranze svanirono: mi ero scordata che proprio lo stesso giorno suo fratello faceva gli anni e che ovviamente, Luca doveva stare con lui.
Quel sabato comunque ci sarebbe stata la festa di Francesca e io non me la sarei mai persa. Durante tutta la settimana lei fu super-elettrizzata e, arrivato il giorno del suo compleanno, io e Fabiola decidemmo di farle una sorpresa svegliandola e portandole la colazione in camera.
Alle 11.30 ancora ronfava nel letto e noi, per farle uno scherzo, andemmo lo stereo al massimo e aprimmo di colpo le serrande della camera, svegliandola di soprassalto.
“Sorpresa! Tanti auguri!”. Ancora assonnata, ci guardò con odio ma anche gioia e, dopo un attimo, si alzò in piedi sul letto e, afferrati i cuscini, cominciò a tirarceli in faccia, facendo rovesciare per terra tutto il latte che tenevo tra le mani.
“Cazzo! E ora tua madre chi la sente?” la guardai preoccupata.
“Ma chissene! Oggi è il mio compleanno e nessuno mi deve rompere!”
Saltammo sul letto e tutte insieme ballammo al ritmo della musica che l’aveva svegliata.
Dopo pranzo tornammo a casa per prepararci prima di tornare a casa di Francesca. Ad aprirmi la porta fu Elena, la sua amica di Roma. Ci salutammo e entrai, ritrovando un sacco di gente che non vedevo da molto.
“Giulia!”
“Eccoti! Finalmente! Ma quanta gente hai invitato? Tutta Roma?”
“Macchè! Giusto qualche amico…”
“Fabiola è arrivata?”
“Non ancora, ma starà arrivando… aspetta che Alexandra mi sta chiamando” e mi lasciò lì senza sapere che fare e con chi parlare. Dopo poco suonò il campanello e arrivarono Fabiola, Eric, Richard e altri amici di scuola.
“Quanto ci hai messo per arrivare? Abitiamo una vicino all’altra!” feci io un po’ scocciata
“Scusa, ma stavo parlando con Harry, ho perso la cognizione del tempo!”
“Scusata”
“Quanta gente! Ma i ragazzi?”
“Ancora non sono arrivati”
“E Francesca?”
“È in giro per la casa…”
“Bè, rivedere tutti gli amici…”
“per fortuna non è venuto Andrea… ci mancava solo questa”
“Ragazze!” Tom ci salutò dopo essere entrato con Giovanna e Danny.
“Dougie dov’è?”
“Non lo sappiamo… è tutto il giorno che non si fa sentire”
“Quanta gente! E ci sono pure delle ragazze carine… Dougie si sta perdendo delle prede!” fece Danny sghignazzando.
“La festeggiata?” chiese Giovanna.
“È in giro…” mi guardai intorno cercandola con gli occhi, e appena la vidi le feci segno di avvicinarsi.
“Scusate ragazzi è che ci sono tutti i miei amici… non li vedo da troppo tempo!” ammise, appena ci raggiunse.
“Non ti preoccupare, comunque… auguri!” le porsero un regalo.
“Grazie tante! Ma Dougie non c’è?”
“No”
“E… come mai?”
“Non sappiamo, aveva detto che sarebbe venuto…” rispose Tom.
“Forse arriverà tardi… lo sai com’è”
“Purtoppo sì” fece lei rassegnata.
Dopo poco due camerieri sfilarono un telo da un lungo tavolo nel salotto, scoprendo vassoi e piatti ricchi di cibo e bevande squisite. In pochi secondi tutti si lanciarono sul tavolo lasciando poco e niente. Finito di mangiare il volume della musica aumentò e la maggior parte di noi si buttò in pista tra balli di gruppo, salsa e disco music.
La torta arrivò e tutti insieme la implorammo di cantarci qualcosa e, insieme a Danny, ci deliziarono con una canzone stupenda, seguita a ruota dai tanti stupendi regali. Io e Fabiola le avevamo fatto una cosa molto originale: un calendario dell’anno nuovo con tutte foto di noi tre insieme… e nel vedere i suoi occhi mentre lo teneva in mano, capimmo come lo avesse gradito. Ci saltò praticamente addosso e ci riempì di baci ringraziandoci.
Finiti tutti i regali ci preparammo e uscimmo verso la pista di pattinaggio all’aperto.
“Ragazze, il regalo era fantastico! Ma come vi è venuto in mente?” ci chiese Francesca raggiante.
“Ci siamo fatte guidare dal cuore!” dissi io affettuosamente.
“Anche il vostro è stato molto carino!” aggiunse rivolgendosi a Tom e Danny.
“Sono contento che ti sia piaciuto e, a proposito, è anche d parte di Dougie” rispose Tom.
“Ah, bene… non viene alla festa ma mi fa il regalo: che gentiluomo!” replicò lei sarcasticamente.
Arrivati, ci infilammo i pattini e uno ad uno entrammo in pista: alcuni subito si lanciarono verso il centro mostrando una certa bravura. Ad altri, come me e Fabiola, serviva un po’ di tempo per riprendere la mano. Per altri ancora, come Danny, non c’era proprio niente da fare. Non erano proprio portati.
“Avevi proprio ragione! Sei impedito!” esclamai io ridendo.
“Come sei gentile!” mi fece lui sorridendo. “Guarda che questa è tutta una messa in scena. In realtà io sono un pattinatore provetto ma non voglio far scatenare l’invidia della gente”
“Ah certo, io lo sapevo… e manterrò il segreto a costo di morire” intervenne Fabiola, poggiando una mano sul petto.
“Però io sono troppo curiosa di vedere le tue prodezze… ti prego, facci vedere qualcosa!”
“Non posso, ve l’ho detto! Sono un pattinatore sotto copertura! Nessuno deve vedermi.”
Così mi avvicinai a lui facendogli la mia faccia a pallina per implorarlo a staccarsi dalla ringhiera, ma inciampai e gli caddi addosso.
“Sei una pallina molto sbadata… ma anche molto dolce” mi fece lui guardandomi con i suoi grandi e profondi occhi e scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi. Gli ero così vicino che qualcosa dentro di me mi spiingeva ad avvicinarmi ancora di più.
“Che succede qui?” sentii la voce di Francesca da qualche parte dietro di me.
“Niente di nuovo, la normalità” rispose quella di Fabiola ironica.
Mi risvegliai come da un bellissimo sogno e mi allontanai subito da lui. “Io faccio un giro…” dissi e, sola, girai e rigirai nella pista, cercando di dare un senso a quello che mi stava succedendo.
 
***
 
FRANCESCA’S POV
 
17…Com’è possibile che già siano 17? Sembra ieri quando ancora giocavo con le barbie e mi divertivo a vestirle in mille modi diversi.
E ora, a pochi minuti dalla mezzanotte del 18, sono a letto e non riesco a chiudere occhio: penso, penso, penso! Penso a tutta la mia vita, che poi non è così lunga…a tutto quello che ho fatto, che faccio, che voglio fare. Di momenti brutti ce ne sono stati tanti e il fatto che sia solo l’inizio di una lunga serie, mi spaventa ancora di più. Cerco di godermi i momenti belli, ma non è sempre così facile…c’è sempre qualcosa, qualcuno che non va…3, 2, 1…Mezzanotte! Wow! Eccoli, sono arrivati…o forse sono finiti e ora mi dirigo verso i 18, sempre protesa al futuro…e mi addormento; un sonno lungo e tranquillo…d’improvviso musica e una luce penetrante negli occhi. “Hell song” dei sum41 mi sveglia di soprassalto; Apro gli occhi e vedo due figure indistinte di fronte a me; metto a fuoco e scopro…Fabiola e Giulia che con una tazza di latte, un cornetto al cioccolato e dei fiori, mi guardano raggianti facendomi gli auguri. Non so che dire, che fare: la rabbia che in un primo momento mi stava spingendo a commettere un duplice omicidio, fa spazio alla gioia di vedere le mie amiche con la mia colazione nella mia camera.  Ma, essendo di animo vendicativo, non posso certo fargliela passare liscia dopo la sveglia che mi hanno preparato. Così mi alzo di botto, afferro i cuscini sul mio letto e glieli lancio addosso facendo cascare tutto il latte per terra.
Ma non mi interessa e comincia una vera e propria lotta. Dopo un po’, stremate, ci buttiamo sul letto per riprendere fiato.
“Io ho decisamente fame” Dico. Scendiamo in cucina e, dopo aver salutato i miei, che mi avevano riempito di baci e di auguri, tutte e tre ci facciamo una spremuta d’arancia accompagnata da un pezzo della torta al cioccolato che ha preparato mamma ieri.
“Cos’è questo casino!?!” Come potevo sospettare, l’urlo di mia madre, vedendo le condizioni in cui avevamo lasciato la camera, riecheggia in tutta la casa.
“E tutto il latte per terra! Francesca!” Noi tre ci guardiamo e, colpevoli, ridiamo cercando di non farci sentire.
Il pomeriggio, dopo aver pranzato insieme, Giulia e Fabiola tornano a casa loro per prepararsi e anche io mi do da fare. Prima di tutto aiuto mamma e papà a sistemare casa e poi, sudata come non mai, mi faccio una doccia, mi vesto e mi trucco, pronta a ricevere gli invitati. Non ho invitato molta gente…i miei amici più cari di Roma ( più o meno una ventina) e quelli di Londra. Mi sono assicurata che Andrea non venga a sapere della festa: non accetterei mai un’altra scenata come quella dell’anno scorso!
I miei volevano vedermi prima di tutti gli altri e quindi scendo le scale per andare in salotto.
“Eccola!” Esclama mio fratello che mi aveva subito visto.
“Tesoro, sei bellissima!” Mio padre si alza e mi viene incontro per abbracciarmi. Poi mamma si alza e mi porge una scatolina: “Questo è per te” mi fa e mi stringe forte a sé riempiendomi di baci. La apro e scopro l’orologio che desideravo tanto e che erano mesi che rompevo per averlo.
Li ringrazio e passiamo un po’ di tempo noi 4 insieme prima che arrivi il catering con la roba da mangiare. Dopo un po’ i primi invitati arrivano: prima fra tutte Elena, la mia migliore amica a Roma. Mi manca troppo anche se ci sentiamo quasi tutti giorni per telefono e msn.
La abbraccio fortissimo e lei mi da il suo regalo.
“Allora, sono la prima?”
“Sì, devono ancora arrivare tutti, anche se avete preso l’aereo tutti insieme”
“Già…e i tuoi amici? I Mcfly?”
“Ah, loro vengono dopo, verso le 18.00…sai, come ti ho detto, uno di loro, Harry, che poi è il ragazzo di Fabiola, è in Canada e non ci sarà. Danny, Tom e Dougie dovrebbero venire…spero.”
“Anche il tuo carissimo amico Dougie? Sono proprio curiosa di vederlo in faccia il cretino”
“Sì, anche io” Dico senza capire bene il senso di questa risposta. Elena mi guarda perplessa ma il campanello suona di nuovo ed ecco Alexandra, Pablo, Claudia, Gigi, Francesco e tutti gli altri romani che non vedevo da un sacco di tempo.
Dopo una mezz’oretta il salone è quasi pieno e alle 18.00 precise arriva Giulia, spaesata e un po’ preoccupata di non sapere con chi parlare. Poi, neanche me ne accorgo, arrivano Fabiola e alcuni amici di scuola e teatro che avevo invitato e infine, per ultimi, Giovanna, Tom, Danny e…basta. Mi danno il loro regalo e la domanda mi sorge spontanea:
“Ma Dougie non c’è?”
“No, aveva detto che sarebbe venuto…forse arriverà tardi, sai com’è”…Sì, lo so com’è…almeno penso…Anzi, forse è meglio che non venga; c’è il rischio che mi possa guastare lui la festa…c’è il rischio.
Però volevo che Elena lo vedesse e avesse ben chiaro chi fosse il ragazzo, l’animale, che mi continua a dare fastidio.
Comunque la festa mi prende e, troppo impegnata nel chiacchierare, mangiare, ballare, non mi accorgo nemmeno dell’assenza di alcuni.
Arriva la torta, una grande torta piena zeppa di cioccolato. “Tanti auguri a te, tanti auguri a te…” cominciano a cantare gli italiani, seguiti a ruota da un “happy birthday to you, happy birthday to you..:” degli inglesi. Esprimo il mio desiderio e soffio le 17 candeline disposte attorno alla torta. “Discorso! Discorso!” mi gridano mentre altri mi propongono di cantare. All’inizio perplessa, decido poi di cantare insieme a Danny che si era offerto. Inserisco il cd delle basi musicali nello stereo e sotto la musica di “We’ve got tonight” cantiamo in perfetta sintonia.
“dovremmo cantare insieme più spesso!”mi fa
“volentieri!”rispondo entusiasta.
Tutti ci applaudono mentre i camerieri mi portano i regali da scartare: eccezionali! I regali più belli che io abbia mai ricevuto: ricordi di Roma, bracciali, orecchini, collane, foto e un calendario stupendo che mi accompagnerà per tutto l’anno nuovo.
Finalmente ci prepariamo e tutti insieme ci dirigiamo verso la pista di pattinaggio.
Infilo i pattini e, dapprima un po’ titubante, dopo qualche giro attaccata alla ringhiera, mi lascio andare e mi faccio trasportare dai pattini stessi, quando vedo Giulia abbracciata a Danny, guardarlo negli occhi sognante. Mi avvicino a Fabiola che sta cercando di non guardarli e chiedo cosa stia succedendo.
“niente di nuovo, la normalità” mi fa lei ammiccando.
Giulia si allontana improvvisamente e comincia a pattinare per conto suo.
Prendo Fabiola sotto braccio e insieme ce ne andiamo in giro per la pista.
“Cosa sta succedendo fra quei due?” chiedo io
“Non ne ho idea, ma so solo che la cosa non mi quadra”
“A Giulia piace, sono sicura; conosco quello sguardo, è lo stesso che aveva quando guardava Luca”
“E secondo me la cosa è reciproca; hai visto come l’altro giorno le ha fatto il solletico? Non lo fa con tutte! Forse dovremmo parlarle…”
“No, sarebbe inutile; negherebbe sicuramente…e poi c’è Luca…lui la ama così tanto”
“Sarà…” risponde Fabiola perplessa: non ha mai avuto una buona considerazione di Luca, eppure è un così bravo ragazzo…timido, dolce…e vuole veramente bene a Giulia.
Comunque per adesso non è una cosa a cui dare peso e mi devo divertire…non succede tutti i giorni di compiere 17 anni!
  
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