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Autore: Gothicbaby    28/01/2006    0 recensioni
non so che dirvi!leggetela e commentate!per favore!!
Account bloccato fino a risposta da parte dell'autore. Frozen
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La sbornia mi era ormai passata. Mi sentivo osservato,mi voltai. Gli occhi di mio fratello erano puntanti su di me. Mi guardava con quello sguardo severo. "Smettila di piangerti addosso, non lo capisci che non ti serve a nulla comportarti così!".disse mio fratello urlando con rabbia. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. Lui era sempre stato quello che non perdeva mai la calma,di solito ero io a perdere la calma. Quelle parole che aveva pronunciato erano vere,non mi serviva a nulla piangermi addosso come un bambino ma non riuscivo ad andare avanti. Io non dissi niente,lo guardai con indifferenza e lui uscì dalla stanza più arrabbiato di prima. Lui non poteva campirmi,nessuno poteva capire ciò che provavo. Mi avvicinaì alla finestra,ormai si era fatta sera,il cielo si era ormai fatto scuro e la luna splendeva alta nel cielo. Guardaì il cielo pensieroso,mi ritornò in mente quel giorno. Quel giorno che cambiò per sempre la mia vita. Io stavo camminando per le strade,erano le 5 del mattino,non c'era molta gente per le strade. Qualcuno mi chiamò,era un uomo sulla quarantina. Era il doppio di me e mi puntò una pistola contro. Stava fermo davanti a me e mi guardava con compassione. Sembrava quasi gli diaspiacesse uccidermi. Io non fecì nulla visto che ero disarmato,aspettavo solo il momento in cui si fosse deciso a spararmi. All'inizio non ebbi paura ma quell' attesa stava iniziando a diventare insostenibile. Non capivo se voleva amazzarmi perchè non lo faceva subito?!. Invece di prolungare le mie sofferenze. Purtroppo quando si decise a farlo non colpì me, ma una ragazza che si era messa in mezzo. Mayko era finita per terra e mi guardò per l'ultima volta. Il suo corpo era coperto di sangue e il suo viso era divenuto bianco. Cercava di dirmi qualcosa ma non riuscivo a capirla.La sua voce era molto flebile e confusa. Poi smise di parlare,dalla sua bocca uscì molto sangue e i suoi occhi si chiuserò. L'uomo che le aveva sparato era svanito nel nulla. Dopo aver ricordato ciò che era successo,mi sdraiai sul letto e mi misi a dormire. Il giorno seguente non fecì nulla di speciale,stavo leggendo un articolo sul giornale Tokyo Espress. Parlava di Keitawa,un politico che si era candidato come nuovo presidente. Conoscevo bene quell'uomo,tutti credevano di conoscerlo ma io lo conoscevo veramente. Ero appena uscita per andare a scuola,la mia sorellastra Shizuko era già andata a scuola. Mio padre o meglio il mio padre adottivo mi offrì un passaggio. Aveva una macchina blu molto grande e gli era costata tantissimo, ma per lui i soldi non erano un problema ne aveva in grande quantità. Salì in macchina piuttosto preoccupata,avevo paura delle sue intenzioni. Lui seduto nel posto guida mi guardò malizioso,io guardaì da un' altra parte sedendomi nel posto davanti che era accanto al suo. Accesè il motore e iniziò a guidare. Durante i semaferi e le fermate causate dal traffico, mi guardava io volgevo lo sguardo verso il mio finestrino per non dover incrociare il suo sguardo, che mi incuteva timore. Avevo paura di lui,da quando aveva iniziato a provare un grande interesse verso il mio corpo. Quando sua moglie tornava tardi per questioni di lavoro, ne approffittava per entrare nella mia stanza e violentarmi. Non avevo mai avuto il coraggio di parlarne qualcuno,Rei il mio ragazzo concui c'era stato solamente qualche bacio era sempre molto impegnato. Giocava a basket insieme ai suoi amici, quindi non ci vedevamo molto e quelle poche volte che ci vedevamo non trovavo le parole per raccontargli quello che mi era accaduto. Le mie amiche Yuri e Yamiko non sapevo se mi avrebbe capito e mi mancava il coraggio di raccontarlo a qualcuno. Se lui avesse scoperto che io ne avessi parlato a qualcuno, di sicuro mi avrebbe ucciso. Mi fece scendere dalla macchina, ed io scesì in fretta avendo paura che ci ripensasse. Ero arrivata a scuola,la mia scuola era un istituto privato per gente piena di soldi. Entrai a scuola.percorsi il corridoio che era affollattissimo di ragazzi e ragazze che ridevano fra di loro. Fui costretta a dover spingere un bel di persone e poi finalmente riuscì ad entrare nella mia classe. La prof non era ancora arrivata,i miei compagni erano tutti alzati che parlavano fra di loro. Rei smise di parlare con la sua comitiva e si avvicinò a me. "Ciao Yoko!"disse lui sorridendomi. "Ah,ciao..."dissi io. "ma che hai?!lo sai, sei davvero strana.Ci sono giorni in cui spicchi felicità da tutti i pori e giorni in cui sei di pessimo umore!mi disse lui. "tutti hanno dei giorni neri e giorni in cui si sentono felici!".dissi io. "Rei,Rei!"lo chiamò uno dei miei compagni. "Adesso devo andare"disse lui tagliando corto.

 

 

  
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