Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Alicia Weasley    06/04/2011    8 recensioni
-Ah Hermione tesoro, indovina chi è venuto a trovarci ieri?- intervenne la signora Granger inaspettatamente, con nochalanche.
-Chi?-
-Il tuo amico, quello bulgaro … com’è che si chiamava caro?- si rivolse al signor Granger.
Ron, pronunciò, quasi inconsciamente quel nome: -Victor Krum-.
Song-fic ispirata alla canzone “Non posso scordare l’amor”.
(Aladdin 2)
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO TERZO
 

Passarono due giorni. Né Ron si fece vedere a casa di Hermione, né Hermione alla Tana.
Entrambi davano l’occhio alla finestra aspettandosi di vedere qualcuno di tanto desiderato, che non arrivò.
Così Hermione decise di fare il primo passo, sapendo che andava -volontariamente- a distruggere quel briciolo di orgoglio che ancora gli rimaneva.
 

 

*****************

 

 

Era una bella serata estiva. L’aria era fresca e il cielo pieno di stelle.
Hermione dapprima esitò, poi si fece coraggio e bussò alla porta.
 
-Salve signora Weasley, scusi l’orario… Ron... è in casa?-
Molly Weasley, che non vedeva la ragazza da qualche giorno, rispose alquanto sorpresa.
-Sì certo cara … è di sopra, nella sua stanza.-
-Grazie.-
 
Hermione salì di corsa le scale. Di fronte alla camera di Ron, esitò.
Si fece coraggio e bussò.
Toc. Toc.
Niente.
Toc Toc Toc.
Nessuna risposta …
 
Toc Toc Toc Toc.
Ok, era chiaro che Ron lo faceva apposta.
Spalancò la porta, e …

La stanza era vuota.

La finestra era aperta. In lontananza vide Ron, seduto sull’erba, sotto una quercia, vicino allo stagno.
 
Scese di corsa le scale e uscì. Nessuno si accorse di lei.
 
Hermione sospirò guardando Ron.
Solo due giorni, e gli era mancato così tanto.
 
E l’orgoglio … andò a farsi benedire.
 
 

 

L’amore tuo non sa scordar
L’amore mio non può scordar
Perché fin dal primo giorno mi hai saputo amar
Io ti amo
L’amore rivivrà
Nulla al mondo mai dividerci potrà
 
 
 

 

Ma un momento … com’è che non l’aveva vista entrare in casa? Perché non l’aveva chiamata?
Si avvicinò furibonda a Ron.
Ron si voltò verso di lei.
-Che ci fai qui?- le chiese appena la vide arrivare.
Poi tornò ad osservare il riflesso della luna sull’acqua.
Hermione lo guardò sbalordita.
-“Che ci fai qui?” è l’unica cosa che sai dirmi? - 
E gli diede uno spintone.
-Ahia! E questo perché?- piagnucolò Ron.
-Perché te lo meriti Ron!-
-Mi hai vista arrivare e non ti sei neanche degnato di chiamarmi? O sei saltato dalla finestra? Disse ironicamente.
E non solo sono venuta- continuò Hermione -per cercare di risolvere con te, a danno del mio orgoglio,  e per giunta mi accogli così?-
-Aspetta cosa hai … sei venuta per risolvere con me?- fu l’unica cosa che Ron percepì delle sue parole.
Hermione perse la pazienza.
-Diamine Ron, ma mi ascolti quando parlo?-
Ron insisté. –Perché sei venuta?-
Hermione fece un bel respiro.
-Ok, mi dispiace per quanto è successo l’altra sera. Avrei dovuto parlarti di Krum.- disse rassegnata e non riuscendo a guardarlo in faccia.
-Già, avresti dovuto.-
-Non è successo niente davvero. Ci siamo sentiti solo due volte … ma non sapevo che fosse andato dai miei genitori. Credimi.-
-Ciò non toglie che tu sia un maledetto stronzo. Te ne sei andato così senza neanche farmi spiegare. E per giunta non ti sei neanche degnato di farti sentire.-
 
-Ma purtroppo è impossibile dimenticarsi di te.– concluse. Ripensando a Grattastinchi, sorrise.
Gli fu immensamente grata di tutto quel caos. Era davvero un gatto intelligente.
Hermione si sedette. 
Stettero qualche minuti in silenzio, imbarazzati. Entrambi guardarono il loro riflesso sull’acqua.

-Ron, sarebbe carino che dicessi qualcosa anche tu.-
-Mi hai appena detto che sono un maledetto stronzo.-
-Lo vedi che non mi ascolti?-
E scoppiarono entrambi a ridere.
-Ti ho portato una cosa. - Hermione frugò nella sua borsa, prese la loro fotografia preferita e gliela porse.
-Ricordi?-
Ron la contemplò per un bel minuto. Ricordava perfettamente quel giorno.
Poi entrambi guardarono il loro riflesso nell’acqua.
-Come eravamo lì, siamo adesso.- concluse Ron.
Hermione non rispose. Capiva il senso delle sue parole, più di quanto avesse mai capito prima.

Si erano rincorsi per anni, e ora finalmente si erano ritrovati.
Infondo tra loro era così. Dimenticarsi era impossibile. Lo era sempre stato.
Perchè non accettarlo e basta?

-Ciò non toglie che questo sia un colpo grosso per il tuo orgoglio, Granger.-  disse ridendo, Ron.
-Lo so, un giorno me ne pentirò.-
-E, quanto mi costerà tutto questo? Perché so che prima o poi me la farai pagare-
-Facciamo un bacio.-
-Solo un bacio? Direi che è una proposta accettabile.-
-Sta' zitto.-
Hermione gli buttò le braccia al collo e lo baciò dolcemente.

 

L’alba poi sarà
Per noi radiosa
Avrà il profumo di una rosa
 
 

 

-Vuoi ballare?- le chiese Ron non appena si furono separati.
Hermione spalancò gli occhi. –Qui? Adesso?-
-Si.- rispose semplicemente.
Le cinse i fianchi e lei gli mise le braccia al collo.
-Ti devo ancora un ballo- gli disse, mentre la faceva girare dolcemente.
-Giusto.-
Entrambi stavano pensando la stessa cosa.
Uno sguardo che valeva più di mille parole.
-Con questo pensi che saremo pari?- le chiese Ron, mentre continuavano a ballare, senza ritmo, senza musica.
Solo al ritmo della loro musica.
-Mmm … di sicuro dovrai venire a cena dai miei almeno due volte a settimana.-
-Cosa? Non vale!-
-Oh certo che vale. Pensavi davvero di riuscire a cavartela così semplicemente? Credevo che oramai sapessi quanto sono furba Ron. – gli disse maliziosamente Hermione.
Risero entrambi.
 
Stettero lì ore, a ballare, a ridere, a baciarsi.
Sotto quel cielo pieno di stelle, quell’aria fresca, la luna che li illuminava.
 
 
Un dolce rendez-vous
Oh si!
Due passi a tu per tu
Oh basta!
È troppo per me!
Io voglio restare con te.

 
Infondo, avevano affrontato battaglie peggiori.
E in questa, tra loro due, non ci furono né vincitori né vinti.
Decisero semplicemente di perderla per sempre.
 
 
 


 

-THE END-
 

 
 

 

* Harry Potter e il Calice di Fuoco, 2005.
**Citazione da Harry Potter e i Doni della Morte, pag. 575, di J.K. Rowling.

 
 
Grazie a tutti quelli che leggeranno o recensiranno questa storia … vi avverto, sono ancora alle prime armi con le fan fiction … sinceramente non so com’è venuta, ma a me è piaciuto molto scriverla.
Mi piacerebbe molto sentire il vostro parere e se avete da darmi qualche consiglio o suggerimento, non esitate!

 
Alicia Weasley 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alicia Weasley