Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Fluff, Slice of Life
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…), Future!Fic, OneShot
Conteggio Parole: 1035
Note: 1. Ambientata un anno dopo la serie attuale.
Con Dave e Kurt felicemente fidanzati. <3
2. Avevo voglia di fluff e nonsense.
3. Per la mia fatina.
Ti amo tantissimo e grazie per avermi fatto star meglio.
Se son riuscito a scrivere di nuovo lo devo a te. <3
{ Grease and Despites ~
- Dannazione... - sbuffò buttando a terra la chiave inglese.
Possibile che quella dannata macchina si ostinasse a non partire?
Eppure erano quasi due ore che ci trafficava su, nell'officina Hummel.
Non aveva voluto disturbare Burt credendo di esser capace a ripararla ma evidentemente aveva fatto male i suoi calcoli.
- David? - una vocina acuta richiamò la sua attenzione.
Dave si girò e incontrò lo sguardo di Kurt.
Aveva in mano un vassoio con qualcosa da mangiare.
- Ti ho portato uno snack.
Sono ore che sei qui... Mi hai praticamente lasciato al mio destino! - sbuffò il ragazzo dagli occhi chiari.
- Quale tragico destino, eh? - ironizzò subito Karofsky, afferrando un sandwich dal piccolo vassoio argentato che l'altro teneva ancora ben saldo tra le mani.
- Non è facile scegliere come vestirsi per il ballo scolastico, lo sai!
Anche perchè dalla mia scelta dipenderà anche la tua. - puntualizzò subito il più piccolo.
- Kurt... Quel dannato ballo è tra due mesi! - mormorò addentando il soffice snack che Hummel gli aveva preparato.
Subito David, fece una faccia strana.
- Kurt dov'è il burro di arachidi? - domandò.
- Quella schifezza fa ingrassare Dave! Devi tenerti in forma, dobbiamo essere perfetti per il ballo.
E poi la salute è importante! - cominciò a parlare a raffica Kurt.
Dave si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
Ci aveva rinunciato ormai...
Era inutile controbattere alle decisioni di quella femminuccia!
Quindi continuò in silenzio a mangiare quel panino con dentro solo una misera foglia di insalata e del formaggio senza sale.
Sapeva quanto il suo ragazzo tenesse all'aspetto e alla salute, ormai lo conosceva bene.
Erano già otto mesi che la loro relazione andava avanti, con più alti che bassi - a differenza di quanto entrambi avessero immaginato.
Non lo avrebbe contraddetto.
Non ancora almeno!
- Allora? Sei riuscito ad aggiustare quel catorcio? - lo interrogò nuovamente Kurt.
- Punto primo, femminuccia, non è un catorcio!
E no, non ci sono ancora riuscito. - borbottò l'ultima frase.
- Ti avevo detto di farti aiutare da mio padre.
Avresti risparmiato tempo e... - lo sguardo del ragazzo dalla pelle di porcellana fissò da capo a piedi il corpo dell'altro.
Era completamente sporco di grasso.
- Di sicuro non saresti in queste condizioni pietose! - sospirò teatralmente, finendo la frase.
Dave sbuffò.
Lo stava forse prendendo per un incapace?
- Sono capace, Kurt!
Non avevo voglia di disturbare tuo padre per una scemenza che posso benissimo aggiustare da me. -
Kurt fissò nuovamente il suo ragazzo.
- Dave! - urlò.
Quest'ultimo, preso alla sprovvista, sussultò.
- C-che diavolo ti prende, fatina? - chiese spaventato per quel gesto.
- Tu! Hai mangiato il sandwich senza...
Senza... - per quanto potesse essere impossibile la candida pelle di Hummel diventò ancor più bianca.
- Che succede? - chiese preoccupato Dave, afferrando l'altro per un braccio.
In risposta ottenne solo un altro urletto.
- Non mi toccare!
Non toccarmi David! - Kurt sembrava seriamente spaventato.
- Dimmi che cazzo succede! - Karofsky non riusciva a spiegarsi il perchè di quel comportamento.
- Le mani! Le tue mani! - gli occhi cerulei della fatina fissarono con terrore le mani del compagno.
- Cosa? - si stupì non poco il più grande.
- Sono sporche di grasso! - un ennesimo gridolino di terrore abbandonò le labbra di Kurt.
Cosa impedì a David di mandarlo a quel paese?
Non riuscì a dirlo neanche lui.
Sospirò, lasciandolo andare e tornando a trafficare con la sua auto.
Ci volle qualche minuto affinchè Kurt riprendesse completamente la calma e tornasse del suo normale colorito porcellana - quello che aveva assunto era più sul bianco fantasma.
Posò il vassoio su uno dei tavoli sgombri dall'attrezzatura da meccanico di suo padre e si avvicinò, tenendosi però a debita distanza da quel grasso nero, viscido e orripilante.
- Cosa c'è che non và? - azzardò a chiedere a David.
L'altro non gli rispose.
- Ehy...
Ti sei offeso? - la sua voce si fece leggermente più bassa.
Forse aveva esagerato?
- No. - tagliò corto Karofsky.
- Allora degnami di uno sguardo, no? - lo rimproverò Hummel.
Dave girò la testa verso di lui.
- Vuoi che ripari questa dannata auto per portarti domani in quello stupido centro commerciale o no? - chiese esasperato.
Kurt si morse il labbro inferiore.
L'aveva fatto arrabbiare...
- Bhè, gradirei che invece di perdere tempo a fare cose che è chiaro come il sole che non sei capace a fare, ti dedicassi a me! - puntò l'indice contro di lui in tono accusatorio.
Ma mai e poi mai Kurt Hummel avrebbe chiesto scusa.
- Per chi credi lo stia facendo, femminuccia? - quasi ringhiò.
E dire che non voleva litigare!
Ma Kurt ci si metteva sempre d'impegno a fargli saltare i nervi certe volte...
Kurt aprì la bocca, pronto a replicare, ma le sue parole furono frenate dalle labbra di David che si posarono con poca gentilezza sulle sue.
- Hmm... - si ritrovò a mugolare, cercando inizialmente di opporsi a quel bacio ma, sentendo quella lingua umida e calda contro le sue labbra l'unica cosa che il suo cervello gli ordinò di fare fu dischiudere appena le labbra e rispondere al bacio.
Ci volle un bel po' prima che il duello tra le loro lingue si placò.
Poi, ormai a corto di fiato, i due dovettero allontanarsi.
Gli occhi chiari di Kurt si specchiarono in quelli nocciola di Dave.
- Parli troppo per i miei gusti...
E quando parli troppo finisce sempre che mi fai arrabbiare, femminuccia. - sussurrò David.
- Tsk. - fu l'unico commento di Kurt, che sapeva benissimo di essere in torto.
Karofsky posò un altro lieve bacio su quelle rosee e soffici labbra.
- Ora... Intendo prendermi la mia rivincita! - ghignò afferrandogli il viso tra le mani e sporcandogli la pelle di grasso.
Kurt stava per lanciare un urlo ma un altro bacio lo ammutolì.
- Fatina...
Come sei bella sporca di grasso! - ridacchiò Dave, continuando a imbrattargli il viso con le dita sporche.
Invece di urlare, ribattere o insultarlo Kurt sorrise e basta, abbracciando quel corpo così grande rispetto al suo.
- E' il tuo modo di chiedermi scusa, femminuccia? - domandò il più grande, incapace di sorridere per quel gesto così dolce da parte dell'altro.
- E' il mio modo per chiederti di lasciar perdere con il grasso e le chiavi inglesi David.
Non sei capace a fare il meccanico! - rispose secco, ridacchiando.
Poi, senza aggiungere altro, trascinò via da quel posto così sporco il suo fidanzato.
La macchina, lo shopping e il ballo avrebbero potuto aspettare.
Ma la voglia che Kurt aveva di quelle labbra, no.