Family Encounter
La macchina si fermò nel pieno centro di Londra, davanti ad un imponente palazzo; Hermione si faceva sempre più nervosa, ed anche Ron non si sentiva più così tranquillo adesso.
Appena scesi dalla macchina, Hermione gli afferrò al braccio,
guardandolo con aria grave.
-
E’ bene che io ti istruisca prima di farti entrare lì
dentro.
Lui non disse niente, cominciando a guardarla un po’
allarmato; prima si sarebbe divertito da quella situazione, ma adesso si
sentiva troppo nervoso. Lei continuò, con un’espressione rassegnata: - Allora.
Non chiamare mamma con il suo nome appena la vedi, non osare, o ti darà in
pasto a Cip prima che tu possa fare due passi oltre la soglia.
-
Chi è Cip? Un malvagio drago sputafucoco?
-
Il nostro pesciolino rosso. Non guardami così,
Ronald Weasley. Quando morde fa il solletico, sai. Comunque... chiama mia madre
‘Signora Granger’, così le darai modo di sentirsi importante per un momento
prima che ti chieda di chiamarla ‘Jane’. Mio padre chiamalo pure ‘Peter’. Ad
ogni modo, dubito che si preoccuperebbe anche se lo chiamassi ‘tostapane’; ti
adorerà.
Ron fece finta di prendere appunti su un bloc notes
invisibile: - Aha. Morsi solleticosi... Tostapane... Importante. Fatto.
Suo malgrado, Hermione sorrise; gli diede una pacca sul
braccio, prima di dire: - Ah, e loda la cucina di mamma. Loda il suo vestito.
Loda la casa. Loda tutto quello che riguarda la sua persona, ma non fare troppo
il ruffiano, mh?
-
Aha, arruffianarsi la madre senza fare troppo il ruffiano.
Certo! – fece finta di chiudere il blocco, ed Hermione lo prese per mano. Si
diressero verso la grande porta a vetri; lei strinse un po’ di più la sua mano,
facendo un respiro profondo prima di abbassare la maniglia.
-
Bene. Si va nella tana del lupo.
*
La tana del lupo, notò Ron, era decisamente diversa dalla sua
Tana. Elegante, spaziosa e completamente immacolata, come una di quelle case
per le riviste d’arredamento. Non potè fare a meno di sentirsi incuriosito da
quella casa, che racchiudeva in se un universo che non conosceva, con i suoi feletoni
e i tevelisori. Dopotutto era figlio di suo padre...
Hermione sembrava estremamente a disagio lì dentro. E lo
sembrò ancora di più quando, dopo il padre, un uomo dalla faccia pacifica che
strinse la mano di Ron con grande calore, fece la sua apparizione nell’ingresso
la madre. Era alta e di sicuro bella; al posto degli scomposti capelli crespi
della figlia aveva una massa di capelli ondulati e morbidi, ed uno smagliante
sorriso. Ron non potè fare a meno di notare che sembrava a agitata quanto la
figlia, se non di più.
Si avvicinò e baciò la figlia, prima di rivolgersi a Ron,
con un sorriso ancora più largo. Tese una mano verso di lui, dicendo: - Oh, e
lei dev’essere Ronald.
-
E’ Ron.- disse Hermione con una bassa voce esasperata,
senza contare il fatto che anche lei lo chiamava così a volte. Prima che la
madre potesse dire qualcosa, Ron afferrò la mano di lei: - E’ un piacere
conoscerla, signora Granger.
La donna fece una risata cristallina: - Oh, ma non sia
così formale. Mi chiami pure Jane.
Hermione sbuffò, ma Peter comparve dalla cucina con dei
bicchieri pieni di un liquido rosato, invitandoli a sedersi in salotto.
-
E i suoi parenti, Ronald? – Hermione borbottò ancora un ‘Ron!’
ma Jane sembrò non farci caso. – Non sono venuti con voi?
Ron bevev un sorso, allarmato: - Non mi hanno detto che
sarebbero venuti con noi. – anche Hermione aveva una faccia preoccupata; Jane
si mise platealmente una mano sulla bocca, come se fosse accaduta una qualche
catastrofe.
-
Non c’è modo di contattarli? – chiese Peter. Ron stava per
rispondere, quando sul pouf di fronte al divano si catapultò dal camino una
massa di fuliggine, seguita da un’altra ed altre ancora. Jane cacciò un urletto
e Peter si alzò, ma Ron si avvcinò al pouf con Hermione al seguito intimando di
mantenere la calma.
Le masse informi erano nient’altro che la sua famiglia.
Suo padre si scrollò il vestito, seguito dagli altri. Poi
pronunciò un incantesimo – ‘Gratta e netta!’ – e tutta la fuliggine sparì. Il
padre di Hermione osservò l’avvenimento rapito.
Cadde un silenzio imbarazzante. Poi, suo padre si fece
avanti, un sorriso smagliante, porgendo la mano.
-
Salve! Scusate per il caos, qui. Siamo arrivati in
ritardo, Ron non era più in casa. Gli avevamo spedito un gufo, dicendogli che
saremmo venuti da lui – evidentemente non è arrivato. Ad ogni modo, ci siamo
dovuti infiltrare ed abbiamo dovuto usare la Polvere Volante... comunque. – Il
sorriso si allargò. – E’ un piacere conoscervi.
Ron si scambiò uno sguardo con Hermione, e desiderò
ardentemente essere sbranato da Cip.
Continua...
Nuovo capitolo, un po’ di tansizione, per così dire...
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