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Autore: HermioneCH    06/04/2011    4 recensioni
Phoebe Sullivan è una bella ragazza di 26 anni, tornando a casa dalla Francia per passare le feste con la Famiglia incontra una delle sue grandi amiche, Ninfadora Tonks, così la vita di Phoe si intreccerà di nuovo con quella di Tonks e dei membri dell'Ordine.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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15. The time’s over


“Grazie” disse Silente, guardando Phoebe attraverso gli occhiali a mezzaluna. “Grazie per il tuo impegno nel solvere il compito che ti ho assegnato. So che a volte non è stato facile collaborare con Severus, ma sono estremamente fiero del lavoro che avete svolto”
Phoebe annuì, stringendo le labbra.
“Sento che qualcosa di turba, mia cara” disse pacatamente Silente.
“Non è niente. Non si preoccupi” rispose Phoebe, allontanandosi distrattamente i capelli dal viso. Silente si alzò, fece il giro della sua scrivania e si sedette di fianco alla ragazza.
“Phoebe. Consideravo tuo nonno uno dei miei più cari amici e lo stesso valeva per lui. Non posso sopportare che un mio gesto renda infelice la nipote di Wilbur” disse Silente.
“Lavorare con Bartus Montgomery è sempre stato il sogno della mia vita” disse Phoebe.
“Ne sono consapevole” rispose dolcemente Silente.
“Lei ha fatto in modo che potessi andare a lavorare con lui in Irlanda. L’idea di lavorare con un genio come Montgomery e allo stesso tempo poter aiutare l’Ordine della Fenice a distruggere Voldemort era entusiasmante. Ora finalmente posso partire per l’Irlanda e realizzare il mio sogno, ma negli ultimi mesi, rimanendo qui, ho stretto nuovi legami con diverse persone e l’idea di abbandonarli mi fa male al cuore” si confidò Phoebe.
“Capisco”
“Non mi fraintenda. Partirò in ogni caso, perché quello che sto per fare è la cosa più importante che io abbia mai fatto nella mia vita. E reputo la lotta contro Lord Voldemort vitale e necessaria” aggiunse Phoebe.
“Ma questo non può impedirti di soffrire per le persone a cui vuoi bene e che dovrai lasciare” concluse Silente.
Phoebe annuì “Questi legami sono saldi e forti. Sono sicura che sopravivranno anche alla lontananza”.
Gli occhi di Silente brillarono “L’ottimismo è un alleato molto forte. Non smettere mai di crederci, come non smettere mai di credere nell’amore”
“Non smetterò” promise Phoebe.
“Bene!” esclamò Silente, alzandosi. La ragazza lo imitò. “Tutto è pronto per la tua partenza di domani, signorina Sullivan. Aspetto un tuo rapporto sulla situazione entro due settimane”.
“Grazie dell’occasione e della fiducia” rispose Phoebe, stringendogli la mano.
“Grazie a te”
Un ultimo sorriso e Phoebe voltô le spalle al vecchio preside.
“Phoebe” chiamò Silente. Phoebe era sulla porta e si voltò “Goditi la tua ultima notte in Inghilterra, mi raccomando”
“Lo farò, signore” rispose la ragazza, uscì dall’ufficio e scese le scale.

Il castello di Hogwarts era silenzioso, gli studenti si erano ormai ritirati nelle rispettive Sale Comuni. Phoebe scese nei sotterranei, si fermò davanti all’ufficio del professore di Pozioni e bussò leggermente.

Severus era in piedi e guardava il fuoco scoppiettare allegramente nel camino.
“Il tempo è scaduto, dunque” disse l’uomo senza voltarsi.
“Temo di sì” rispose Phoebe, avvicinandosi.
Rimasero qualche istante in silenzio guardando le fiamme.
“Cerca di non farmi fare brutte figure, tra gli irlandesi” disse Piton, voltandosi verso di lei.
Phoebe rise “Sarò impeccabile, te lo prometto. Dopo tutto sono la ragazza delle creature magiche, no?”
“Mpfh! Come no… E sta alla larga dai guai, non ho nessuna intenzione di venire in Irlanda per tirartene fuori”
“Tu pensa ai tuoi di guai, che io so badare ai miei” rispose Phoebe sorridendo. “Mai nella mia vita avrei pensato di sentire me stessa dire questa cosa: Ma mi mancherai, Severus”
“Anche tu mi mancherai, ragazzina” rispose Piton, si avvicinò a Phoebe e la baciò sulla fronte. La ragazza gli diede un bacio sulla guancia, allungò le braccia e si strinse a lui. Rimasero abbracciati per interminabili istanti.
“Basta con queste smancerie, mi farai venire il diabete” borbottò Piton, scegliendosi dall’abbraccio. Piton si avvicinò a uno scaffale pieno di ingredienti e prese un barattolo vuoto. Estrasse la bacchetta e lo trasformò in passaporta.
“Addio, allora” disse il professore porgedole il barattolo.
“Questo non è un addio, Sev. Un arrivederci, semmai” rispose Phoebe e subito dopo sentì il familiare strappo dietro l’ombelico e prima che potesse rendersene conto si ritrovò nel salotto di Grimmauld Place. Stupita di non trovare nessuno degli abitanti della casa ad aspettarla, scese in cucina. Non appena aprì la porta sentì un boato di urla e vide molte persone venirle incontro.
“Sorpresa!” gridò Sirius, stringendola a sé.
“Una festa per augurarti buon viaggio” disse Tonks, saltandole al collo.
“Sono commossa, non dovevate” rispose Phoebe, guardando i membri dell’Ordine nella cucina. Sirius, Remus, Tonks, Kingsley, Bill e i signori Weasley le sorrisero.
“Nessun disturbo, cara” disse Molly “Ecco prendi una tartina”
Attaccato al centro della cucina c’era uno striscione con scritto diverse frasi: buon viaggio! Torna Presto! Ci mancherai…

 

Nelle due ore che seguirono Phoebe parlò molto con ognuno di loro. Era felice che fossero lì con lei ma desiderava ardentemente rimanere sola con Sirius.
“Mi raccomando, cara” disse Molly abbracciandola prima di tornare alla Tana “Cerca di nutrirti come si deve, sei così magra. E sta attenta, ti prego”
“Per qualsiasi cosa la porta di casa nostra è sempre aperta” aggiunse Arthur.
“Grazie, siete davvero fantastici” rispose Phoebe, abbracciandoli entrambi.
Una lacrima di commozione scese sulle guance della signora Weasley e uscì scortata dal marito.
“Devo andare anche io, Phoe” disse Bill, mettendole la mano sulla spalla “Cerca di tornare presto, siamo stati lontani per troppo tempo negli ultimi anni”
“Tornerò il prima possibile, lo prometto” rispose Phoebe.
Kingsley arrivò per il suo ultimo saluto pochi minuti dopo Bill “Phoebe, servo tuo. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno…”
“So dove trovarti, Kingsley. Grazie” concluse Phoebe. Lui le sorrise e uscî anche lui dalla cucina. Phoebe si legò i capelli in una stretta coda e si sedette accanto a Remus, prendendo il posto di Tonks che era andata ad aiutare Sirius nella ricerca di burrobirra.
“Come ti sei?” chiese dolcemente Remus.
“Non lo so nemmeno io. Ho voglia di partire e iniziare il nuovo lavoro, ma non vorrei lasciare nessuno di voi” rispose Phoebe, mise il gomito sul tavolo e vi si appoggiò sopra.
Remus la imitò. “Sentiremo molto la tua mancanza quaggiù. Ora come ora non riesco più ad immaginare la vita quotidiana senza di te”.
“Anche voi mi mancherete. Mi mancheranno molto le nostre chiacchierate davanti al camino, Remus. Mi mancherai un sacco”
Remus sorrise.
“Sai Remus, non ho mai conosciuto un uomo tanto eccezionale come te” disse Phoebe
“Non sono poi così ecc….”
“Lo sei” lo interruppe Phoebe. Si protese verso di lui, lo baciò sulla guancia e lo abbracciò.
In quel momento Tonks sbucò dalla dispensa “Te lo permetto solo perché domani parti” disse l’Auror ridendo.
“Sirius?” chiese Remus, preoccupato.
“È ancora dentro sommerso di roba, ho rinunciato ad aiutarlo” rispose Tonks. Remus sorrise, si alzò e raggiunse il suo migliore amico. Tonks si sedette accanto a Phoebe.
“Mi mancherai così tanto, Phoe”
“Anche tu, Dora”
“Ti scriverò ogni settimana” disse Tonks, con gli occhi lucidi.
“Anche due volte a settimana. E voglio tutti i particolari su di te e Remus”
“Promesso” disse Tonks, asciugandosi le lacrime.
“Ecco adesso hai fatto piangere anche me” ribatté Phoebe, passandosi una mano sulla guancia.
Le amiche si abbracciarono, così forte da togliersi il fiato.

 

“E rimasero in due” disse Sirius, una volta che anche Remus e Tonks se n’erano andati.
“Già” mormorò Phoebe, aveva un nodo alla gola che le impediva di parlare.
“La ragazza delle creature magiche e lo scapestrato Malandrino”
“Che coppia” commentò Phoebe, sorridendo.
Sirius la baciò “Phoe… Sai che continuerò ad amarti in qualsiasi parte del mondo tu andrai, vero?”
“Lo so, Sirius. Lo stesso vale per me” rispose Phoebe e lo baciò, passionalmente.
Sirius ricambiò i suoi baci, aggiungendo carezze e tutto l’amore di cui era capace.
“Un ultima notte in paradiso” sussurrò Phoebe.
“Vieni, amore mio” disse Sirius, prendendole la mano “Ti guiderò verso di esso”.

 

 

FINE

  
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