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Autore: Stellina_90    29/01/2006    1 recensioni
Questo racconto,scritto esclusivamente da me,aggiunge ai conosciuti scenari di Monster Allergy,anche altri del tutto inediti e nuovi personaggi.Recensite e...buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Comico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11:Il Potere Della Gemma del Mare
Alyssa uscì dal tronco dell’albero e si ritrovò in una radura illuminata dai raggi dorati del sole che filtravano attraverso i rami.Imber era ancora lì ad aspettarla.
“Dobbiamo tornare in fretta a casa,Imber,ho bisogno di parlare con Ignis.”
Il Flyvan la guardò un po’ accigliato.
“Gli altri sono ancora di sotto.Le Anguane li hanno fatti restare perché volevano una prova che sarei tornata.Mi chiedo il perché,visto che sanno che le promesse fatte col tono del Dom del Domatore vanno mantenute.Ma adesso dobbiamo andare!”esclamò appoggiandosi al collo di Imber per salirgli in groppa.Il drago si alzò in volo con un battito delle sue enormi ali e uscì in un attimo dalla radura.Si diresse verso est,in direzione di Bigburg.Alyssa ancora rimuginava su quello che era successo.Era una ragazza come tante,salvo i genitori miliardari,e viveva in una grande città come fanno,solitamente,tutti.E tutto d’un tratto,si ritrovava in una villa,fuori da Oldmill e lontana dalla città,con un oscuro passato alle spalle,in una zona malfamata e maledetta da chissà quale antico sortilegio.Si scopre discendente diretta della famiglia che tre secoli prima aveva vissuto in quella stessa casa,viene a sapere che su di lei c’è un’antica profezia scritta tra le pagine di un libro che era stato ritenuto scomparso nel grande incendio del paese,e che questa profezia la lega alla famiglia Von Algor,che cerca ancora la sua vendetta…e il potere della Fenice.
Adesso lei doveva liberare qualcuno,e solo tre vecchie streghe la possono aiutare.Ma come fidarsi di tre Anguane?Poteva davvero contare su di loro?Ma in fondo,perché no?Loro con quella pozione,qualunque cosa fosse,non ci avrebbero mai fatto niente,la profezia parlava chiaro:solo lei poteva usarla nel modo corretto,e solo lei poteva fare in modo che facesse effetto.Mentre tutti questi pensieri le affollavano la mente,si vedevano in lontananza i grandi e imponenti grattacieli di Bigburg,illuminati dai caldi raggi solari.Imber si diresse velocemente a sud,verso la tetra Sunsetville Lane.Vista dall’alto non faceva così tanta paura,anche perché era al sicuro lassù,con Imber a proteggerla.Vide in lontananza la sua casa,con il suo lucido tetto d’ardesia e le sue ringhiere intorno al tetto.Imber atterrò in giardino,davanti al portone.Il giardino era già vivace,indubbiamente molto meglio di com’era prima.Il prato era tagliato all’inglese,le erbacce erano state estirpare e i fiori erano sbocciati.Le fiere teste di leone brillavano di una luce quasi rossastra.Alyssa si rese conto che era il sole del tramonto a renderle di quelle sfumature ramate.Doveva fare in fretta.Entrò in casa e scese di corsa le scale,arrivò alla porta e la aprì,percorse il lungo e buio corridoio a perdifiato reggendo un’ampolla di vetro che aveva trovato sul tavolinetto di cristallo del salotto e che,probabilmente,era destinato ad un mazzolino di fiori.Varcò la soglia della stanza dove si trovava Ignis.Stava cantando.Alyssa riconobbe in quella melodia il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco.
“Ignis”,la chiamò Alyssa.La Fenice smise di cantare e il cerchio di fuoco cominciò ad assottigliarsi,ma senza scomparire del tutto.”Ho bisogno di te”,le spiegò avvicinandosi alla creatura.”Vedi…le Anguane del bosco di Ciam hanno l’antidoto che cercavamo,e io ho promesso che avrei portato a quelle tre streghe le tue lacrime e una delle piume della tua coda…”.La Fenice capì e annuì con un cenno del capo.Piegò il lungo collo e staccò delicatamente una piuma dalla sua coda setosa,sarebbe ricresciuta,poi.Alyssa avvicinò l’ampolla di vetro al becco della Fenice,che iniziò a piangere.Le lacrime le colarono giù dal becco e riempirono a metà l’ampolla. “Grazie Ignis,sapevo che potevo contare su di te”,le disse Alyssa con un sorriso.Rivolse alla Fenice una dolce carezza e tornò di corsa da Imber.
“Facciamo presto,il sole tramonterà entro breve!”,disse montandogli in groppa.
Ancora una volta il drago si sollevò da terra con un battito solo delle ali e si diresse a nord-ovest,in direzione del bosco di Ciam.Alla loro sinistra,sotto di loro sfilavano gli anfratti rocciosi della scogliera contro la quale si accanivano rabbiosamente enormi e impetuose onde che si gonfiavano sbuffando in mille spruzzi di spuma bianchissima.Videro anche il faro di Portreef,solo e isolato,arroccato su di una scogliera che si protendeva solitaria sul mare agitato.Finalmente videro la foresta in lontananza.Le chiome degli alberi brillavano di mille sfumature rossicce e il sole calava sempre di più allungando i suoi raggi dorati sul mare all’orizzonte,formando una sottile striscia d’oro che divideva il mare limpido dal cielo infuocato.”Il freddo blu del mare e il caldo rosso del cielo e l’oro del sole”,pensò Alyssa guardando con meraviglia e stupore quello spettacolo,con una strana sensazione allo stomaco,quella stessa strana sensazione che tutti proviamo di fronte a qualcosa di meraviglioso.”Il freddo e il caldo insieme,in perfetto equilibrio,in totale armonia…come il ghiaccio e il fuoco”.
Quest’ultima riflessione le fece tornare alla mente tante cose…la profezia…doveva fare in fretta. Finalmente Imber atterrò,nuovamente al centro della radura.Alyssa si arrampicò sul grosso albero cavo e vi entrò.Corse attraverso le gallerie scarsamente illuminate tanto velocemente da incespicare e rischiare di inciampare più volte restando impigliata con una delle tante radici sotterranee che costellavano quei lunghi tunnel sotterranei.Ancora una volta si trovò di fronte alla Fiera delle Anguane,in mezzo a quel tripudio di colori,le urla e la confusione,le stoffe colorate e le candele accese.Senza indugio si diresse in mezzo a quel trambusto e trovò i suoi amici dove li aveva lasciati.Si avvicinò e,quando la videro con una grossa stoffa in mano Lay chiese”Cosa ci devi fare con quella?le Anguane non ti hanno mica chiesto della stoffa…”,ma prima che finisse la frase Irma tuonò”Allora,hai portato quello che ti era stato chiesto,Alyssa Rottherfield?”.Alyssa si avvicinò scoprendo il contenuto del fagotto.”Molto bene”,esclamò la strega”vieni con me”,disse invitandola con un gesto della mano a seguirla dentro la tenda dietro la bancarella.Gli altri attesero pazientemente fuori,mentre Zick ed Elena non ne potevano più di guardarsi a destra e a manca nel continuo terrore che qualcuno potesse riconoscerli,inoltre le Anguane,credendo che fossero davvero interessati alle loro mercanzie,avevano tentato di rifilargli non poche stramberie ed intrugli vari,offrendo anche alcuni campioncini che i due,tanto per non essere scortesi,avevano dovuto accettare.Fare arrabbiare un’Anguana non è una cosa molto saggia,effettivamente.I due,ormai,se ne andavano in giro con un sacco di piccole ampolle,fiaschette e recipienti di vetro e cristallo dalla forma allungata,simili a provette.Così carichi,avanzavano lentamente nella confusione generale cercando un posto tranquillo dove nessuno avrebbe più potuto rifilargli strani intrugli.Ma torniamo ad Alyssa,nella tenda delle tre Anguane.
“Che meraviglia”,esclamò Irma con gli occhi che le brillavano di cupidigia di fronte a quella splendida piuma color dell’oro,tanto lucente da rendere inutile l’utilizzo delle candele nella tenda.”Allora,posso avere finalmente ciò per cui sono venuta,adesso?”,chiese Alyssa pazientemente.Irma,senza staccare un’attimo gi occhi dalla piuma di Ignis,ringhiò”Creola,prendi quel filtro e dallo alla ragazza”.L’Anguana tirò fuori una cassa di legno scuro.Alyssa non seppe dire se fosse scuro il legno di per se,o se fosse semplicemente annerito dal tempo,Creola,comunque,lo aprì e tirò fuori qualcosa avvolta in un panno di velluto rosso.Porse il fagotto ad Alyssa che lo svolse,rivelando una boccetta di cristallo sfaccettato con al centro una sfaccettatura di forma esagonale.Dentro c’era un liquido trasparente che sembrava proprio acqua. “Ho fatto tutto questo per della semplice acqua?Mi avete imbrogliato!”,gridò la ragazza saltando su come una molla.”Aspetta prima di parlare,ragazza!Saremo anche infide e opportuniste,ma rispettiamo sempre la parola data”,abbaiò Irma”E comunque quella non è acqua comune.Quell’acqua è stata presa dalla sorgente del Fiume dell’Argentovivo.Ma solo la Gemma del Mare potrà restituire all’acqua del fiume i suoi poteri.Da quando è arrivata anche da noi la civilizzazione il fiume è diventato un comune fiumiciattolo,perdendo i suoi grandi poteri magici,ma la Gemma del Mare potrà aiutarti a ridarglieli,sempre ammesso che tu riesca a trovare il suo custode e a convincerlo,s’intende…”.
Alyssa la fissò perplessa.
“Chi è il custode della gemma?”,chiese.
“Ah!Questa è buona!”,ridacchiò Creola.
“Divertente,non la facevo così spiritosa,la ragazza…ihihihi…non sa chi è il custode…ahahah…della Gemma del Mare!”,le fece eco Zaira ridacchiando a più non posso.
Ad Alyssa cominciavano a salire i nervi.Detestava che quelle streghe si prendessero gioco così di lei solo perché non sapeva nulla delle leggende di Oldmill,in fondo era li solo da tre giorni.
“Ora basta!”,le zittì Irma in tono brusco con un cenno imperioso della mano.”Davvero non sai chi sia il custode della Gemma del Mare,ragazza?”,chiese con un tono di voce a metà tra il perplesso e lo stupito.
“Io…non lo so…sono qui da poco e…”,ma Irma non la lasciò terminare.
“Tanto tempo fa,qui a Oldmill,si raccontava di una favolosa gemma di inestimabile valore,incastonata in un collare d’oro.Tutti si affannavano cercandola,ma nessuno riuscì mai ad averla,perché il collare era al collo di un feroce drago:il Drago della Tempesta.Si racconta che il drago volasse senza sosta dal promontorio di Portreef a Baia Fosca,passando per Foggy Island.Proteggeva i pescatori e coloro che viaggiava in mare,poiché la gemma gli conferiva la singolare capacità di acquietare le tempeste ad un suo comando.Un giorno, però,il drago,stanco dei tentativi della gente e dai tradimenti dei pescatori,che bramavano la sua preziosa gemma,si tolse il prezioso collare e lo lanciò in mare,lasciandolo sprofondare negli abissi,dove nessuno avrebbe potuto cercarlo.Da allora il drago sparì e la gente perse la sua protezione.Questa fu la loro dannazione per essere stati così avidi e irriconoscenti.”esclamò la strega. Alyssa ci riflesse un attimo.
“Ma allora dove posso trovare quella gemma?”,chiese Alyssa con una leggera punta di disperazione nel tono della voce. “Secondo la leggenda il drago fece sparire la gemma nella zona più alta della scogliera,dove ci sono tutti quegli scogli rocciosi che si protendono al di sopra dell’acqua.Più precisamente un’isoletta sperduta e rocciosa,completamente disabitata,che si trova ad ovest di Foggy Island.”
Alyssa ringraziò le tre e se ne andò,portandosi dietro anche gli altri,compresi Zick ed Elena,con le braccia cariche di boccette piene di strani liquami.
Gregory non tardò molto ad arrivare,li aspettava sul limitare della foresta,preoccupato perché il sole era ormai tramontato e dei ragazzi non c’era ancora traccia.
Nel frattempo,però,nel bosco i ragazzi erano usciti dal tronco cavo della quercia,rendendosi conto che si era scesa la notte.
“Mamma mia,che buio…ma che ore sono?possibile che siamo stati via tutto il pomeriggio?”esclamò Lay intimorita,guardandosi intorno.
“Io non mi fido a restare qui,andiamocene subito,ormai è tardi,e quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto,ora possiamo pure tornare a casa”,aggiunse Elena rabbrividendo. “Ma non si vede niente,però…”,mugugnò Teddy tremando un po’ per il freddo vento che si insinuava fra le fronte e i rami degli alberi,un po’ per l’atmosfera tetra e desolata della foresta a quell’ora.
I cinque ragazzi si fecero strada fra i rami e le sterpaglie del sottobosco avanzando a tentoni nell’oscurità e incespicando non poche volte.Riuscirono finalmente a scorgere in lontananza,fra i fitti rami,le luci dei fanali dell’auto.
“Finalmente!”,esclamò Zick rincuorato dalla visione dell’auto con i fari accesi.
Subito si precipitarono sulla macchina come un’orda di selvaggi,urlando a più non posso,chi”Evviva,siamo salvi!”,chi”Finalmente!”e Alyssa che gridò”Gregory!Meno male!”.
“Ma dove vi eravate cacciati?Avete visto come siete conciati?Sembra che siate tornati da un safari.”,commentò Gregory liberandosi dalla stretta di Alyssa e facendoli salire in macchina.
Effettivamente aveva ragione:avevano foglioline e rametti vari fra i capelli,erbacce e fogliame secco attaccato ai pantaloni e alle scarpe,insomma,un disastro.
Gregory accompagnò ognuno a casa propria e si diresse subito verso la villa.
Appena usciti da Midnight Street,che portava al bosco intorno a Oldmill,si arrivava a Sunsetville Lane,ma solo dopo un po’.Quel quartiere era staccato da resto della città e della stessa Oldmill.Si vedeva che l’intero paese aveva voglia di tenere nascosto tutto ciò che era successo in passato.
La villa si trovava proprio a ridosso della scogliera,ad ovest di Bigburg e a nord-ovest da Oldmill.Questo perché Oldmill era esattamente a sud di Bigburg,in un insenatura della costa,una grande spaccatura fra le rocce della scogliera.Intorno alla valletta,si era poi sviluppata la grande ed evoluta,iperteconologica,Bigburg City,attraversata dal Fiume Quicksilver che sfocia direttamente in mare, a Baia Fosca.La villa era,geograficamente parlando,leggermente a nord-est di Foggy Island,poiché l’isola,a causa della fittissima nebbia,era invisibile da qualsiasi angolazione per gran parte dell’anno e si trovava nel secondo promontorio,subito dopo quello sulle cui pendici si abbarbicavano le case di Oldmill.
Alyssa,arrivata a casa,tirò fuori alcune cartine geografiche della zona.In nessuna di esse era indicata la posizione di Villa Noctis o anche,semplicemente,di Sunsetville Lane.Oltre Midnight Street,nulla.
Alyssa cercò allora di indirizzare la sua ricerca verso il Fiume dell’Argentovivo,chiedendosi dove si trovasse,ma,a quanto pareva,il Quicksilver non aveva affluenti e in tutta la regione non c’erano altri fiumi oltre quello.”Eccetto che a Kamaludu-si”,pensò Alyssa.Però la cosa le parve piuttosto strana.Secondo le mappe sul Poddum-si che possedeva,il nome del fiume che scorre nella profonda gola dov’è situata Kamaludu-si,si chiama Natuleya.”Allora non si tratta neanche di quello…”,pensò.
“Eppure ci deve essere da qualche parte,ma se quelli sono gli unici grandi fiumi,questo vuol dire che forse,proprio come è successo alla villa e a Sunsetville Lane,per qualche motivo hanno deciso di non segnalarlo sulle cartine.Ora il punto è:dove trovo un’antica mappa di Oldmill?”,si chiese.Cominciò a frugare tra i libri negli scaffali e ad osservarli attentamente.Finalmente ne trovò una.Bigburg non c’era ancora e i vari luoghi erano indicati con nomi latini.Si trovò infatti,di fronte ad un fiume che portava il nome di Flumen Argentum Vivum.Lo riconobbe subito.Era il Quicksilver.Ma certo!Come aveva fatto a non pensarci?argentum vivum era il nome con il quale i latini chiamavano il mercurio,e quicksilver significa proprio mercurio,dall’unione di quick=veloce e di silver=argento.Ora era tutto chiaro.Il problema più grosso era comunque quello di trovare il Drago della Tempesta.Secondo quanto aveva detto Irma,infatti,il drago doveva essere scomparso da parecchio tempo.Ormai era stanca,però.Erano gia le dieci e mezzo e l’indomani mattino si doveva svegliare presto per andare a scuola.Stava rimettendo in ordine i libri e le cartine quando si rese conto di aver lasciato il vocabolario di latino aperto sul tavolo,quando aveva tradotto il Canto Del Ghiaccio E Del Fuoco.Lo sguardo le cadde casualmente su di una frase in particolare.
“Imber:Tempesta”.
  
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