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Autore: Izumi V    07/04/2011    1 recensioni
Ad un tratto, facendo scorrere nuovamente lo sguardo su di loro, notò qualcosa che la prima volta le era sfuggita.
Più indietro, nascosto alla vista dal resto dei compagni, qualcuno sembrava seguire i suoi occhi.
E finalmente, si incontrarono.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nami | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incontri… Segreti e non!
 
 
 
“Oddio oddio oddio oddio oddio…” Nami era ormai caduta nel panico.
Bibi cercò di farle aria sventolando il suo grembiule, ma invano. Lei stessa lo sapeva, conosceva ormai a memoria le reazioni della padrona a qualsiasi evento potesse capitare: quando seppe di Absalom, scoppiò in una risata isterica che le impedì addirittura di cenare, quel giorno.
Quando Bellemer morì, non fece che piantare aiuole tutto il giorno.
Probabilmente adesso era il turno di una bella scenata disperata.
 
“E VOI CHE DIAVOLO FATE ANCORA QUI?! ANDATE SUBITO NELLE STALLE!!!” strillò infatti Nami, perdendo il controllo, in direzione dei tre poveretti. Certo che il colpo basso del Marchese non se lo aspettava proprio. Aveva bisogno di tempo, prima di riuscire a formulare un piano che la cavasse da quell’impiccio. E decisamente quel momento non era ancora arrivato.
Avendo alle spalle anni e anni di esperienza, Bibi capì al volo ciò che doveva fare. Fece un cenno in direzione dei tre ragazzi, che abbandonarono saggiamente il salone, e poi prese quasi di peso Nami trascinandola fino in camera sua, al secondo piano… una fatica immane!
 
“Oh, Bibi, mi dispiace tanto… non volevo strillare a quel modo… o forse sì?! Guarda, so solo che mi sento terribilmente abbattuta… Cioè, magari quel Sanji è anche un bel ragazzo, simpatico, intelligente, ma…”
“…ma Zoro?” continuò per lei Bibi automaticamente, interpretandone il pensiero.
Stupita da ciò che aveva sentito, dapprima Nami guardò stranita l’altra, facendole capire che forse aveva oltrepassato il limite.
La ragazza, infatti, che aveva parlato così a sproposito solo perché distratta, si voltò verso la rossa ritornando in sé. Realizzando cosa aveva fatto, si portò le mani al viso, arrossendo.
“Oh mio Dio, signorina Nami, perdonatemi non volevo! Mi è scappato, ma io non lo penso, no! Era… era solo uno scherzo!! Davvero!” cercò di giustificarsi allora, mortificata.
 
Vedendola in un tale stato, Nami non riuscì a non intenerirsi. Le sorrise con dolcezza, ridacchiando.
“Ahah, ma Bibi! Ti sembra il caso?! Anzi ti chiedo scusa io, per essermela presa! Siamo o no come sorelle? Puoi dirmi qualsiasi cosa… lo sai… soprattutto quando hai ragione…” mormorò, amplificando con uno sguardo disperato il peso di quella confessione.
Sentendosi davvero perdonata e accolta, Bibi si lasciò finalmente andare, ritornando a dare del ‘tu’ alla padrona. “Oh, Nami, non sai quanto stia soffrendo per te! Ti capisco bene, ora, dato che…”
“Dato che…?! Bibi cosa mi nascondi?!”
“Niente, appunto! Volevo dirtelo già prima, quando abbiamo fatto quella figuraccia con Rufy e… Ace. Volevo dirti che…”
 
TOC TOC!! TOC TOC!!
 
Va bene, forse era destino che Bibi non riuscisse a raccontarle nulla.
 
TOC TOC!! TOC TOC!!
 
Non erano nemmeno ancora arrivate alla camera da letto, che qualcuno bussò pesantemente alla porta di ingresso.
“Nojiko, va tuuuuu!” urlò Nami, esasperata, ma col brutto presentimento che avrebbe dovuto abbandonare qualsiasi tentativo di una bella spettegolata con Bibi.
Ancora sulle scale, con l’amica ben ancorata al fianco, Nami sentì la sorella sbuffare, aprendo di scatto la porta e richiudendola pesantemente dietro di sé.
Va bene, poteva anche ammettere che la curiosità la stesse divorando. Implorando Bibi con lo sguardo, la rossa la costrinse ad accompagnarla nello studio della sorella e ascoltare da lì ciò che avveniva nell’ingresso.
A passi di puma, si infiltrarono nella stanzina piena di libri e documenti che Nojiko osava chiamare ‘studio’… sembrava più un magazzino.
Poi, schiacciandosi contro il muro una contro l’altra, come prima nell’incontro poco dignitoso con Ace, socchiusero la porta per osservare la scena.
 
Videro Nojiko intrattenersi brevemente e con impeto con un uomo sulla cinquantina, distinto e ben vestito. La ragazza lo cacciò in men che non si dica con urla e gesti enfatici, dicendogli con ‘cortesia’ di ripresentarsi il più tardi possibile.
Appena il portone si fu chiuso, Nami non riuscì più a trattenersi e scattò incontro alla sorella, tempestandola di domande.
“Chi diavolo era?”
“Perché ce l’avevi tanto con lui?”
“Ma che ti ha detto?”
L’altra, ancora stordita dal confronto poco amichevole, la fissò con aria allucinata. Stette zitta per un buon minuto, probabilmente aveva bisogno di riordinare un po’ le idee.
Poi la guardò, assumendo l’espressione arrabbiata di poco prima: “Quel… quel… VERME!!!! – strillò – Quel maledetto Marchese sta già venendo qua! Dice che non può più aspettare, che non vede l’ora di vederti e che sicuramente lo accoglieremo con benevolenza…. LA BENEVOLENZA GLIELA METTO DOVE DICO IO!!!” riprese a gridare.
 
Nami non ascoltò altro.
Abbassò il capo, sconsolata, e dirigendosi verso la camera da letto, seguita dalla fedele Bibi.
La disperazione tornò a opprimerla… non credeva certo che il suo nuovo pretendente fosse così ostinato e pedante. Tutta l’ironica disdetta del vedersi già nuovamente promessa si trasformò in una pesante sensazione di prigionia.
 
Ormai era calata la sera.
Nojiko, ai piani di sotto, raccattava ogni servo disponibile perché mettesse a posto la villa, per il giorno dopo.
Nami, invece, era ormai da qualche ora sdraiata sul proprio letto, la testa poggiata sulle ginocchia di Bibi che, seduta, guardava tristemente fuori dalla finestra davanti ai suoi occhi, accarezzandole i capelli rossi. Si sentiva davvero turbata per l’amica, poteva sentirla ancora scossa dal pianto, il suo esile corpo che ogni tanto si irrigidiva in un singhiozzo.
Con grande sollievo di Bibi, Nami finalmente si addormentò.
Certo che avrebbe passato una nottata proprio scomoda…
 
§
 
Il mattino dopo, Nami si svegliò di soprassalto: le sembrava di essersi destata da un lungo e brutto incubo. Si accorse con tenerezza che Bibi si era addormentata seduta, con la testa sulla testata del letto e la bocca leggermente aperta. Riprendendo piena coscienza di sé, la rossa si rizzò in piedi, stiracchiandosi. Eh sì, aveva un gran maldischiena.
Con un sonoro e involontario sbadiglio svegliò anche Bibi, che la imitò nel massaggiarsi la schiena dolorante.
Realizzando che quel giorno avrebbe fatto loro visita l’odioso Marchese, Bibi ebbe paura che Nami ricominciasse a piangere, e invece lei la sorprese ancora.
 
Ridendo come una bambina, quest’ultima si avvicinò col viso a pochi centimetri dal suo, per poi ricominciare a ridere come una matta buttandosi sul letto.
L’altra intanto era sempre più confusa.
Oddio, forse Nami era impazzita davvero!
 
Poi finalmente la padrona di casa riuscì a ritornare seria e le chiese a bruciapelo: “Questa poi… e quello cosa sarebbe?!” trillò, indicando esplicitamente un segno rosso sul collo bianco di Bibi.
La ragazza in questione vi mise istintivamente una mano sopra, cominciando a sfregarselo imbarazzata. Abbassò gli occhi, arrossendo vistosamente.
“Ah… ecco, è… è… un graffio!!!”
“Aahahahah non sapevo foste già a quel punto!! A quando il matrimonio?!”
“SIGNORINA NAMI, MA INSOMMA!! N- Non capisco di cosa parliate… e s-soprattutto di chi…”
“Eccola che ricomincia a darmi del ‘voi’… certo Bibi che sei proprio incredibile! Quanto aspettavi a dirmi di te e Ace?!” urlò infine, al colmo della sua civetteria.
“SHSHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!! S-sei matta?? M-ma di vede così tanto?“
“Mmmh, no dai. È solo che io sono una mente geniale… – rispose lei, tutta soddisfatta – dai, dimmi tutto!” la invitò, con un tono più dolce e confidenziale.
 
Finalmente Bibi si lasciò un po’ andare.
“Guarda, non so cosa dire. È stato come… un colpo di fulmine. Tua sorella Nojiko l’aveva condotto da me con suo fratello Rufy, poi questo si è precipitato in cucina, mentre noi l’abbiamo atteso nell’ingresso…
Beh, a un certo punto, lui si gira verso di me e mi prende le mani… b-baciandole… - il suo tono era tornato malfermo e insicuro - … e mi sussurra, con una voce stupenda, ti giuro la più bella che abbia mai udito, ‘siete meravigliosa, Bibi, la donna più splendida che abbia mai visto in vita mia. Darei la mia vita per voi’. Queste furono le sue parole. Mi sono innamorata di lui all’istante. Ma al momento non sapevo cosa dire, avevo paura di essere sfacciata, nessuno mi aveva mai rivolto simili parole.
Allora lui ha aggiunto che voleva fuggire via con me, sposarmi. Ma… che vita potrebbero mai avere due sprovveduti come noi?”
Bibi terminò il racconto con una punta di malinconia.
 
Fu allora che Nami sentì ardere in lei un fuoco, una passione nuova. Una fiamma prima sopita, e che da poche ore qualcuno era riuscito a far rinascere in lei.
Tutto d’un fiato, con trasporto, le disse: “Voi non siete due sprovveduti! Siete innamorati, ed è tutto ciò che conta sulla Terra! Vi amate, è meraviglioso! E finchè sarà così, nessuno al mondo potrà dividervi, nessun ostacolo sarà mai troppo grande, nessun problema irrisolvibile. Sarete capaci di affrontare ogni cosa insieme, nulla potrà dividervi!”
Bibi non riusciva a non stupirsi di tali parole. Vide Nami accaldata, emozionata, far scorrere quelle parole ancora una volta nella sua mente. Si vedeva dalla luce dei suoi occhi.
Non le bastò che qualche secondo per capire ogni cosa: la sua Nami era davvero innamorata.
 
“Parli di me… o di te?” le domandò, con cautela.
“Forse di entrambe…” rispose lei, guardandola intensamente negli occhi. Le sue stesse parole sembravano averle donato nuova forza.
 
Ah… che potere straordinario, quello dell’amore!
 
“Ok! Sono pronta!” esclamò poi la rossa, con sguardo deciso.
Accidenti, era davvero pronta a gettarsi in pasto al leone.
 
Impiegarono poco meno di mezz’ora, le due ragazze, per cambiarsi e tornare a un aspetto presentabile. Senza indugi, si diressero al piano di sotto, attendendo con ansia l’arrivo dell’ospite tanto… atteso.
 
Nel frattempo, il trambusto della sera precedente e di quella mattina sembrava essersi dileguato. Tutto luccicava, lindo, dal più piccolo anfratto al più vistoso arazzo.
Non c’era nemmeno più traccia dei servi, ad esclusione di un piccoletto addetto al portone.
Nami in quel momento avrebbe tanto voluto vedere Zoro, usufruire di quel suo caldo sorriso, giusto come incoraggiamento per la dura prova che avrebbe dovuto affrontare.
Desiderarlo al massimo delle sue energie evidentemente servì. Di fatti, Zoro comparve poco dopo dallo studio di Nojiko, portando via un ammasso immane di scartoffie.
 
Il cuore della rossa cominciò a pulsare doloroso nel petto.
Voltandosi appena, lo seguì con lo sguardo attraversare l’ingresso, diretto in giardino. Inizialmente lui sembrò tentare di evitarla, come se anche solo vederla in attesa di altro uomo fosse per lui troppo da sopportare.
Ma poi non resistette: rischiando di perdere l’equilibrio e volare per terra, lui si girò a guardarla, dritto negli occhi. “Sono qui, accanto a te” pareva volerle dire.
E poi le sorrise, sebbene di un sorriso mesto e senza allegria. Anche lui sapeva cosa stava succedendo.
Eppure a Nami bastò anche solo quello, per stringere i pugni nelle mani e darsi una nuova carica.
Si voltò decisa verso l’ingresso… ora era davvero pronta.
 

 

 
I minuti scorrevano inesorabili.
 

 

 
TOC TOC!!!
TOC TOC!!!
 
“Ommioddio è quiiiiiiiiiiiii!” strillarono Nojiko e Nami, all’usisono.
Bibi cominciò a fremere per l’emozione della sua amica, e cominciò a rassettarle l’abito, in modo convulso. “B-Bibi, è tutto a posto… l’abito va bene così… Bibi… BIBI!!” Nami alzò la voce, per aiutarla a riprendere il controllo. Certo non aveva bisogno che anche lei fosse così agitata, in fondo era una sola quella che stava per andare a patibolo.
 
Rimanendo in disparte, Nami e Bibi udirono passi concitati nell’ingresso. Loro erano ferme nel salone principale. Sentirono Nojiko presentarsi al nuovo arrivato, mentre in poco tempo una zaffata di tabacco leggero le raggiunse, spingendole a tossicchiare infastidite.
Altri passi. Arrivavano!
 
“Di persona siete mille volte più bella!” esclamò la figura appena giunta davanti a loro, a mo’ di saluto.
Nami fece un piccolo inchino, ma senza lasciar trasparire alcun segno di deferenza. “Voi siete il Marchese di Treviso, immagino” disse, gelida.
Bien oui, Mademoiselle. Mi chiamo Sanji, al vostro servizio" rispose lui, con un sorriso sornione e uno sguardo a dir poco pervertito.

"Beh, almeno non è orripilante come me lo immaginavo..." pensò la rossa, ma senza troppa convinzione.
"Ma è disgustoso!!" le soffiò invece Bibi nell'orecchio, suscitandole una risatina.

Era alto, magro, portamento elegante.
Capelli biondissimi, un ciuffo che copriva metà del viso.
E un imbarazzante sopracciglio a ricciolo sull'occhio destro.
"Almeno quello poteva evitarselo..." pensò Nami, sarcastica.

Quello cominciò ad avvicinarsi a lei, col sorriso che si allargava man mano: a lei veniva solo voglia di scappare.
"MA COME SIETE BELLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!" cinguettò allora Sanji, irrompendo in una nuvola di cuoricini e frasi d'amore.
Da diabete!
E prima che la stessa potesse rendersene conto, il ragazzo l'aveva rapita, trascinandola nel salotto che Nojiko aveva scelto per il loro incontro. Bibi, al limite dello scoraggiamento, congiunse le mani in segno di preghiera, come per aiutare la sua amica a trascorrere quelle ore insopportabili con un minimo di sollievo.
E ce ne volle! Sanji sembrava non volerla più lasciar scappare: Bibi attese immobile davanti al salotto per quasi tre ore, al termine delle quali vide la rossa praticamente catapultarsi fuori dalla stanza come una saetta, col fiato corto e affannata.
"Mio Dio, signorina Nami, cosa è successo? V-vi ha baciata?!"

...
Bibi trattenne il respiro, attendendo la risposta che ci metteva troppo ad arrivare.
"Ma col cavolo!!! Ci deve solo provare!! No, ho il fiatone perchè ho passato l'ulitma mezz'ora correndo intorno al tavolo e cercando di evitare che mi saltasse addosso!! Che brutto maniaco...."
Bibi potè finalmente tirare il fiato... e non fu l'unica.
Come suo solito, Zoro comparve dal nulla, insieme a Nojiko, ben decisa a cacciare l'ospite il prima possibile.

Ovviamente, la prima cosa che la dama di compagnia notò fu lo sguardo scambiato dai due giovani: gli occhi neri di Zoro indagarono nel profondo l'occhiata che la rossa gli rivolgeva, come ad assicurarsi che non fosse davvero successo nulla.
"Geloso come se fosse il suo legittimo fidanzato!" si accorse la terza incomoda, con piacere. Nojiko, invece, era occupata da ben altri pensieri, piuttosto che preoccuparsi della tresca clandestina della sorellina.

Anche Sanji finalmente uscì dalla stanza, con passo leggero e civettuolo, inseguendo con gli occhi la sua amata e ricadendo per forza di cose sul viso abbronzato del garzone, così diverso dal suo.
"E questo straccione chi sarebbe?!" domandò, con una finta aria scandalizzata.
"Ohi ohi... sono guai!" pensarono le ragazze, prevedendo il peggio.
"IO, sono un servo della signorina Nami. Sono, come si dice, 'una guardia del corpo'... nulla che voi possiate comprendere..." disse il ragazzo, con pacifica e strascicata ironia.
"Scusa, come hai detto?!" gli intimò con fare minaccioso il biondo Marchese. "Tu non sai chi stai parlando!!"
"Certo che lo so... sto parlando con un idiota..."

Nami e Bibi non riuscirono a trattenersi dallo scoppiare a ridere a crepapelle. Ben presto i loro occhi furono offuscati dalle lacrime suscitate dal riso irrefrenabile che le aveva colpite.
Fortunatamente, proprio nel momento in cui Zoro si era ritrovato a pronunciare quelle parole poco gentili, la campana della città aveva cominciato a rintoccare il mezzogiorno, distogliendo l'attenzione del Marchese, che sembrò ricordarsi di un appuntamento importante.

"Oh, mia dolce fidanzata - disse, sottolineando maligno quell'ultima parola - sono spiacente di dovervi così presto abbandonare, ma sono certo che ci incontreremo di nuovo in uno dei prossimi giorni. D'altronde, la grande data si avvicina!!" concluse, pregustando quell'evento come una delicata prelibatezza, e cominciando a dirigersi verso l'ingresso.
Accompagnato da un piccolo maggiordomo, Sanji arrivò senza voltarsi alla porta, per poi girarsi all'ultimo e rivolgersi direttamente a Zoro: "Non la farete franca..." sussurrò, meditando vendetta.
Ma l'effetto dannato che avrebbe voluto dare alle sue parole fu rovinato dall'entrata in scena di Rufy, che correva via dalla cucina inseguito dal capocuoco che lo miancciava con un mestolo.
Inutile dire che la coscia di pollo che Rufy stava divorando nella fuga atterrò esattamente sulla camicia del bel Marchese, che cominciò a fumare di rabbia.
Bibi, intuendo che la situazione poteva finire anche peggio, tirò una gomitata a Nami perchè intercedesse per il piccolo ladro.

"Oh, caro Sanji, come mi dispiace!!! La prego di non adirarsi, Rufy è nuovo di qui, non l'ha fatto apposta!! Lo perdonerete vero?!" e gli fece gli occhi dolci.
"Oh ma certo mia dolce metà!!!! Non sono insensibile alle vostre cortesi parole!!" rispose l'allocco, gettandosi sulla ragazza in carca di un bacio. A questa bastò scansarsi di poco, per farlo atterrare faccia al muro.
Dopo qualche minuto, Nojiko tornò a riordinare la situazione: cacciò bruscamente il Marchese, rimandò i grazoni al lavoro, e spedì Nami e Bibi a fare compere in città.
Tutti furono divisi. E Nami che avrebbe tanto voluto parlare con Zoro....
 
§
 
 Era scesa nuovamente la notte. 
La luna piena risplendeva nel cielo, in compagnia di tutte le stelle.
La calma regnava nella villa e sul giardino, solo ogni tanto le fronde degli alberi si rscuotevano, ondeggiando nella brezza primaverile.
Poi, d'un tratto, il portone della casa che dava sul giardino si socchiuse, svelando due figure che uscivano furtivamente tenendosi per mano.
Le due ombre fecero qualche passo veloce in mezzo agli alberi. Quando furono sicure di essere fuori dalla portata di occhi indiscreti, cominciarono a vagare con tranquillità sul prato, lasciandosi condurre dai loro passi e dal loro cuore.

Nami e Zoro si erano dati appuntamento in giardino, quella sera.
Tenendosi teneramente per mano, passeggiarono per un po', racconatndosi la giornata. E Nami di cose ne aveva da dire...
"Diamine, quel Marchese è insopportabile! Mi ha tenuta nel salotto per quasi tre ore, interrogandomi su ogni aspetto della mia vita! E' stato orribile! Non so se riuscirò a soppravvivere con lui per più di un giorno.." cercò di scherzare la ragazza.
Ma entrambi sentivano nel petto il peso di quella presenza, era una cosa difficile da ammettere.

"Zoro... ho paura..." disse infine Nami, fermandosi. Erano in mezzo a uno spiazzo tra gli alberi, la luna li illuminava in pieno. Erano uno di fronte all'altra e si guardavano negli occhi, intensamente.
Zoro allora la abbracciò di nuovo, come il giorno prima. La ragazza riuscì finalmente a sentirsi al sicuro, tra tutte le emozioni contrastanti di quella giornata. Le sembrava di essere arrivata a casa per la prima volta: un senso di calore al cuore, una dolcezza unica.
Lei si appoggiò ancora al petto forte di lui, chiudendo gli occhi e cercando di seguire il ritmo del suo battito.
Poi sollevò il viso, verso di lui.
"Nami... non temere. Io ci sono, sono qui. Quel Marchese non ti avrà, te lo giuro, è una promessa che ti faccio qui, ora, sotto questo cielo, e che manterrò finchè sarò in vita."

"Perchè dici tutto questo? In fondo, ci conosciamo appena..." mormorò lei, beandosi della bellezza di quelle parole.
"L'amore appena nato è la forza più grande che regna sotto i cieli" disse semplicemente Zoro, prendendole il viso tra le mani.
"E' un grande rischio...un richio troppo stupido..." continuò lei. Nami aveva così paura di crederci, di crederci davvero. E se lui non avesse potuto mantenere quella promessa?
"Sì, ma i rischi stupidi fanno sì che valga la pena di vivere la vita, no?
Dal momento in cui ti ho vista, mi sono reso conto che la mia vita poteva ancora avere un senso.
Potevo ancora rimettermi a sognare, a sognare di difenderti da un amore costretto, un amore che amore non è.
Ho smesso di sognare da molto tempo, ma sei come un mio sogno sopito che è diventato realtà.
Prova a crederci, Nami, credi con me a questo amore impossibile"

Nessuna idea riempiva più la sua testa. Nami sentiva solo come un grande vuoto, riempito da ciò che aveva appena sentito.
Il dolore che pulsava nel suo petto le fece capire che lei lo stava amando quanto lui stava amando lei. Un unico cuore, che batteva in due corpi diversi.

"Zoro..."

Un sussurro.

Un sussurro sulla bocca di Nami, interrotto dalle labbra di Zoro.
Si baciarono sotto quella luna piena, bella, che risplendeva sulla pelle chiara della ragazza.

Nami non aveva mai baciato nessuno, era la prima volta.
Sentì la lingua calda di Zoro entrare con dolcezza nella sua bocca, cercando la gemella.
Una paura tremenda all'inizio. E poi, solo piacere.
Le loro lignue si incontrarono, analizzandosi a vicenda con cautela, tenerezza.
Nami sentì il suo corpo premuto con più forza contro quello di Zoro, che la stringeva a sè con ardore. Affondò le mani nei suoi corti capelli, attirandolo maggiormente a sè.
Il loro bacio si fece passionale e ardito, cominciarono ad avere il respiro pesante, sempre più bramoso di un nuovo contatto.

Poi si separarono, respirando forte.
L'esperienza più bella della sua vita.
Si abbracciarono ancora, consapevoli di aver dato inizio a un gioco pericoloso. Ma forse era ciò che gli dava la spinta giusta per andare avanti.
'I rischi stupidi fanno sì che valga la pena di vivere la vita' si ripetè Nami, nella mente, stringendosi al corpo solido e sicuro di Zoro.





Lo soooooooooo!! Scusate il ritardo, davvero!!! Ho avuto mille cose da fare, e ogni giorno volevo trovare il tempo di scrivere... finalmente ce l'ho fatta! Però dai, mi pare mi sono riscattata per il ritardo con questo mega capitolone... sperando vi piaccia... ;) eheheh


Zonami84:  Che bello che scrivi sempre! l'ho apprezzato tanto! Comunque hai ragione, povero Conan! Volevo fare una battuta ma è venuta troppo cattiva! anche perchè io dovrei essere l'ultima a parlare dato che quando c'è l'anime sono la prima a buttarmi davanti alla tv, e ho da poco cominciato il manga! ;) eheh  spero ti piaccia questo capitolo, ci ho messo un sacco a scriverlo e non ho nemmeno tempo di riguardarlo... (ci saranno tanti di quegli errori....) un bacione!! ;)



LosLo 


  
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