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Autore: Ratchel Vitani    09/04/2011    2 recensioni
2072. Hai i tipici capelli rossi dei Weasley e gli occhi grigi dei Malfoy. Cloe Malfoy lavora per la Gazzetta del Profeta e ha realizzato il suo più grande desiderio: scoprire l’identità di Talim Evans, una strega scomparsa misteriosamente nel 2030 all’età di 50 anni. Ad aiutarla, sulla sfondo di questa storia, ci saranno tutti gli amici di Talim, che hanno vissuto momenti incancellabili con lei.
Prime di tutti, Cassandra ed Elizabeth Lestrange, le gemelle dagli occhi bicolore, figlie della Morte in persona. Così simili eppure così diverse fin dalla più tenera età.
Hattie Darcy , la tenera ragazzina innocente che viveva con la madre ignara di chi fosse il padre, ma con un grande cuore e con tanta voglia di scoprire la verità.
Blaise Zabini, un grande amico di gioventù di Talim, scampato per miracolo alla morte che ha abbracciato tutti i suoi più fedeli compagni dopo la scuola.
Ebrill Lerner, la bambina che Talim incontrò per caso mentre tornava a rivisitare l’orfanotrofio in cui era vissuta molti anni prima.
Harry Potter, colui che ha cercato di salvare Talim trovandosi a fare i conti con la testardaggine della ragazza.
Ron Weasley ed Hermione Granger, ormai coppia felice, tornano a fare i conti con i loro tristi ricordi.
Colpi di scena e una storia che vi lascerà senza fiato!
Prego gente, confondetevi le idee! E per maggiori informazioni sull'infanzia di Talim, leggete "Diario di Talim Evans: anni 1986-1990".
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutto su Talim Evans'
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kassie 1 parte

2054.

- Eravamo in quattro, io, Talim, mia sorella Elizabeth e Hattie Black. Tutte dello stesso anno, del 1980. Se volessi provare a contattarle, Hattie sarebbe la più facile da trovare. Vive con il marito, ha avuto figli e nipoti. A mio parere è quella che ha avuto la vita migliore di noi. Cassandra sorrise. – Elizabeth non so dove sia ma nel caso giungano sue notizie te lo farò sapere – aggiunse.

- Grazie professoressa – la ringraziai mandando a memoria i nomi.

Poi la donna si avvicinò alla finestra e con lo sguardo rivolto verso il cielo, cominciò:

 

- Shh Kassie, stai zitta!- esclamò una voce dalle scale. Talim alzò la testa dal cuscino, mentre un’altra voce più profonda risuonava nell’edificio.

La signora Smith, proprietaria dell’orfanotrofio, aprì la porta della stanza e mise dentro la testa – Talim, alcune persone vorrebbero parlarti – poi si ritirò e subito dopo entrò un uomo completamente vestito di nero avvolto da un mantello e con dei lunghi capelli neri unticci

Da dietro di lui fecero capolino una a destra e una a sinistra due ragazzine.

Avevano i capelli neri e un occhio blu e l’altro viola alternati.

Talim si accucciò contro l’angolo del muro mentre guardava quelle tre strane figure che entravano nella stanza. Più che altro era la prima volta che vedeva due ragazze con un occhio diverso dall’altro.

- Evans, dico bene?- domandò lentamente l’uomo con voce profonda

Talim annuì col capo

- Piacere io sono…- fece una delle ragazze avvicinandosi, ma fu subito bloccata dall’altra

 – Aspetta un attimo Kassie!

L’uomo si voltò a fulminarle con lo sguardo, poi prese una sedia e l’avvicinò al letto per poter parlare con Talim

- Io sono il professor Severus Piton – le disse

- Professore?- chiese Talim

- Si! E di Hogwarts!- esclamò quella che Talim aveva “intuito” chiamarsi Kassie

- Kassie! – la riprese infatti la sorella

- Hogwarts? Cos’è?- chiese Talim curiosa

- è una scuola di magia- le rispose Piton

Talim inarcò le sopracciglia – Magia?

- Certo! Hai presente quando gli oggetti spariscono facendo “ puff” e compaiono da un’altra parte? Una volta ho fatto sparire un paio di calzini di Lilly ma non li abbiamo più trovati- disse Kassie meritandosi uno sguardo fulminante da Piton e un pizzicotto da Lilly

- Voi siete streghe?!- domandò Talim facendo un misto tra domanda ed esclamazione

- Bhè, detto così non è molto simpatico, però si- affermò Lilly, parlando per la prima volta senza insultare Kassie

- Quindi lei è un mago- fece Talim rivolta all’uomo

- Si, ma anche tu sei come noi-le fu risposto da Lilly

Talim spalancò gli occhi – Io sono cosa?

- Una strega! – esclamò Kassie quasi urlando

- Kassie! – sibilò Piton facendola tacere

- Ma se io sono una strega, perché vengo a saperlo solo oggi? E cosa dovrei fare?

Piton si alzò lentamente dalla sedia e si avvicinò alla porta passando in mezzo alle gemelle

- Perché questo è il momento- disse poi – Ora fai i bagagli, poi raggiungici giù- e uscì dalla stanza

- Ma dove andiamo?- cercò di chiedergli Talim

- A casa di Sev!- risposero in coro le ragazze, poi si avvicinarono alla porta e uscirono, ma prima di chiuderla, Kassie e Lilly si voltarono e dissero in coro:

- A proposito, buon compleanno Talim!- poi la porta si chiuse

Talim rimase un attimo accucciata lì tra le lenzuola vecchie e rattoppate fissando ancora la porta, poi si decise ad alzarsi. Indossava un paio di corti pantaloncini neri che quasi sparivano sotto la maglia grigia. Chiuse la porta a chiave e si levò i vestiti. Dall’armadio tolse un paio di jeans stretti e una felpa nera che si infilò di fretta e furia. Gettò quei suoi pochi vestiti in borsa insieme a qualche quaderno e oggetto personale e mise delle vecchie e consumate scarpe da tennis, poi prese la borsa e uscì a sua volta dalla camera, non dandole neanche un ultimo sguardo.

Scese le scale e sotto, vicino alla porta d’entrata vi trovò Piton, Lilly e Kassie.

La signora Smith cercava di tenere gli altri bambini lontani mentre diceva a Piton di fare attenzione a Talim

- La prego, faccia molta attenzione a lei, è, come dire, un po’ strana- fece la donna

- Ma davvero?- Piton si finse sorpreso, poi fece cenno alle tre si seguirlo fuori.

Lilly e Kassie uscirono di filata e Talim le seguì, sentendosi addosso lo sguardo della signora Smith e di tutti quelli che erano stati i suoi coinquilini.

Si girò a guardarli e disse: - Addio- poi chiuse la porta e seguì gli altri lungo la strada

- Io sono Cassandra, o più semplicemente Kassie - fece allungandole la mano

Talim gliela strinse poi si presentò anche Lilly dicendo: - Io sono Elizabeth, anzi Lilly

Altra stretta di mano

- è bello il tuo nome, ma non lo ho mai sentito- commentò Kassie a Talim mentre camminavano

- Lo so, è elfico – rispose questa

- Elfico?- le due gemelle guardarono Talim

- Non penso sia il luogo più appropriato per parlarne- fece Piton che era più avanti di loro e faceva strada – è pieno di babbani-

- Babbani?- domandò Talim

- è un termine magico per definire qualcuno senza poteri magici- definì Lilly

- Oh, capisco. Allora è meglio che vi spiego tutto dopo -

- Ma come ci sei finita in quel posto squallido?- chiese Kassie

- La parola “Orfanotrofio” non ti dice niente?- fece Talim

Kassie sembrò concentrarsi per poi arrivare alla conclusione: - Sei orfana?-

- Un applauso per Kassie! Ma che brava- disse Lilly

Piton si era fermato e quando anche le ragazze lo raggiunsero, ordinò di prendergli il braccio

Lilly e Kassie scattarono come se gli fosse stato chiesto di toccare oro, mentre Talim chiese: - Perché?-

- Ci smaterializziamo- rispose Piton senza aggiungere altro

Anche non capendo, Talim imitò le altre. Appoggiò un dito al braccio di Piton tenendo con l’altra mano la valigia. Dopo pochi secondi tutto intorno prese a girare vorticosamente. Le parve di sentire le budella muoversi, il cuore andarle nello stomaco e l’intestino venirle in gola, insomma, una cosa nauseante.

Quando finalmente tutto si calmò, si trovavano non più nella stradina di Londra, ma su un sentiero circondato da alberi sotto un cielo cupo. Davanti a loro c’era una casa di pietra e dal camino usciva fumo.

Lilly e Kassie corsero alla porta e la aprirono, piombando in casa.

Piton sbuffò poi lei seguì, mentre Talim dietro di lui avanzava titubante.

- Viene, accomodati- le disse Severus. Talim entrò in casa lasciando la valigia e si guardò intorno.

- Non è male- sussurrò

-Ci credo, vieni da un orfanotrofio con altri centocinquanta mocciosi- puntualizzò Lilly – anche un sottoscala sarebbe più accogliente- poi sparì in un’altra stanza

Piton fece lo stesso e Kassie lo seguì.

Talim si sedette su una poltrona alzando una marea di polvere e cominciò a starnutire, poi prese un giornale in cui le foto si muovevano e iniziò a leggere di un mondo nuovo.

 

   
 
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