Storie originali > Poesia
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Autore: VeganWanderingWolf    10/04/2011    0 recensioni
c'è una canzone di Joan Baez, si chiama Prison Trilogy, ma è anche conosciuta come 'Billy Rose'. Potrebbe sembrare che non c'entri niente con questo. Ma c'entra. Ci sono certe persone che ogni tanto si prendono il tempo e la volontà di darsi appuntamento sotto al carcere. Quando sono là accendono la musica, interrotta ogni tanto da parole gridate e saluti. Potrebbe sembrare un qualsiasi passatempo, ma non credo lo sia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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E NON ERI TU

 

ti ho visto

con una felpa e un cappuccio

di un colore o di un altro, non importa

pressappoco la tua altezza

quella posa, con le mani in tasca

e l'equilibrio incerto, il fare svagato

poi mi sono ricordato

non eri tu

 

ti ho visto

cercandoti istintivamente

mentre ci raggranellavamo tra noi

alla fine di qualche cosa in strada

il proposito di andare da qualche parte

a bere, ridere, mangiare, e straparlare

poi ho realizzato, forse ci saresti stato

ma ora non  puoi esserci tu

 

ti ho visto

tra le bancarelle affollate del solito posto

eri già invecchiato, eri più giovane

o all'incirca la stessa età

parlando cordialmente con qualcuno

di spalle, e stavo per venirti a salutare

ma lo so, avrei dovuto saperlo

che non eri tu

 

ti ho visto

nei suoi occhi che gioivano brillando

mentre lei, birra in mano, rideva

parlando con qualcuno

con le braccia attorno a qualcuno

stavo per venirvi incontro

ma quando ho trovato da sola lei...

certo, non eri tu

 

ti ho visto

le braccia allargate, come in volo

là sul bordo della collina

le spalle rivolte al resto

e in viso a qualcosa che vedevi

la meraviglia che vedevo anch'io

sicuro che ci saremmo capiti senza parole

quando sono arrivato, non c'eri più

 

ti ho visto

decine e decine di volte

in tante cose e persone

riflesso in un modo di fare

riflesso nel vetro di bottiglia

aleggiante nell'odore di birra buona

ridendo scherzavo con te, come se ti avessi trovato

ma qua, con noi, non sei più

 

ti ho visto

leggendoti e scrivendoti attraverso la carta

nell'affetto del pensiero, immaginandoti

ora chiuso in una sola stretta stanza

qualsiasi cosa tacciano i muri

sentiamo bene le nostre voci parlando

e in ogni modo in cui si rivolgeranno le cose, lo so

che sei sempre tu

 

ti vediamo

a nostro modo, chiaramente

ti aspettiamo, indubbiamente

non lasceremo andare niente

e ci viviamo in mezzo, a ciò che ti appartiene

e ti sembra strano?

a me non più

a noi mai

giacché, dopotutto

sei tu

  
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