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Autore: RiceGrain    11/04/2011    6 recensioni
Da quando lui se ne era andato avevo deciso di chiudere i ponti con la famiglia Pattinson. Avevo creduto che avrebbe fatto meno male, forse, far finta che quella parte della mia vita non fosse mai esistita.
Stupida illusa.
"-Forse è stato meglio che tu non sia venuto, altrimenti avresti trovato il tuo posto occupato-
L’azzurro dei suoi occhi si fece improvvisamente più scuro.
-Forse è così che devono andare le cose, Rob. Non vedi? Non riusciamo mai a trovare il momento giusto. Gli passiamo accanto e non lo cogliamo mai.-
"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '๑Maybe Memories๑'
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Image Hosted by ImageShack.us 44 Chapter

44

Presi un enorme respiro e mi lasciai trasportare dalle sensazioni che fluivano come impazzite dal mio corpo.
Guardai Robert accanto a me, con i muscoli facciali tesi all'inverosimile, neanche fosse una statua di cera e Sarah, la sua manager, ci sorrise cordiale, chiudendo il palmare e posandolo in borsa.
-Su ragazzi, andrà tutto bene-
Certo, parlava facile lei. Dopotutto quella sarebbe stata la sua millesima premiere, se non c'era abituata lei chi altro doveva esserci?
Io d'altronde, essendo solo alla mia prima, stavo leggermente uscendo fuori di testa.
Rob era teso a causa delle interviste del mattino che l'avevano lasciato un po' amareggiato per la sfilza di domande sempre tutte uguali, senza vero interesse, completamente assuefatte alla macchina del mercato di massa che governava un po' tutti noi, e così per tutta la durata del viaggio in macchina dall'albergo al Paris Theater, dove la premiere si sarebbe tenuta, era rimasto in silenzio, limitandosi talvolta a sospirare un po' più rumorosamente del dovuto.
-Dai Robert, è una serata importante questa- gli sorrisi, posandogli poi una mano sul ginocchio. Non c'era certo bisogno che fossi io a ricordarglielo, e se fossi stata in lui probabilmente mi sarei mandata a quel paese.
Ma era di Robert che stavamo parlando, e così si voltò e, passandomi una mano dietro la testa, mi attirò a sè.
-Meno male che ci sei tu, zuccherino.-
Sarah scoppiò a ridere -Eppure Tom me l'aveva detto che eravate da diabete, ed io non volevo crederci!-
Mi scostai da Robert e la guardai storto -Cioè, tu vorresti dirmi che Tom Sturridge parla di me e Robert in giro?-
Robert rise, e fui contenta perchè nonostante la tensione fosse sempre palese nella sua voce, gli occhi erano allegri.
-No Pattz, basta. Io non lo sopporto più.- risi anche io, mentre Sarah ci raccontava di come Tom si divertisse a raccontare aneddoti della nostra infanzia e adolescenza a chiunque avesse la malaugurata idea di rivolgergli la parola per più di 5 minuti.
-Dobbiamo comprenderlo, su. In fondo dobbiamo essere comprensivi con chi è meno fortunato di noi-
lo guardai sorridendo e fui immensamente contenta nel constatare che l'agitazione e l'amarezza erano quasi del tutto sparite.
Offendere Sturridge funzionava sempre, del resto. Nel momento stesso in cui formulai quel pensiero però, me ne pentii all'istante. Sì perchè nonostante tutto Tom stava soffrendo davvero.
In quei giorni frenetici non ero stata in grado di parlargli veramente, come avrei voluto. Da quando era stato a letto con Trixie ed Amber era sparita a New York, l'avevo visto diventare l'ombra di se stesso sempre di più, giorno dopo giorno.
Molto peggio di come fosse stato in passato, addirittura.
Il fatto sul quale non riuscivo a passare sopra però era che non riuscivo davvero a capacitarmi del perchè si fosse dovuto ridurre in quelle condizioni.
Le motivazioni, seppur sconclusionate e pressochè inesistenti, di Trixie su ciò che era successo le avevo in qualche relativo modo comprese, ma era Tom che proprio non riuscivo a catalogare come una persona sana di mente in quel contesto.
D'altronde tutti quanti l'avevamo sempre saputo quanto schizzato fosse il cervello della mia amica francese, ma Tom con Amber era davvero felice e non aveva nessun motivo al mondo per cadere così facilmente in una tentazione che altro non era se non un volersi rituffare nei ricordi.
L'unica spiegazione che ero riuscita a darmi era che il nostro caro amico Sturridge fosse ancora troppo immaturo.
Sì, l'eterno bambino del gruppo per il quale il cervello è semplicemente un accessorio assolutamente opzionabile da utilizzare.
-Sai Rob...- feci poi, tornando finalmente nella realtà circostante -Mi è appena venuto in mente che il nostro fantastico terzetto, io te e Tom..sì sai è un po' tipo il famigerato triangolo di Dawson's Creek.-
Lui, come del resto era comprensibile, strabuzzò gli occhi e Sarah davanti a noi scoppiò a ridere così fragorosamente che quasi ci restai male.
-Dawson's Creek?-
-Sì sai...con l'unica differenza che io non ho mai avuto dubbi fra il mio Dawson e il mio Pacey.- gli sorrisi e lui scosse la testa sconvolto.
-Cioè io sarei Dawson?- disse poi, quasi offeso.
-Beh, mi pare ovvio. Insomma credo che la passione per il cinema basti e avanzi per consegnarti questo ruolo di diritto.-
-Ah quindi tu saresti Joey?- fece lui, sorridendo finalmente, pur non abbandonando lo sguardo allucinato di poco prima.
-Ovviamente.-
-E Sturridge è Pacey? Dai questo paragone non sussiste!- mi prese per una spalla, scuotendomi leggermente.
-Pacey è cool, Pacey è l'anima del gruppo! Io voglio essere Pacey!-
-Ma vi ascoltate quando parlate? Dio, non posso credere che state davvero avendo questa conversazione- intervenne Sarah e sia io che Robert ci voltammo a guardarla.
-E comunque tu sei Dawson, Robert. Non fosse altro per la quantità di strane e filosofiche paranoie con le quali ti riempi il cervello.- fece poi, guardandolo divertita.
Scoppiai a ridere e Robert, mi allontanò da sè.
-Sarah, sei licenziata- disse, guardandola serio. Ma durò un secondo circa, perchè poi cominciò a ridere e tutte e due lo seguimmo.
Per fortuna la Mercedes frenò dolcemente proprio quell'istante di fronte al Paris Theater e così fummo costretti ad interrompere quel flusso pazzoide di pensieri su i nostri ruoli all'interno di una Capeside nostrana e ripiombammo bruscamente nell'agitazione pre red carpet.
Ero pronta?
Alzai lo sguardo su Robert e lui mi strinse una mano.
Sarah sorrise -Ci siamo!-
-Sugar mi raccomando, quando Robert deve rispondere alle domande dei giornalisti tu stai sempre qualche passo dietro, ma comunque al suo fianco. Questa è la vostra prima uscita ufficiale e il mondo sta impazzendo nell'attesa di vedervi sotto i riflettori dello showbiz.-
La guardai atterrita e tentai di ricordarmi tutte le lezioni di respirazione avessi imparato al mio corso di yoga di qualche anno prima.
-Ah e ovviamente quando ti chiederanno qualcosa, ricordati cosa abbiamo detto. Sorridi e annuisci per la maggior parte del tempo. E sii sempre d'accordo con Robert.-
-Sarah.- la interruppe fortunatamente Robert -Non credo ci sia bisogno di ricordarle questa montagna di stronzate formali. Le sa a memoria, ormai.-
Lo guardai con la coda dell'occhio e lui mi sorrise impercettibilmente.
-Va bene, va bene. Volevo solo assicurarmi che tutto fosse okay.- rispose lei, quasi risentita.
La verità era che io non mi sentivo assolutamente pronta per una cosa del genere. In genere erano i suoi genitori e le sue sorelle ad accompagnarlo ad eventi come quello. Io non l'avevo mai fatto e quando l'ultima volta ai BAFTA sembrava che finalmente l'occasione si fosse presentata, mi ero "fortunatamente" sentita male, riuscendo ad evitare quella tortura pubblica.
Adesso però non si poteva più scappare.
-Tu stammi vicina- mi sussurrò lui all'orecchio, prima che la portiera si aprisse e lo scintillio dei flash fotografici ci abbagliasse.
Il boato che si propagò non appena mettemmo piede sul red carpet era tutto tranne che umano e mai come nella mia vita desiderai che un buco si aprisse nel pavimento e mi risucchiasse via.
Robert fu immediatamente catturato dalla prima fila di fans deliranti che sventolavano fogli, poster, libri e macchine fotografiche.
Io lo seguii docile e mi fermai giusto qualche passo indietro, mentre le ragazzine piangenti lo abbracciavano e gli urlavano di tutto.
-Sugar, Sugar!!- sentii gridare il mio nome da qualcuno e solo allora mi resi conto che un gruppo di ragazze si stava sbracciando per richiamare la mia attenzione, così ancora incerta mi avvicinai e una di loro mi buttò le braccia al collo -Sei la mia eroina, lo sai? Dico davvero. Io so tutto di te, sei una specie di maestra di vita!- mi disse quasi con le lacrime agli occhi.
Io ero sinceramente senza parole così mi limitai a sorriderle, come ero stata istruita a fare del resto, e la ringraziai -Beh grazie...credo!-
Lei rise e tirò fuori una macchina fotografica -Ti prego possiamo farci una foto insieme? Sono stata tutta la notte qui ad aspettare per avere il primo posto dietro le transenne perchè volevo parlarti.- di nuovo mi ritrovai senza parole.
-Sei fantastica e spero che tu e Robert possiate essere felici per sempre. Ve lo meritate!- aveva gli occhi così brillanti e sinceri che avrei quasi voluto scostare la transenna e portarla via con me.
-Wow, grazie!- mi avvicinai e le passai un braccio dietro le spalle, mentre la sua amica ci scattava la foto.
-Ti dispiace firmarmi questo? E' una specie di romanzo che sto scrivendo, e la protagonista è ispirata a te!- continuò la ragazzina e, sorridendo, sentendomi improvvisamente fiera di tutto quello che ero riuscita ad ottenere, le firmai la prima pagina del manoscritto che mi stava porgendo.
Poi, quasi colta da un lampo improvviso, mi voltai e mi accorsi dello sguardo fulminante di Sarah molti metri più avanti a me, insieme a Robert che stava venendo intervistato da due ragazze.
Quasi impercettibilmente mi fece segno di sbrigarmi a raggiungerli e così, salutando velocemente la ragazza tentai di raggiungerli senza combinare altri danni.
Tipo inciampare e finire rovinosamente per terra.
-Ah ed eccola qui!- esclamò una delle due ragazze davanti a Robert.
-Lo zuccherino, eh?-
Lui si voltò verso di me e mi sorrise, meravigliato quasi -Già, eccola qui. Pensavo che avessi già deciso di abbandonarmi- ridacchiò e le due ragazze lo seguirono immediatamente.
-Ti dirò, stavo valutando le opzioni.-risposi io, sorridendo a mia volta.
-Beh, come vi sentite ragazzi?- ci chiesero poi. -Eccitati di essere per la prima volta insieme su un red carpet?-
-Abbastanza.- Robert mi prese per mano, un gesto che non sfuggì alle due che infatti sorrisero maliziosamente e ridacchiarono -Oh ma ci si fa l'abitudine dopo un po', vedrai!-
-Già, è quello che continuano a ripetermi tutti ma non so se sia così- abbassai lo sguardo e Robert tornò a parlare per fortuna -Beh io devo ancora farcela l'abitudine. Ma non smetto di sperare che succederà prima o poi.-
Le due risero come se quella che Robert aveva appena detto fosse la battuta del secolo e poi tornarono a spostare la loro attenzione sulla sottoscritta.
-Sugar come stai gestendo questa improvvisa popolarità che ti è capitata tra capo e collo? Insomma non deve certo essere stato facile passare da normalissima ragazza londinese e ragazza copertina invidiata da tutte le donne dell'universo.- la ragazza che aveva fatto la domanda mi sorrise come se volesse diventare la mia nuova migliore amica e io sentii il nervosismo aumentare come se qualcuno avesse appena tolto il coperchio dal barattolo dove l'avevo riposto.
Robert, accanto a me, si mosse infastidito -Beh..bene direi. Non è che la mia vita si sia stravolta chissà quanto. Sono la solita, insomma.-
-Beh complimenti! Sai non è facile mantenere una parvenza di normalità quando si è circondati da gente del genere.- e indicò Robert, continuando a sorridere come una bambola.
-Gente del genere?- mi venne allora spontaneo risponderle. Ma come si permetteva quella?
-Robert è sempre il solito Robert. E' lo stesso con cui sono cresciuta, non c'è motivo per cui io debba sentirmi diversa insieme a lui.-
-Oh. Capisco.- rispose, forse restandoci un tantino male.
-Andiamo, ragazzi.- ci richiamò in quel momento Sarah, catturando la nostra attenzione e Robert salutando le due con un solo gesto del capo, si allontanò trascinandomi con sè.
-Stronze- mi sibilò poi ad un orecchio e portandomi verso il presentatore di "E! Entertainment".
-Robert, Robert, Robert. Finalmente! Mancavi solo tu! Abbiamo già parlato con Emilie e non ha lasciato trasparire niente sul film. E anche Kristen..a proposito, pensavamo tutti che sareste arrivati insieme!-
A Robert si gelò il sorriso sulle labbra mentre io pensai solamente che la professionalità di quei tizi rasentava grosso modo lo zero.
-No, non direi, dato che sono qui con la mia fidanzata.- rispose lui, comunque non perdendo una briciola della sua gentilezza british.
-Già, lo vedo!- il tizio di E! si voltò finalmente verso di me e io gli sorrisi -Sugar, vero?-
-Sì-
-Le foto sui giornali non ti rendono giustizia, posso dirlo?-
Scoppiai a ridere mentre scorsi Robert inarcare le sopracciglia infastidito -Beh, lo prendo come un complimento.-
-Assolutamente sì! Siete veramente una bellissima coppia, ragazzi.-
-Grazie- fece Robert e a quel punto arrivò Sarah a portarci via.
-Che profondità di domande. Incredibile, non ti hanno chiesto una cosa che fosse una sul film. Non sarei dovuta venire- gli dissi quando ci fummo allontanati dalle transenne, ma lui si fermò per l'ennesima volta a firmare qualche autografo e non ebbe il tempo di rispondermi.
Alla fine, finalmente riuscimmo ad entrare dentro al cinema e non appena vi mettemmo piede scorsi immediatamente le gambe estremamente lunghe di Amber. Alzai lo sguardo e quando posai gli occhi sul suo bellissimo sorriso da bambina, mi sentii pervadere da miliardi di emozioni contrastanti.
Bambi. Mi era mancata così tanto.
Stava ridendo con un gruppo di ragazzi davanti a lei, e i capelli legati alti in cima alla testa le conferivano se possibile una grazia ancora maggiore della sua solita naturale eleganza.
Robert mi mise una mano sul fianco e si fermò a guardarla a sua volta.
Entrambi ci stavamo chiedendo che cosa sarebbe successo quando inevitabilmente Tom l'avrebbe vista, ma dato che per il momento il Pacey dei poveri sembrava essere scomparso, quello era un problema che potevamo relegare a dopo.
Ci avvicinammo e in quell'istante lei si voltò verso di noi e il suo sorriso si allargò meravigliosamente.
-Eccovi!- disse, prima di sbattere rapidamente le ciglia come se fosse davvero incredula di vederci e mi gettò le braccia al collo.
-Mi manchi, mi manchi, mi manchi da morire- mi sussurrò all'orecchio.
-Anche tu Bambi.- mi staccai e guardandola negli occhi cercai di capire come si sentisse.
Se fosse felice. O perlomeno se fosse riuscita a riprendere almeno un minimo la normalità della sua vita.
-Ciao Amber- fece Robert, sorridendo al mio fianco, e passò ad abbracciarla a sua volta.
-Grazie per essere venuta-
-Rob, ma ti pare! Non mi sarei persa la premiere di questo film per niente al mondo.-
-Beh, come state ragazzi?- ci chiese poi, alludendo ovviamente al nostro nuovo stato di futuri genitori.
-Bene.- annuii -L'altro giorno c'è stata la prima ecografia.-
A lei si illuminò il viso -Dai! Oddio, sono così felice per voi.- tornò ad abbracciarmi e poi si rivolse a Robert -E tu, paparino, come stai?-
Lui ridacchiò leggermente imbarazzato -Bene. Scombussolato, più che altro.-
-Immagino.-
Amber non smetteva di sorridere neanche per un istante ed io mi chiesi se fosse un complesso meccanismo di difesa che aveva messo in atto per smettere di pensare a cose decisamente ancora troppo dolorose.
-E tu come stai?- le chiesi poi, guardandola a fondo.
Lei mosse velocemente lo sguardo e si schiarì la voce -Nella norma diciamo...-
Le misi una mano sulla spalla e lei mi sorrise -Si va avanti-
-Lui è qui?- chiese l'istante successivo.
Robert annuì, mettendosi le mani in tasca.
-Ha promesso di non darti fastidio.- aggiunsi io e lei mosse la testa -Per quello che vale.-
In quell'istante fummo raggiunti da Ashton Kutcher ed io ebbi giusto il tempo di stupirmi nel vedermelo lì davanti, che Amber cambiò completamente espressione e lui le cinse la vita sorridente.
-Ragazzi vi presento Ashton.- esclamò lei, voltandosi a guardarlo felice.
-Un amico.- si affrettò ad aggiungere al mio sguardo altamente stupito.
Ci presentammo velocemente e lei mi rassicurò col labiale che mi avrebbe spiegato tutto dopo.
Restammo svariati minuti a parlare, Robert ed Ashton di vari registi che stimavano, mentre io e Amber ci aggiornammo sulle ultime novità che c'erano capitate in quel periodo di lontananza.
Poi finalmente Vixie e Billie, che erano arrivati al Paris Theater un'ora prima di noi, ci raggiunsero e, dopo aver salutato ed abbracciato a turno Amber, si lanciarono nell'imitazione davvero poco carina di Vanessa Hudgens, che a quanto pareva era presente quella sera.
Arrivò anche Emilie e quando Robert me la presentò, mi resi conto di quanta chimica in effetti ci fosse fra quei due. Fino a quel momento di Remember Me sapevo poco e niente.
D'altronde Robert aveva voluto mantenere il più stretto riserbo in proposito e così avevo giusto letto qualche intervista al regista Alan Coulter, dove questa tanto fantomatica chimica fra i due protagonisti veniva celebrata, ma in effetti il resto di quel film mi rimaneva abbastanza annebbiato.
Eppure a vederli ridere e scherzare saltava immediatamente agli occhi il fatto che insieme facessero scintille.
-Sono veramente contenta di conoscerti, Sugar- mi disse lei.
-Anche io. Sai, in effetti si può dire che già ti conoscessi.- sorrisi e lei mi guardò stranita -Sì, Roswell è uno dei miei telefilm preferiti...-
Lei rise, socchiudendo leggermente gli occhi -Allora mi odiavi.-
-Abbastanza sì.- risi anche io.
Restammo a chiacchierare per circa mezzora e mi resi conto che era davvero una persona splendida.
E poi finalmente fu tempo di andare in sala.
Io e Robert, seguendo diligentemente Sarah, ci andammo a sedere nei posti assegnatici in quarta fila, accanto a Pierce Brosnan e consorte e ad Emilie e il suo ragazzo.
Robert avrebbe tanto desiderato potersi accomodare nel posto più vicino all'uscita, per darsela a gambe levate nel momento più opportuno, ma agli ordini superiori non si poteva certo disubbidire e così fu costretto a sedere nel centro esatto della fila, condannato a guardare la sua meravigliosa performance per tutte le 2 ore di film.
Quando le luci si abbassarono e il film iniziò, una sensazione strana mi prese allo stomaco.
Ero alla premiere di uno dei film più importanti per la carriera di Robert, il mio migliore amico, l'uomo che amavo.
Cercai la sua mano nel buio e quando la trovai gliela strinsi forte.
-Sono con te, Rob.- gli sussurrai e lui mi lasciò un impercettibile bacio alla base del collo.


«


-Allora ci vediamo dopo?- Robert, tenendomi ancora stretta a sè, mi guardò con uno sguardo che avrei volentieri classificato sotto quelli da "cucciolo abbandonato".
Annuii e mi voltai verso Vixie -Non sarò da sola, tanto.-
Lui sorrise. -Lo so. E' questo che mi preoccupa.-
-Oh avanti finiscila- lo presi in giro, prima di baciarlo maliziosamente, tenendolo per il colletto della giacca.
-Goditi questo after party. Te lo sei meritato tutto. Anche se, a ripensarci, sei stato un po' stronzo, perchè di tutte quelle scene di sesso con Emilie non ne hai mai fatto menzione e sinceramente io sono un po' gelosa. Insomma non è stato così piacevole vederti fare l'amore con un'altra donna sul grande schermo, ecco...-
Scoppiò a ridere e mi accarezzò i capelli -E io che speravo ti avessero ispirato...-
-Che razza di pervertito!- lo schiaffeggiai leggermente e lui, tenendomi ferma la mano, tornò a baciarmi.
-Grazie comunque. Averti vicina stasera è stato il più bel regalo che potessi farmi...-
-Ti amo, Tyler Hawkins. Non ti perdonerò mai nemmeno il fatto di avermi fatto piangere così disperatamente per il finale.-
Di nuovo rise e mi baciò fra i capelli -Fortuna che io non vado da nessuna parte.-
Già, pensai fra me e me.
-Allora tu torni in albergo, Sugar?- mi chiese Tom, comparendo improvvisamente da chissà dove.
Finita la proiezione del film, c'eravamo tutti quanti ritrovati nella hall del cinema e mentre la maggior parte delle persone si sarebbe diretta verso l'allettante after party, la sottoscritta insieme alla sua fidata amica californiana, avrebbero fatto ritorno al Palace.
Una stanchezza incredibile aveva iniziato a prendermi già durante il film, e adesso sentivo che se non avessi toccato il letto nel giro di pochissimo, avrei seriamente rischiato di crollare da un momento all'altro sul pavimento.
-Posso lasciarti tranquillo con Rob?- gli chiesi di rimando io.
-Mi prometti che non tenterai più di riavvicinarti ad Amber in nessun modo e comportarti da perfetto idiota di fronte al suo nuovo ragazzo?- sospirai al ricordo della scenetta patetica di qualche ora prima, quando Tom aveva finalmente fatto la sua comparsa accanto a noi, ed accortosi di Amber e Ashton in atteggiamenti teneri, si era immediatamente precipitato, scongiurandola di poterle parlare 5 minuti in privato.
Cosa che ovviamente non era avvenuta.
Tom sbuffò -Fanculo, quello non è il suo nuovo ragazzo.-
-Come vuoi, basta che la lasci in pace Sturridge. Ha già sofferto abbastanza per colpa tua, non c'è davvero bisogno che tu venga qui a rigirare il coltello nella piaga.-
Se ne andò, senza neanche salutarmi e Rob alzò di rimando le spalle -Non prendertela, zuccherino. D'altronde ci sta soffrendo anche lui. Vederla con Ashton è stato un colpo.-
-Lo so, Rob. Ma è lui che ha sbagliato, ed è giusto che paghi.-
Robert non fece in tempo ad aprire bocca per replicare che una voce in qualche modo familiare, mi arrivò dritta a perforare i timpani.
-Robert, finalmente!-
Un turbinio di seta verde mi passò accanto e prima che potessi registrare cosa stava accadendo, una ragazza altissima e dai riccioli biondi, si avventò su di lui, abbracciandolo stretto.
-Dio, ma quanto tempo è passato?-
-Ehm...- mi schiarii allora la voce io, e Robert si staccò da lei, tornando a guardarmi.
-Nina...- esclamò, simulando in qualche modo entusiasmo.
-Ti ricordi di Sugar?- aggiunse immediatamente, indicandomi e costringendo quella che speravo con tutte le forze non fosse davvero la sua odiatissima ex ragazza Nina Schubert, a voltarsi verso la sottoscritta.
Purtroppo, le mie speranze crollarono miseramente non appena si voltò verso di me, ed allora una miriade di ricordi mi piombarono addosso.
Nina Schubert.
La stronza che aveva fatto litigare me e Robert miliardi di volte e che aveva quasi finito col farci smettere di parlare per colpa di tutti gli inutili discorsi e macchinazioni diaboliche con cui gli riempiva la testa.
Il solo pensiero era sufficiente a farmi ribollire il sangue.

-Oh avanti Sugar, non fare la bambina! Lo so che è il tuo compleanno, ma avevo promesso a Nina che l'avrei accompagnata alla festa della sua amica.-

-Forse è meglio se per un po' di tempo non ci vediamo. Ieri io e Nina abbiamo litigato...di nuovo. So che mi capirai.-

Erano solo alcuni degli orribili ricordi che il periodo in cui loro due erano stati insieme, mi aveva lasciato.
Nina corrugò le sopracciglia e sorrise così fintamente che mi venne la nausea.
Stronza, stronza, stronza.
-Ciao- feci io, sforzandomi di ricordare che eravamo in una stanza piena di persone, fra cui svariati giornalisti.
-Sugar! Ma sai che neanche ti avevo riconosciuto?- si avvicinò per darmi due baci sulle guance e sorrise -So che adesso state insieme, ragazzi. Sono felice per voi, davvero!-
-Grazie...-

-Sai, non me ne importa un accidente se tu sei la sua migliore amica o stronzate simili. Io sono la sua ragazza. So io cosa è meglio per Robert-

-Che cosa ci fai qui?- le chiese Robert, con un interesse che avrei preferito non dimostrasse.
-Sono stata invitata da un amico...diciamo così.- sorrise -Poi quando ho saputo che era un tuo film, beh non potevo certo mancare! Da quanto tempo è che non ci vediamo?-
Robert si passò una mano fra i capelli -Non saprei..su per giù da quando mi hai lasciato sì.-
-Oddio...veramente? E' passato così tanto tempo? Sono 3 anni quindi..- si morse un labbro pensierosa, prima di tornare a ridere -Ti trovo in ottima forma, comunque. E complimenti per il film. Ho sempre saputo
quanto fossi bravo, ma devo dire che il ruolo di Edward Cullen non ti rende molta giustizia.-
-Shoo, andiamo?- intervenne a quel punto Vixie, probabilmente venuta a salvarmi.
Doveva aver seguito tutta la scena dal divanetto sul quale era seduta e doveva essersi resa conto del mio sguardo allucinato.
Nina si voltò verso di lei -Oh, scusate. Stavate andando via?- esclamò poi.
-Solo io- le risposi e Robert finalmente mi prese una mano.
-Allora ci vediamo dopo in albergo, d'accordo?-
A quel punto non avrei più voluto andarmene. L'idea che Robert e la sua ex potessero parlare, ridere e scherzare, magari addirittura andare a rivangare vecchi ricordi, mi faceva letteralmente impazzire.
-Veramente potrei restare...un po'- provai a dirgli, alchè lui assunse la sua espressione disapprovante, curvando le sopracciglia.
-Sugar...-
-No, è che mi dispiace di lasciarti solo.-
Rise -Non ti preoccupare, troverò compagnia. Non voglio che ti stanchi.-
Già, l'intuito non era proprio il suo forte.
Vixie mi mise una mano attorno alle spalle -Beh se hai paura che Robs soffra di solitudine non ti devi preoccupare. Ci sarà Billie a tenerlo d'occhio.- gli sorrise e nello scintillio strano dei suoi occhi, mi accorsi che lei invece aveva capito eccome.
-Ecco, visto?- Rob mi accarezzò una guancia amorevolmente e sorrise.
-Tanto non starò moltissimo. E' che almeno un po' devo presenziare, purtroppo.-
Si avvicinò per baciarmi e quando si allontanò fui per un attimo attraversata dai brividi. Non volevo lasciarlo.
-Ti amo.- gli sussurai sulle labbra, ma non così piano che Nina non sentisse.
Poi mi resi conto di quanto fossi stupida a comportarmi ancora come se fossimo in qualche sorta di mai propriamente ammessa competizione e ridacchiai.
-Ci vediamo, Nina- la salutai e lei ricambiò.
-Pronta per il pigiama party, signorina Lawrence?- Vixie, presami per mano, mi trascinò verso l'uscita.
-Dimenticati le giraffone bionde, c'è Sex and the City che ci aspetta!-
Scoppiai a ridere e annuii -Quali giraffone bionde?-


Bene ragazze eccoci con il capitolo più orribile di questa storia. Boh è che mi fa proprio schifo e infatti non volevo nemmeno postarlo ma ormai siamo qui e altrimenti chissà quando scriverei, così lo posto così e amen XD
Beh non so è che oggi i miei personaggi mi stanno sulle scatole, infatti le cose non dovevano andare proprio così ma come si sa bene non sono io che comando putroppo, ed essendo dotati di vita propria fanno un po' il comodo loro.
Per cui ecco, non prendetevela con me se l'intera faccenda vi ha fatto schifo, perchè credetemi, avete la mia comprensione.
Ok, la smetto di annoiarvi. Ah un'ultima cosa..quando Sugar parla con Emilie e le dice quella cosa di Roswell, è perchè Emilie interpretava Tess una delle aliene nel telefilm ed era un po' l'antagonista di tutta la storia. Ecco non so se voi lo vedevate, però la precisazione era d'obbligo.
Comunque scappo a cenare, ci sentiamo presto e giuro che il prossimo non farà così schifo...giuro!!


Robert non mi appartiene, sì siamo alle solite.













   
 
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