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Autore: Scarcy90    12/04/2011    15 recensioni
Blake e Cassie, un ragazzo e una ragazza che non si sono conoscono e non sanno nulla l'uno dell'altra... Eppure hanno qualcosa in comune, qualcosa che li porterà ad incontrarsi: la loro capacità di poter vedere i fantasmi...
Dal prologo...
Ho avuto a che fare con i fantasmi ogni attimo della mia vita e a volte, dimenticandomi del fatto che le altre persone non li possono né vedere né sentire, iniziavo a conversare con loro in pubblico, e soprattutto a scuola, dando l’impressione di parlare da sola. Per questo mio comportamento sono stata etichettata come una tipa stramba e forse è anche il motivo per cui al di fuori della mia famiglia e dell’organizzazione non ho mai avuto amici, fino a quando la mia strada non ha incrociato quella di Jason Blake e del suo caratteraccio.
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ghost Seeker- Capitolo 3 Capitolo 3: Il Potere Del Gene S (Blake)
 



 
 Per tornare alla normalità dovevo solo fingere che quel pomeriggio non fosse successo nulla, come se non fosse mai esistito. Per farlo dovevo aspettare di essere a casa visto che per il momento ero ancora intrappolato in un’automobile alla cui guida c’era la Guard del signor Hyde, Dafne.
 Eravamo a metà strada ormai e per tutto quel tempo nessuno di noi due aveva spiccicato una sola parola. Fondamentalmente ero davvero grato a quella donna dato che ero certo del fatto che il signor Hyde le avesse detto di accompagnarmi a casa per convincermi a diventare il Guard di Cassie.
 Non avevo alcuna intenzione di accettare un evento del genere.
 La mia vita andava bene così, non volevo che si complicasse aggiungendoci cose superflue come il dover difendere una Seeker dai fantasmi che l’avrebbero posseduta. Mi sentivo un matto soltanto nel pensarle certe cose talmente assurde da essere invece così vere.  
 Forse avevo davvero messo Cassie in difficoltà. Aveva parlato di un’organizzazione, ma, fino a prova contraria, la mia sanità mentale era molto più importante di una ragazza che conoscevo da poche ore. Per quanto mi sentissi legato a lei in modo quasi morboso, come se avessi potuto avvertire continuamente la sua presenza, anche se eravamo lontani, rimaneva che dovevo in ogni modo contrastare quell’istinto perché non era reale.
 -Stai pensando a Cassie?-
 Sussultai nel sentire quelle parole come se Dafne me le avesse urlate direttamente nel timpano.
 -Scusa se mi sono intromessa, ma so che faccia ha un Guard quando sente l’aura del suo Seeker.-
 Guardai il profilo di quella donna così bella. Sembrava talmente giovane ma mostrava una maturità quasi sovrannaturale.
 -E’ una cosa nuova per me ma sto cercando di non pensare a Cassie. Come sai, non voglio farmi coinvolgere in questa storia di… fantasmi. In fin dei conti basterà che mi abitui al fatto di vedere gente morta camminare per strada, non credo che sia questo grande problema.-
 -Se lo dici tu.-
 -Più che altro stavo ripensando a quello che ha detto Cassie riguardo all’organizzazione e ai livelli. Che cosa voleva dire?-
 Dafne rimase in silenzio per qualche secondo continuando a fissare la strada.
 -In teoria non potrei rivelarti certe cose visto che hai rifiutato di accettare la tua natura di Guard. Non credo, però, che ci sia nulla di male a parlartene, dopotutto dubito che lo riferirai mai a qualcuno.-
 -Be’ diciamo che ancora non ho voglia di indossare una camicia di forza.-
 Dafne sorrise voltandosi a guardarmi per un attimo e tornò a fissare la strada. 
 -I Seeker non agiscono in modo arbitrario. C’è un’organizzazione a monte che protegge le identità dei Seeker e ne regola le azioni.-
 Osservai Dafne a bocca aperta mentre lei continuava il suo discorso.
 -Questa Organizzazione si chiama Tripla S, cioè Supernatural Sociaty of Seeker. E’ stata fondata intorno all’anno 1000 da un ristretto gruppo di Seeker che avevano deciso di far fronte comune per risolvere almeno in parte il problema del trapasso delle anime.-
 -E già allora erano a conoscenza del gene S?-
 Vista la tecnologia praticamente inesistente dell’epoca, mi sembrava abbastanza improbabile che potessero conoscerlo.
 -No, il gene S è stato scoperto da un giovane Seeker, quasi quarantacinque anni fa. Era uno scienziato brillante, e analizzando attentamente dei campioni del suo stesso DNA scoprì che nei Seeker i cromosomi sessuali sono legati da un sottile filamento di DNA. A prima vista sembrava proprio a forma di S, per questo decise di chiamarlo Gene S-
 Sbattei le palpebre più volte mentre cominciavo a sentirmi ancora più confuso.
 -Quindi anch’io ho questo pezzo di DNA in più?-
 -Sì, ma quello di noi Guard non è grande e visibile come quello dei Seeker, e molti pensano che sia per questo che noi non possiamo avere un contatto completo con le anime. A parte questo e il colore degli occhi abbiamo le stesse doti dei Seeker.-
 Anche se non avrei dovuto stavo cominciando davvero a incuriosirmi.
 -Quali sarebbero queste doti?-
 -Velocità, forza, intelligenza. In confronto a quelle di un comune essere umano, queste caratteristiche in un Seeker o in un Guard sono nettamente superiori.-
 -Eppure io non mi sento diverso rispetto a stamattina. Non credo di essere più forte, più veloce o più intelligente.-
 Dafne sorrise divertita.
 -Questo perché il tuo Gene S si è appena risvegliato. Dagli qualche giorno e ti sentirai una persona completamente diversa.-
 La cosa m’incuriosiva davvero ma di certo non avevo intenzione di diventare un Guard. Ero solo curioso, tutto qui.
 -E invece la storia dei livelli cos’è?-
 -Be’… Ogni Seeker forma una squadra con il suo Guard e in base alla loro esperienza ottengono un livello. Il livello 1 è quello base, sono Seeker giovani e alle prime armi a cui vengono affidati incarichi piuttosto semplici.-
 -Tu a che livello sei?-
 -Hermes ed io siamo una squadra di livello 3, chiama S3 Hermes. Siamo i Seeker ancora sul campo più esperti, dato che dal livello 4 in su le cose cambiano un po’.-
 -In che senso?-. Ero cosciente del fatto che la mia curiosità mi stava mettendo in una situazione piuttosto scomoda ma non potevo fare a meno di voler sapere.
 -I Seeker di livello 4 sono i responsabili delle basi che la Tripla S ha sparse in tutto il mondo. Quindi, in pratica, sono quelli che danno gli ordini a noi Seeker di livello inferiore.-
 Non avrei mai immaginato che dietro a tutta questa storia di Seeker ci fosse un’organizzazione così ben strutturata.
 -Il capo di tutto è il Seeker di livello 5. Solo pochi Seeker di livello 4 sanno chi è ma fanno un giuramento per proteggere l’identità del Seeker di livello 5. Lui non interviene mai, dirige tutto dall’alto senza mai mostrarsi.-
 -Come mai è così? Non dovrebbe combattere anche lui in prima linea o almeno aiutare i suoi subordinati?-
 Dafne sorrise ancora.
 -Lui è il Seeker più potente, non ha bisogno di farsi vedere per incoraggiarci. Sappiamo che se dovesse succedere qualcosa di davvero grave lui sarebbe lì per noi. Per il momento possiamo cavarcela benissimo da soli sotto le sue direttive.-
 Il tono di voce di Dafne rasentava davvero la venerazione, sembrava quasi che stesse parlando di una specie di divinità.
 -Lo rispettate parecchio-, commentai sorpreso.
 -Lo so che può sembrare strano ma affrontare tutta questa circostanza sapendo che c’è qualcuno che comunque vadano le cose ti proteggerà, aiuta davvero a non diventare completamente pazzi.-
 Scese uno strano silenzio. Tutte quelle informazioni mi avevano… sorpreso. Ero curioso di conoscere la storia dei Seeker e dei Guard ma non volevo far parte di quel mondo. Il mio desiderio era di finire il liceo in santa pace e poi cominciare a lambiccarmi il cervello per riuscire a capire cosa avrei voluto fare della mia vita, esattamente come un qualsiasi altro ragazzo americano della mia età. Magari frequentare un college, entrare in qualche strana confraternita, ma di certo le mie ambizioni non comprendevano il dare la caccia alle anime per consentire loro il trapasso.
 -Posso farti una domanda?- mi chiese Dafne gentilmente.
 -Certo.-
 -Cos’è che ti spaventa di più del fatto di essere un Guard? I fantasmi, i poteri, le missioni?-
 Il suo tono era normale, come se mi avesse chiesto quale fosse il mio cibo preferito e la cosa m’inquietò. La calma di Dafne mi rendeva nervoso.
 -Non sono spaventato da niente di tutto ciò, per quanto l’idea di avere a che fare con qualcosa di assolutamente irrazionale possa stranirmi.-
 -E allora cos’è?-
 -Non voglio perdere il controllo della mia vita-, risposi fissando il profilo della donna, che non distoglieva gli occhi dalla strada. –Se accettassi il mio ruolo sarei costretto a prendere ordini da gente che neanche conosco e dovrei avere a che fare con cose più grandi di me. Ci ho messo una vita a non sentirmi più il tizio più strano e sfigato dell’Universo, non ce la farei ad affrontare tutto questo. Ho imparato a riconoscere ciò che voglio e a ottenerlo. Quello che adesso desidero è essere normale.-
 Dafne sorrise con una smorfia molto attraente.
 -Perché ridi?-
 -Le tue parole… Mi ricordi Cassie.-
 Cassie. Cassie. Cassie!
 Sempre lei!
 Anche mentre parlavo con Dafne, anche mentre la mia mente doveva essere occupata continuavo a sentire una specie di doppio filo che mi legava a lei. Come se una parte del mio cervello avesse innalzato un monumento a quella stramba ragazza e stesse sempre lì in adorazione ricordandomi ogni secondo che lei esisteva e che io ero… suo. Non in senso romantico, era più come se fossi una sua proprietà e la cosa m’infastidiva.
 Forse avevo già perso ogni controllo sulla mia vita senza neanche accorgermene.
 -Lei è come te-, continuò Dafne senza aspettare una mia risposta. –Non credere che lei abbia sempre accettato il suo destino. Dopo la morte di sua madre voleva abbandonare questo mondo, odiava i Seeker e l’organizzazione. Come te, aveva intenzione di riprendere il controllo della sua vita ma poi si è resa conto di non poterlo fare. L’ha accettato solo sperando di non dover essere più sola, di poter avere qualcuno al suo fianco che la supportasse e l’aiutasse a sentirsi meno strana. Vedere me accanto a suo padre, vedere che un Guard poteva essere così importante per un Seeker le aveva ridato fiducia ma ora…-
 Ora io le avevo rovinato la vita. In sostanza era questo che Dafne stava cercando di dirmi.
 -Tu non hai colpa, Blake-, mi rivolse un sorriso quasi materno. –Non possiamo pretendere che tu accetti passivamente che la tua vita venga stravolta, e Cassie è abbastanza forte da riuscire a superare le missioni e le dure prove che l’aspettano anche senza di te, senza il suo Guard.-
 -Uhm-, annuì spostando il mio sguardo fuori dal finestrino, notando un piccolo gruppo di gente che aveva indosso degli strani abiti anni ’30. Probabilmente erano fantasmi.
 Sì, Cassie era una tipa tosta. Non si sarebbe lasciata scoraggiare dalla mia assenza, ne ero certo. Eppure… Eppure non riuscivo a non sentirmi in ansia. Ero in pensiero per lei e per il suo futuro, non volevo che Cassie dovesse affrontare tutto da sola.
 Dafne mi stava incastrando! Lo avevo capito, non ero stupido.
 Forse non c’era neanche bisogno che provasse a convincermi perché a un tratto di mi resi conto che lentamente stavo cominciando a mettere Cassie al di sopra di tutto, anche della mia vita.
 -Tu lo sapevi, vero?-
 -Cosa?- mi chiese lei sorpresa.
 -Che la mia mente mi avrebbe fatto questo scherzetto da manuale.-
 Non ero arrabbiato, stava accadendo tutto senza che io potessi fare nulla per impedirlo. Non potevo contrastare qualcosa che partiva da me.
 -Sono una Guard, Blake. So quello che stai provando e so che non lo si può annullare o dimenticare come stai cercando di fare tu.-
 -Non ci ho neanche provato ad annullarlo-, ammisi abbassando lo sguardo e cominciando a fissarmi le mani abbandonate sulle mie gambe. –Mi chiedo solo se sarà sempre così?-
 -Dipende da cosa intendi.-
 -Se per me Cassie sarà sempre il primo pensiero, se la mia vita girerà sempre intorno alla sua, se la sua incolumità sarà sempre più importante della mia, se avrò sempre voglia di vederla come in questo momento.-
 Cassandra Hyde stava diventando una specie di ossessione. Quella parte del mio cervello che la venerava diventava sempre più grande e potente.
 Dafne mi lanciò uno sguardo strano.
 -Sì, sarà sempre così. Anche se…-
 “Blake, aiutami!”
 Un brivido di terrore mi percorse la schiena.
 -Fermati!- esclamai con urgenza.
 -Cosa c’è?-
 -Fermati, ti ho detto!-
 Il mio tono quasi disperato doveva averla convinta perché accostò immediatamente fermando l’auto.
 -Che succede, Blake?-
 “Ti prego, Blake. Non posso farcela da sola.”
 -Cassie!-
 -Blake, che diavolo sta succedendo?- il tono di Dafne era preoccupato.
 -Cassie, è in pericolo…-, mormorai con sguardo vitreo fissando dritto davanti a me.
 -Okay, Blake. Adesso devi concentrarti. - Mi poggiò una mano sul braccio per cercare di darmi forza. –Devi comunicare con lei, devi riuscire a scoprire dove si trova.-
 Annuì e chiusi gli occhi per precludere il mondo esterno.
 “Cassie” pensai con intensità. “Cassie, sono Blake.”
 “Blake?! Allora mi senti…” il suo tono si tranquillizzò improvvisamente.
 “Sì. Ti sento…” Avrei voluto dire che la sentivo sempre, che la sua presenza nella mia mente era praticamente costante, ma non mi sembrava il caso. “Che succede? Dove sei?”
 “Il fantasma di una pazza assassina ha preso possesso del mio corpo. Vuole vendicarsi e uccidere il suo ex marito. Non so che fare!”
 “Cassie adesso calmati, sto arrivando.”
 Non potevo credere di averlo detto. Stavo davvero per andare a salvare Cassie. Mi stavo catapultando in quel mondo che avevo rifiutato senza neanche provare un minimo di paura o d’incertezza. All’inizio non capii perché ma poi tutto mi fu chiaro: Cassie.
 Lei era in pericolo.
 Lei era sola.
 Lei aveva bisogno di me e io volevo aiutarla.
 “Blake, sono…”
 “So dove sei Cassie, ti sento perfettamente. Resisti, tra poco sarò lì.”
 Riaprii gli occhi di scatto e mi voltai verso Dafne che mi guardava con aria di apprensione.
 -Metti in moto, dobbiamo andare da Cassie.-
 Probabilmente avevo uno sguardo così determinato che Dafne non si soffermò a fare altre domande ripartendo velocemente e dirigendosi esattamente dove le avevo detto.
 -Che succede, Blake?-
 -Un fantasma. Ha preso il corpo di Cassie.-
 Non riuscivo a stare fermo, l’ansia mi stava divorando.
 -Accidenti! Cassie è ancora una Seeker alle prime armi, dobbiamo fare presto, prima che sia troppo tardi…-
 -Troppo tardi?!- quasi urlai.
 -Cassie non ha ancora il pieno controllo del suo spirito quando è fuori dal suo corpo e se dovesse perdere completamente il contatto potrebbe restare… Potrebbe restare un fantasma per sempre. Non ci rimane molto tempo.-
 Quelle parole. Una doccia gelata avrebbe avuto un impatto minore sul mio corpo. NO! Non potevo permettere che accadesse, non potevo permettere che Cassie corresse un pericolo simile.
 -Che devo fare?- chiesi con sicurezza. –Dimmi come posso aiutarla.-
 Dafne mi lanciò uno sguardo preoccupato e poi tornò a fissare la strada.
 -Non so se ne sarai in grado, Blake. Ci vogliono mesi di addestramento per riuscire a diventare un vero Guard. Potrebbe essere troppo pericoloso per te…-
 -Dimmi cosa devo fare! Non m’interessa se mi accadrà qualcosa, io la devo salvare!-
 Dafne prese un respiro profondo.
 -Ogni Guard agisce in modo diverso-, cominciò cercando di essere il più chiara possibile. –Io riesco a far ritornare Hermes nel suo corpo tramite i miei occhi, fissando il corpo posseduto di Hermes in un modo particolare con un’energia che rilasciano i miei occhi, posso far uscire l’anima intrusa. Ma non lo so come tu ci potrai riuscire… E’ soggettivo.-
 Accidenti!
 -Dovrai capirlo da solo. Posso provare ad usare la stessa tecnica con Cassie, ma non credo che potrò fare qualcosa, perché sei tu il suo Guard.-
 -D’accordo-, risposi con calma. –Riuscirò a capire come fare.-
 -Lo spero davvero-, mormorò lei preoccupata.
 
 Pochi minuti dopo arrivammo nella zona residenziale di S. Francisco. La via era composta da una serie di villette con prati curati e perfetti.
 -Dov’è?- mi chiese Dafne con urgenza.
 Mi guardai intorno e finalmente la vidi.
 -Eccola!- esclamai sollevato.
 L’auto di Cassie era parcheggiata davanti ad una delle villette e lei stava scendendo. Chiuse lo sportello e rimase a fissare la casa con uno strano ghigno sul volto.
 Fu allora che lo vidi. Un fantasma apparve accanto a Cassie, stava parlando ma lei non lo degnava di uno sguardo. Ci misi qualche secondo a capire che quello non era un fantasma qualsiasi, era… Cassie!
 Prima che Dafne potesse fermarmi, mi catapultai fuori dalla macchina.
 -Blake! Aspetta!-
 Sentii la sua voce in lontananza, la mia attenzione era tutta focalizzata sul corpo di Cassie che si muoveva verso la casa. No, non verso la casa ma verso un uomo che era chinato su delle aiuole del giardino.
 “Cassie!” pensai cercando di stabilire un contatto.
 Il fantasma si voltò e i suoi occhi opachi incontrarono i miei. Una strana ondata di sensazioni mi travolse: il sollievo perché vedevo di nuovo i suoi occhi, la paura di non riuscire a salvarla, la felicità nel vedere l’intensità con cui mi guardava.
 “Blake, dobbiamo fermarla.”
 Ormai ero a pochi metri dall’anima di Cassie ma ugualmente non cominciammo a parlare, era inutile. Bastava comunicare in quel modo.
  “Lo vuole uccidere. Vuole uccidere quell’uomo perché è stato per causa sua se Jane si è suicidata.”
 Finalmente la raggiunsi e potei osservarla da vicino. Era strana, non somigliava per niente agli altri fantasmi che avevo visto. Loro erano quasi reali, non trovavo differenze tra il loro aspetto e quello di un essere umano. Ma lei… Lei sembrava sul punto di scomparire: trasparente e pallida, completamente incorporea.
 “Stai bene?” era impossibile non accorgersi della mia ansia.
 “Non mi rimane molto tempo” mi fece un flebile sorriso. Se era così disperata da sorridermi le cose si stavano mettendo davvero male.
 -Adesso ci penso io-, mormorai usando di nuovo le parole.
 “Blake, è pericoloso. Non sei pronto. Questa è un’anima difficile da gestire, è vendicativa e ha sete di sangue. Lo vuole uccidere perché l’ha tradita e abbandonata.”
 La fissai mentre diventava sempre più incorporea.
 “Mi dispiace, Blake. Non avrei mai dovuto coinvolgerti in tutta questa storia. Vai via, è troppo pericoloso.”
 Mi fissò negli occhi preoccupata e dispiaciuta.
 Lei era quella che stava per scomparire e diceva a me di andarmene perché era troppo pericoloso restare lì? Era incredibile.
 Sorrisi, cercando di sembrare il più sicuro possibile.
 -Andrà tutto bene, Cassie.-
 Lei spalancò gli occhi ma non le diedi il tempo di rispondere. Jane si era avvicinata all’uomo che la guardava sorpreso.
 Riuscii ad avvicinarmi abbastanza per poter sentire quello che stava dicendo.
 -Ciao, Rick. E’ da tanto che non ci vediamo-, il suo tono era neutro ma il ghigno malvagio che le sfigurava il volto la rendeva terrificante. Quel volto era di Cassie ma gli occhi non erano i suoi.
 -Ci conosciamo?-
 Era sorpreso e confuso. Si alzò e continuò a guardare quella strana ragazzina che gli era piombata davanti.
 “Blake, fermati.”
 Cassie era preoccupata, lo sentivo distintamente. L’avvertivo al mio fianco mentre mi dirigevo verso Jane.
 “Lasciami fare, Cassie. Non permetterò che ti succeda qualcosa.”
 -Uhm… Non dovrei sorprendermi che tu ti sia dimenticato di me, anche quando ero in vita m’ignoravi, ormai ci sono abituata. Però non sono più disposta ad accettarlo.-
 In quel momento la vidi, stava per estrarre qualcosa dalla tasca della giacca.
 “E’ armata?”
 “Ha una pistola” rispose Cassie.
 “Dove diavolo l’ha presa?”
 “L’ha rubata al poliziotto che l’aveva fermata per eccesso di velocità. Lo ha messo al tappeto. Adesso lei ha il mio corpo e i miei poteri, non è come un essere umano qualsiasi.”
 Avevo a che fare con qualcosa che era davvero più grande di me ma il desiderio di salvare Cassie vinceva su qualsiasi mia paura.
 Prima che Jane potesse tirare fuori la pistola corsi verso di lei e le immobilizzai le braccia dietro la schiena.
 -Chi accidenti sei?!- urlò cercando di divincolarsi.
 -Non ti permetterò di farle del male-, le sibilai in un orecchio mentre il pover’uomo ci guardava spaventato.
 Farle?!
 La mia paura era che non facesse del male a Cassie e non a quell’uomo.
 Jane riuscì a liberarsi dalla mia presa, era molto più forte di quanto avessi immaginato. Si voltò a guardarmi e i suoi occhi scuri mi scrutarono con odio. Era così strano vedere quegli occhi sul volto di Cassie: sapevo che non era lei e alla fine era comunque lei. O almeno era il suo corpo, non potevo attaccarla.
 Non feci in tempo a finire di formulare quel pensiero che Jane mi si avventò addosso colpendomi con un pugno nello stomaco. Il fiato si mozzò in gola e un dolore lancinante mi avvolse l’addome.
 L’avevo sottovalutata.
 Ma come poteva avere un così perfetto controllo del corpo e dei poteri di Cassie se fino a poco prima era solo un fantasma?
 Alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere il suo piede raggiungere il mio viso con un calcio. Un strano sapore metallico si diffuse in bocca fino a scivolarmi giù fino in gola. 
 Mi ritrovai in ginocchio mentre i colpi di tosse non mi permettevano di respirare.
 -Blake! No! Vattene via!-
 Era stata Cassie ad urlare. La guardai anche se la vista si era appannata per il dolore e la vidi, lì a pochi passi da me, mentre mi guardava con apprensione. Ma quello che mi colpii fu il suo aspetto: era appena visibile. Il tempo era quasi scaduto.
 “Perché non reagisci?” mi chiese preoccupata mentre osservai inerte Jane che si avvicinava di nuovo a Rick che era rimasto immobile a guardarci.
 “E’… E’ il tuo… corpo Cassie. Non posso ferirti…”
 “Stupido! Devi ferirmi, devi colpire Jane ed impedire che uccida Rick o, peggio, che uccida te. Non ti preoccupare per me, fai solo in modo che Jane non porti a termine i suoi piani.”
 Non avevo idea di cosa fare, sarebbe stato troppo rischioso colpire Cassie.
 “Fallo per me, ti prego Blake. Dammi ascolto.”
 -Papà, papà!-
 Alzai di scatto lo sguardo in direzione della porta della casa. Una bambina con lunghi boccoli castani stava correndo verso di noi. Poteva avere al massimo tre anni e sorrideva contenta mentre guardava il suo papà.
 Vidi gli occhi di Jane riempirsi d’odio mentre la sua mano si insinuava di nuovo all’interno della sua tasca alla ricerca della pistola. Non poteva! Non poteva fare del male anche a quella povera bambina innocente!
 La rabbia s’impossessò del mio corpo. Mi rimisi in piedi di scatto e mi avventai su Jane proprio un attimo prima che puntasse la pistola su Rick e sua figlia.
 Mi rialzai e, quando vidi che anche lei stava per farlo, le assestai un calcio in pieno stomaco.
 -Jane! Vieni da papà!- esclamò Rick accogliendo la piccola tra le sue braccia e stringendola a sé per proteggerla.
 La Jane nel corpo di Cassie si riprese dal colpo e fissò Rick e la bimba.
 -Chi sei tu? Che vuoi da me?!- esclamò lui spaventato.
 La bimba se ne stava tra le sue braccia guardando Jane con i suoi occhioni impauriti.
 -Sono… Sono il passato-, rispose Jane abbassando lo sguardo.
 Mi voltai a guardare l’anima di Cassie, ormai era quasi scomparsa del tutto. Dovevo fare qualcosa… Ma cosa?!
 All’improvviso avvertì la mano destra formicolarmi come se si fosse addormentata. La guardai e vidi qualcosa di strano: un alone blu l’aveva avvolta, come una specie di nebbiolina densa. La mano si mosse da sola senza che io le dessi un comando. Sì posò sul petto di Jane dandole una spinta leggera e d’un tratto accadde: l’anima di Jane uscì dal corpo di Cassie che si accasciò.
 Riuscii ad afferrarla appena prima che toccasse terra mentre proprio di fronte a me appariva un fantasma. Una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi scuri. Mi guardò e un sorriso triste le si dipinse sul volto.
 -Mi dispiace-, mormorò.
 -Jane..-, sussurrò Rick fissando il fantasma davanti a me. Poteva vederla? Ma come? Non ci stavo capendo più niente. –Sei proprio tu?-
 Jane camminò lentamente verso Rick con un sorriso amaro sulle labbra.
 -Sì, Rick. Sono io, o meglio, sono il fantasma di Jane.-
 Tenevo il corpo di Cassie stretto a me e nel frattempo avevo il cervello che mi pulsava dolorosamente. Non avrei mai creduto di assistere a una scena del genere.
 -Le hai dato il mio nome?- chiese con una nota dolce nella voce.
 -Io ti ho sempre amata Jane e non potevo dimenticarti. Quando ti ho lasciata l’ho fatto per te, perché a te il mio amore non bastava e lo sapevo. Non riuscivo a darti quello che volevi perché nonostante ci amassimo eravamo lontani, ormai non eravamo più quelli di prima. Io… Io non pensavo che tu… Che ti saresti tolta la vita.-
 Sentii il corpo di Cassie muoversi tra le mie braccia.
 -Cassie…-, bisbigliai guardando il suo viso dalla pelle pallida.
 Lei aprì lentamente gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte. Il mio cuore fece una capriola: erano i suoi occhi, quel colore così strano eppure così bello. Era tornata!
 Mi guardò e poi si voltò a fissare Jane.
 -Tocca a me adesso-, mormorò. Si staccò con calma da me e riuscì a camminare a fatica verso Jane.
 Intorno a Jane si creò una strana luce chiara, più Cassie si avvicinava e più quella luce diventava vivida e forte.
 -Mi dispiace, Rick-, continuò Jane sorridendo. –Quello che è accaduto non è stata colpa tua; lo sapevo che mi amavi, l’ho sempre saputo ma la gelosia e l’odio mi hanno accecata. Vivi per me e cresci la tua bambina…-
 -Non andartene, Jane.-
 -Non posso restare, questo non è più il mio posto.-
 Cassie congiunse le mani e chiuse gli occhi, poi le divise e le posizionò sulla schiena di Jane. Sembrava quasi che potesse toccarla davvero, anche se era un fantasma. Le sue mani furono avvolte dalla stessa luce che aveva avvolto Jane fino ad assorbirla tutta. L’alone di luce intorno alle mani di Cassie era di un’intensità assurda, mi facevano male gli occhi a guardarlo.
 La luce si concentrò nelle mani di Cassie e all’improvviso ritornò di colpo nell’anima di Jane illuminandola completamente.
 -Addio, Rick-, sorrise a quelle parole, come se fosse davvero in pace con se stessa e con il mondo. –Ti amerò per sempre.-
 Appena pronunciò quelle parole la luce si fece ancora più forte e poi scomparve. Così, semplicemente, come se non fosse mai esistita.
 -Jane…-, mormorò ancora Rick stringendo ancora di più a sé la piccola.
 -Jane è andata via-, cominciò Cassie sorridendo comprensiva. Un sorriso delicato, che rendeva il suo volto quasi angelico. –Adesso non ha più nulla che la leghi ancora al nostro mondo, ha trovato la via per essere felice.-
 Rick la guardò con le lacrime agli occhi.
 -Adesso anche lei può essere felice, Rick. Non c’è più nulla in sospeso e la sua vita può andare avanti. Non viva più nel ricordo di Jane, lei non lo vorrebbe.-
 -L’ho fatta soffrire-, mormorò lui con voce spezzata.
 -Ma adesso lei non soffre più e l’ha perdonata. Si perdoni anche lei e vada avanti, non guardi più al passato. Lo faccia per…-
 Cassie non finì la frase, si portò la mano alla testa e si aprì in una smorfia di dolore.
 Mi affrettai a raggiungerla prima che si accasciasse a terra e la sorressi.
 -Cassie-, il mio tono era preoccupato come mai lo era stato in tutta la mia vita.
 -Lo faccia per Jane-, terminò tenendo gli occhi chiusi prima di perdere i sensi.
 Guardai il suo volto tranquillo. Probabilmente era stravolta, il processo che aveva portato Jane alla pace eterna doveva averle risucchiato tutte le energie.
 -Ma voi… Chi siete?-
 Guardai Rick con ansia. Non sapevo cosa rispondere.
 -Siamo amici-, disse una voce dietro di me.
 Hermes!
 -Non si sforzi di capire quello che è appena accaduto-, continuò Hermes con il suo solito sorriso comprensivo. –Pensi solo a vivere.-
  Dafne apparve al suo fianco e mi sorrise felice.
 -Hai trovato il tuo potere da Guard, Blake-, disse con tono orgoglioso. –E per essere la prima volta sei stato davvero bravissimo.-
 -Io…-
 -Cosa farai Blake?-
 Guardai Hermes confuso.
 Cosa? Cosa avrei dovuto fare? Mi ero catapultato in quel mondo senza che nessuno di loro mi costringesse, ma volevo davvero farne parte? Volevo davvero passare la vita a dare la caccia ai fantasmi? Volevo davvero rinunciare a tutto quello che avevo per proseguire in quella pazzia che non aveva neanche un minimo di logica?
 Abbassai lo sguardo e mi ritrovai a fissare il viso di Cassie. Era serena, un po’ pallida e provata, ma stava bene. Ero riuscito a salvarla e una meravigliosa sensazione di vittoria e appagamento prese il sopravvento all’interno della mia mente.
 Volevo davvero diventare un Guard?
 Le palpebre di Cassie si mossero quasi impercettibilmente e la risposta mi fu chiara nella mente. Ora sapevo quello che volevo ma il mio corpo decise di abbandonarmi e all’improvviso tutto venne avvolto dalle tenebre e dall’oscurità.
 Avevo appena accettato il mio destino da Guard.
 Sarei diventato il Guard di Cassie.








***L'Autrice***
 Alla fine un po' d'ispirazione per questa storia mi è tornata e nonostante tutti i problemi che il mio pc mi sta dando in questo ultimo periodo mi sono messa subito a scrivere, finendo questo capitolo in poco tempo e cominciando subito a scrivere il quarto. Devo dire che la trama di questa storia, almeno nella mia testa, diventa sempre più complicata. Il mondo dei Seeker si comincia a scoprire piano piano ma ci sono ancora molte cose da dire, e che la mia mente partorisce quando meno me lo aspetto. ^^ Quando avevo letto le recensioni ricordo che mi era stato chiesto se in ogni capitolo Blake e Cassie affronteranno nuove missioni, come se fosse una specie di telefilm. Devo dire che più o meno sarà così, ma alla fine ogni missione li porterà ad un obiettivo molto più importante e pericoloso. Durante questo percorso il loro rapporto dovrebbe diventare sempre più forte, portandoli a diventare sempre più uniti, sia come Seeker e Guard, e sia come qualcos'altro... ^^ Lo sapete che sono comunque un'inguaribile romantica. ^^
 Nel prossimo capitolo ci saranno ulteriori spiegazioni riguardo quello che è accaduto in questo, e conosceremo anche la madre di Blake, colei che gli ha trasmesso il Gene S, in lei non manifesto... ^^ Hermes darà diverse spiegazioni a Blake, e assisteremo alla nascita della squadra "S1 Cassandra", il team Seeker-Guard formato dai nostri protagonisti.
 Spero che questa storia sia di vostro gradimento, sinceramente è molto affascinate scriverla, anche se devo ammettere di non avere delle vere e proprie basi riguardo l'argomento dei fantasmi e dell'aldilà. Quindi se ci sono degli errori o trovate delle incongruenze rispetto a quello che sapete voi, fatemelo sapere, sono sempre contenta di imparare nuove cose, e magari mi aiuteranno anche a migliorare la storia.
 Un grazie enorme a tutte le persone che stanno seguendo questa storia, e soprattutto per la pazienza che dimostrate per gli aggiornamenti un po' sporadici, anche se spero di poter postare presto il nuovo capitolo... La mia ispirazione è un po' altalenante, non posso farci nulla... ^^

Un bacio!!!
 
   
 
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