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Autore: NoSign    14/04/2011    1 recensioni
Draco incontra Astoria per la prima volta...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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 LEZIONI e SENSAZIONI


“Non so Blaise, Pansy mi stressa, non rompere pure tu!!”
mi sedetti comodamente sul divano, appoggiando un braccio sullo schienale e un gamba piegata sotto di me.  Era di nuovo la prima lezione dell’anno e sinceramente non avevo nessuna voglia di ripartire, con trasfigurazione poi….che orrore. E in più Blaise mi aveva fatto la fatidica domanda, che temevo da tre anni:
“Com’è che tu e Pansy sembrate così…intimi?”
Sbuffai intensamente e allargai le narici in un completo momento di nervosismo per i continui interrogatori. Era vero, io e Pansy avevamo fatto della nostra amicizia qualcosa di più, ma lei era solo la palestra, il primo bacio che non consideravo per niente emozionante...avrei potuto anche vomitare al pensiero.
Ogni volta quel cretino di Blaise ci girava attorno. Beh forse perché si era preso una cotta estiva per lei, che non se lo filava per stare dietro a me.
Ma io avevo ben altri pensieri, ovvero il maledetto trio di San Potter che imperversava dappertutto.
Sbuffando mi alzai e andai a seguire la lezione, noiosa, della professoressa Mc Grannitt. 


~~


“Malfoy, come rappresentante della tua casa, per il terzo anno, voglio che tu vada a chiedere al professor Piton se è d’accordo a seguirvi in compresenza per la prossima lezione!!”
E di nuovo lo sguardo severo e irritante della Mc Grannitt mi aveva fregato - maledetto perchè te la fai addosso? Che vuoi che ti faccia, una fattura? - mentre mi maledicevo, camminavo verso i sotterranei con Theo, Blaise e Daphne, che parlavano di gossip, naturalmente, il loro argomento preferito.
Una voce petulante mi raggiunse alle spalle
“DRACHINOOOOO!! DRACUCCIOOOOOO!!”
strinsi le labbra e gli occhi in un’espressione di dolore mista ad agitazione.
Ormai mi metteva solo agitazione, sembrava un’oca della peggior specie. E solo perchè quando IO avevo voglia, le infilavo la lingua in bocca senza complmenti, niente di più niente di meno.
“Pansy” – misi sui il sorriso più finto del mondo, il tipico ghigno Malfoy, se possibile ancora più pronunciato
“Mi chiedevo se non ti andasse di andare a ripassare...” mi guardava con aria speranzosa, mi misi a ridere.
“Certo che no Pansy, levati che devo andare da Piton!!” non mancai di regalarle un sorriso, con il quale dimenticò, ne sono sicuro, il modo brusco con cui l’avevo respinta, perchè ci era abituata. La lasciai li, in mezzo al corridoio con gli altri, approfittando del loro momento “consoliamo Pansy” e mi recai verso l’aula di Pozioni. Quando arrivai la porta era socchiusa, così vidi che la lezione del primo anno era ancora in corso. Sbuffai e mi appoggiai a uno stipites, quando la mia attenzione fu catturata da una chioma castana vicino alle finestre.

 

~~
 

Quella ragazzina conosciuta pochi giorni prima tramite Daphne, mi si ripresentava davanti, i capelli sempre accuratamente acconciati, sfuggivano ribelli dall’elastico argentato ed enorme che li teneva legati, creando una massa informe e increspata, così diversa da quei broccoli perfetti con cui l’avevo conosciuta; il viso sudato e la faccia visibilmente irritati, soffiava continuamente sulla fronte, si muoveva goffamente e faceva cadere pergamene e possibili ingredienti utili per la pozione richiesta. Mi sfuggì una risata, che non tardò a far voltare la classe verso la porta, che per fortuna mi nascondeva. Vidi Piton spostare lo sguardo per un attimo, per poi tornare a fare il suo giro tra i banchi. Tornai a guardarla, si scostava i capelli dal viso, che le si appiccicavano a causa del sudore e sbuffava, come il calderone, che infine sputacchiò una sostanza verdastra proprio sul suo braccio. Schifata, ora stava pestando i piedi e aveva incrociato le braccia, imbronciata, poi in un attimo si era avventata sul suo libro di pozioni e lo aveva lanciato verso la cattedra.

Il Professor Piton dietro al suo ciuffo di capelli neri poco puliti l’aveva guardata con grande calma e, altezzoso, aveva inarcato un sopracciglio scettico di fronte alla sua pozione blaterando qualcosa sul suo grado di incapacità e su come fosse inversamente proporzioname alla grande abilità nelle pozioni, di sua sorella Daphne.
“Non vuole aiutarmi, mia sorella, il genio della famiglia” ora stava gridando contro il professore, che noncurante era già tornado alla cattedra. Lei si era chinata ancora insultando tutti gli ordini di maghi esistenti, per raccogliere le pergamene cadute, così decisi di fare la mia grande entrata e fissarmi davanti al suo tavolo a braccia incrociate, la faccia più sever ache potessi fare.
Non mi riuscì a lungo e la mia faccia prese la forma di un ghigno divertito, mentre la guardavo. Alzò il nasino fine verso di me e si alzò, arrossendo di colpo.

Seppi di averla messa in imbarazzo quando rovesciò alter boccette presenti sul tavolo, per non distogliere lo sguardo da me.

 

~~


“Ecco Astoria Greengrass quando non riesce in qualcosa!!” lei schioccò la lingua sul palato, infastidita. Presi una bottiglietta da un armadio e gliela poggiai sul tavolo, sporgendomi verso il calderone, dal quale uscì un odore nauseante che mi stordì per un attimo. Quando mi ripresi, lei mi fissava impaziente, con le guance ancora rosse, dall’imbarazzo.
Credo che fosse in procinto di piangere, a vedere quei suoi magnifici occhi, lucidi.
Ora guardava il calderone, magari chiedendosi cosa non andasse nella sua pozione. La fissai in silenzio, con le mani nelle tasche, notando quanto fosse fine il suo profilo, quello che già mi aveva rapito la prima volta, spostai lo sguardo sulla sua divisa e sulle sue mani sporche e ferite. Preso da un moto di altruismo, stupito di me stesso, mi tirai su le maniche della camicia e posai il mio maglioncino al riparo, sulle sedie dietro di noi.
“Dovevi mettere le radici di Rabarbaro” tagliuzzai le radici rosse e le misi da parte, feci sparire la pozione puzzolente con un colpo di bacchetta, alla quale lei sussultò, buttai dentro le radici e tutti gli altri ingredient e cominciai a mescolare senza nemmeno guardarla.
Sentivo i suoi occhi su di me, mi scrutavano, mi bruciavano quasi; poi la sua mano sulla mia, ignorai il calore che mi stava provocando e continuai a mescolare -DRACO sveglia è la sorella di Daphne, NON devi pensare di sfiorarla- i miei pensieri erano in disaccordo con quello che il mio corpo mi aveva appena trasmesso.
“Grazie Draco, sapevo che Daphne diceva la verità su di te” non la guardai ma il mio cuore prese a battere in una maniera spropositata. Scossi il braccio come a volermi liberare di quel calore e mi congedai con un segno della testa, andando verso Piton, per portare il messaggio della Mc Grannitt, senza curarmi dell'espressione di Astoria. 

 
   
 
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