Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Nicole_91    14/04/2011    3 recensioni
“Certi momenti sono buoni per morire…
Dipende solo da cosa ci si lascia alle spalle…
Se vale lottare per vivere o se guardandosi indietro
Non si vede neanche più da dove si è partiti”
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il sole scaldava il villaggio sperduto in mezzo al deserto.
Come ogni Domenica nelle vie principali si teneva il mercato ricco di bancarelle di ogni tipo, gli abitanti del villaggio riempivano le vie urlando e ridendo.
Due bambine uguali camminavano lentamente, al loro passaggio le persone si giravano facendo commenti e smorfie piene di disgusto, solo perché quelle piccole creature erano…Diverse.
Dimostravano undici anni, pelle lattea, erano identiche, eccetto i capelli, una aveva i capelli color blu notte che arrivavano alle guance, la seconda capelli lunghi color argento.
Entrambe avevano al posto delle orecchie umane, delle orecchie da gatto sopra la nuca nere e pelose.
La bambina dai capelli blu aveva grandi occhi color nero catrame, grandi e profondi, indossava una maglietta lunga e nera che le copriva fin poco sopra le ginocchia.
La bambina dai capelli argento aveva gli occhi ambrati, indossava la maglietta uguale alla sorella.
Strinse la mano della gemella –Lyeen ho tanta fame!!-
La bambina dai capelli blu la guardò –AmyLeen tranquilla, adesso prendiamo qualcosa da mangiare- la rassicurò con un sorriso.
-Ma non abbiamo soldi…E poi loro dicono che siamo dei Mostri- brontolò l’altra –Come facciamo?-
-Non ci rimane altra scelta……AmyLeen vai a nasconderti là…Io arrivo subito- con il dito le indicò un vicolo poco più avanti del mercato, la bambina annuì e corse via entrando nel buio e umido vicolo.
Lyeen si guardava intorno, la gente aveva smesso di guardarla, si avvicinò cautamente a una bancarella di viveri, senza farsi vedere s’infilò sotto la bancarella, strinse contro il petto le ginocchia sospirando.
Doveva farcela, la sua sorellina aveva fame, e lei essendo la maggiore di dieci minuti doveva proteggerla.
Fece un altro profondo respiro, da sotto maglia tirò fuori un fodero contenente un coltello lo tirò fuori cominciando a tracciare un cerchio nel legno sopra di lei.
Appena ebbe finito tirò via il pezzo di legno e due mele caddero sopra le sue ginocchia, un lieve sorriso le dipinse il volto, ma scomparve subito dopo che la tenda della bancarella si alzò, un uomo si accucciò –EHI TU!!- l’afferrò per un braccio trascinandola fuori, Lyeen non accennava a mollare le due mele –Ah ma sei tu…MOSTRO!!!-
-Lasciami!!- ringhiò lei.
L’uomo le strattonò il braccio, la bambina si dimenò –LASCIAMI!!!- affondò i canini appuntiti nel braccio del mercante che urlò lasciandola andare, la ragazzina cadde a terra.
Si rialzò velocemente e corse via entrando nel vicolo, trovò la sua gemella seduta con la schiena appoggiata al muro –Lyn!!- sorrise, lei si avvicinò porgendole la mela rossa –Tieni-
AmyLeen prese la mela iniziando a masticarla imitata dalla sorella, le due bambine erano così prese a mangiare che non si accorsero dei due uomini all’entrata del vicolo.
Lyeen si voltò e un colpo secco la fece cadere a terra.
-Lyeen!!!- urlò la gemella, il mercante che poco prima Lyeen aveva morsicato tirò fuori un coltello, si scagliò contro la bambina dai capelli blu che sgranò gli occhi per poi chiuderli.
Sentì qualcosa di liquido schizzarle in faccia, lentamente aprì gli occhi, davanti a lei dei capelli argentei sporchi di sangue.

Sangue nero.
La mela che Amy teneva in mano cadde a terra rotolandole davanti a lei.
Il mercante e l’altro uomo indietreggiarono di qualche passo e la bambina dai capelli argentati cadde rumorosamente a terra.
Gli occhi ambrati sbarrati e... privi di vita.
Lyeen gattonò fino al corpo inerte della gemellina –Amy…- la scosse lievemente –AMYLEEN!!!RISPONDI!!!-
Niente…
Solo silenzio…
Non avrebbe MAI più sentito la dolce voce della sua gemellina.
Calde lacrime cominciarono a bagnarle le guance, si alzò lentamente alzando anche il capo, la frangia copriva solo un occhio, ma entrambi erano impregnati d’odio.
I due uomini si scagliarono contro di lei che allargò di più gli occhi, i due vennero sollevati da una forza invisibile –Vi…IO VI ODIO!!!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, i due uomini guardarono la bambina con gli occhi pieni di terrore, fu l’ultima cosa che videro perché lei tese le braccia con le mani aperte –Vi odio- chiuse le mani a pugno e il corpo dei due uomini esplose, le varie parti del corpo del corpo si sparsero per tutto il vicolo, del sangue le schizzò macchiandola, ma lei non ci fece caso, scavalcò il corpo della sorella uscendo dal vicolo.
Tutti la guardavano, ma lei non li degnò nemmeno di uno sguardo, camminava lentamente.
Ad ogni suo passo le persone venivano spezzate, una forza invisibile faceva a pezzi ogni singola persona di quel villaggio, pure chi era riparato in casa non le sfuggiva, non risparmiava né bambini e tanto meno gli uomini e gli anziani.
Quel pomeriggio nel villaggio cadde l’assoluto silenzio, il vento caldo sollevava la sabbia, gli abitanti del villaggio giacevano uno ad uno per terra, i corpo erano sparsi per tutte le vie, le case macchiate di sangue come lo era la sabbia.
Lyeen era inginocchiata in mezzo a una delle vie principali, tra le mani il coltello che aveva usato per prendere quelle due mele rosse.
Aveva lo sguardo basso, sporco e inespressivo.
Il rumore dei passi ruppe lievemente il silenzio, la bambina si voltò lentamente, trovandosi davanti una donna dai lunghi capelli rossi che tendeva la mano.
-Tranquilla……Lyeen, sono qui per aiutarti- la voce era dolce e calorosa.
La piccola bambina abbassò le orecchiette nere e dopo qualche secondo di esitazione afferrò la mano della donna che le fece un materno sorriso.

“Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda…
Perché il ricordo non si spegnerà mai…”


La pioggia cadeva impetuosa, la luna coperta da delle nubi nere non riusciva a filtrare nemmeno un singolo raggio.
Una ragazza aveva il capo appoggiato al freddo vetro della finestra, era seduta a ¾ sul davanzale.
Con la mano sinistra giocava distrattamente con un pistola.
Ancora…Aveva sognato di nuovo quel’ evento, eppure erano passati sette anni, il dolore avrebbe dovuto essere superato, invece ogni giorno che passava si faceva sempre più forte.
Sospirò, guardò l’arma che teneva in mano con un lieve sorriso, triste e malinconico.
In sette anni la sua vita era totalmente cambiata, ora faceva parte di un’organizzazione che eseguiva “commissioni” per la mafia Americana.
Erano definiti dei pirati immortali, già…Immortali.
Non c’era persona al mondo che non li conoscesse…Che non conoscesse la loro organizzazione…
La Dark Fire…
La banda formata da quattro persone, le più pericolose…Le più spietate.
Lei faceva parte di quell’organizzazione dall’età di undici anni, ora ne aveva diciotto ed era una ragazza che sapeva il fatto suo, era temuta e rispettata.
Le avevano persino dato un soprannome…”La rosa felina”
Si, era bella e pungente come una Rosa ed era furba come un gatto, ma non solo per quello, ma anche per via delle orecchie da gatto nere che aveva sul capo.
Non era come tutti i comuni mortali, lei era speciale…Lei era diversa.
-Che fai sveglia?- una voce roca, ancora addormentata spaccò il silenzio, Lyeen alzò il capo continuando a giocare con la pistola –Non riuscivo a dormire-
Colui che aveva disturbato i suoi pensieri accese una piccola lampada che era sul comò di legno in parte al divano, la tenue luce lo illuminava completamente, era un uomo alto e muscoloso, pelle leggermente scura, i capelli color cenere tutti spettinati, occhi color cioccolato fini e profondi, indossava solo dei pantaloncini neri, si lasciò andare sul divano accendendosi una sigaretta –Incubi?- domandò emanando una lieve e amara nuvoletta.
La ragazza si avvicinò, venne illuminata anche lei dalla tenue luce, indossava una camicia da uomo nera che le arrivava a malapena a metà coscia, le lunghe gambe da gazzella lasciate ben in vista.
Aveva lunghi capelli blu notte tutti sfilati, le arrivavano fino al fondo schiena, le orecchie da gatto si mossero, si sedette su un’altra poltrona scrutando con i grandi occhi neri l’uomo davanti a lei –Ricordi-
L’uomo la scrutò –Cioè?-
Lyeen prese una sigaretta dal pacchetto accendendosela -Roky il dolore non se ne va-
-E mai se ne andrà piccola, soprattutto con il nostro modo di vivere-
-Ah grazie, ora si che sto molto meglio- soffiò sarcastica.
-Di niente Lyn- ghignò spegnendo la cicca nel posacenere –Ho ricevuto ordini da Jessica, domani ci vediamo-
-Che dobbiamo fare?-
-Un mercantile, si porta dietro un bel bottino e in più dei documenti riguardanti un certo Carmine-
La mora alzò un sopracciglio –Chi è?-
-Un mafioso credo…E a giudicare dal nome deve essere Italiano…Ma lo sai, meno si sa più si vive…Comunque Jessica vuole che lo recuperiamo senza errori-
-Quella donna è troppo viziata per conto mio- spense la sigaretta nel posacenere.
-Trovami una donna che non lo è-
-Io- disse con una smorfia divertita.
-Ti sei mai sentita quando vuoi una nuova arma?-
-Hn…- si alzò –Buona notte Roky- e la ragazza silenziosamente se ne andò venendo inghiottita dall’oscurità del corridoio.

“Certi momenti sono buoni per morire…
Dipende solo da cosa ci si lascia alle spalle…
Se vale lottare per vivere o se guardandosi indietro
Non si vede neanche più da dove si è partiti”


  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Nicole_91