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Autore: Wynn    15/04/2011    1 recensioni
Belfast, 2007, una donna viene assalita da una figura incappucciata: A.A.A. Cercasi Verità.
A due anni dal delitto David, un apprendista poliziotto, scopre il cadavere di un uomo. Il colpevole è lo stesso del delitto precedente... Ma chi si cela dietro lo pseudonimo A.A.A. Cercasi Verità? Ed è stato davvero quest'ultimo a commettere i due crimini?
Tra libri, intrighi, profumi e voci David e A.A.A. Cercasi Verità in persona dovranno smascherare il vero colpevole dei delitti...
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno dell’ombra

Belfast, 1 Settembre 2009, ore 13:30, Via Gufaiola. David stava camminando verso casa. Toad gli aveva fatto la ramanzina sul fatto di dubitare di un proprio superiore. Insomma, si era chiesto perché non aveva portato il cuscino... per sopravvivere alla noia!
Solo al ripensarci David si mise a sbadigliare.
La via era soleggiata, ma intorno c’erano molti viottoli bui che s’ intrecciavano. I muri vecchi erano stati recentemente ridipinti di un color arancio sgargiante e solare.
Mentre stava passeggiando un rumore sospetto gli giunse all’orecchio. Non si era forse mosso qualcosa, là in fondo, in quel vicolo buio?
David si avvicinò cauto all’angusta stradina cupa.
Un’ombra si mosse.
Si sentì un tonfo di un qualcosa che cadeva.
L’ombra fuggì via senza lasciare tracce.
David si precipitò verso la fonte del suono e si ritrovò in una pozza di sangue. Sangue. Ovunque. Come se sgorgasse da quelle stesse antiche pietre.
Preoccupato David compose rapidamente il numero del cellulare del padre.
-Papà? Ciao, sono io. Si, ho già finito di lavorare. Si, oggi Toad era molto arrabbiato. Ma... non era di questo che volevo parlarti...-. In breve gli raccontò l’accaduto. -Come? Dove mi trovo? Dunque... sono in Via Gufaiola... Pà? Va tutto bene?-.
-Ah, meno male, mi sono preoccupato, allora, i soccorsi saranno qui ha momenti?-
In realtà Marcel Rosostia non si era sentito per niente bene. Il nome di quella via lo conosceva molto bene. Era dove circa due anni prima la signora Sabrina Ganderni era stata aggredita e quasi uccisa. In quel caso la vittima si era salvata solo per la velocità dei soccorsi. Ma il colpevole non era stato acciuffato. Che A.A.A. Cercasi Verità sia tornato all’assalto? Che abbia cercato di uccidere qualcun altro? Chi stavolta? Questo qualcuno ha qualche legame con Sabrina o con A.A.A. Cercasi Verità, chiunque esso sia in realtà? A questo poi non sapeva rispondere: chi è A.A.A. Cercasi Verità? Per quale motivo ha aggredito quella donna due anni prima? Sempre che, a quel punto pensò Marcel, sia stato Lui? O forse potrebbe essere una Lei? A.A.A. Cercasi Verità non era di certo un nome da ragazza, né tanto meno da ragazzo. Non si può non dire che, chiunque esso sia, A.A.A. Cercasi Verità se la cavavi bene nel celare la sua identità! Un brivido perciò aveva percorso la schiena di Marcel Rosostia. Non rivelò, comunque, le sue preoccupazioni al figlio. Forse temeva che lo avrebbe preso in giro, anche se sapeva benissimo che non l’avrebbe mai fatto.. Così si limitò a dirgli che andava tutto bene.
I soccorsi arrivarono in meno di un quarto d’ora, ma era comunque troppo tardi. Il decesso era già avvenuto.
Nessuno pianse quelle lacrime che quel corpo avrebbe meritato. L’identità della vittima era ancora da chiarire. Questo era solo il secondo fattore X del caso in questione. Anzi, meglio, il terzo fattore X.
Il primo era di certo il colpevole. Molti degli ufficiali di polizia parlavano d’A.A.A. Cercasi Verità, il misterioso criminale che due anni prima aveva quasi ucciso una donna innocente e che era però riuscito a scappare. Da allora era stato nominato “L’assassino d’ombra lucente”, ma anche “Il ricercolpevole ” , “L’enigma umano”, “Uccisor delle Bugie” o “Bigliettaio del capolinea”.
Il secondo fattore x era il movente. Per far delle congetture occorreva sapere l’identità della vittima.
Insomma la polizia non aveva certo un indizio o una spiegazione dell’avvenuto. Così decisero di tenere la questione in sospeso e di non aprire bocca con la stampa.
A David la cosa non andava giù. In un certo senso era deluso. Qualcuno doveva fare qualcosa. In quel preciso momento capì che quel qualcuno era lui e avrebbe agito quella notte stessa.

“Mi è sfuggita ancora. Ora sospettano veramente di me. Questa notte stessa cercherò delle prove per smascherarti. Le troverò, puoi starne certo. Capito, vigliacco? Sei tu “L’assassino d’ombra lucente”, tu non io. La tua ora è vicina,spero.
Ma anche se sarò da solo io non mi arrenderò, perché sono l’unico che può fare qualcosa! E la farò, puoi starne certo”
   
 
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