D18; se potete prima di leggerla scoltate una qualsiasi canzone di KENN, o la sua sola voce. Vedrete che lo sentirete pronunciare le terzine di Dante ♥
Galeotto Fu~
«Amor
ch’a nullo amato amar perdona,
mi
prese del costui piacer sì forte,
che,
come vedi, ancor non m’abbandona.»
La
voce calda dell’italiano pervadeva l’aria,
mentre leggeva quei sublimi versi nella sua lingua madre.
Hibari pensò che la “Divina Commedia” non fosse poi così interessante, come aveva sostenuto il biondo.
«Noi leggiavamo un
giorno per diletto
Di
Lanciallotto come amor lo strinse;
soli
eravamo e senza alcun sospetto.»
Le
ciocche dorate del Decimo Boss dei
Cavallone gli solleticavano il viso, ma lui non si spostava di un
millimetro. Fatica. Si
giustificò così con se
stesso.
«Per
più fiate li occhi ci sospinse
Quella
lettura, e scolorocci il viso;
ma
solo un punto fu quel che ci vinse.»
Dino
profumava sempre di fresco, aveva un
odore terribilmente attraente, come poteva esserlo il mare
piacevolmente freddo
e splendente in un’afosa giornata di Agosto. Ormai la
fragranza della sua pelle
lo aveva completamente inebriato, come succedeva tutte le volte che il
biondo
gli si avvicinava troppo. Ma spostarsi non sarebbe servito a niente,
ormai lui
stesso era impregnato del suo odore.
«Quando
leggemmo il disiato riso
Esser
basciato da cotanto amante,
questi,
che mai da me non fia diviso,»
Le
sue labbra scandivano con passione
quelle parole pronunciate prima in una, poi nell’altra
lingua.
Dovevano
essere morbide, e lisce.
Sembrava che al loro posto vi fosse un soffice fiore roseo.
In
fondo, nei suoi più nascosti desideri,
avrebbe sfiorato volentieri quella pelle così invitante.
In
più, soffermarsi troppo sul sorriso
che continuamente gli rivolgeva era
micidiale.
«la
bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto
fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel
giorno più non vi leggemmo avante.»
Il
suo volto era troppo vicino per
essere semplicemente ignorato. Le sue labbra troppo
invitanti, il profumo troppo
inebriante e i capelli gli
stavano solleticando troppo il
volto.
Quel
galeotto libro sembrava essere stato
scritto proprio per far incontrare gli amanti, e farli innamorare
l’uno dell’altro.
E così fece un’altra
volta.
Gli
occhi di Kyoya erano troppo belli e
profondi per non perdervisi, le sue sottili labbra lo attraevano in
modo impensabile.
E voltarsi contemporaneamente entrambi non aiutò certo
Cavallone a trattenersi.
Sfiorò
con le sue labbra quelle del
giapponese, che, con felicità e stupore di Dino, non
sembrò più di tanto
scontento di quello che dopo un soffio di secondi si
trasformò in un bacio.
Almeno non lo aveva morso a morte, forse.
Un
vago sapore di sangue impastò la bocca
del biondo.
Writer’s square~
Hola~ era un po’ che
avevo in mente
di scrivere questa breve D18, e a dir la verità
l’avevo già fatto, due volte,
addirittura, ma poiché non mi piaceva come era venuta
l’ho riscritta per la
terza volta, e credo, anzi, vi assicuro, che per quanto improponibile
è
nettamente migliore delle prime due versioni ;)
Questa FF farà parte di
un
esperimento più ampio, infatti ho intenzione di riscrivere
la versione più
ampia con qualche delucidazione anche sul perché diavolo
Dino stia spiegando la
Divina Commedia a Hibari ù_ù In pratica mi sono
promessa di scrivere questa, la
verisone più ‘ampia’, un capitolo extra,
ed uno special che mi sta fogando
prendendo davvero troppo XD –in italiano non si dice,
è, “fogando” XD-
Spero che vi sia piaciuta almeno un
poco, tanto per ricompensare la fatica fatta a leggerla ♥
E chiedo scusa al povero Dante
Alighieri per aver utilizzato i suoi versi. Anche se dopo tutta la
fatica che mi
fa fare per studiarlo, essere sfruttato per una D18 è il
minimo che possa fare
per farsi perdonare, da bravo concittadino ù_ù
Ah, già, come
avvertimento ho messo
OOC, perchè non credo di essere riuscita a renderli IC.
See yaa~