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Autore: ChubbyGirl    15/04/2011    6 recensioni
Quando realizzai (era pure ora) che per un pomeriggio intero sarei rimasta su quell'areo a me sconosciuto ero già nella corsia d'imbarco. Ero paralizzata, diedi i miei documenti quasi in catalessi. Perchè ero così terrorizzata? non mi era mai successo prima cavolo! Probabilmente il mio look era simile a quello di un pescepalla anoressico, i miei capelli erano elettrici e il mio sguardo era perso nel vuoto: perfetto... «Ehi rilassati, io volo almeno una volta all'anno, e mai una turbolenza» disse la voce rassicurante di un ragazzo alle mie spalle..........
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì, se vi siete chiesti se ero  morta...
Forse lo ero -.-
Ultimamente i casini si sono accumulati e non ho retto ç__ç
comunque eccoci qua, con un bel capitolo
palloso... Vi giuro che il prossimo arriva presto ed è
molto meglio...
Grazie a tutti e non faccio i nomi perchè ho sonno :DD

 


3. Il giro turistico



L'andata era passata: ora il mio unico pensiero era accaparrarsi la stanza migliore. Io Sara Giordano e Giorgia cominciammo dal pullman a progettare le tattiche più assurde per ritrovarci tutti vicini di stanze. Arrivati al college, però, dimenticammo tutto il resto e pensammo solo all'estrema bellezza del paesaggio che avevamo davanti. Avete presente le università per secchioni ricchi di Londra?? Ecco: uguale. A pensare a quanto avevamo pagato quel viaggio mi sentii una ladra. «Attenta che ti potrebbe cadere la mascella!!» Mi girai verso Riccardo e chiusi la bocca. «Ehi guarda che tu mi devi delle scuse sai?» lo sfidai scherzosa.
«Scuse? Non so proprio di che parli» e a quel punto alzò le mani a mo' di finta innocenza.
«Sisi, fai il finto tonto... Tanto prima o poi te la faccio pagare capito, signor-figlio-della-mia-prof-d'inglese-con-il-senso-dell'umorismo»
«Sono pronto in qualsiasi momento» ghignò.
«Mmh, fai poco lo spiritoso... Qualcosa di bello lo trovo stai attento»
«Andrea!! Stanno dando le chiavi delle stanze muoviti!!» si sbracciò Ciucci.
«Sì eccomi!!» urlai di rimando «e tra noi non è finita è!»
«Ehi ma guarda, parla quella che si è fatta fregare da me!» mi rispose.
Risposi al suo ghigno e raggiunsi i miei compagni. «Allora? Novità sulle camere??»
«Se non ti sbrigavi ce ne andavamo! Ma si può sapere che cavolo stavi facendo? Comunque eccola, la tua è la numero cinque, siamo io, Giordano, Giulia, Giorgia e te in fila» mi spiegò Sara.
«ok, gli altri?»
«Sì ecco nel nostro corridoio ci sono anche Davide affianco alla tua, Simone e Sebastian dopo di lui, e poi quelli degli altri gruppi penso...»
«bene! Possiamo andare subito?» chiesi, e Sara mi stava quasi per rispondere quando mi ritrovai di nuovo Riccardo alle spalle che si allungò per ritirare la propria chiave. «Si vede proprio che non hai mai viaggiato donna! Prima si fa il giro turistico scema!»
«ehi!! Piano con le parole! Che è tutta 'sta confidenza?» gli dissi.
«Ehi Andy chi è?» mi chiese Sara.
«Ah scusate, non ve l'ho presentato lui è..» ma Riccardo non mi fece nemmeno finire la frase.
«Piacere sono Dio» disse seriamente mettendo avanti una mano in una posa profetica.
«ecco sì, stavo dicendo» continuai «Lui è Riccardo, il figlio un po’ scemo della prof... Un po' tanto»
«Guarda che potrei fulminarti se solo lo volessi sai?»
«Sisi bravo, ok ora vai» lo spinsi via amichevolmente, anche se con difficoltà a causa della sua forza.
«Ma Andy, da quanto lo conosci quello?» mi chiese Sara ridendo.
«dall'aereo, perchè?»
«Caspita, sembrate così amici...» disse Giordano.
«Si, avete ragione, è molto socievole, ho fatto amicizia con lui da subito»
«Simpatico.. » commentò Ciucci.
«Già...» aggiunse Sara.
«Per me è un cesso e un demente» disse Giorgia con le sue solite frasi con cui vuole sempre smontare tutto e tutti, ma la maggior parte delle volte, dopo un po', cambia completamente idea.
«Ehi, ma non è che ti piace?» mi chiese languida Sara ignorandola.
«Macchè!! Io ho già Giova! » “però ora che ci penso, è il genere fratello che vorrei… ecco diciamo che è il mio fratellone… Ma Andy che cavolo pensi lo conosci da un pomeriggio…”.
Ritornando a noi, ero incredibilmente eccitata, mi sembrava tutto un sogno, ma quando intravidi dei ragazzi che ci venivano incontro con una maglietta gialla mi caddero le ginocchia: erano arrivati gli animatori. Mi sentii morire: solo in quel momento realizzai che ero stanca morta...
 «Hello guys!! I'm Iain» si presentò uno di loro. «Ok ora faremo un breve giro turistico del college per evitare che vi perdiate sin dal primo giorno» disse in inglese. Molti non afferrarono ciò che disse perciò ci fu una risposta poco entusiasmata. «Ma prima... Vi spiego bene le regole. Allora, fate attenzione. Questo» tirò fuori da una tasca una card «è la vostra vita qui al collage. Questo pass vi servirà per fare tutto, mangiare, andare in camera entrare in ascensore... Perciò se lo perderete... Meglio che non lo perdiate» parlava accompagnandosi con grandi gesti che lo rendevano estremamente buffo.
«Aweooooo!!» gridò ad un certo punto un altro ragazzo, anche lui animatore, da una finestra. Tutti ci girammo e lo guardammo come se fosse un demente.
«Aweeeeeoooooo!» rispose Iain. Probabilmente si aspettava che facessimo qualcosa anche noi, perché aveva un sorriso ebete in faccia mentre ci guardava. Tra la folla di ragazzi si sparse una risata confusa. «Quello è Ali!! Ragazzi, su anche voi! É il nostro saluto!!» ci esortò l'animatore. Ci guardammo straniti, poi sentimmo un voce che per prima gridò e tutti la seguimmo. «Aweeeeeoooooooo!!!» ridemmo a crepapelle: certo che gli scozzesi non sono normali! Dopo circa 5 minuti di cavolate di questo genere ci riprendemmo. «Ricordate che se anche solo si rompe, si spezza, la card è inutilizzabile. Tutto chiaro? Dopo ve le distribuiremo e potrete andare su...»
Qualcosa mi sfuggiva. «Ma come, Sara! Non le avevamo già prese le chiavi??»
«Le chiavi che vi abbiamo appena consegnato sono quelle degli armadietti della palestra, delusi, eh??» disse Iain come se mi avesse sentito. Guardai storto Sara e Giordano.
«Non guardare me ha fatto tutto Giorgia» si discolpò Sara.
«Mi sembrava che mi fosse sfuggito qualcosa in quello che aveva detto» si giustificò lei con un sorriso a 32 denti.
«Bene! Alle vostre spalle ci sono i vari blocchi con le camere, voi vi trovate nel blocco C. Ok seguitemi!» Iain prese uno skateboard dal nulla (???) e cominciò ad avanzare. «vedete, questa è la palestra, la porta affianco è della discoteca e di fronte c'è l'entrata per la mensa.» ci spiegò lui mentre faceva strane acrobazie con lo skate, accompagnandole con qualche "Wooah" o "Whooo". Entrammo e ci riscaldammo un po'. Pensavamo che Iain avrebbe tolto lo skate board una volta entrati, ma continuò imperterrito. Prima di arrivare alla mensa c'era la sala computer (che ovviamente non potevamo utilizzare). Quando scendemmo le scale un uomo si avvicinò ad Iain e gli intimò di mettere via lo skate. Lui obbedì e gli fece una linguaccia alle spalle. «Va beeeene! Il giro turistico è terminato!! Ora potete andare a cambiarvi, troverete Ali davanti alla porta a darvi le card: la cena è alle 7, mi raccomando!» non sembrava avesse tanta voglia di dare spiegazioni, probabilmente aveva fretta di uscire per poter utilizzare di nuovo lo skate.
 «Alle 7?? Abbiamo solo due ore??» si lamentò Sara mentre ci incamminavamo.
«Alle 7?? Ancora due ore?? » Disse quasi all’unisono Giorgia.
«A giò, ma sempre a mangiare pensi?? » Disse Ciucci.
«Problemi??»
«Ehi, un momento… se le chiavi non erano quelle lì, adesso come stiamo in camera???» domandai.
Ci squadrammo a vicenda e corremmo all’entrata del nostro blocco, per farci consegnare le carte.
«Mmmh… Io ho la 303» disse Giordy prendendo la card.
«Io e Sara 305 e 306» fece Giorgia.
«Ti prego fa che io abbia la 304, ti prego!!» voltai la mia carta… 308.
«Ehi, e allora chi ha la 304??»
«Ce l’ho io la 304» ci voltammo tutti insieme.
«Ah, meno male! Riccardo! Pensa se era uno dell’altro gruppo. Su dammela» dissi.
«Mmmh.. e perché dovrei??»
Lo squadrai con gli occhi da matta «Perché sì! Eddai, poi stai pure vicino ai quei dementi degli amici nostri, vi troverete bene insieme!!»
Mise una dito sul mento facendo finta di ragionarci su «Forse» e sgattaiolò via… Era una sfida??
Bè poteva essere grande e grosso, ma nessuno mi aveva mai battuto nella corsa. Mi lanciai all’impazzata verso di lui: ok diciamo che non era male, ma io ero indubbiamente superiore. Ruscì però a farmi venire il fiatone…
«Hai 20 anni e fai giochetti da ragazzino come questi??» gli chiesi porgendogli la 308 mentre la 304 era già nella tasca dei miei pantaloni.
«Ehi ehi, frena, io ho 18 anni!»
«Oh, bè. Allora sei un bimbo!!» dissi sarcasticamente. «Te lo dico io ti troverai bene con quelli della classe mia, ciao ciao!» raggiunsi gli altri. 18 anni, 4 anni di differenza… sospirai involontariamente “magari fosse davvero il mio fratellone, chissà perché ne ho sempre voluto uno identico a lui… Vabbè va…”.
«Allora andiamo in camera?!?!» fremette Sara.
Passammo la card nella serratura del portone ed entrammo tutti insieme.





Notte a tutti (se lo state leggendo di giorno non leggete qui D:)
Byeeee ^^
P.s.: Iain si legge Ian.... Perchè l'ho detto?? ._.


Chub
   
 
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