Dream or Reality?
L’aria di un nuovo giorno splendeva sulla foresta e su tutti i villaggi,
intrisa del profumo dei fiori dava un tocco ancora più meraviglioso al
paesaggio. L’Epoca Sengoku era rinata e finalmente Naraku era stato sconfitto per sempre grazie agli attacchi
combinati di Inuyasha, il mezzo demone, e Kagome, la sacerdotessa venuta dal futuro. Dopo la
morte del nemico la sfera era stata ricomposta e al villaggio della vecchia Kaede era stata organizzata una grande festa. Ora che il
periodo Sengoku era stato ristabilito, Miroku e Sango avevano deciso di
tener fede alla promessa scambiatasi tempo addietro e quindi a breve si
sarebbero sposati, anche se il monaco libertino non ne voleva sapere di
rimanere fedele e di non guardare le altre donne, scatenando cosi l’ira di Sango. Shippo invece aveva deciso
di rimanere al villaggio di Kaede e darle una mano,
dopotutto quella era per lui una seconda casa dopo la scomparsa del padre.
E Inuyasha e Kagome?
Cosa avrebbero fatto adesso? Inuyasha aveva promesso
a Kikyo che dopo la morte di Naraku
l’avrebbe seguita nell’aldilà e Kagome adesso che la
sfera era ricomposta sarebbe dovuta tornare al suo tempo. Ma entrambi erano
indecisi sul da farsi ma purtroppo era tempo di decisioni e non potevano
permettersi il beneficio del dubbio. La scelta sarebbe stata definitiva.
Era sera. C’era silenzio tutto intorno e nell’aria si sentiva solo il fruscio
del vento e il canticchiare dei grilli in amore. Due figure erano sedute vicino
in riva al fiume che scorreva nei dintorni.
- Inuyasha?
- cosa c'è, Kagome? - domandò curioso il mezzo demone
- hai poi deciso cosa fare adesso che la sfera è ricomposta?Seguirai Kikyo secondo la promessa fatta all'inio
del viaggio o diventerai un demone completo? - disse titubante la ragazza - anche
se vorrei tanto che tu rimanessi come sei, Inuyasha
- si ritrovò a pensare amareggiata.
- sinceramente ancora non ci ho pensato, è una scelta davvero difficile. E tu
invece, che farai Kagome? - i loro sguardi si
incrociarono per un istante ma la ragazza subito si voltò dalla parte opposto a
guardare il mare
- Io non ho molta scelta, sai benissimo che questo non è il mio tempo.
- sempre la solita storia! - sbottò seccato il ragazzo.
- pensi che sia semplice per me lasciarvi?E' una sofferenza immensa. Il solo
pensiero di non vedervi più, mi fa stare così male tanto da mancarmi il fiato -
calde lacrime iniziarono a scendere sulle guance della ragazza che prontamente
cercava di asciugare per evitare di farle vedere.
- Kagome - sussurrò il mezzo demone - sta
piangendo. L'odore delle sue lacrime mi riempie di tristezza - pensò tra se
e se il ragazzo
- Inuyasha, io voglio la tua felicità. Ed è
per questo che la mia decisione l'ho già presa - i pensieri della ragazza
erano pieni di amarezza - Inuyasha, haiancora il medaglione con le nostre foto?Quello che ti ho
dato durante la battaglia con la Principessa Kaguya.
- certo, perchè me lo chiedi? - domandò curioso
- per essere certa che avrai almeno un ricordo di me quando me ne andrò. Di
noi, delle nostre avventure. Ti prego, non dimenticarmi.
- Non dire sciocchezze, non potrei mai dimenticarmi di te. - il mezzo demone la
fissava negli occhi molto intensamente, la sua mano aveva raggiunto la guancia
di lei e le loro bocche stavano per sfiorarsi quando un tonfo nell'acqua,
probabilmente un pesciolino aveva saltato, li fece ritornare con i piedi a
terra e la ragazza si mise in piedi rivolgendo al ragazzo un tenero sorriso.
- Sono davvero felice di aver sentito queste parole. Stare con te è stata la
cosa più bella che mi sia capitata. Grazie di tutto, Inuyasha.
- sentirle pronunciare il suo nome, ultimamente aveva effetti devastanti su di
lui - Ora andiamo a dormire, si è fatto molto tardi. - Lui rispose con un
accenno di capo e si avviarono silenziosi verso il villaggio.
Quando a notte fonda tutti stavano dormento una
figura uscì dalla capanna e si diresse al centro della foresta. Li ad
attenderla c’era un'altra ombra, quella maledetta ombra che aveva aleggiato su
di lei per tutta la sua permanenza in quell'epoca. Due ombre tanto simili ma
tanto diverse.
- Sapevo che alla fine saresti arrivata, proprio come un avvoltoio che da la
caccia alla sua preda e sta per afferrarla. - disse sarcastica la moretta
- Che bei paragoni, mi fa piacere questa accoglienza, anche se non mi sarei
aspettata di vederti qui, mentre ti godi lo spettacolo, mentre porto via il
grande amore della tua vita - rispose molto tranquillamente l'altra persona
- Non sono venuta a vedere nessuno spettacolo, anche perchè
penso che non ce ne sarà bisogno.
- Che intendi dire?Vorresti combattere contro di me pur sapendo che non hai
scampo?
- Niente di tutto questo. Ascolta, Kikyo, sono
riuscita a trovare un modo affinchè tu e Inuyasha possiate vivere insieme felici da vivi - Kagome guardava fisso la sacerdotessa del passato e la vide
sgranare gli occhi dalla sorpresa
- Che cosa stai blaterando?E poi vuoi offrirmi Inuyasha
senza neanche combattere per lui?
- Inutile affrontare una battaglia già persa in partenza. Inuyasha
ama te e vuole stare con te ma non riesco a sopportare che per vivere il vostro
amore dobbiate perdere la vita e finire comunque all'inferno.
- Allora cosa vorresti fare, ragazzina?
- All'inizio non ci arrivavo ma se ci pensi la cosa è piuttosto semplice.
L'unico modo per ridere corpo ad un defunto è che la sua reincarnazione varchi
la soglia del regno dei morti sacrificandosi al suo posto - disse tutto ad un
fiato la ragazza
- Vorresti farmi credere che sei disposta a perdere la vita pur di vedere Inuyasha felice? - domandò incredula la sacerdotessa
- Sai meglio di me cosa significa soffrire per amore, non ce la farei comunque
a vivere senza di lui. E poi in questo modo è come se ci fosse anche una
piccola parte di me con te. Vuoi concludere l'accordo oppure no?
- Se sei sicura di quello che vuoi fare, io non chiedo di meglio.
- E' quello che voglio, altrimenti non te l'avrei neanche proposto. Ti aspetto
domani notte qui e insieme ci recheremo al portone dell'aldilà.
- Domani? - disse estereffatta la sacerdotessa - ma
non è troppo presto?E poi Inuyasha - ma venne
interrotta bruscamente
- Inuyasha non sa nulla e per ora non lo deve sapere,
altrimenti si sentirebbe in colpa e non mi permettere mai di farlo. Quindi è
meglio così! - disse affranta la ragazza
- Come vuoi, esaudirò il tuo ultimo desiderio. A domani. - risposa freddamente
per poi voltarsi e scomparire nella foresta.
A quel punto anche Kagome prese la strada di ritorno.
Continuava a persare e cercava di autoconvincersi
che quello chee stava facendo era la cosa giusta, che
non poteva agire diversamente, ma dentro di lei qualcosa la spingeva a pensare
che invece era tutto sbagliato ed era una vocina rinchiusa nel profondo del suo
cuore che lei non voleva in nessun modo ascoltare. Arrivò così alla capanna e
cercò di prendere sonno aspettando l'indomani ma non ci riuscì. Così prese
carta e penna ed iniziò a scrivere qualcosa che durò tutta la notte. Il mattino
seguente si erano tutti riuniti dinnanzi al pozzo decidendo i particolare per i
preparativi del matrimonio tra il monaco e la sterminatrice, ma Kagome aveva la testa da un'altra parte. Cercava di
memorizzare tutti i particolari di quella giornata in quanto tra poche ore lei
non avrebbe potuto più godere di quelle bellezze naturali ne tantomeno delle
persone amate. Inuyasha intuì che qualcosa in Kagome non andava ma preferì non domandarle nulla dato che
se lei avrebbe voluto gli e lo avrebbe detto di sua volontà.
Arrivò la fatidica notte e Kagome si apprestò ad
andare alla foresta come deciso la sera prima. Si fermò sulla porta per gettare
uno ultimo sguardo ai suoi amici di tante avventure per poi soffermarsi sul
volto angelico dell’uomo che le aveva rubato il cuore. Una lacrima rigò il suo
volto e la sua anima si riempì di nostalgia e malinconia. Uscì dalla capanna e iniziò
a correre, non si doveva voltare altrimenti le sarebbe mancato il coraggio di
andare avanti nella sua decisione. In poco tempo arrivò al luogo dell’incontro
e li trovò Kikyo ad attenderla. Con il volto rigato
dalle lacrime Kagome le consegnò una cosa.
- Kikyo, ti chiedo solo un ultima richiesta
egoistica. Ti prego di consegnare questa lettera ad Inuyasha
quando tornerai da lui. - disse devastata la giovane
- Va bene, lo farò. Non preoccuparti.
- Grazie. E se lui dovesse sentirsi in colpa, continua a ripetergli che lo
amavo e che non volevo vederlo morire per vivere una mera felicità. Digli che
questa è stata una mia decisione e lui non centra nulla, nente
di niente. Non è colpa sua alla fine se... - disse quasi sussurrando - se
non mi ama.
- Sei ancora in tempo per fermarti.
- No, non voglio. Ti prego, non continuare a ripetermelo, non camberò idea. - La ragazza iniziò a camminare verso la meta
stabilita e poco dopo la seguì anche la sacerdotessa. Arrivate a destinazione,
appena varcata la soglia della caverna, le due state guardiane del portone
presero vita.
- Chi osa presentarsi al cospetto dei guardiani dell'aldilà? - domandò una di
essa.
- Sono Kagome Higurashi,
sacerdotessa venuta dal futuro che ha combattuto e sconfitto l'essere di nome Naraku. - rispose decisa
- Cosa sei venuta a fare in questo luogo, Miko? -
domandò l'altra statua.
- Sono qui per una richiesta. Vi chiedo la possibilità di donare un corpo a queta donna e in cambio varcherò la soglia del portone io
che sono la sua reincarnazione.
- Sei a conoscenza di ciò che dopo accadrà?Accetti le condizioni che ne
seguiranno? - parlò di nuovo la prima statua
- Ne sono consapevole e accetto tutte le condizioni.
- Che si avverì ciò che hai chiesto allora -
affermarono all'unisono le statue agitando l'enorme bastone nelle loro mani e
aprendo il portone - Varcate insieme l'ingresso dell'aldilà
- Va bene - rispose la ragazza per poi voltarsi verso la sacerdotessa - Kikyo, ti prego, rendi felice Inuyasha
e vivete insieme la vostra vita.
La donna potè solo accennare con il capo ad un si
per poi varcare con Kagome la soglia del portone. Un
enorme fascio di luce le avvolse entrambe e poi silenzio. Le due statue
guardiane tornarono al loro posto di fianco al portone mentre da quest’ultimo
un ombra uscì da esso per poi richiudersi alle sue spalle.
Nel frattempo al villaggio della vecchia Kaede Inuyasha e gli altri erano alla ricerca di Kagome in quanto era mattina inoltrata e della ragazza
ancora non avevano avuto nessuna traccia.
- Dannazione, ma dove sarà quella scema? - domandò nervoso il mezzo demone
- Calma Inuyasha, sarà in giro come sempre - lo
tranquillizzò Sango
- Ma Kagome non si allontana mai senza dire nulla,
deve essere successo qualcosa. Me lo sento. - ripetè
il ragazzo
- Pensi sempre al peggio, che può succedere?Naraku è
morto e la pace regna, visto che deve tornare al suo mondo magari voleva stare
un pò da sola. - sbottò il monaco
- Monaco pervertito, io— - ma si interruppe bruscamente - è l'odore di Kagome, finalmente. Adesso una bella lavata di capo non gli
e la toglie nessuno.
Il mezzo demone corse incotro a ciò che lui sentiva
come Kagome, urlando come un matto il suo nome. Ma
più si avvicinava e più avvertiva qualcosa di strano che no riusciva a
spiegarsi. Inoltre il suo stomaco si contorceva in una mossa, quasi lo stesse
stritolando. Intanto l'ombra davanti a lui continuava ad avvicinarsi e aveva il
capo chino. Si avvicinava sempre più.
Tre metri.
Il cuore mi batte all’impazzata non so cosa pensare.
Due metri.
Come reagirà alla notizia?Ho paura della sua reazione.
Un metro.
E’ l’ora della verità…sarà contento di vedermi?
Erano faccia a facciae finalmente lei si decide ad
alzare il capo. Lo guarda negli occhi e vede il suo stupore. Lei non dice
niente lui non riesce a parlare. Imbarazzo e sgomento regnano prepotenti tra i
due. Non una parola, non un movimento.
- Kikyo? - interruppe lui il silenzio
- Inuyasha - rispose debolmente - Non sei contento di
vedermi?
- Ma come, tu - cercò di dire il mezzo demone, ma fu interrotto dall'arrivo dei
suoi amici che rimasero sgomentati vedendo lei e non Kagome
- Dov'è Kagome? - domandò piangente Shippo
- Qui c'è qualcosa che non va - sbottò Inuyasha - Kikyo, tu hai lo stesso odore di Kagome
e in più non puzzi più di cadavere, anzi, sembri...viva. - tutti cercavano di
elaborare quello che aveva detto il mezzo demone ma nessuno capiva cosa stesse
succedendo - Kikyo, dove diavolo è Kagome?
- Inuyasha - disse lei porgendogli la lettera -
prendi, Kagome mi ha chiesto di dartela, credo che
leggendola capirai tutto.
Inuyasha prese titubante la lettera, anche perchè la sensazione sgradevole che aveva allo stomaco
continuava a crescere. L’apri ed iniziò silenziosamente a leggerne il
contenuto.
Caro Inuyasha,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che io non ci sono più.
Avrei voluto dirti le mie intenzioni di persona ma non ce lo fatta perchè sapevo che se avessi parlato con te probabilmente
non mi avresti fatto fare ciò che invece volevo fare.
Forse molte cose del mio comportamento, Inuyasha, tu
non le hai mai comprese ma è giunto il momento di spiegarti perchè
ogni volta che compariva Kikyo io reagivo male e mi
offendevo oppure ogni volta ke le dedicavi un tua
attenzione, che a me nn facevi comunque mancare, ma
che non erano come quelle che riservai a lei, mettevo il broncio. Ebbene il
motivo te lo spiego in una sola parola. Gelosia. Io ero gelosa del bene
che provavi verso di lei nonostante tutto il male che ci aveva fatto…Che ti aveva fatto. Soprattutto mi faceva male tutte
le volte che mi guardavi e pensavi che io fossi lei. Quegli sguardi così
profondi che mi dedicavi in realtà non erano per me ma per la vera donna che
amavi e questo non sai che dolore mi provocava. Ho pianto tante volte lontano
da te…lacrime amare che nessuno poteva asciugare e
che nessuno poteva capire a parte me stessa. Così ho deciso. La tua
felicità veniva prima di tutto. Tu dovevi essere felice e io sarei stata felice
con te. Ma per trovare la felicità tu dovevi morire, perchè
la donna che amavi non c’era più e questo io nn
potevo permetterlo. Quindi, approfittando del fatto che Naraku
e morto e della pace che regna, ho fatto delle domande in giro e mi sono
informata, trovando la fatidica soluzione. La reincarnazione del defunto
avrebbe dovuto varcare la soglia del portone dell’aldilà…solo
così avrebbe restituito il corpo a colui che non esisteva più. E io lo fatto.
Stanotte insieme a Kikyo mi sono recata al portone
dell'aldilà e le ho ridato la vita. Per te Inuyasha.
Per tutto l’amore che provo per te. Perché io ti amo Inuyasha,
più della mia stessa vita e spero che ora sarai felice. Vivi e non piangere per
me. Questa è la mia scelta. Meglio che sia morta io che tu perhcè
se saresti morto io non sarei sopravvissuta lo stesso. Almeno adesso tu potrai
vivere e circondarti delle persone che ti vogliono bene. Dai un bacio al
piccolo Shippo, a Miroku, a
Sango e Kaede, che anche
loro vivano la loro vita senza pensare a me. Ma soprattutto abbraccia forte la
mia famiglia. Ti Amo Inuyasha…ti ho amato in passato
e anche se sono morta ti amerò ugualmente, per sempre.
Tua Kagome.
Alla fine della lettera Inuyasha faticò a leggere
dato che aveva la vista offuscata dalle lacrime. Già. L’hanoy
che mai aveva pianto se non una volta nella vita, lo stava rifacendo di nuovo
per la stessa persona. La sua Kagome. La ragazza che
era stata capace di trattarlo come un essere umano anche non essendolo. Che ha
pianto e sorriso per lui. Kagome. Lei che adesso non
c’era più.
- Inuyasha, prima di andare, Kagome
mi ha detto di dirti che non devi sentirti in colpa. Che la colpa non è tua perchè la sua è stata una decisione dettata dall'amore che
provava per te. Non voleva vederti morire, ma sopratutto ha detto che la colpa
non è di nessuno, ne tantomeno la tua, se non l'amavi - disse convinta la
sacerdotessa.
- Come fai a dire che non ho colpa! - ribattè urlante
il mezzo demone - Questa è una cosa assurda, non posso crederci...non ti credo,
non è possibile! - urlò mentre scappava nella foresta
- Inuyasha! - cercarono di trattenerlo gli amici ma Kikyo li fermò dicendogli che aveva bisogno di stare da
solo. Continuando a chiedere ulteriori spiegazioni dalla sacerdotessa, il
gruppetto si recò da Kaede per avere finalmente un
quadro chiaritorio della situazione.
Intanto Inuyasha correva a perdifiato tra gli alberi
senza meta, saltando da una parte all’altra del posto. Non riusciva a crederci,
non voleva crederci. La sua agome non c’era più.
Non avrebbe più rivisto i suoi sorrisi, i suoi dolcissimo occhi, le sue
sgridate, le loro litigate, i suoi racconti del suo tempo...Lei lo amava così
tanto da sacrificarsi. Perchè? Perchè era convinta che Kikyo
fosse l’amore della sua vita? Si dava dello stupido mentalmente, magari se
avesse parlato chiaramente tutto questo non sarebbe accaduto. Ma non poteva
permetterlo, non poteva finire così. D'improvviso cambiò strada e corse fino ad
arrivare ad una grotta, varcò la soglia e subito due statue enormi si
animarono.
Fine Capitolo 1