CAPITOLO 23- PROLOGO II
Come cominciò?Chi ti raccontò che l'amore era solo una favola e che le principesse non esistono?
Perché non versasti mai una lacrima da quegli occhi così freddi e gelidi e caldi e bollenti e colmi di sangue che cola e luccica appiccicoso?
Così egoista lontano vola il tuo pensiero tanto da renderti immune a tutto.
Non sono ciò che ho fatto.
Non sono le mie azioni.
Sono una marionetta nelle mani della paura.
Nelle mani del dolore, del sangue della brama di potere e di controllo.
Sono colei che uccide con lo sguardo che non prova sentimento, che non conosce frustrazione.
Sono la regina delle tenebre seduta sul suo trono in posa regale, una catasta di cadaveri ai miei piedi, come serpi e ratti strisciate ai miei piedi mentre della vostra insipida carne farò il mio pasto.
Sono la regina, l'unica.
Le mie ali sono di ferro e di ferma costanza, il mio ideale infranto, la mia meta dissolta.
Parlami di cuore e non saprò risponderti e ti farò tagliare la testa, perché sono la regina ed ho deciso così.
Ed ora dimmi perché distogli lo sguardo.
Provi ribrezzo e terrore?
Vorresti fuggire, scappare?
Andare a nasconderti lontano da me?
Ti troverò ovunque.
Non sfuggi agli occhi del falco.
Gli occhi che hanno perso tutto, occhi che grondano di sangue infetto e corrotto quanto le mie labbra tinte di nero e putrefazione.
Dopotutto io sono il falco.
Io sono il demone.
Io sono un mostro.