Anime & Manga > Death Note
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Autore: Atramess    16/04/2011    0 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto. Ho voluto provare a far funzionare una coppia che a me è sempre piaciuta, ovvero quella composta da L e Misa. In questa storia entrambi i personaggi sono molto fragili, spaventati dal mondo esterno e cercheranno di aiutarsi l'un l'altra. E' decisamente OOC, specie per quanto riguarda Misa. Inoltre è estremamente romantica, perché io l'ho sempre immaginata così :)
Vi auguro buona lettura.
EDIT. Non avevo previsto di farla finire così, né che sarebbe stata così poco originale ma alla fine ho deciso che non doveva importarmi. Ho scritto quello che sentivo, credo sia sufficiente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Misa Amane
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Misa stava uscendo dalla sala conferenze. Era così concentrata nel seguire i misteriosi viaggi in cui era impegnata la sua mente che quando si ritrovò davanti una figura scura sussultò.

<< Ehi. >> le disse Ryuzaki.

<< Ehi. >> rispose a sua volta lei.

Lo sguardo indagatore di Ryuzaki la scrutò da capo a piedi.

<< Cosa ci facevi là dentro? >> le chiese facendo un cenno con la testa alla sala conferenze.

<< Io?...nulla, stavo solamente girovagando di qua e di là. >>

Mmm Misa – pensò lui – sei meno stupida di così. Tuttavia decise di non andare oltre.

<< Ok, cerca di non perderti. Questo posto è un labirinto. >>

<< Sì, l'ho notato. Starò attenta. >> disse lei con aria indifferente.

Lui la sorpassò e proseguì nel corridoio ma ad un trattò si girò nuovamente verso di lei.

<< Ehi Misa? >>

A quel punto anche lei si girò verso di lui.

<< Sì? >>.

Lui esitò un attimo poi guardandola dritta negli occhi parlò.

<< Tutto bene? >>

Misa gli rivolse uno sguardo incuriosito e allo stesso tempo stupito.

<< Certo. >>

Lei si voltò all'istante, prima che i suoi occhi potessero tradirla, e se ne andò. Ryuzaki era furbo, fin troppo perspicace e lei non voleva guai. Sapeva di non essere poi così brava a mentire e a fingere. Qualora Ryuzaki fosse riuscito a capire come lei si sentisse probabilmente gli ci sarebbe voluto ben poco tempo per intuire che lei era il secondo Kira. Se fosse risalito a lei avrebbe compreso anche il ruolo di Light nell'intera faccenda e lei aveva promesso di aiutarlo, non di farlo scoprire.

Improvvisamente Rem sbucò dal nulla e le fu accanto. E' tutto ok Misa, calmati.

Misa guardò lo shinigami con gli occhi velati di lacrime.

Dio, quella situazione la stava logorando dall'interno, uccidendola piano piano. Perché? Perché aveva usato il Death Note attirando su di sé l'attenzione di Kira? E' vero aveva desiderato di conoscerlo, aveva desiderato di poter ringraziare chi finalmente le aveva regalato un barlume di giustizia...ma quella era davvero giustizia? Chi era Light per decidere chi aveva il diritto di vivere e chi no? Ma soprattutto chi era lei per poter avere una responsabilità del genere? Si sentiva riconoscente nei confronti di Light e avrebbe fatto qualsiasi cosa per ripagarlo. Era ammirazione? No. Era amore? Per un po' l'aveva creduto ma no. Provava solamente l'esigenza di saldare un debito, ecco tutto. Il fatto è che al contrario di Light lei non poteva...lei non riusciva a uccidere, per quanto cattiva potesse essere la vittima prescelta. Lei aveva avvertito il principio di corruzione che aveva iniziato ad intossicarle l'anima non appena aveva finito di scrivere il suo primo nome sul Death Note. L'aveva sentito chiaramente e si era detta che mai più avrebbe voluto provare una sensazione come quella. Era dolore, puro dolore mischiato ad un' immensa rabbia. Era odio...era un tormento che le annebbiava la mente e che da quel momento in poi l'avrebbe perseguitata per sempre. La sola cosa che la faceva sentire un po' meglio era l'aver fatto lo scambio degli occhi. Aveva dimezzato la sua vita e questo la illudeva di aver ricevuto almeno un piccolo castigo. L'unica arma contro il rimorso era il pentimento. Aveva dunque deciso che non sarebbe più ricorsa al suo Death Note, né per Light né per nessun altro. Contemporaneamente però aveva fatto una promessa e, nonostante non avesse più intenzione di uccidere per Light, era determinata ad aiutarlo.

Lui era stato completamente accecato dal potere del Death Note, non era riuscito a fermarsi come aveva fatto lei. Ma lei poteva farlo ragionare. Sapeva che Light la considerava molto importante, lei gli serviva. Era decisa a parlargli, gli avrebbe spiegato le motivazioni che l'avevano spinta a smettere e lui avrebbe capito.

Anche il peggiore dei criminali ha qualcuno che lo ama, qualcuno che magari è ignaro dei suoi peccati, qualcuno che non ha alcuna colpa. Evidentemente Light non aveva mai perso una persona cara...lei sì, lei aveva perso i suoi genitori e sapeva bene quale fosse la sofferenza che ne derivava. Non avrebbe mai più inflitto una simile condanna, mai più. Light avrebbe capito...avrebbe capito ed avrebbe seguito il suo esempio... Sì, questo era il piano.

  
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