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Autore: loonaty    17/04/2011    4 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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CAPITOLO 24 – TRE ANNI DOPO - DI NUOVO IN GIOCO
 

Doveva saperlo, doveva aspettarselo che sarebbe finita così, maledizione, dannazione, se lo aspettava che sarebbe finita male!
-Sarei dovuta rimanere a letto-  mugugna stringendosi le ginocchia contro il corpo.
-Bhè, visto che il letto in questione è il mio e che oggi è il TUO compleanno, trascinarti fuori mi pareva il minimo ... - Il bigio starnutisce e si schiaccia di più contro la parete umida della grotta piena di infiltrazioni.
-Mph-  Kakashi sapeva che dietro quel suono disarticolato si trovavano diverse lamentele.
Sapeva che non aveva scelto Kioko di infiltrarsi a casa sua per tre anni costringendolo a dormire sulla poltrona, quella era stata colpa di Minato e nessuno aveva mai capito perché non avesse appioppato quel parassita di ragazza a Rin. Sapeva che Kioko adorava dormire fino a tardi la mattina, che odiava i posti umidi e freddi quasi quanto quelli caldi e secchi. Sapeva che la mattina si stiracchiava come un gatto tra le lenzuola impregnate di pioggia perché la sera prima aveva volato. Sapeva che le piaceva il ramen, i pomodori, l'insalata e la frutta in generale, nonostante il suo alimento preferito fosse la carne, non si era stupito nemmeno di vederla ingoiare un topo vivo una volta. Ed il ringhio che gli aveva rivolto era stato più che significativo. Sapeva che Kioko non aveva colpa se erano rimasti chiusi lì dentro e tre anni di convivenza forzata gli avevano insegnato a non attaccar briga con lei quando aveva quella faccia. Però per tutto quello che gli aveva fatto passare durante quel dannato pic nik un po' di veleno poteva pure inniettarglielo ...
- Dopotutto se qualcuno non avesse avuto la geniale idea di entrare qui a ripararci ora non saremmo nei casini- bofonchiò Kakashi strofinando la spalla lussata dove il sangue lentamente andava gelandosi. Non si era accorto di quanto facesse freddo. Sulle loro labbra si formavano leggere nuvolette di condensa candida. Una luce sinistra si proiettò dagli occhi della ragazza. Se c'era una cosa che non era cambiata in lei in quegli anni erano proprio gli sguardi, severi, duri, taglienti. Kakashi aveva imparato a temerli. Codardo dite? No, solo infinitamente più saggio.
- Se qualcuno non avesse avuto l'idea geniale di ripararci qui ora i nemici ci avrebbero fatti a fettine e banchettato con le nostre budella-
Ci, aveva detto ci. Era consapevole del fatto che probabilmente nemmeno lei sarebbe sopravvissuta tra tutti quei ninja.
-Come le è venuto in mente a Rin di organizzare un pic nik così lontano da Konoha ... - Sbuffò il ragazzo sollevando la testa e trattenendo un gemito quando i muscoli tesi del collo schioccarono riperquotendosi sull'osso della spalla.
-Forse pensava che i boschi mi piacessero di più ... - Mormora la falchessa ritornando quasi calma ma con ancora una punta di acidità sulla lingua. Lo guarda. I suoi occhi gialli risplendono al buio permettendole una visuale perfetta. Quanto adora i rapaci.
Grazie.
Non gli risponde, con il tempo è diventato solo una voce di sottofondo, ha imparato ad ignorarlo.
Kakashi le piace. La stuzzica, la fa arrabbiare, vorrebbe staccargli la testa, ma lui sa perfettamente quando parlare e quando tacere, anche se a volte, la maggior parte delle volte, ignora bellamente tutti questi segnali e blatera a ruota libera. L'acqua quasi le inzuppa le caviglie nude, mannaggia a lei e a quando ha deciso che l'erba a piedi nudi era più bella, mannaggia quel cavolo di nastrino legato attorno alla caviglia e che non è mai stato scoperto, ma che, ora come ora, non ne vuole sapere di slacciarsi, ed è pure fin troppo in bella vista ... La grotta si riempirà fino all'orlo se non si fa subito qualcosa.
Il ragazzo la guarda con il suo unico occhio color fumo. Poi solleva lo sguardo verso l'accozzaglia di massi che blocca loro l'uscita.
-Perché ci capitano sempre queste maledette frane?-
C'è angoscia nella sua voce?
Kioko sente una stretta al petto.
Sono passati tre anni porca vacca! Tre anni! Perché i fantasmi del passato non possono starsene a casina loro?
-Perché siamo dei coglioni immensi e troviamo irresistibile l'usare il millefalchi sul nemico mentre siamo nei pressi di una grotta pericolante, ti basta come risposta o vuoi il disegnino?- Lui stava per rispondere quando un colpo di tosse quasi lo soffocò. Kioko allungò una mano verso il suo volto. La mascherina era fradicia e gelida. Lo sguardo del ragazzo puntò i suoi occhi da falco.
-Potresti spegnere quei cosi?- mormorò tossendo poi di nuovo. Lei ritirò la mano sdegnata.
-Sono occhi, mica lampadine- Mugugnò. -E poi se no non vedo niente-
-Almeno saremmo in due ...-
-Tu sei cecato già di natura ... -
-Non sei tu quella del clan con problemi oculistici?-
Una gomitata di lei gli colpì il braccio e stavolta non fece in tempo a mordersi la lingua ed un sibilo di dolore gli uscì fra i denti.
Kioko si attivò immediatamente.
-Che hai?- Si voltò completamente verso di lui osservando con gli occhioni dorati la tuta strappata e la pelle violacea e dura. -Idiota! perché non me l'hai detto?!- Ringhiò avvicinando le dita alla sua spalla senza però toccarla e ritirandole subito dopo. Scosse la testa. -Rischio solo di farti più male ...- mormorò. La ragazza si portò un pollice ai denti. Cominciò a mangiucchiarsi una pellicina. Aveva perso la speranza con le unghie, rischiava di incrinarsi un incisivo, erano dei veri e propri artigli affilati. Tentò di alzarsi, solo per ricadere indecentemente al suo posto schizzandosi acqua sui vestiti e sulle pareti. -Non ho nemmeno abbastanza chakra per muovermi ... - Mormorò. Sembrava sconfitta. Non era da Kioko, ma gli ci volle meno di un secondo per capire cos' era che non andava. L'ossigeno. Stava finendo l'ossigeno.
-Io credo di averne ... Però, con il braccio in queste condizioni non posso fare granché ...- Commentò il ragazzo. La mora ringhiò. -Scordatelo Baby-
Lui scrollò le spalle, o almeno ci provò. -Ugh, preferisci lasciarci morire soffocati oppure mettermi a posto questo cavolo di braccio?- Disse creando nuvolette sempre più piccole nell'aria.
 -Fallo da solo ... Dovresti essere capace no?- si torse le mani. -Io non sono un ninja medico, non so nemmeno mettere un cerotto senza il libretto di istruzioni!- Sbottò accasciandosi contro la roccia.
-  Kioko Uchiha insicura, è uno spettacolo da un milione di yen ... Solo che con questo buio non vedo niente e non sono capace di sistemarmi la spalla da solo ... - Prese un bel respiro, non per niente era diventato bravissimo ad infierire su di lei.
-Tre anni fa avresti dato qualsiasi cosa per sentirmi urlare di dolore ... - Sghignazzò.
Le mani di lei raggiunsero la lussatura in meno di un nanosecondo. Si strinsero attorno al muscolo e tirarono ruotarono e poi lasciarono andare, l'osso andò a posto con un rumore nauseante.
-Ti prego, non gridare più così ... - Mormorò lei stringendogli convulsamente la spalla dolorante ma che ora riusciva a muovere.
- Ho ... Ho urlato?- Non se n'era reso conto, però aveva il fiatone e la gola era secca e bruciava.
Lei annuì mesta.
-Sei un cretino lo sai vero?- Disse facendo il gesto di dargli una sberla.
Lui si limitò a tentare di far tornare il respiro normale.
-Lo sai che se ora sfondi quella parete e Rin e Yuago non sono ancora tornate con i rinforzi siamo nella merda?-  Gli domandò.
-Kioko, cosa hai fatto alla gamba?-Il suo tono circospetto la fece rabbrividire. Kakashi sospirò. -Come puoi dire a me certe cose quando nemmeno tu sei sincera.-
Lei mosse i piedi nudi nell'acqua mentre il sangue dal taglio che le aggirava il polpaccio si disperdeva nell'acqua.
Un tintinnio rimbombò nella grotta. La ragazza si morse il labbro inferiore. Stavolta fino ad incontrare la carne viva. Kakashi non fece una piega, allungò una mano fino alla caviglia di lei e fece scivolare le dita sul nastrino di velluto nero e zuppo che gliela cingeva. Fece per aprire la bocca.
La parete esplose.
-Piccioncini, volete restare lì oppure ci date una mano?-
-Hayate!- Yuago lo chiamò incastrata in un duello all'ultimo sangue con due ninja piuttosto ... Strani ... Nel senso che usavano tecniche non di dominio pubblico.
Il ragazzo si fiondò dalla viola pronto a darle man forte. Allo stesso modo Kakashi schizzò fuori dalla grotta. Kioko fece per seguirlo, ma perse l'equilibrio e cadde faccia a terra. L'acqua della pioggia che continuava a scrosciare le finì in bocca. Non aveva più un goccio di chakra ...

Ed io che ci sto a fare? Non  muori per così poco.

Zitto.

Meno male! Pensavo di essere diventato muto ...

I nemici non l'avevano vista ed i suoni del combattimento si allontanavano sempre di più. Alle sue spalle avvertì un fruscio.
-Probabilmente perderanno- Una voce profonda leggermente sibilante.
Fammi alzare! Presto!
Sente il chakra del falco affluire dal centro del suo corpo, dai sigilli argentei che le ha imposto lui stesso, e propagarsi in ogni anfratto. Fa leva sulle braccia e si solleva a sedere. Volta il capo verso l'interno buio della grotta. Una figura d'ombra ne esce lentamente con passo calcolato. L'acqua si apre in piccoli cerchi attorno alle sue caviglie, un ticchettio di gocce. Le pareti, ora visibili alla flebile luce delle nubi, sono ricoperte da un'intricata ragnatela di venature azzurre e bianche mentre il muschio cola dal soffitto. -Chi sei?- ringhia la ragazza.
"sharingan" Sente metà del chakra del falco prosciugarsi di botto. Evita una smorfia affaticata stringendo gli occhi rossi per vedere meglio la figura che ha di fronte. E' un uomo alto, non deve avere più di una ventina d'anni, la pelle è di gesso, gli occhi allungati hanno un che da rettile, i capelli sono lunghi e lisci e gli si incollano al petto largo assieme alla tuta scura che indossa. Sul coprifronte delle foglia un'incisione orizzontale. Un traditore. Kioko inclina la testa di lato scrutando il sorriso pericoloso dell'uomo e trovandolo inquietantemente uguale al suo quando la furia omicida si impossessava di lei.
-Bene ben, un'Uchiha ... - Mormorò quello avvicinandosi. LA ragazza sussultò sgranando gli occhi. L'uomo si era leccato le labbra con quella che era una lingua mostruosamente lunga. Emanava onde negative. I capelli le si drizzarono sulla nuca mentre si alzava in piedi. Sentì qualcosa attorcigliarsi attorno alla sua caviglia, quella con il campanellino. Abbassò lo sguardo titubante.

Lanciò un urlo.
 
 
Kakashi premeva la propria schiena contro quella di Rin mentre insieme affondavano i kunai e lanciavano shuriken. - Dov'è Kioko?- Strillò la castana spingendolo di lato per fargli evitare un colpo e venendo afferrata e catapultata di lato dal ragazzo in modo che atterrasse, con un tallone, sulla faccia dell'ennesimo nemico. -E' rimasta ... CHIDORI!- Una ventina di shinobi scomparvero in una nuvola di fumo ed uno cadde a terra con un tonfo mentre il sangue si univa alla pioggia.
-Vuoi piantarla con quella tecnica?!?! E' già la seconda volta! Basta! Non sei Kioko!-
-Sì ... -In effetti cominciava già ad avere problemi a respirare e la spalla bruciava in maniera incredibile, non sapeva come faceva ancora a muovere il braccio ... Però lo muoveva e di questo doveva ringraziare solo ... -Scusa! Kioko è rimasta nella grotta! Non aveva più chakra!-
-Quando si deciderà a ricominciare ad usare quello del falco?- Rin schivò un colpo ma un'onda d'urto la fece schiantare contro un albero e cadde a terra inerme.
-Rin!-
-Questi ... Shinobi ... Non sono normali ... - Yuago venne sbalzata via con facilità incredibile e Hayate la seguì nella caduta evitandole di ferirsi in modo grave.
Uno di quei ceffi sorrise fissandosi le mani sporche di sangue e ghignò instupidito dalla voglia di combattere. -Sì! Conoscerete la potenza del suono!- Un pugno di Kakashi gli ruppe due o tre denti. Alle sue spalle un altro si alzò da terra correndogli incontro. -Maledizione!- Si voltò afferrandolo per la gola e sollevandolo da terra. -Chi vi manda?-
Il ragazzo sorrise in modo sadico mostrando i denti affilati.- Il maestro Orochimaru non avrà pietà di voi, lui prende tutto ciò che vuole ... -
Kakashi lo scagliò di lato. Stavolta non fece in tempo.
Una decina di copie lo placcò facendogli sbattere la testa sul terreno. In lontananza il grido del falco risuonò nella foresta.
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