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Autore: mary_malfoy    02/02/2006    8 recensioni
Quando la goccia fa traboccare il vaso, e il signor Destino si annoia, può succedere di tutto, quindi spera di non diventare mai la sua "cavia". se poi un certo preside gli da una mano, creando situazioni ambigue, e facendo rispuntare una certa leggenda dallo scaffale dei libri, non c'è proprio nulla da fare se non cedere ai propri sentimenti! (nota: il mio draco non è sdolcinato ne mai lo sarà! draco melenso non è draco!)
LASCIATEMI UN COMMENTINO PLEASE :)))!!!
(dedicata a Remus Itasil, se nn fosse stato x lei nn l'avrei mai scritta...^_^)
[la storia comincia come harry/hermione ma smetterà presto di esserlo in qualche capitolo! draco/harry for ever!!;)]
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CHAP 5

CHAP 5. POTION( PART1)

 

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Mancava pochissimo all’inizio del pranzo e gli studenti cominciavano già a riversarsi nella sala grande, affamati, dopo le lezioni mattutine.

 

Il preside, invece, camminava a passo spedito verso le cucine, con una boccetta di cristallo ben nascosta sotto il mantello.

Si trattava di una pozione che aveva distillato appositamente per aiutare Harry con la sua… ehm…punizione. Se l’era inventate tutte per farli svegliare, quei due (i giovani d’oggi! N. d. Silente che scuote la testa incapace di comprendere questo loro comportamento) e, sebbene il giovane Malfoy sembrava si stesse dando da fare, Harry invece sembrava ancora riluttante, e quindi, a chi sarebbe stato più adatto a dar loro una mano se non il loro caro preside?!?

Così, aveva deciso di preparargli una speciale pozione, che aiutasse Harry ad indebolire per qualche tempo, le sue inibizioni e far si che si decidesse una buona volta a darsi una mossa e a prendersi, senza pensarci troppo, quello che vuole!

 

Il ritratto con la ciotola di frutta stava proprio di fronte al professore e questi andò subito a stuzzicare la pera affinchè lo facesse passare…

“Padron Silente! Dobby si chiede cosa ci faccia qui, Dobby sarebbe lieto di poterla servire, signore!!” esordì l’elfo appena vide Silente entrare dal passaggio.

“Sì Dobby, avrei proprio bisogno del tuo aiuto…”

e cosa deve fare Dobby, signore?” squittì l’elfo saltellando di gioia.

“Dovresti mettere cinque gocce di questa pozione nel pranzo di Harry Potter”

“Harry Potter, signore…?” rispose, esitante, Dobby.

“Tranquillo… non gli farà alcun male! Anzi, è per il suo bene. Però ricorda che non deve saperlo…. È un segreto fra noi. D’accordo Dobby?”

“Dobby farà come il padron Silente gli ha detto, signore!”

“Perfetto! Grazie Dobby… Continuate pure a preparare il pranzo…” e se ne andò, dirigendosi anch’egli verso la sala Grande.

 

ddddddddddddddddddddd

 

Harry si stava avviando verso la sala Grande per il pranzo insieme a Ron, con lo stomaco che brontolava dalla fame. Hermione non era con loro. In effetti non si era fatta gran che vedere oggi…. A lezione si sedeva in disparte o, come mai aveva fatto prima d’ora, prendeva posto accanto a Calì e Lavanda (pareva aver superato il fatto che moriva dalla voglia di prenderle a pugni perché disturbavano sempre la lezione chiacchierando…). Ron, che era all’oscuro di tutto, non capiva il perché di questo suo comportamento, anche perché Harry aveva accuratamente evitato l’argomento e in genere, qualsiasi cosa la riguardasse, sviando le sue domande riguardo cosa fosse successo la sera precedente.

 

Harry non detestava Hermione, non la odiava, ne provava gran che rancore, ma non aveva semplicemente voglia di rivederla. Il fatto in se, l’aveva scosso, più di quanto fosse il pensiero che avrebbe veramente dovuto tormentarlo o affliggerlo:  cioè che lei fosse la sua ragazza e che l’aveva tradito. Era un po’ di tempo che pensava ad altro (a qualcun altro…) e l’affetto che provava per lei aveva gradualmente smesso di essere quello che si dovrebbe provare per la propria ragazza e quanto avvenuto era solo un pretesto per lasciarla. Niente di più. In fondo, non avrebbe mai voluto ferirla, ma non poteva andare avanti a fingere che questa storia potesse funzionare! Probabilmente il motivo per cui non voleva vederla era perché si sentiva in colpa per aver approfittato della situazione e averle fatto credere che fosse stata solo colpa sua se si erano lasciati. Probabilmente se fosse stato veramente innamorato di lei, sarebbe potuta finire così, ma non lo era ed era questo il punto. D’altro canto non aveva nemmeno voglia di ritrattare, perché, oltre al fatto che lei si sarebbe sicuramente arrabbiata da morire, avrebbe dovuto trovarsi una scusa altrettanto convincente come lo era stata questa. Non poteva dirle la verità. Non si sentiva pronto per dire a qualcuno cosa gli stesse capitando, e, ad essere sinceri, non lo voleva riconoscere nemmeno con se stesso. Inoltre, trovare un’altra scusa, avrebbe voluto dire mentire, veramente. Insomma aveva solo trovato il lato positivo di quanto era successo…. Se non avesse fatto così avrebbe dovuto passare il resto del tempo a inventarsi spiegazioni fasulle, che avrebbe dovuto dire guardando in faccia i suoi migliori amici! E la cosa sarebbe stata ancora più difficile che con qualsiasi altra persona, perché non era poi così bravo a mentire. Non a coloro che lo conoscevano più di chiunque altro e con uno sguardo, potevano capire quasi sempre cosa stesse pensando!

A questo pensiero, si sentì doppiamente in colpa: per non rimetterci lui, stava facendo soffrire colei che era stata la sua migliore amica da quando aveva finalmente trovato degli amici, una delle prime persone che gli erano sempre state accanto e non l’avevano lasciato mai solo, nemmeno quando qualcun altro avrebbe potuto abbandonarlo… Aveva ragione il cappello parlante… sarebbe dovuto essere un serpeverde! Da come si stava comportando, ci sarebbe riuscito benissimo!

 

Ron, intanto, continuava a lanciare occhiate all’amico, che da un po’ se ne stava in silenzio, con un’espressione corrucciata sul volto, a cercare di capire perché oggi fosse particolarmente nelle sue, sempre così pensieroso, che probabilmente neanche si accorgeva di cosa succedeva al di fuori della sua testa.

“Harry, cos’hai oggi? Tra te e Hermione non dite una parola neanche a cavarvela fuori con la forza!” chiese Ron mentre prendevano posto al tavolo dei Grifondoro.

“Non è niente… ero solo un po’ sovrappensiero… piuttosto… quanto manca al pranzo?  Sto letteralmente morendo di fame!!” Harry evitò ancora una volta la domanda, fingendo non-chalance.

“stai cercando di sviare il discorso, eh? Comunque a quest’ora di solito è già tutto pronto… forse stiamo aspettando che arrivi Silente, non c’è al tavolo degli insegnanti… Ah, no, aspetta… eccolo! Sarà andato a punire gli elfi per il ritardo!”. Ron si guardò rapidamente intorno, sperando che Hermione non avesse sentito la sua battuta, era veramente ossessionata dal C.R.E.P.A.… almeno, fino a qualche giorno fa lo era….

 

Silente si sedette, con il suo solito sorriso sulle labbra. Oggi particolarmente ampio, notò Harry, sorridendo a sua volta. Non avrebbe mai immaginato il motivo per cui il preside fosse così soddisfatto, e, se anche l’avesse saputo, non immagino proprio la sua reazione!!

Comunque, qualche istante dopo che Silente si fu accomodato, le pietanze furono servite e Harry e Ron vi si fiondarono come se fossero a digiuno da un mese. All’inizio, Harry mangiò con tale foga da non sentire nemmeno il gusto di ciò che stava mangiando, ma dopo un po’, rallentando il ritmo essendosi per la gran parte saziato, si accorse di qualcosa di diverso nel sapore del suo cibo.

“Ron, non senti un sapore strano?” chiese sospettoso Harry.

cofa Hary? No, non fento niente di strano…” gli rispondette Ron con sguardo interrogativo e parlando con la bocca ancora piena, il tutto, incredibilmente, senza mutare la foga con cui si stava avventando sul suo piatto.

Harry, per niente rassicurato posò la forchetta e smise di mangiare.

Ron ormai aveva mangiato tutto il mangiabile e si sarebbe anche mangiato il resto del pranzo di Harry, se non fosse prontamente scomparso. Tutti i piatti in Sala Grande erano tornati magicamente puliti e la folla lentamente si riversava all’esterno della Sala, diretti alle lezioni pomeridiane o nelle rispettive sale comuni.

I due si alzarono per seguire la folla all’esterno, quando Ron si accorse che l’amico stava barcollando come se faticasse a reggersi in piedi o stesse per svenire da un momento all’altro. Lo afferrò per un braccio e lo fece sedere.

ehy, ti senti male?” gli chiese il rosso, un po’ preoccupato. “è dai tempi di tu-sai-chi che non ti vedevo così!”

“no, no, sta tranquillo… è solo un giramento di testa, te l’ho detto… la stanchezza…” gli rispose sfregandosi il pollice e l’indice sulla fronte, a mano aperta. “Dovresti anche smetterla di chiamarlo tu-sai-chi come se dirlo potesse farlo tornare ancora! È una cosa da cagasotto! E’ morto, cazzo! È proprio per questo che regnava libero! Per un mucchio d’imbecilli che avevano anche solo paura di dire il suo nome!” sbottò, dando voce a pensieri che non avrebbe mai rivelato normalmente.

Un silenzio imbarazzato calò nella vasta sala, adornato solamente dall’espressione allibita del rosso.

“scusa… senti, non so che mi è preso, mi dispiace… vado in bagno a bagnarmi la faccia, magari mi passa… qualsiasi cosa sia… ci vediamo a lezione, ok?” si giustificò il moro.

Ron si limitò ad annuire; era troppo scioccato per fare qualsiasi altra cosa.

 

Harry uscì di corsa dalla sala, rallentando il passo appena fuori da essa, dirigendosi per il bagno più vicino. Vi entrò e si avvicinò al primo lavandino che vide, si appoggiò con la mano sinistra ad esso, caricandovi gran parte del peso in modo da sostenersi, mentre portava pigramente l’altra ad aprire il rubinetto dell’acqua fredda. Ci passò sotto la mano e poi, con una spinta, staccò il braccio dal lavandino e portò entrambe le mani sotto il getto d’acqua gelida. Mise le mani a ciotola e vi raccolse dell’acqua che portò a bagnare il viso. Riappoggiò entrambe le braccia ai lati del lavandino e si mise ad osservare il suo riflesso sullo specchio macchiato dal tempo.

Sentì un rumore provenire da una delle cabine dei bagni, alle sue spalle. Volse gli occhi verso la fonte del rumore, spingendoli fino al limite verso destra, ma senza voltare la testa. La voce di una ragazza arrivò fino alle sue orecchie, più smielata e acuta che mai. La voce di colei che ERA una ragazza, ad essere precisi. I fantasmi hanno un’inflessione nella voce leggermente diversa dai vivi…

“Mirtilla…” disse il moro con un tono di voce un po’ annoiato e un po’ scocciato. Si girò per guardarla in faccia, stando sempre appoggiato al lavandino, questa volta con gli avambracci, e le gambe distese e accavallate davanti a se.

“Harry!! Che piacere vederti! È da tanto che non vieni a trovarmi nel mio bagno…” disse con un tono di voce che passava dall’euforico al deluso nel dire l’ultima frase.

“Eh, sai… sono molto impegnato… sai… lo studio…” s’inventò la prima scusa che gli venne in mente.

“anzi, no. Sono in vena di sincerità oggi… Non è vero che ho da studiare, è che non ho voglia di passare le mie giornate in un lurido cesso femminile in compagnia di una racchia brufolosa versione fantasma che non fa altro ke piagnucolare, lamentarsi tutto il santo giorno! Diventa snervante dopo un po’, sai? Dopo 50 anni uno pensa che ti sia rassegnata al fatto d’essere morta, e invece no! 50 anni dopo sei ancora qui a lagnarti e tediare tutti i poveri sfortunati che s’imbattono in te…. Poi, già pensano che sia uno sfigato per le compagnie di straccioni babbanofili e mezzosangue che frequento, se poi mi faccio vedere in tua compagnia… be la mia reputazione va proprio a farsi friggere, per non usare termini che una signora potrebbe ritenere poco adatti e scurrili… Ti basta come spiegazione? Perché potrei continuare, sai? Basta che tu me lo dica!” le ripose acido.

Mirtilla prese a singhiozzare e a borbottare qualcosa riguardo al fatto che tutti fossero cattivi con lei e che da lui non se lo sarebbe mai aspettato.

“Oh, si, Mirtilla! Continua così! Ti ho appena detto che nessuno vuole stare in tua compagnia perché piagnucoli sempre e tu naturalmente che fai? Piagnucoli, ovvio! Devi imparare a cogliere i consigli! La mia era una critica costruttiva!” disse in un falso tono preoccupato. “bè, io vado… ti lascio ad annegare da sola nelle tue lacrime! Ah, no, è vero! Come ho fatto a dimenticarmene?!? TU SEI GIÀ MORTA!! AH AH AH!” e uscì dal bagno sghignazzando e sbattendo la porta.

 

FINE CHAP 5.

 

RECENSITE!!!

 

 

AND NOW… THE ANSWERS!!! ^_^

 

Claire: ma qnti complimenti! Thanks! ank’io le amoooooooooo!

 

LadyDepp: non dipende da me sigh sigh... i capitoletti mi vengono così… se non interrompessi al momento giusto, starebbero male e se arricchissi troppo di particolari, stonerebbe… unfotunately I’m not a writer and so, I can’t control the size of the script… forgive me… ^_*… aggiornerei + in fretta, ma se poi nn ho l’ispirazione x un capitolo e nn ne ho altri da pubblicare, potrebbe passare troppo tempo dall’uno all’altro…

 

Rowan_MayFair: manca poco... don’t worry... l’unica cosa è ke x harry bastardo (temporaneamente) ho 1 sacco di idee, ma nn so bene cm scriverle... c vorrà 1 miracolo!! XP

 

GRAZIE A TT QLL KE HANNO RECENSITO… ^_^

 

dddddddMary Malfoyddddddd

   
 
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