Jakotsu intanto aveva puntato Byakuya ed attese, come un rapace con la preda, il momento migliore per buttarvicisi. Il presentatore, infatti, sembrava molto turbato e si era allontanato in fretta dallo studio. Dopo un minuto, anche Jako era scattato in piedi, e lo aveva abilmente seguito.

“Sig. Jakotsu, cosa ci fa qui?” chiese Byakuya, perplesso e un po’ agitato. Erano soli in una sorta di corridoio, e Byakuya aveva appena aperto la porta del suo camerino. Jakotsu gli si parò davanti, e gli poggiò delicatamente un dito sulle labbra, per zittirlo.

Il cuore del presentatore cominciò a battere velocemente. Jakotsu lo spostò con una certa energia nel camerino e sbarrò la porta. La preda poteva cedere. Ne era sicuro. Ora l’avrebbe gradualmente spogliata delle sue inibizioni. Byakuya, infatti, era fermo ed immobile, col respiro accelerato. Gli era capitato di aver provato attrazione verso altri uomini, ma la cosa era finita lì. Eppure il ragazzo accattivante che aveva davanti… Era rimasto sconvolto dal bacino che aveva ricevuto. Si sentiva turbato nel profondo.

Jako gli si avvicinò lentamente, prendendogli il viso tra le mani. Lo fissò intensamente negli occhi. E poi posò nuovamente le labbra su quelle del presentatore. E a questo punto mi interrompo, perché il rating di questa storia è verde :-) E poi, smettiamola di fare gli impiccioni! ;-) Torniamo di là a vedere che combinano quei casinisti :-)






L’emozione dei finalisti cresceva. Si poteva quasi sentire nell’aria.

Kagome cominciò a muovere ripetutamente le gambe e i piedi. Gesto che irritò Kikyo, che a un certo punto scattò: “Ascolta, ragazzina, ti prego di finirla. Fai salire l’ansia.” “Senti tesoro, perché, invece di parlare a casaccio, non torni a imparentarti con le statue di marmo?” Kikyo rimase colpita da quella linguetta mordace. “Non mi sembra il caso che ti rivolga con questo tono. E’ maleducato ed inopportuno!” “Inopportune sono le tue osservazioni. Scarico l’ansia come mi pare, va bene?” “Senti un po’, ragazzetta! Porta rispetto a chi è più grande di te!” “Certo, cara mummia! Ops, scusami, potresti uccidermi con un solo sguardo!”

A quel punto Kikyo scattò in piedi, si avvicinò e le suonò un ceffone. I ragazzi rimasero sbalorditi dalla scena ed erano pronti ad intervenire, qualora quelle due se le fossero suonate di santa ragione. Ma non successe, con la nascosta delusione dei maschietti, perché Kagome non reagì e Kikyo tornò al suo posto, rossa in viso. Kagome la guardava con un sorrisetto di trionfo. Non avendole risposto per toni, aveva acquisito un certo punteggio, perché aveva reagito da signora. Ma se fossero state sole…. Le avrebbe strappato ogni singolo capello, ne avrebbe fatto delle scope per poi presentarle al programma l’anno seguente.

Sesshomaru si rivolse a Rin: “Mi raccomando, non darmi la tristezza di vedere certe scene, quando sarai più grande.”

Miroku disse ad inuyasha: “E tu? Perché non sei intervenuto? Chi andrai a consolare?” Il mezzo demone esitava. “Sei sempre il solito pagliaccio. Non dirmi che hai intenzione di startene qui perché non sai che pesci prendere?”

“Ci penso io, Kikyo! Non dare retta a quel pusillanime!” E Naraku si affrettò a sedersi accanto alla sacerdotessa, prendendole delicatamente le mani.

“Kagome, come stai? In effetti sei andata un po’ sul pesante, ma mi piacciono le donne che sanno difendersi. Vieni qui.” E Koga fece per metterle un braccio intorno al collo. Inuyasha scattò, con l’intenzione di ridurre la sua figura a mò di stelle filanti.







A quel punto intervenne l’addetto. “Ragaaaaaaazzi!!!!! Ma un po’ di buon senso neanche a pagarlo??? Siete in studio e vi comportate come a una festa di paese???”

“Se non la pianti di dire baggianate, ti ci ritroverai davvero alla festa del paese, a fare da bersaglio per il tiro con l’arco!” gli ringhiò contro Koga.

“Lei è un gran maleducato, oltre che invidioso! Le telecamere riprendono solo noi, infatti!” gli disse un’accigliata Rin.

“Ehi, ma che modi sono di rivolgersi? Dovrebbe portare più rispetto! Tra di noi c’è una futura star!” disse Miroku.

L’addetto, per il momento, si zittì.








Nel frattempo Byakuya aveva lasciato il camerino, confuso ed esaltato. Si diresse verso il make-up artist. “Eeeeeeeeeehi, Byakù! Ma che hai combinato col trucco che ti ho fatto? Hai forse pomiciato con i tergicristalli?” “Più o meno. E ora piantala e rimettimi a nuovo. In fretta, anche! Sta per arrivare la busta della regia!”









Jakotsu era ritornato e si era seduto nuovamente sul comodo divano bianco. Sango gli sussurrò: “Ma dov’eri finito? Ci stavamo quasi preoccupando.” Il ragazzo rispose serio: “Sono stato a studiare.” “A studiare??” “Già. Geografia della collocazione.” In effetti, pensò con un sorriso, aveva appreso minuziosamente dove Byakuya avesse più fondotinta e dove più cipria. Sango rimase perplessa.








I finalisti quasi saltarono in piedi quando le luci dello studio ritornarono alla loro forte luminosità e Byakuya si diresse verso il centro della sala. Reggeva in mano una busta chiusa. I concorrenti la fissavano tesi, eccitati, nervosi ed emozionati. Ognuno di loro sperava di sentire tuonare il proprio nome.






Byakuya aspettò l’ok dalla regia, impugnò il microfono e rivolse la sua espressione allegra ed affabile alle telecamere.

Miroku bisbigliò a Jakotsu: “Dì un po’, non ti sembra più… Come dire, esaltato? Sembra quasi che abbia vinto alla lotteria.” Il ragazzo rispose: “Secondo me ha avuto un incontro ravvicinato con un alieno... Magari con le movenze di Dita von Teese.” Il monaco rimase interdetto e non aggiunse nulla. Aveva già una mezza idea di che razza di alieno avesse incontrato il presentatore.




Nel frattempo, l’ansia e il batticuore dei concorrenti cresceva. Quanto era dannatamente lento Byakuya a tirare fuori il foglio col nome del vincitore???