Una canzone per te
Chiara stava ascoltando la
musica sul suo ipod appoggiata al muro di casa all’aria
aperta. Pensava,
pensava a tutto quello che voleva, al ragazzo che amava, ma che non
amava lei.
Ormai ci aveva fatto l’abitudine, non le faceva
più così male come una volta. Chiara
aveva imparato a farsi scivolare quella situazione addosso, a smetterla
di
piangere perché lui non la ricambiava, a smetterla di
arrabbiarsi e
infastidirsi per qualsiasi cosa. Chiara ormai aveva capito che tra lei
e lui ci
poteva essere solo un amicizia, un amicizia che non sarebbe potuta
andare mai
oltre il rapporto scolastico, ma le bastava.
Era cresciuta, era maturata,
era pronta per avere una relazione seria, lui però no,
doveva ancora capire
certe cose, maturare, ma lei non era disposta ad aspettarlo, non
più almeno.
Era completamente persa
quando partì una canzone, quella canzone,
canzone che le ricordava lui perché era quella che adorava,
con cui le aveva
fatto una testa enorme continuando a cantarla per giorni. Continuando a
sentirla
cominciò ad adorarla anche lei.
Questo era quello che lei
pensava, ma non sapeva il reale motivo: le piaceva solo
perché piaceva a lui,
perché per quanto continuasse a dire che non gli importasse
niente di lui, che
tutto quello che lo riguardava le scivolasse addosso, non era affatto
così.
Chiara era ancora legata a lui, era ancora innamorata di lui
più di quanto lei
pensasse e quando quella famosa canzone partì riempiendole
le orecchie, un
brivido percorse la schiena liscia di Chiara e non era freddo -quella
sera la
temperatura era fin troppo estiva nonostante fossero i primi giorni
d’aprile-,
era qualcosa di assolutamente diverso, qualcosa che nemmeno lei capii.
Sentì una strana
presenza
vicino a lei, qualcuno, o forse qualcosa, le era accanto, spalla a
spalla che
l’accompagnava nelle parole di quella canzone, nelle
profondità delle parole.
Si girò spaventata
guardando
vicino a lei, ma non c’era nessuno, eppure quella sensazione
di vicinanza con
qualcuno non se ne andò.
Sentì come uno strano
peso
sulla schiena e quello le succedeva solo quando c’era
qualcosa che la
preoccupava, qualcosa che le sfuggiva, qualcosa che sapeva, ma che non
ricordava.
Chiara si odiava quando provava quelle sensazioni, si sentiva impotente
come se
non potesse fare niente per cambiare quella situazione.
Odiava tutto, odiava quella
stupida canzone, odiava il suo cuore che aveva cominciato a battere
all’impazzata non appena aveva sentito quella stupida canzone
che lui adorava.
Odiava sentire la sua presenza, odiava sentirlo vicino quando lui non
le era vicino.
Odiava illudersi, perchè in quel momento lo stava facendo al
solo pensiero che
per lui lei potesse essere qualcosa di più.
Chiara si odiava, ma non
poteva sapere che lui ascoltava quella canzone quando pensava a lei,
quando
voleva sentirla vicina perché in qualche modo nelle parole
lui si rispecchiava,
lui trovava e leggeva lei, non sapeva com’era possibile a lei
non piaceva
nemmeno quella canzone, ma tutto il suo essere gli diceva: Questa è lei, lei e
nessun’altra. Ascoltala, sarai con lei dovunque
sia.
Buongiorno!
È la prima volta che scrivo una Flash-fic
sinceramente non avrei mai nemmeno pensato di scriverla, eppure eccomi
qua.
Lo
so, è qualcosa di assolutamente piccolo, ma una sera mi
sono sentita ispirata, soprattutto perché quella sensazione
l’ho provata sul
serio solo che gli ho dato una sfumatura leggermente più
romantica.
Non
ho scritto volutamente di che canzone si trattasse perché
alla fine non era molto importante, mi piacerebbe che chiunque leggesse
si
immedesimasse e immaginasse il tutto con sottofondo una canzone per
lei/lui
importante.
Spero
che vi sia piaciuta e che lasciate almeno un piccolo
commentino.
CherryBomb_