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Autore: Crys_Pattinson87    20/04/2011    14 recensioni
DAL CAPITOLO 1: Avevo ancora il sapore del sangue caldo e dolciastro, sulle labbra. Ma sentivo ancora viva la mia sete...
La gola bruciava, bruciava ancora troppo, e con essa anche la mia testa. Non riuscivo a far cessare l'eco delle sue parole...
"Io non ti amo Damon, E' Stefan....sarà sempre Stefan!"
La sua voce, le sue parole, il suo viso così sicuro e deciso, facevano piu' male di un paletto di legno piantato nel cuore.
Forse è proprio quello che avrei dovuto fare, finirla con il massacro di innocenti vittime, finirla con il saziare la mia sete di sangue solo per far tacere la vocina che continuava a ricordarmi quanto, per la seconda volta, non fossi all'altezza di essere amato. Quanto mio fratello valesse piu' di me.
Si, forse era la cosa giusta da fare...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap 7 TDT

Buongiorno mie adorate Damonine *__*

e non solo ;)

innanzitutto GRAZIE per le splendide recensioni e l'affetto dimostrato...sono contenta che la mia storia riesca a farvi battere il cuoricino *_*

questa settimana non sono riuscita a rispondervi privatamente e a mandarvi gli spoiler perchè sono stata incasinatissima tra lavoro e utlime cose del trasloco...quindi spero mi perdonerete...

godetevi il capitolo.... 

MA GODETEVELO PROPRIO ;)

Cap. 7 True Friendship never ends

L'aimicizia è un'anima sola che vive in due corpi
(Aristotele)


"Damon per quanto dovrò tenere ancora questa stupida benda?"


"Finchè non smetti di piagnucolare come una bimba viziata!"

"Non sto piagnucolando come una bmbina viziata!" disse imbronciando il musetto. Respinsi la voglia di baciarle quelle labbra tremendamente irresistibili.

"gne gne!" la provocai e in risposta ricevetti una bella linguaccia.
Sorrisi e afferrai la sua mano. Esitò per un momento, cercando di ritrarla, ma poi si lasciò andare stringendo forte la mia. A quel contatto sentii la mia pelle riempirsi di brividi.

"Attenta che qui c'è uno scalino" l'aiutati a scendere dalla barca, ma inciampò e cadde tra le mie braccia.

Il suo viso a pochi centimetri dal mio. Sentii il suo cuore battere in modo irregolare. Inghiottii rumorosamente la saliva cercando di respingere dinuovo la vocina che mi urlava di baciarla, di fondere le mie labbra con le sue e non lasciarla più.

"Sei...sei proprio un'imbranato" disse con un filo di imbarazzo e le guance leggermente arrossate.

"Sei tu che non ti reggi in piendi" replicaii


"Ti ricordo che ho una benda nera davanti agli occhi che mi impedisce di muovermi con agilità, TU dovresti evitare di farmi cadere"

"bla bla bla...ok, dai siamo quasi arrivati...ancora qulache passo, credi di farcela a camminare eretta per pochi metri?" lasciai fuggire una risata.

"Simpaticone!" strinse forte la mia mano e con l'altra si aggrappò saldamente al mio braccio.

"Voilà" esclamai sfilandole la benda.
Non parlò.
Rimase in silenzio per un attimo, a guardare quello che le avevo preparato.
Eravamo sbarcati su una piccola isoletta, e avevo fatto apparecchiare un piccolo pic-nic proprio nel mezzo di questa.
Era un'isoletta molto piccola, e solitaria. Nessuna forma di vita a parte noi.

"Da grande volevo avere una barca e possedere un'isola tutta mia dove poter scappare quando volevo stare sola, dove rifugiarmi quando ero triste, e rilassarmi quando ne avevo voglia!" citai le sue parole.
Il sogno di una bambina cresciuta troppo in fretta.
Una ragazzina che aveva perso i genitori.
Una donna che viveva in un mondo che forse solo da bambina pensava potesse esistere, un mondo fatto di vampiri buoni e cattivi, di licantropi e stregoni.

"Damon...ma..."

"Ho delle buone conoscenze... Per il resto della giornata questa isoletta sarà tua...." le sorrisi mentre vidi nei suoi occhi una lacrima brillare, mi regalò un sorriso e si buttò tra le mie braccia stringendomi forte a se. 

"Grazie Damon, grazie...questo ...è davvero...Grazie!" sentii le sue lacrime bagnare il mio collo.
Avvolsi le mie braccia intorno a lei ricambiando così quell'abbraccio pieno d'affetto.
Avrei voluto fermare il tempo. Vivere di quel momento, vivere di quel pò d'amore che mi stava regalando.
Accarezzai la sua schiena.

"Buon Compleanno Elena!" le sussurrai all'orecchio.

-

"Credo che potrei rotolare! Ho mangiato come una maialina!"


"Esagerata! Per un pò di tramezzini e della frutta!"

"E la torta di mele, e le ciambelle, e i biscotti al cioccolato!" si lasciò cadere sulla coperta.
Mi sdraiai accanto a lei.
Teneva gli occhi chiusi e un sorriso dipinto sulle labbra.
Rimasi per un pò a guardarla.

"Non pensi che sia meraviglio?" chiese continuando a tenere gli occhi chiusi.

Si. Tu sei meravigliosa.- avrei voluto risponderle.
"Cosa?" mi limitai a dire.

"Tutto questo... questo posto, il rumore delle onde, i gabbiani, il sole caldo che ti entra nelle ossa"

"Si, in effetti qui è TUTTO meraviglioso" rimasi con lo sguardo fisso su di lei, che aprì gli occhi e si voltò a guardarmi.

"Grazie Damon" mi sorrise "Sai, se non fosse che oltre queste acque ho una vita ad attendermi...ed un fidanzato, rimarrei qui per sempre...lontana da tutta la realtà che mi circonda, vampiracci compresi" sorrise dinuovo e poi tornò a fissare il cielo.

Il fatto di essere riuscito a strappagli tutti qui sorrisi e averla resa felice nonostante la lontananza da Stefan mi rimpii il cuore di gioia. La sua felicità era la mia. E in quel momento avrei davvero voluto rimanere lì per sempre. Con lei.
Quanto amore avrei potuto darle, sapevo che l'avrei resa davvero felice. Non che mio fratello non lo facesse, ma io avrei sempre e solo messo lei davanti a tutti, e mai...mai avrei rinunciato a lei, ne per un campionato di football ne per la fine del mondo.
Io avrei vissuto di lei. Solo ed esclusivamente di LEI.

"Guarda Damon!! quella nuvola...sembra un coniglio!!" puntò il dito verso il cielo e scoppiò a ridere.

"Ma quale?"

"Quellaaaa!!" continuò a puntare il dito in un punto ignoto "Avvicinati Babbione!"
Portai il mio viso vicino al suo, le nostre guance si toccavano. Appoggiai la testa contro la sua.


"La vedi..quella!" mise la mano davanti al mio viso conducendolo fino all'ammasso di nuvole dove lei aveva visto comprire questo fantomatico coniglio.

"Ehm...a me tutto sembra meno che un coniglio!" scoppiai a ridere

"Ma non vedi la codina a batuffolo, e le orecchiette allungate...daiii si vede, sembra un coniglio!"

"A me sembra uno spiedino di pollo!"


"Uno spiedino di pollo???? dimmi come fa a sembrare uno spiedino di pollo"

"Non lo so, ma di certo non è un coniglio!"

"Non capisci una cippa!" replicò mettendosi a braccia conserte.
Si voltò a guardarmi fingendosi offesa. Il suo naso sfiorò il mio.
Eravamo sdraiati, uno attaccato all'altro e i nostri visi così vicini che mi bastava respirare in modo un pò più deciso e le nostre labbra si sarebbero toccate.
I suoi occhi scesero sulla mia bocca. La sentii deglutire. Poi tornò a fissare i miei occhi. Le guance le si arrossarono lievemente.
Si voltò di nuovo con lo sguardo verso il cielo.

"Comuque è un coniglietto"

"Invece è uno spiedino di pollo"


_

"Pronti per tornare a casa?" chiese lo skipper non appena ci vide tornare a bordo

Quanbto avrei voluto rimanere lì. Quanto avrei voluto non tornare più alla realtà. Ero stufo di essere l'amico,
e per pochi istanti di quella giornata mi sembrò davvero di essere stato qualcosa di più per lei. Ma era solo un'illusione. L'illusione di una giornata. Ero sempre Damon, l'amico. E per quanto il mio cuore volesse lottare per cambiare le cose, non avevo altra scelta se volevo starle accanto. Non avevo speranze di comperete con il vecchio e buon Stefan.

Ci sistemammo sul divanetto che dava sulla poppa della barca.
"Direi che per concludere questa serata, ci vuole un pò di Champagne!" esclamai facendo cenno allo Skipper

"Hai fatto le cose in grande!" disse Elena stringendosi nelle sue braccia, si era alzato un venticello fastidioso e la vidi rabbrividire.

"Non faccio mai nulla a caso..."ammisi "tieni, metti questo" le porsi il mio giubotto di pelle

"E tu?" chiese preoccupata

"Sono un Vampiro Elena, non mi prenderò di certo un raffreddore per non aver messo la giacca" sorrisi e rimanemmo in silenzio a fissare il cielo che ormai si era fatto scuro.

"Una stella cadenteeeee!" esclamò eccitata.


"esprimi un desiderio..." la incitai.
Premette forte gli occhi, e con le mani sul viso si concentrò per esprimerlo.
"Fatto!" eslamò soddisfatta.
Quanto avrei voluto essere io quel desiderio urlato in gran silenzio ad una stella.

"Ok...forse non è questo il tuo desiderio...ma tieni!" le porsi una piccola scatolina nera.

"Damon ma...non-non dovevi...hai già fatto tutto questo!"


"Si ma questo rimarrà solo il ricordo di una giornata, questo invece...spero possa rimanere il ricordo di sempre"
Lo aprii, e rimase a guardarlo emozionata.
Era un braccialetto d'argento su cui pendeva un ciondolo a forme di cuore con incisa la parola:

True Friendship never ends.

"Posso?" chiesi afferrandolo, Mi porse il suo polso e misi il bracciale dove speravo rimanesse per sempre.


"Damon, è...è bellissimo" continuava a guardare il ciondolo con gli occhi visibilemente emozionati, e le lacrime lì in bilico. Una riuscì a fuggire e scivolare dolcemente sul suo viso.
Allungai la mano e l'asciugai.

"Elena, sei una persona splendida, e ..ti ringrazio per avermi dato una seconda possibilità...questo è per dirti che la nostra amicizia per me è la cosa più importante, la cose che mi rende sopportabile questa vita di dannazione eterna, la tua amicizia è ciò che mi da la forza di essere un uomo milgiore, o almeno di provarci...per questo GRAZIE." le sorrisi continuando ad accarezzare la sua guancia.

Strofinò il suo viso al palmo della mia mano.

"Ti voglio bene Damon...e te ne vorrò sempre!" i suoi occhi dolci mi fissavano, perdendosi nei miei.
Improvvisamente il suo viso si avvicinò al mio, mi diede un bacio sulla guancia, e poi tornò a guardarmi negli occhi.
Il mio cuore ebbe un sussulto.  Perchè era così bella?
Perchè non riuscivo a guardarla senza desiderare di perdermi in quelle labbra carnose, morbide e calde?
Perchè non riuscivo a farla uscire dalla mia testa e dal mio cuore?
Perchè non riuscivo  a vederla come una semplice amica?

E mentre la mia testa si tormentava con quelle stupide domande...i nostri occhi continuavano a fissarsi. In silenzio, a pochi centimetri l'uno dall'altro. 
Feci un lungo sospiro, e improvvisamente, senza che ebbi il tempo di rendermene conto, le sue labbra si posarono sulle mie.
Erano calde, morbide...proprio come le ricordavo...mi sembrava di volare, mi sembrava di sognare.
Elena mi stava baciando. Mi baciava con le lacrime agli occhi, mi baciava con impeto, passione e un velo di dolore.
Le mie mani afferrarono il suo viso stringendolo forte, premendolo contro il mio.
Avevo paura che fosse solo un'illusione, avevo paura che svanisse via come nei miei sogni....
Avevo paura di svegliarmi e rendermi conto che lei non c'era.







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*_____________* AWWWWWWWWWWWWWWWWW NON AVETE ANCHE VOI GLI OCCHI A CUORICINOOO ??? *___*

Io sto volando 3 metri sopra il cielo *___________*

che è successo alla piccola Elena? sta togliendo i prosciuttazzi da davanti agli occhi o si è drogata pesantemente??? XD

a voi le ipotesi... ;)

al prossimo

   
 
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