Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: PsicoSoul    20/04/2011    1 recensioni
E' mattino in casa Sacchi, E, come al solito, Carolina non accenna ad alzarsi. La luce filtra dalla grande finestra.
[...]
E' mattino anche in casa Reboni. Nel buio della sua stanza Alex si gira nel letto. Per terra, affianco ad esso, c'è ancora quella siringa, mezza piena.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It’s The Story Of Him, It’s The Story Of Her.

 

 

Figli Di Papà E Dipendenze.

 

 

“Potevo decisamente evitare di andare a trovare ogni dannato giorno quella, alla fine cosa mi aspettavo da una come lei? Riconoscenza forse? Non ne è capace, e mai ne sarà”.

Questi sono i pensieri del ragazzo, che cammina gobbo sul marciapiede vicino all’Ospedale Maggiore. Pensieri giusti, forse. Troppo affrettati. Ma lui le persone le riesce a capire bene, già dall’inizio. Fin da piccolo il fratello gli a insegnato a distinguere la gente in diverse categorie:amici, nemici, infami, figli di papà. E lei? Lei rientrava proprio nell’ultima opzione, la più squallida. I figli di papà. Tutti quei ragazzi che avevano sempre tutto ciò che volevano dalla vita, solo schioccando le dita. E perché? Perché il padre posava il culo ogni giorno su una sedia, dietro una scrivania, intrecciando le proprie mani piene di giganteschi anelli, e pensando alla propria decappottabile nel parcheggio privato dell’ufficio,programmando le vacanze con una delle tante amanti. E se la moglie l’avesse scoperto? Tanto meglio, così anche lei guadagnava un grosso diamante, o delle tette nuove.

“Che squallore” riuscì a pensare il ragazzo, mentre si sedeva esausto su un malconcio sedile della metropolitana milanese.

Si guarda intorno, cercando qualche volto conosciuto, un po’ di comprensione, forse un po’ d’amore. Ma niente.

In un angolo vede un signore, piuttosto avanti con gli anni, scarpe logorate dal tempo, barba sporca e disordinata,qualche bottiglia intorno a sé e una lattina di birra,ormai vuota, in mano.

Dall’altra parte un paio di ragazzi, con le mani nelle tasche, volti incappucciati, occhi grigi e spenti.

“Alex,che ci fai qui?” sussurra uno dei due, al ragazzo.

Alex si volta di scatto, e vede Emanuele, vecchio compagno di nottate.

Ema, da quanto.” Risponde lui, sorpreso.

“Mi hanno revocato gli arresti, sono libero. Che hai da fare stasera?”

Alex pensa velocemente. Che ha da fare? Pensa al posto in cui abita, cosa lo aspetta a casa? Una cena fredda? Una madre che piange per i comportamenti di un uomo sempre ubriaco? Dover vedere la sorellina entrare in camera sua,piangendo, con un livido nuovo, e non poter far niente?

“Non ho da fare nulla..” risponde allora deciso.

“Ci facciamo i soldi stasera?”

“Soldi? Io ci sono sempre, lo sai!”

Soldi. Ecco cosa mancava sempre a loro. Soldi, denaro, cash.

Come se li facevano? Stando alle uscite delle discoteche più in vista di Milano, aspettando che i ragazzi uscissero ubriachi, in cerca di qualche sballo che colpisca più dell’alcool. In cerca di emozioni. In cerca di dipendenze.

Ed eccoli lì, appostati all’uscita della discoteca più frequentata. Iniziano ad uascire, ragazze ubriache con poco e niente addosso, ragazzi che puzzano di vodka e rhum. Bambine cresciute troppo velocemente in minigonna e tacchi, a braccetto di qualche uomo che già prende lo stipendio.

Si avvicina un uomo, con una ragazzina ubriaca, deve avere massimo sedici anni.

“Ragazzi..” inizia lui, a voce bassa.

“Che ti serve?”.. Chiede Ema, sentendo già i soldi nelle tasche.

“Avete per caso… qualcosa che faccia stordire sta puttanella? Sapete, non vorrei che domattina si ricordasse qualcosa e dicesse tutto ai genitori, mi capite no?” ride lui.

Ema ride con lui, e inizia a frugare nello zaino.

“Tanto per curiosità, ma quanti anni hai?” chiede Alex all’uomo.

“44, perché?”

“E la ragazza?”

“Sedici, ehe, bell’acquisto stasera né?” ride di gusto.

“Sedici anni” pensa Alex “sta ragazza ha sette anni in più di mia sorella. Tra sette anni mia sorella sarebbe al posto suo! E questa ragazza fra nove mesi potrebbe avere un bambino dall’uomo che ha approfittato della sua stupidità. Mia sorella. E io, io vedo all’uomo il mezzo per approfittare di questa povera ragazza?”

Rabbia. Solo ed esclusivamente rabbia.

Alex guarda l’uomo, che ride, tirando fuori il portafoglio e dando una manata al sedere della ragazzina, che mugola indispettita.

La mano del ragazzo raggiunge veloce la faccia di quell’uomo. Un sonoro pugno rimbomba nella notte. Gli amici si girano verso Alex, stupiti.

Quell’uomo indietreggia, sorpreso e spaventato. La sua mano corre alla faccia, dove si è aperto un taglio che subito inizia a sanguinare.

“Ma che cazzo credi di fare bambino?!”urla, cercando di saltare addosso al ragazzo, che prontamente viene difeso dagli amici.

Quell’uomo,vedendo la reazione, volta le spalle hai ragazzi, lasciandoli lì, con quella piccola ragazzina che nel frattempo si era messa a piangere.

“Mi.. Mi dis..” inizia Alex.

“Non fa niente Frà, ti capisco, anche io ho pensato a mia sorella” interviene Ema, sorridendo.

Alex si toglie la felpa, dandola alla ragazzina, che smette di piangere,e si allontana barcollante sui tacchi,forse troppo alti per la sua età.

Qualcosa di freddo tocca il braccio nudo del ragazzo, è Ema, che porge un oggettino appuntito ad Alex.

“Offro io stasera, però dopo ci mettiamo a fare il cash” ride..

Alex lo guarda, con riconoscenza. Si siede lì, sul marciapiede. Un respiro, due.

L’ago penetra nella sua pelle, abbronzata per le troppe estati sotto il sole. Il sangue si mischia insieme a quella sostanza che fa star bene, che fa volare in mondi incantati, senza problemi. Ma quando l’effetto finisce? Quando tutti scompare, cosa resta? Queste domande Alex non se le pone. Forse ha troppa paura delle risposte, o non ne vale la pena.

Si rialza, la vista si sfuoca, ma quando quella nebbia se ne va, tutto è più colorato, più divertente e c’è meno sofferenza.

Quei ragazzi, con i vestiti firmati iniziano a uscire dalla discoteca, con in mano le chiavi delle loro costosissime macchine.

Notano il trio, e li raggiungono. Comprano di tutto, pastiglie, polverine da bruciare, polverine da tagliare.

Comprano dipendenza.

Ecco come si fanno i soldi dove abita Alex. Sarà la categoria peggiore, ma sono i figli di papà  che fanno fare i soldi alla gente di Alex.

E poi? Poi.. creano dipendenze. Sì, Alex è dipendente dal cash, perché senza quello non compra i suoi viaggi. I viaggi creano dipendenze, perché fanno star bene, all’inizio. I viaggi però costano. E i soldi dove si trovano? Dai figli di papà,ovvio.

 

 

Il mio angolino:

ebbene sì! Sono ancora viva! Credevate che non ce l’avessi fatta!

Ora ho più tempo e aggiornerò tutto il prima possibile.

Un bacio a tutti, e scusate per i tremendi ritardi!

Spero che mi recensiate ancora e che non ce l’abbiate a morte con me!

PeaceLoveAndRock <3.

*PsicoSoul .

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: PsicoSoul