Titolo:
Wake up, it's time Little
Girl
Pairing:
Kelena (Katherine/Elena)
Avvertenze: Femslash,
oneshot, malinconica, sentimentale
Rating: Verde
Timeline:
post 2x16
Note
Iniziali: La prima scritta per
il TVGFest (che poi, chissà chi ha avuto la brillante idea di
organizzarne uno, io di certo non centro NULLA). Inizialmente questa
doveva essere una lemon, ma il risultato dopo aver ascoltato per tre
giorni di seguito “Losing Your Memory” a palla, però,
è quello di una shot smielata e malinconica. Mi scuso in
anticipo se sono andata un po' OOC, ma questa è la prima volta
che scrivo una Kelena così... fluffosa *-* non avrei mai
creduto che sarei riuscita a scriverla. Ci sentiamo nelle note
finali, se ci arrivate XD
Un
ringraziamento speciale va a Isobel e Damon,
personaggi da cui ho
tratto ispirazione per certi dialoghi e certe azioni.
Nonostante
i vari tentativi di addormentarsi, Elena si alzò infastidita
dal letto, prese una giacca e uscì di casa.
Dopo aver
attraversato l'altra parte della città in auto, posteggiò
la sua Mini Cooper nei pressi di una spiaggia. Non sapeva per certo
il motivo per cui fosse arrivata fin lì, ma decise di scendere
e provare a rilassarsi un po', nell'attesa che il sonno si facesse
sentire.
Infondo, come poteva dormire, sapendo che da un momento
all'altro sarebbe morta sacrificata in un antico rituale?
Cercò
per l'ennesima volta di scacciare quel frequente pensiero e si
incamminò verso la sabbia.
La spiaggia era illuminata dal
chiarore di luna. Il mare era calmo, la temperatura mite e il cielo
stellato. Elena camminava lentamente, toccandosi i capelli in
continuazione.
Non c'era nessuno. La calma apparente di
quell'ambiente la rendevano più rilassata, nonostante tutto.
Spense il cellulare, non voleva assolutamente essere disturbata.
Quello, era uno dei suoi momenti solitari. Staccare la spina da tutto
e da tutti, anche se per qualche ora. Si sedette in riva al mare,
coprendosi le spalle con la sua giacca bianca e togliendosi le
converse dai piedi. Lasciò che la calma corrente dell'acqua
bagnasse i suoi piedi, provocandole leggeri brividi.
Sospirò
e chiuse gli occhi, poggiando il mento sulle sue ginocchia. Cercò
di svuotare la sua mente da ogni pensiero superfluo, ma era davvero
difficile.
Stefan, Bonnie, Jeremy, Caroline, Damon...
Katherine?
Per un attimo pensò perfino a lei. Quasi
involontariamente, si chiese cosa stesse facendo in quel momento e in
quale letto stesse dormendo. Si immaginò uno dei suoi sbuffi
migliori, e non fece a meno di sorridere. Le espressioni di
Katherine, nonostante fossero completamente differenti dalle sue, la
rendevano molto simile ad Elena. Scosse la testa cercando di cambiare
pensiero, ma non fu così facile. Il viso della donna, tanto
uguale quanto differente dal suo era focalizzato nella sua mente.
La
odiava per vari ed ovvi motivi, ma soprattutto perché,
nonostante la somiglianza, Katherine era forte, sicura e ben
definita. Elena non era niente di tutto ciò, o forse lo era
prima, ma vagamente.
Quando era solo la Cheerleader più
popolare della scuola, libera da ogni pensiero e da ogni
preoccupazione. Sì, in quel breve periodo della sua vita era
molto simile alla sua copia.
E stava bene: aveva una famiglia,
degli amici e un normalissimo fidanzato.
Anche se, per quanto
fosse affascinante la normalità, non lo sarà mai quanto
la soprannaturalità.
Continuò a pensarci su,
malinconica. Infondo la colpa era tutta del suo dannato sangue:
quello dei Petrova.
Ed ecco che ripensò allo sguardo fiero
di Katherine, alle sue parole nella cripta e al suo tragico passato.
Anche quello le rendeva così simili.
In mezzo a tutti
questi pensieri, Elena crollò addormentandosi con la testa tra
le mani.
Camminando
con molta calma, Katherine respirava a pieni polmoni l'odore della
salsedine. Quel luogo, lo definiva il suo rifugio personale. Prima di
essere rinchiusa nella cripta, passava ogni singola notte in quella
spiaggia, a pensare e riflettere.
Già, nessuno ci
crederebbe. Katherine, quando non era a spassarsela con qualcuno,
preferiva camminare lungo la riva di una spiaggia. L'unico luogo che
le dava un senso di pace e tranquillità.
Perché
nella sua non vita, non aveva fatto altro che scappare. Scappare da
Klaus, scappare dalle sue emozioni e dalla sua umanità. Forse
era davvero l'unico luogo in cui lei, tornava ad essere quella
giovane ragazza allegra e vivace, capace di dare un pezzo del suo
cuore a chiunque le stesse accanto.
Mai nessuno però l'ha
mai compresa, mai apprezzata per ciò che fosse realmente.
In
realtà, Katherine si sentiva sola.
Continuava a camminare,
con le mani in tasca e gli occhi socchiusi. Corrugò la fronte,
quando in lontananza vide qualcuno seduto sulla riva, immobile.
Detestava incontrare qualcuno in quei particolari momenti, non
avrebbe esitato a nutrirsi e gettare il corpo in mare.
Mentre
avanzava con passo felpato, si rese conto che fosse una figura
femminile. Ma non avrebbe mai immaginato, dopo qualche passo più
in là, di trovarsi di fronte Elena.
Rimase immobile, a due
metri di distanza. La scrutò per bene, notando come fosse
addormentata.
Lentamente si avvicinò a lei, chinandosi
alla sua altezza. Anche al buio si potevano intravedere benissimo le
lacrime ancora fresche che rigavano il viso della ragazza.
L'avrebbe
voluta torturare all'infinito, renderle la vita un inferno, farla
soffrire per l'eternità.
Trasformarla.
Katherine
era invidiosa. Non sopportava il fatto che Elena avesse tutto, al
contrario di lei. Quando diceva che la ragazza fosse la sua brutta
copia, voleva dirle che invece era perfetta, così com'era.
Quando le urlava contro 'ti odio', in realtà voleva dirle
che teneva a lei e alla sua insulsa vita da umana.
Perché
non avrebbe mai augurato ad Elena una vita infernale come la sua.
E
non riusciva a sopportare il fatto che potesse provare dell'affetto
per lei.
Si era sempre chiesta, cosa ci fosse realmente dietro la
storia delle doppelganger.
Un legame inspiegabile, che le univa
entrambe.
E cautamente, si sistemò di fianco ad Elena,
poggiando il capo sulla sua spalla sinistra.
Riusciva a sentire il
battito del cuore, il calore della sua pelle e il profumo dei suoi
capelli.
Stava tremando, Elena sentiva freddo. Istintivamente,
Katherine le cingette i fianchi con un braccio, senza però
svegliarla.
Si levò un lieve vento. Katherine non sapeva
bene cosa stesse facendo.
Osservava il mare, quasi come incantata.
E ricordò sua madre, la quale spesso la portava in posti
simili, rassicurandola che avrebbe vissuto una vita felice, lontana
dalle delusioni della vita e dalla sofferenza.
Ricordò
anche i lunghi bagni di mezzanotte con Ivàn. Quando, di
nascosto, facevano l'amore sotto le stelle. Fu proprio una di quelle
notti che concepì la sua unica figlia femmina.
Troppo
immersa nei ricordi, da non accorgersi che una lacrima stesse rigando
il suo viso.
Elena,
lentamente, aprì gli occhi. La situazione in cui si trovava
era abbastanza strana. Non realizzò subito di trovarsi
letteralmente tra le braccia di Katherine, fin quando non spalancò
gli occhi e provò a liberarsi dalla presa, spaventata.
Rimase
in silenzio. Sarebbe stato inutile dire qualcosa a riguardo.
Notò
qualcosa di strano, qualcosa che non avrebbe mai creduto di vedere:
una lacrima.
Elena scosse la testa, non capendo. «E' un
sogno...» sussurrò, continuando a corrugare la
fronte.
Katherine spostò leggermente il viso, per guardarla
negli occhi. Tirò su col naso, trattenendo altre lacrime che
di lì a poco sarebbero arrivate.
Non
poteva permetterselo.
«E'
la pura realtà, Elena.» disse con un filo di voce,
cercando di tornare il più convincente possibile.
Dopo la
vampira prese il suo viso tra le mani, accarezzandolo con una
dolcezza inaudita.
«Cosa stai facendo, Katherine?»
domandò Elena, confusa più che mai.
Katherine la
fissò attentamente negli occhi. «Ti odio, Elena. Ti odio
proprio perché sei come me. Hai tutto ciò di cui hai
bisogno, puoi essere felice... Ma soprattutto, hai ancora la fortuna
di essere umana. Vorrei vederti morta, vorrei sentirti urlare tra
atroci sofferenze ma... In realtà, desidero che tu sia felice,
che tu continui a lottare senza mai arrenderti. Sei una Petrova, non
rinnegare il tuo sangue proprio come ho fatto io» Elena
ascoltava come ipnotizzata le parole di Katherine, con le lacrime
agli occhi. Non avrebbe mai creduto che una come lei potesse pensare
certe cose. Decise di continuare ad ascoltarla, senza opporsi. «Tu
sei la mia più grande debolezza...» si interruppe per un
attimo, per prendere un lungo respiro. «Sei l'umanità
che ho perso» affermò, con la voce quasi spezzata dal
pianto.
Non poteva essere.
Elena non capiva, non comprendeva.
Quella non era Katherine.
Infati, era Katerina Petrova a
parlare. Una semplice ragazza di soli diciassette anni, con un grande
vuoto dentro.
Pensava davvero tutte quelle cose?
Sì.
Perché Elena, per l'ennesima volta, fu l'unica a capire se
Katherine stesse mentendo o meno.
Bastava uno sguardo per capire
le sue intenzioni.
E non si opponeva, al suo tocco così
delicato. Le permetteva di accarezzarle il volto, a pochi centimetri
dal suo.
Ma quando gli occhi di Katherine si fecero nuovamente
lucidi, quando scosse la testa cercando di concentrarsi sul suo
sguardo, Elena capì cosa stesse per fare.
Non voleva
assolutamente dimenticare.
Non quelle splendide
parole.
«Katherine...» la vampira posò un dito
sulle sue labbra, continuando a scuotere la testa.
«Ho
sbagliato. Non dovevo dirti niente di tutto ciò. Ho lasciato
che qualcosa, dentro di me, smuovesse i miei sentimenti. Ora però
è tutto finito.» Un'altra lacrima rigò il viso di
Katherine, che cercò di trattenersi per l'ennesima volta.
Elena cominciò a piangere.
Senza pensare, riempì
la minima distanza che le divideva. Posò le labbra sulle sue,
rimanendo immobile.
Tutto cambiò, in quel momento.
Nessun
pensiero, nessun rimorso.
Erano loro due, nel loro strano
legame.
Katherine ricambiò il bacio, accarezzandole i
capelli con dolcezza e tirandola a sé. Dopo qualche attimo,
però, si staccò.
«Ho detto che non posso...»
sussurrò, tirando i capelli all'indietro. Elena, in totale
confusione, rifletté a ciò che fece.
Katherine si
decise, finalmente. Tornò a fissare negli occhi Elena, con un
mezzo sorriso.
«Devi dimenticare questa notte. Per te sarò
sempre e solo una stronza, che desidera rovinarti l'esistenza.
Proverai odio per me, fino alla morte» un'altra lacrima rigò
il viso di entrambe, «Non saprai mai di questa mia inutile
debolezza, mai. Buonanotte, Elena» furono queste le sue ultime
parole, prima di scomparire.
Elena sbatté le palpebre
più volte, guardandosi intorno confusa.
Non capiva il
motivo per cui fosse su quella spiaggia, né perché il
suo viso fosse rigato da tutte quelle lacrime.
Titubante, si alzò
e cominciò a camminare, cercando di fare mente locale.
Il
vuoto più totale.
Intanto, a pochi chilometri dalla
spiaggia, Katherine guidava a tutta velocità, furiosa.
Irata
con se stessa e con tutto ciò che aveva detto e fatto.
La
sua attenzione fu attirata da un uomo, con una birra in mano che
camminava lungo un marciapiede.
Di colpo fermò l'auto,
scendendo.
L'uomo si voltò notandola. La squadrò
dalla testa ai piedi e sorrise, probabilmente era ubriaco.
«Hey
tesoro, sai che non è prudente andare in giro a quest'ora
della notte?» si avvicinò barcollando.
«Hai
proprio ragione, non è affatto prudente» subito si
avventò contro di lui, mordendolo e squarciandogli la gola.
Lasciò che quel liquido caldo la inondasse di un nuovo
potere.
Nascose il cadavere in un vicolo, prima di risalire
sull'auto e partire a tutta velocità.
Adesso era più
che soddisfatta.
Tutto andava davvero per il verso giusto.
Where
have you gone,
The beach is so cold in winter here
And where
have I gone,
I wake in Montauk with you near
Remember the
day
Cause this is what dreams should always be
I just want to
stay
I just want to keep this dream in me
You're losing
your memory... now.
Note
Finali: Dannazione, ho finito
di scrivere! Giuro che è stata una delle shot più
complesse che abbia mai scritto fino ad ora.
Lo so, è
andata come mi aspettavo. Elena, e soprattutto Katherine, erano
abbastanza OOC. Ma insomma, mi sono lasciata cullare dalle dolci note
di Losing Your Memory, cosa ci posso fare io!
A questo punto, fate
finta di non aver letto nulla, prometto a tutti voi fans Kelena che
presto arriverà un'altra shot, questa volta molto più
movimentata!
Kisses <3