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Autore: Mina7Z    21/04/2011    18 recensioni
La mia storia prende spunto dalla sera in cui Andrè rivela i suoi sentimenti ad Oscar. Ma lei è una donna diversa, che in quel momento prenderà una decisione naspettata.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I miei occhi fissi su di te.
Impertinenti, sfacciati, sfrontati, si stanno cibando del tuo corpo.
Voglio provocare la reazione che tu, ostinatamente, reprimi da un tempo che mi sembra infinito.
E’ questo ciò che vuoi da me?
Vuoi che sia io a piegarmi al tuo cospetto?
Vuoi che implori il tuo perdono?
Vuoi che mi spogli da ogni orpello?
Sono pronta a farlo Andrè.
Un tuo sguardo e la mia  maschera volerà via.
I miei occhi fissi sul tuo volto.
Spudorati, spavaldi e impudenti cercano disperatamente i tuoi.
Così vicini ma tremendamente distanti.
E ad un tratto la mia arroganza  rompe ogni tuo argine scatenando una improvvisa reazione.
“Cosa vuoi Oscar”.
La tua voce è fredda e distaccata.
I tuoi occhi finalmente incontrano i miei.
“Voglio parlarti”.
Sto tremando ma la mia voce mantiene il solito tono sicuro.
“ Vorresti parlarmi? Non devi certo chiedere il permesso di farlo. Del resto sono il tuo attendente, no? Dimmi pure quello che devi dirmi. Poi ho delle faccende da sbrigare”.
Colgo amarezza nelle tue parole ma sono pronta ad affrontare anche questa battaglia.
Forse la più difficile della mia vita.
“Vieni in camera mia”
“Possiamo parlare qui. E’ meglio”
“No, non possiamo. Per favore vieni di sopra”.
Mi stai fissando negli occhi.
Cerchi una risposta alle tue mille domande.
“Ti prego Andrè. Non rendere tutto più difficile”.
Acconsenti e mi segui in camera.
E’ strano ritrovarsi nel luogo che ci ha visti divorare i nostri corpi.
Disperatamente affamati di amore.
Ma non fraintendere Amdrè,  questa sera il soldato ha abbandonato le armi.
E’ così difficile sostenere il tuo sguardo adesso.
Sospiro e riempio di aria i polmoni.
Mi preparo alla guerra.
Ti avvantaggi del mio silenzio e sfoderi i tuoi fendenti.
“Di cosa mi vuoi parlare? Di quanto sia stata magnifica la notte che hai trascorso  con il bel conte svedese? Di come ti abbia presa?
O mi devi semplicemente ringraziare perché sei arrivata preparata all’occasione? Ben istruita sui piaceri dell’amore? “.
Ridi.
Pronunci ridendo queste parole che mi dilaniano l’anima.
Ridi ma i tuoi occhi sono velati da una infinita tristezza.
“Dimmi Oscar, ha apprezzato lo svedese quanto ha ricevuto nel suo letto?”.
Ridi di nuovo.
E io vorrei solo morire.
Ero pronta a tutto ma a queste parole il mio cuore sanguina.
“ Ma non ti preoccupare. Non devi ringraziarmi. L’ho fatto volentieri!. Del resto, tra i numerosi compiti che mi hai affidato, questo è stato di sicuro il meno gravoso. Non sei affatto male sai? Immagino la sorpresa di Fersen! Non avrà creduto ai suoi occhi Il biondo colonnello infilato nel suo letto”.
Troppa crudeltà nella tue parole.
Troppa crudeltà persino per una come me.
E ritorno improvvisamente a sentirmi una puttana.
Sento le lacrime bussare ai miei occhi ma combatto per cancellarle dal mio sguardo.
Mordo le mie labbra, tanto forte da farmi male.
Le narici aperte per tentare di riprendere il controllo di me e frenare il pianto.
Non ti biasimo ma ciò che dici mi ferisce a morte.
Da troppo tempo in cerca di quel sorriso che ora usi come un pugnale.
“Io devo spiegarti. Non è come pensi”.
La mia voce trema.
Non riesco a sostenere il tuo sguardo.
“Cosa devi spiegarmi? Vuoi essere illuminata su qualche pratica che ti ha chiesto?. Non gli è bastato quello che ha avuto? Del resto le molteplici frequentazioni del suo letto lo rendono un amante esigenze. ”
Infierisci su di me senza compassione.
“ Io non sono stata con Fersen. Avrei potuto ma non sono arrivata fino in fondo. Non ce l’ho fatta perché in quel momento ho realizzato che non era lui che volevo. Non era lui”.
Corrughi la fronte. Neghi a te stesso una possibilità.
Riprendo a mordermi nervosamente le labbra.
“ Non era lui che volevo ma te”.
Ecco.
Te l’ho detto e ora la lotta ritorna ad armi pari.
Ho rimescolato le carte ma tu sembri non volere capire.
Scuoti la testa e ti sposti dandomi le spalle.
“Chi vuoi Oscar? Chi vuoi? Vorresti me? Il tuo servo, il tuo fedele amico? Il tuo primo compagno di letto?”.
Stai alzando il tono della voce e inizi a camminare nervosamente.
Un tuono irrompe nel nostro campo di battaglia.
 “E perché vorresti me, si può sapere?”.
Un altro tuono.
O forse è il fragore delle tue parole che sconvolge la mia mente.
"Io ho scoperto di nutrire dei sentimenti profondi per te. Solo per te. Io voglio darti il mio amore Andrè”.
“Amore? Cosa ne sai tu dell’amore Oscar? L’amore non si pretende. L’amore si dona. E l’amore non è quello che hai conosciuto tra le lenzuola.
Si ama una sola volta nella vita Oscar. Ma non dubitare. Se il tuo conte non ti vuole, troverai qualcuno disposto a darti il suo cuore”.
Mi hai ferito a morte.
No, mi hai ucciso.
Non ti riconosco più.
Ti ho trafitto l’anima e ora mi stai restituendo solo veleno.
Un lampo illumina la stanza.
Tra di noi solo silenzio.
“Tu provi amore solo per te stessa Oscar.  O forse no, neanche per te stessa".
Il tuo tono è ora più pacato.
Stai guardando fuori dalla finestra. Un braccio sostiene la tua fronte appoggiata al vetro.
La pioggia ha iniziato a bagnare questo mondo.
“E poi, certo, Madamigella chiede e tutti devono obbedire. Madamigella ordina e   tutti scattano sull’attenti.  Tu sei così, lo sei sempre stata. Cosa ti importa di ciò che vogliono gli altri? Tutti burattini nelle tue mani. Io, Fersen. Due pedine che hai usato  a tuo piacimento. Non ti sei neanche preoccupata che avresti potuto fare  soffrire la Regina con il tuo comportamento. Tu lo sai che lui in fondo la ama. Non amerà mai te Oscar, mai”.
“Io non voglio Fersen, non è lui che voglio ”
Le mie parole quasi urlate, coperte dall’ennesimo tuono.
“Vedi, l’hai detto di nuovo. Voglio….voglio....voglio. Voglio non vuole dire niente Oscar. Niente. Non si  deve volere una persona. Non cambierai mai Oscar. Ci sei solo tu e ciò che vuoi e francamente sono stanco di questo atteggiamento. E chi vuoi adesso Oscar? Me?".
Mi stai fissando con un’espressione beffarda.
“Vuoi Andrè? E perchè mai? Stai ingannando te stessa, di nuovo. Tu non provi niente per me. Ti stai solo raccontando una storia per giustificare quello che abbiamo fatto. Hai  condiviso il letto con me e adesso devi trovare una  giustificazione alle tue azioni?”.
Ti porti le braccia alla testa liberando la fronte dai tuoi riccioli neri.
Ma questo veleno è troppo anche per te.
Ti vedo uscire dalla mia camera.
Abbandoni vincitore il campo di battaglia.
Dietro di te la donna soldato in agonia.
Lo scroscio della pioggia mi sembra nulla rispetto al fiume di lacrime che mi stanno scorrendo dentro.
Nulla rispetto alla tempesta che si è scatenata in questa stanza.
Hai vinto Andrè.
Mi accascio per terra e finalmente libero le lacrime.
 
 
 
 
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Rieccomi!  Spero di non tediarvi troppo con i deliri mentali di questa lady molto confusa e infelice! 
   
 
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