Crossover
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Autore: Darik    05/02/2006    2 recensioni
Dopo aver sfiorato l'apocalisse, l'umanità sperava che il tempo delle guerre fosse finito... Un cross over tra FMP, due famose serie gonagaiane e un'altra serie, diciamo nascosta. Nota: questo racconto è il seguito di NGE Vs Mazinga.
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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4° CAPITOLO

“Qual è la situazione?” domandò Tessa sedendosi sulla sua poltrona.

“Un gruppo di mostri meccanici è apparso all’improvviso nel settore 24-B, e hanno cominciato a distruggere tutto” rispose un operatore.

“Informate i comandi di tutte le città vicino a quel settore, devono alzare gli scudi protettivi al più presto. E avvisate i responsabili delle squadriglie di Eva Series, che si tengano pronti ad intervenire”.

In tutte le città interessate, risuonarono delle sirene d’allarme, e ai loro confini sbucarono dal suolo delle grosse antenne paraboliche, che crearono uno scudo protettivo sull’intero territorio cittadino.

I tunnel che collegavano tra loro le varie città, vennero chiusi.

E da alcuni hangar sotterranei, sbucarono squadriglie di bianchi Evangelion, dieci per città, che cominciarono a volare come avvoltoi sopra lo scudo.

“I sistemi difensivi delle città sono stati attivati, colonnello”.

“Molto bene. Il pilota del Mazinkaiser?”.

“E’ già pronto al decollo!”

“E allora partenza immediata!”

“Rieccoci, mio bel gigante!”

Chidori si sedette nel Kaiser Pilder, indossò il casco mentre le braccia meccaniche inserivano il veicolo nella testa dell’enorme robot.

I suoi occhi si illuminarono mentre il De Danaan riemergeva e il suo hangar anteriore si apriva.

Grazie alla pedana il MazinKaiser si eresse dal sottomarino.

“Andiamo. KAISER SCRANDER!”

Le due minacciose ali rosse spuntarono dalla schiena del robot che prese il volo.

Intanto cinque mostri meccanici si stavano scatenando contro alcune industrie, distruggendo gli impianti e provocando la fuga dei terrorizzati operai.

Il MazinKaiser, grazie al vantaggio di poter partire da una base mobile, giunse rapidamente sul posto.

Kaname guardò quello spettacolo e andò all’attacco.

“Ho una bella sorpresa per voi, anzi due. TURBO SMASHER PUNCH!”

I due pugni partirono contro uno dei mostri, le cui braccia si trasformarono in due scudi circolari e pieni di aculei e provò a parare il colpo.

Ma l’energia cinetica era tale che anche se gli scudi resistettero, il mostro fu sbalzato lontano per diverse decine di metri.

Il Mazinkaiser atterrò sul campo di battaglia, venendo attaccato a destra e sinistra da altri due mostri, dotati di tentacoli al posto delle gambe e delle braccia, che si protesero verso il Mazinga per afferrarlo.

“Lontani da me con quelle schifezze! KOUSHIRYOKU BEAM!”

I raggi ottici del robot compirono un largo giro tagliando con precisione chirurgica i tentacoli che sorreggevano i due mostri, facendoli cosi cadere a terra.

E con un secondo attacco, li finì tagliandoli in due parti esatte.

Tornò all’attacco il mostro con gli scudi come braccia, che spararono i loro aculei contro il MazinKaiser.

Ma Kaname senza problemi li deviava tutti con un braccio, prese a correre verso il mostro che si difese alzando lo scudo destro, e il MazinKaiser con un pugno fenomenale sfondò lo scudo, afferrò con la mano la testa del mostro e la stritolò come niente.

Erano rimasti altri due mostri, simili uno ad un ragno e l’altro ad uno scarafaggio, che cominciarono ad emettere scariche energetiche simili a fulmini contro il loro nemico.

“Preparatevi a finire a gambe all’aria! RUST TORNADO!”

Il potentissimo ciclone partì dalla bocca del MazinKaiser, investì in pieno i due mostri mandandoli in aria e iniziando a consumarli.

Quando il ciclone si esaurì, i due mostri ricaddero al suolo talmente corrosi che non appena toccarono terra, si sbriciolarono come se fossero fatti di sabbia.

“Fatto. Non è stato per niente difficile!” commentò soddisfatta Chidori.

Finché un segnale d’allarme rosso non risuonò nell’abitacolo del Pilder.

“E ora che succede?” si domandò la ragazza e come risposta le giunse una comunicazione dal De Danaan.

“Chidori, la città di Neo-Tokyo 4 è stata attaccata da un gruppo di mostri meccanici. Sono almeno una trentina!”

“Cosa?! E perché mai dovrebbero attaccare in forze quella città?”

“Non lo sappiamo, ma devi rientrare immediatamente!”

“Vado subito! KAISER SCRANDER!”

Ma non appena il Mazinga si staccò dal suolo, qualcosa di invisibile lo afferrò per una gamba sbattendolo a terra.

E poi continuò a sbatterlo contro il terreno molte volte.

“Aaahhh! Ma che diavolo….” urlò Kaname, che non riusciva a vedere il suo aggressore.

Per cercare di liberarsi, cominciò a lanciare raffiche di Koushiryoku Beam in tutte le direzioni, e alla fine i raggi colpirono il qualcosa che aveva afferrato il MazinKaiser, tagliandolo.

Il Mazinga cadde bruscamente, e Chidori fissò sbalordita il grosso oggetto tagliato dai suoi raggi: uno spesso e gigantesco braccio metallico, tranciato all’altezza del polso.

Poi una raffica energetica proveniente apparentemente dal nulla colpì la terra sotto il MazinKaiser che si ritrovò sbalzato in aria, e ricadde violentemente.

Chidori si guardò freneticamente in giro, e per un attimo intravide due minacciosi occhi rossi sospesi in aria, che poi sparirono.

“Adesso ho capito! Questa battaglia è stata solo un esca, per farmi affrontare un mostro invisibile e attaccare la città. Ma perché tutto questo?”

Gog e MaGog osservavano da un doppio schermo olografico, la città di Neo-Tokyo 4 attaccata e il Mazinkaiser.

“La trappola è scattata, padre” disse il primo gemello.

“Ma ancora non si vede” continuò il secondo.

Non preoccupatevi, arriverà. Dobbiamo solo aspettare che la battaglia raggiunga il giusto grado di drammaticità” disse una malvagia, immensa e inumana voce dietro di loro.

I mostri cominciarono il loro attacco contro la città, concentrandosi in particolare contro le antenne che sul terreno alimentavano lo scudo protettivo.

Gli Eva Series e le altre difese della città, risposero all’attacco cercando di difendere le parabole, ma la superiorità del nemico era schiacciante, e ben presto le prime antenne cominciarono ad essere distrutte.

Sul De Danaan osservavano tramite dei rilevamenti satellitari la situazione farsi sempre più disperata.

“Colonnello, hanno già distrutto undici delle ottanta antenne!”

“Maledizione, le difese cittadine non ce la fanno. Ed è ovvio, non sono state pensate per un attacco di tale intensità. Contattate i comandanti delle guarnigioni delle città vicine, dovranno mandare i loro Eva Series per aiutare quelli di Neo-Tokyo 4”.

Gli operatori inviarono tali istruzioni, ma dopo qualche minuto, ricevettero una risposta non incoraggiante.

“Negativo, colonnello, si rifiutano di mandare i loro Eva, dicono che altrimenti resterebbero sguarniti”.

“Oh no! Ma perché l’Impero di Micene ha cambiato strategia in questo modo? Non avendo mai avuto abbastanza mostri per attaccare in forze ogni singola città, si sono sempre limitati ad attacchi mirati ed isolati. E perché Neo-Tokyo 4? Non è una città di importanza mondiale. E il Mazinkaiser?”

“E’ ancora bloccato nel settore di prima da un mostro che non riusciamo ad identificare con esattezza perché invisibile”.

“E allora possiamo solo sperare che riesca a distruggerlo prima che i mostri neutralizzino la barriera della città”.

Di fronte all’ennesimo attacco proveniente dal nulla, che la colpì in pieno mandandola nuovamente a terra, Chidori cominciò davvero ad arrabbiarsi.

Soprattutto al pensiero che mentre quel mostro invisibile la teneva bloccata lì, la città di Neo-Tokyo 4 era in pericolo.

Lanciò il Fire Blaster contro la direzione da cui era arrivato l’ultimo colpo, cominciando poi a spostarlo verso destra e sinistra.

Ma qualcosa la colpì violentemente alle spalle sbattendola al suolo, la ragazza furente usò i Koushiryoku Beam, e ancora non colpì nulla.

In cambio, ricevette un altro duro colpo allo stomaco, il MazinKaiser venne sollevato in aria e bersagliato con alcuni raggi esplosivi.

“Merda! Questo bastardo è furbo, colpisce sempre da lontano, per impedirmi di colpirlo mentre attacca come ho fatto prima. Ma cosi non può continuare, devo togliermi da questa situazione, ma come? Come?!”

E guardando i crateri e i rottami degli altri mostri meccanici, le venne un idea.

“Potrebbe funzionare” pensò, prima di ricevere un nuovo colpo in pieno viso.

Rialzandosi si allontanò con uno scatto all’indietro, e usò il Rust Tornando contro i rottami, mandandoli verso l’alto mentre il ciclone li corrodeva e sbriciolava, fino a trasformarli in una sottile polvere di color ruggine sospesa in aria.

“E ora sbrigati!” esclamò Chidori, che ricevette un nuovo colpo proprio sul Pilder.

Il violento scossone a distanza zero la stordì lievemente, dando modo al nemico invisibile di colpirla altre volte e mandarla al tappeto.

Chidori cercò di schiarirsi la vista, e un soddisfatto sorriso le apparve sul volto quando vide la polvere di ruggine scendere lenta come neve su tutto il luogo dello scontro.

Ma tale polvere non toccava sempre il suolo, perché in un determinato punto quasi davanti a lei si fermò molto prima del terreno, e continuando a cadere delineava la sagoma di una testa e di due spalle enormi.

“Sei fatto! KOUSHIRYOKU BEAM!”

Il mostro evitò la raffica allontanandosi, ma stavolta Chidori, seguendo quella lieve sagoma dai contorni arrugginiti, aveva un punto di riferimento, e lanciò i Turbo Smasher Punch dove il mostro avrebbe dovuto avere le gambe.

E le colpì.

Un corpo invisibile cadde goffamente in avanti, e dove vide la polvere sollevarsi abbondante dal terreno, il Mazinkaiser lanciò una raffica alla massima potenza di Fire Blaster, colpendo in pieno il mostro, il cui corpo divenne visibile mentre si liquefaceva e infine esplose.

“Era ora. E adesso via!”

Il Kaiser Scrander si riattivò e il MazinKaiser spiccò il volo verso la città.

****

Proprio nell’istante in cui il MazinKaiser decollava, i mostri meccanici avevano distrutto abbastanza antenne paraboliche da indebolire quanto bastava lo scudo protettivo e sfondarlo in alcuni punti.

Una parte dei mostri meccanici tenne impegnata gli Eva Series, mentre gli altri superavano lo scudo e cominciavano a distruggere tutti i palazzi che incontravano.

“Hanno superato lo scudo! Sono entrati nella città!” gridò uno degli operatori.

“Tra quanto tempo il MazinKaiser arriverà?” domandò preoccupata Tessa.

“Tra dieci minuti!”

“E in quel tempo chissà che cosa faranno i mostri meccanici!”

“La città è stata invasa” disse Gog.

“Era da tanto tempo che non assistevo alla distruzione di una città” continuò un soddisfatto MaGog.

“Ma lui ancora non si vede” replicò il primo gemello.

“Sta arrivando” disse allora l’Imperatore delle Tenebre.

Mentre i mostri distruggevano tutti i palazzi, una delle nuvole soprastanti la città assunse uno strano colore viola, poi da essa sbucò un oggetto volante.

“Un oggetto volante non identificato è appena apparso dal nulla sopra la città”.

“Un altro mostro meccanico?”

“Non… non saprei, colonnello. Non ho mai visto un simile mezzo, ma non sembra un mostro”.

“Visuale sullo schermo” ordinò allora Tessa.

Su uno degli schermi del ponte di comando, apparve l’oggetto non identificato: una sorta di grosso disco di colore bianco e rosso, con due ali sottili e lunghe ai lati, e davanti quella che sembrava una testa, munita di due spesse corna gialle su ciascun lato.

Il nuovo arrivato schivò agilmente due mostri che gli si erano lanciati contro, e penetrò dentro la breccia nello scudo.

Una buona parte dei mostri interruppe l’attacco e si concentrò verso il nuovo arrivato: erano in dieci.

“SPIN SAUCER!” gridò una voce proveniente dal disco.

Le estremità delle ali dell’oggetto sconosciuto si staccarono, facendo spuntare dai loro bordi delle lame e cominciando a girare vorticosamente, e perforarono nella zona degli occhi le teste di due mostri, che vennero travolti dal disco con tale violenza che i loro corpi rimasero distrutti.

Un terzo mostro, simile ad uno scarafaggio di colore rosso, volando si avvinghiò alla parte superiore del disco, cominciando ad emettere delle scariche energetiche.

E allora dal disco fuoriuscì un robot che atterrò agilmente al suolo.

“DOUBLE HARKEN!” gridò ancora la voce.

Dalle spalle del robot sbucarono delle lame a forma di mezzaluna, unite a dei manici in modo da formare una specie di alabarda.

Il disco, con il mostro ancora attaccato, si diresse verso il robot, vi passò sopra e in quel momento il gigante usò le alabarde per tagliare in due parti lo sgradito passeggero.

Altri due mostri, che sembravano dei grossi vermi dalle mostruose fauci, ruggendo scavarono nel sottosuolo sfondando l’asfalto e sparendo alla vista.

Ma dopo pochi secondi emersero dal terreno inghiottendo le braccia del nemico e sollevandolo in aria con l’intenzione di dilaniarlo.

Però qualcosa sbucò fuori dalle loro carni artificiali dopo averle dilaniate: due missili dalle estremità molto appuntite che ruotavano velocemente.

I due missili si diressero verso l’alto, tornarono indietro e trapassarono da parte a parte i due mostri una seconda volta.

E pure una terza.

Il robot atterrò senza problemi, i missili si attaccarono al suo corpo, rivelandosi essere i suoi pugni.

Un sesto mostro, dall’aspetto di una mostruosa armatura samurai, tentò di attaccare con una spada il robot sconosciuto.

Quest’ultimo recuperò le sue alabarde, le unì in un unico pezzo e le lanciò contro il mostro come se fossero un boomerang.

Il mostro provò a bloccarle con la sua spada, che si spezzò nel mezzo come un istante dopo il suo proprietario.

I restanti mostri allora spiccarono un balzo verso l’alto e atterrarono pesantemente sul loro avversario, bloccandolo al suolo e facendo ben attenzione alle sue braccia.

“HANJUURYOKU STORM!” esclamò il pilota del misterioso robot, e immediatamente dopo una forza inarrestabile li sollevò dal suolo lanciandoli per aria: dal petto del robot sconosciuto partiva un raggio multicolore a forma di V, la cui intensità era tale che il mostro su cui era puntato direttamente, esplose.

Gli ultimi tre mostri cominciarono a precipitare.

“SPACE THUNDER!” e dalle corna del nuovo robot partirono due fasci d’energia che si unirono formando un raggio simile ad un fulmine che colpì in rapida successione i nemici facendoli esplodere.

I mostri rimasti, impegnati fino ad allora a tenere bloccati gli Eva Series, rimasero interdetti, come se non sapessero cosa fare.

Ad interrompere i ragionamenti delle loro limitate intelligenze artificiali, fu un raggio di colore rosso che colpì due di loro fondendoli all’istante.

Il MazinKaiser era arrivato!

Approfittando dell’effetto sorpresa, Kaname lanciò i Turbo Smasher Punch contro altri due mostri, colpendoli in pieno petto e passandoli da parte a parte.

E ne distrusse un altro ancora con il Giant Missile.

I due gemelli osservavano con grande interesse la battaglia.

“Cosi quello è… Goldrake!” commentò Gog.

“O Grendizer” aggiunse il gemello.

“E infine anche il Mazinkaiser è arrivato” constatò Gog.

“Che cosa facciamo, padre?” chiese MaGog.

Ordinate ai restanti mostri di ritirarsi. Ho visto più che a sufficienza” rispose l’Imperatore delle Tenebre, che sembrava enormemente soddisfatto.

I mostri meccanici superstiti, con la stessa rapidità con cui erano arrivati, si allontanarono volando.

“E ora perché si ritirano? Solitamente i mostri meccanici combattono sempre fino all’ultimo” pensò perplessa Kaname.

Fece per inseguirli, ma si accorse del robot che in sua assenza aveva difeso la città.

“E quello chi è?”

Il MazinKaiser cominciò ad avvicinarsi, e allora il robot sconosciuto cominciò a correre, il suo disco riapparve lanciato alla massima velocità verso il suo proprietario, che spiccò un grosso salto e si inserì nuovamente dentro il suo mezzo di trasporto.

“Chidori, presto seguilo” ordinarono dal De Danaan.

E proprio allora dalla parte posteriore del disco cominciò ad uscire una specie di nebbia di colore viola, nella quale il misterioso robot scomparve.

“Non si vede niente! Potete darmi la sua posizione?” domandò Chidori.

“Negativo. E’ scomparso all’improvviso dai nostri radar”.

Quando la nebbia si diradò, dell’oggetto volante non c’era più traccia.

“I mostri meccanici sono fuori portata, e il robot sconosciuto è scomparso. Che facciamo colonnello?”

Tessa pensierosa non rispose subito.

“Passiamo allo stato di preallarme, penso che per oggi non avremo altre sorprese” disse infine.

“Finora la recita ha funzionato.

Il momento sta per arrivare.

Tutte i pezzi si stanno posizionando sulla scacchiera.”

“Lo hanno perso” commentò Gog.

“Invero si è reso invisibile anche ai nostri mezzi” continuò il fratello.

“Non importa. L’importante è avere avuto la certezza che il nostro obbiettivo si trova effettivamente in quella città. E ora, manderemo il nostro segugio” disse l’oscuro Imperatore.

Nella sala apparve dal nulla un uomo dai lineamenti orientali, con un sorriso tranquillo e perverso.

“Ai vostri ordini, miei padroni”.

“Bene, fedele segugio. Tu sei il primo della nuova razza da noi creata, la potenza dei mostri meccanici unita alla perfidia degli umani. Il tuo incarico originariamente era quello di distruggere dall’interno la Mithril, ma ora hai un nuovo obbiettivo. Ti abbiamo modificato ulteriormente per permetterti di trovarlo. Adesso vai, Gauron!”

L’essere chiamato Gauron scomparve.

E prima che accadesse, il suo sorriso si era allargato fino a diventare quello di una bestia ghignante.

  
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