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Autore: Marti_PenguinOwl    23/04/2011    3 recensioni
Lei era il vampiro “cattivo”, i vampiri uccidevano senza pietà gli umani per dissetarsi, lei l'aveva fatto.
Lei aveva deciso di entrare a far parte di una comunità dei vampiri “buoni”... Lei che sapeva non avrebbe resistito all'odore del sangue umano. Lei aveva scelto una vita diversa.
Lei era diversa.
Nuova storia !!! =D non è gran che ... ma spero che a qualcuno piaccia !!! =)=) BUONA LETTURAAA !!! =D
Genere: Azione, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze! :)… Beh, prima di passare al capitolo volevo informarvi che questa FF sta per concludersi… siamo al capitolo 13, credo che non saranno più di 18… forse anche meno. Detto questo… vi lascio leggere! Spero vi piaccia! :)... Buona Pasqua a tutti! :)
 

…Capitolo 13…
 

Erano le tre e mezza di notte, e Katrine era nella sua stanza, immersa nel buio e terrorizzata dalla paura.
-Cazzo!- esclamò a bassa voce. –Che faccio? Mi alzo o non mi alzo?- si guardava intorno con gli occhi spalancati e li faceva vagare per la stanza freneticamente, il minimo rumore e saltava come una molla. –Ok, mi alzo e vado da Tom.- sentì qualcosa scricchiolare e saltò fuori dal letto, si mise a correre nel buio della stanza, trovò la maniglia e l’abbasso, si fiondò fuori dalla stanza e continuando a guardarsi intorno terrorizzata, entrò nella camera di Tom e si buttò sul letto, mentre alcune lacrime facevano capolino sul suo viso.
Il chitarrista si svegliò di colpo e quasi urlò, poi quando si rese conto che Katrine era sul suo letto e piangeva, si alzò e le andò vicino.
-Che è successo?- chiese cingendole le spalle, la ragazza non smise di piangere, così Tom prese ad accarezzarle la schiena scossa dai singhiozzi. –Piccola…- azzardò nuovamente, ma capì che aveva bisogno di sfogarsi col pianto, qualunque cosa fosse successa gli avrebbe spiegato una volta che si sarebbe calmata. Tom restò seduto sul letto accanto a Katrine e non smise nemmeno per un minuto di accarezzarla nel tentativo di farla calmare.
Le posò un bacio tra i capelli e dopo qualche minuto smise di singhiozzare, ma non alzò il viso dal cuscino. Rimasero minuti interminabili in quella posizione, poi lentamente, Katrine alzò il viso per incontrare lo sguardo di Tom, illuminato dalla luce della luna che entrava dalla finestra. Si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò, lui la fece distendere con sé sul letto. Katrine teneva il volto nascosto nel suo petto.
-Il buio…- mormorò poi la vampira.
-Il buio?- chiese confuso Tom.
-Ti ricordi? Il buio mi mette paura.-
-Oh… giusto.- le accarezzò i capelli.
-In realtà non è il buio in sé. E quello che è successo…-
-Cos’è successo?-
Katrine, sempre col viso nascosto, sospirò poi parlò:- Avevo circa sette anni, non ero mai stata a caccia con i miei, mi portavano sempre le vittime a casa. Una sera eravamo in salotto, pioveva molto forte, guardavamo la Tv. Sai, anche i vampiri guardano la Tv, e suonarono alla porta, mio padre si alzò e aprì. Erano due umani, chiesero a mio padre se potevano fare una telefonata, l’unico cellulare che avevano era scarico e la macchina non partiva più.- si fermò cercando di non far scendere le lacrime. Tom attese che continuasse, anche se in cuor suo sapeva già come andava a finire quella storia. –Mio padre li fece entrare.- cominciò con voce tremante. –Non appena varcarono la soglia mio padre chiuse la porta. Mia madre si era alzata, io restai ferma sul divano a guardare mio padre. Mia madre si era avvicinata a quei due tizi. Successe tutto molto in fretta, mia madre spense la luce del salone, io avevo paura del buio ero piccola, ma quell’esperienza mi traumatizzò. Nel buio sentì il ghigno famelico di mio padre, sentì il rumore dei denti dei miei genitori conficcarsi nella carne di quelle povere persone. Sentì le loro urla disperate, sentì i loro corpi contorcersi mentre mio padre ne risucchiava il sangue. Sentì la vita abbandonare il corpo di quelle persone.- non aveva quasi più saliva in bocca. Tom la strinse forte al suo petto e Katrine ringraziò il cielo di aver un amico al suo fianco.
-Mi dispiace, piccola.- le sussurrò all’orecchio. –Rimani qua con me?- le chiese poi sorridendo, nella speranza di strapparne uno anche a lei. Ci riuscì e si abbracciarono ancora più forte.
-Mi fai sentire qualcosa?- chiese la ragazza sorridendo.
-Adesso?- Katrine annuì. –Ma è notte! Non chiedermi di svegliare Bill perché è una missione impossibile!- ridacchiarono e lei lo guardo con gli occhi ancora arrossati e il volto bagnato.
-Canti tu.- soffiò.
-Ma io non so cantare!-
-Ti prego!- il chitarrista sbuffò.
-D’accordo, canto solamente però, eh! Che se mi metto a suonare sveglio tutti. E ti canto solo una parte.- Katrine annuì entusiasta, poi si mise seduta a gambe incrociate sul letto, lo stesso fece Tom, si schiarì la voce e cominciò a cantare:- Ich bin da, Ich bin da, wenn Du willst. Ich bin da, ganz egal wo Du bist. Ich bin da, schau in Dich rein dann siehst Du mich. Ich bin da. Wenn Du nach mir greifst dann halt ich Dich. Ich bin da wenn Du willst, ganz egal wo Du bist.- Katrine lo guardava con gli occhi spalancati.
-E’ stupenda! E poi hai una voce molto bella.- Tom sorrise.
-Grazie, ma Bill canta molto meglio di me. Domani te la facciamo sentire tutta, questo era solo il pezzo finale.-
-Non vedo l’ora!- sorrise.
 
-Katrine!- le urla di Irma la fecero svegliare di colpo, scese in fretta le scale e la raggiunse in salotto, seguita dai ragazzi della band.
-Che succede?- chiese.
-Guarda.- la bionda si mosse seguita da tutti gli altri e si fermò davanti la finestra che dava sul giardino, la aprì ed indicò qualcosa sull’asfalto dietro il cancelletto. Katrine si sporse e aggrottò le sopracciglia.
-Ma è sangue?- chiese mentre scrutava la macchia rossastra.
-Si… qualche metro più lontano c’è un cadavere dissanguato.- i presenti si scambiarono occhiate cariche di significato.
–E se fossero qui?- disse Frans.
-Non lo so, ma dobbiamo andare via.- disse Irma.
-Si, hai ragione, non possiamo restare. Magari non sono loro, ma è troppo rischioso restare.- asserì Ralf. Si mossero subito: i ragazzi preparano le valigie con le cose più essenziali mentre i vampiri controllavano che non ci fossero loro simili nei dintorni, non appena furono sicuri che potevano lasciare l’abitazione, si fiondarono nelle auto e partirono.

 

…Continua…

 
Ciao! :)… Questo capitolo era una schifezza totale quando ho cominciato a scriverlo, ma grazie all’aiuto di una mia amica è diventato QUESTO! xD… si capisce che mi ha suggerito la prima parte… perché quella dopo fa schifo…ù.ù… Basta, me ne vado! xD
Grazie mille a tutte! :) **

 

  
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