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Autore: Sora89    06/02/2006    6 recensioni
Sono passati 20 anni dall'ultima avventura dei digiprescelti, e un evento drammatico gli ha divisi... Un nuovo gruppo è entrato in azione... Ma per vincere i loro nemici devono ricomporre il passato del vecchio gruppo, e convincerli a riunirsi...
Genere: Triste, Malinconico, Azione, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solito bar, circa le cinque

CAPITOLO 4°

 

 

Solito bar, circa le cinque.

Quel giorno non avevano mangiato, ma gli enormi passi che stavano compiendo li soddisfava abbastanza da dimenticarsi del cibo.

- Quindi Yamato era innamorato di una ragazza che si è rifiutato di rivederlo dopo la morte di Hikari … E per paura di rivederla si rifiuta di ricongiungersi al gruppo-

Lucas stava riassumendo la prima parte della loro discussione.

- Esatto! E poi c’è un altro motivo per cui lui non vuole tornare a Digiworld… Ma quale?- disse Leonor. Eric annuì, ascoltando le parole dei due.

- Beh, riguardo la prima parte ho una cosa che può interessarci-

I due ragazzi biondi si girarono verso il loro amico castano. La macchina digitale era di nuovo comparsa sul tavolo.

- Mentre cercavo il bagno sono incappato casualmente  in tre cose molto utili alla nostra ricerca… Prima foto: una canzone scritta da Yamato. Dedicata a una ragazza che lo ha distrutto, ma che lui ama ancora…-

Leonor si avvicinò allo schermo.

- Esattamente come ho dedotto io…-

Rimase in silenzio per qualche secondo.

- Ma è bellissima! Una canzone del genere strapperebbe le lacrime a chiunque! Se ci metti sotto anche la melodia giusta…-

- Va bene Leonor, grazie del commento da alto intenditore musicale quale sei…-

Leonor fulminò Lucas con lo sguardo.

- Possibile che Yamato ti faccia ingelosire così tanto?!-

Lucas arrossì ma si oppose.

- Non dire cavolate… Piuttosto qual è la seconda foto?-

Eric guardò che la situazione si fosse calmata per poi ripartire.

- Seconda foto: Yamato diciannovenne con una ragazza…-

- E’ lei, è la ragazza di cui Yamato è innamorato!-

- Si ma… come facciamo a capire chi è fra le digiprescelte ? Non sappiamo quale nome corrisponda a questo viso…-

- Io lo so!-

Eric gli aveva ancora stupiti.

- Con questo arriviamo alla terza foto: indirizzo attuale di una certa Sora Takenouchi!-

Silenzio.

- Non ci posso credere! Ma adesso che ci penso… Tua zia ci aveva detto che erano fidanzati!-

- Che storia romantica… Lui continua la sua vita normale, ma è ancora innamorato perso… E nel frattempo continua a seguirla di nascosto, tenendo chiusi in un cassetto il suo indirizzo e numero di telefono… Magari qualche volta l’avrà anche chiamata, ma dal timore di parlarle non avrà pronunciato neanche una parola nella cornetta del telefono, però continua a..-

- Basta Leonor, sembra una trama da soap opera!-

Leonor si zittì e abbassò gli occhi imbarazzata… Si era lasciata trasportare!

- Lasciando da parte la soap, abbiamo una casa da raggiungere!-

Lucas annuì.

- Yamato ci ha fatto chiaramente intendere che se fossimo riusciti a risolvere i suoi problemi lui ci avrebbe seguito! E penso che convincere Sora a rivederlo sia un’ottima idea!-

I suoi due amici annuirono. Anche se avevano ricevuto due rifiuti quel giorno, erano ancora fortemente motivati e speranzosi… Il loro istinto diceva loro che quella sarebbe stata la volta buona!

- Però ragazzi… Posso mangiare qualcosa prima di ripartire?-

Ok, la loro soddisfazione non era abbastanza grande da dimenticarsi del cibo.

I due ragazzi si girarono verso Leonor. Sembrava imbarazzata, ma è normale avere fame dopo che hai saltato il pranzo… E anche il loro stomaco reclamava cibo…

- Ok, il permesso è accordato!-

 

 

 

Il signor Ishida intanto era seduto in macchina di fronte ad un condominio. Era nervoso, continuava a rigirarsi fra le mani quelle chiavi. Guardava prima davanti a lui, poi il suo sguardo scattava sulle chiavi, infine girava la testa verso un degli appartamenti di quell’edificio.

Si decise a scendere dalla macchina. Si slacciò la cintura e mise in piedi. Chiuse la portiera con forza e schiacciò il pulsante di chiusura automatica.

Si fermò di nuovo.

Alzò la testa.

-  Eddai Yamato…-

Con questa incitazione morale si avviò verso il condominio e cominciò a salire le scale.

Si bloccò davanti all’appartamento con numero civico 193/a.

Il campanello di fianco alla porta di legno recava scritto il nome del proprietario.

“ Takeru Takaishi”

Dlin –dlon

Nessuna risposta.

Yamato suonò di nuovo.

- CHI E’?!-

Era un urlo che si era trascinato debolmente fino alla porta. Qualcuno all’interno c’era.

Yamato non rispose. Sapeva che se avesse rivelato la sua identità il fratello non avrebbe neanche aperto la porta, anzi, avrebbe chiuso tutti i chiavistelli e lucchetti che poteva trovare.

Qualcuno all’interno cominciò a camminare e abbassò lentamente la maniglia.

- Insomma chi è?-

Un giovane uomo, sui 35 anni, sbucò dalla porta. Capelli biondi, corti e spettinati, occhi di un azzurro stanco, vestiti stropicciati. Espressione pacata, che mutò nel vedere chi lo attendeva alla porta.

- Non rinunci mai eh, Yamato…-

- Ormai mi conosci…-

Yamato si prendeva cura del fratello da quando questo aveva visto Hikari, la sua dolce Hikari, morire davanti ai suoi occhi. Non era più stato lo stesso. Quando aveva raggiunto gli altri dopo quell’esperienza, era trasfigurato. Tutti sapevano quanto odiasse il potere delle tenebre e il male che diffondeva… E Hikari era morta per colpa di quel potere malvagio. Quell’odio l’aveva preso, e lo aveva fatto suo.

Non aveva detto una parola agli altri di quello che era accaduto… Non aveva proprio parlato. Era tornato subito sulla terra, gettando il suo digivice via da lui, e da quel momento non aveva più visto nessuno.  Ken era tornato dopo di lui, livido, gli occhi rossi e gonfi… Lui e Takeru avevano pianto. Avevano litigato. Ken era anche stato picchiato, da un giovane che non era più il suo amico Takeru.

E per questo anche gli altri lo avevano allontanato da loro.

Solo Yamato era rimasto con lui… Aveva lasciato la sua ragazza per lui, il suo gruppo per lui, gli aveva comprato l’appartamento, e una volta al mese gli mandava un assegno per mantenerlo. All’inizio lo andava a trovare tutti i giorni, ma veniva puntualmente cacciato. Poi cominciò a vederlo più di rado… e pian piano Takeru si calmava, ogni tanto lo lasciava entrare, ma mai si erano visti per più di un quarto d’ora.

Quello era il motivo per cui Yamato non voleva tornare a Digiworld… Era stato quel mondo a ridurre così il suo fratellino, una delle persone che più amava al mondo, che aveva sempre tentato di proteggere. Ma quel mondo vent’anni fa li aveva divisi, allontanati, aspettato che Yamato fosse distratto per attaccare Takeru e distruggerlo nell’anima.

Ma Yamato persisteva.

Quel giorno le chiavi dell’appartamento non sarebbero servite… Takeru sembrava disponibile a farlo entrare.

- Cosa vuoi stavolta?-

Perché era così sgarbato con lui? Erano tanto legati un tempo… Ogni volta questo pensiero ritornava quando lo vedeva, e ancora non aveva trovato la risposta. Aveva tentato di portarlo da uno psicologo, ma non era mai riuscito a farsi seguire.

- Ho ricevuto una visita oggi… E volevo avvertirti-

- Ancora la polizia?-

La morte di Hikari era circondata da un alone di mistero, e la polizia aveva indagato per quasi un anno intero, senza trovare tracce del cadavere o del luogo in cui era stata uccisa. I ragazzi erano stati tutti interrogati, soprattutto Takeru, ma non avevano mai rivelato niente… Chi avrebbe creduto loro?

- No, non la polizia…-

- Allora stai cercando di affibbiarmi un lavoro?-

Erano ancora sulla porta d’ingresso e Yamato stava perdendo la pazienza.

Era inutile dire che se Yamato continuava a mantenerlo, Takeru non si era neanche preoccupato di cercarsi un lavoro… Anzi, era un miracolo che fosse arrivato fino in fondo alle superiori. Ishida aveva tentato più volte di trovargli un impiego, anche il più semplice, ma anche quegli aiuti erano stati respinti. E Yamato si chiedeva perché continuasse a stargli dietro.

- No, Takeru… Se mi fai entrare ti spiegherò tutto con calma-

Il giovane si spostò dall’ingresso e Yamato entrò. L’appartamento era il caos più totale.

Si sedette sopra l’unica sedia che trovò libera, e si prese la briga di spegnere il televisore, acceso sulle solite partite di basket che il fratello ancora adorava.

- Dimmi allora…-

Takeru si appoggiò ad una parete con le braccia incrociate.

- Oggi mi sono venuti a trovare tre ragazzi… Fanno parte del nuovo gruppo di digiprescelti-

Takeru spalancò gli occhi. Era da vent’anni che nessuna parola che si riferisse al mondo digitale entrava in quella casa… E Yamato aveva appena infranto quella piccola legge.

- Ci sono nuovi disordini a Digiworld… E stanno cercando di ricostruire il gruppo. Non so chi siano riusciti a contattare fino ad ora, ma presto dovrebbe venire qualcuno a cercarti-

Takeru rimaneva in silenzio.

- Mi stai ascoltando?-

Alzò gli occhi verso il fratello più grande.

- Certo… Poco male, io non ho intenzione ne’ di tornare a Digiworld, ne’ di rivedere gli altri… Soprattutto quel bastardo di Ken…-

- Smettila di prendertela con lui! E’ stato un errore quello del digivice! E anche se tu mi raccontassi cosa successe dopo, so che la colpa non è certo di Ken!-

- Si ma non sarebbe successo…-

- Non sarebbe successo cosa Takeru?! Nessuno di noi sa cosa sia accaduto dopo! Perché tu non me lo vuoi dire?!-

Takeru si avvicinò al tavolino pieno di carte e bicchierini. Prese un alcolico leggero e ne bevve un sorso.

- Non voglio che mi ritorni alla mente quel… quel ricordo orrendo…-

Yamato si alzò e cominciò a girare per la stanza… Doveva contare fino a dieci per mantenere la pazienza con lui.

- E va bene… Però potevi evitare di picchiare Ken! Sapevi che aveva ancora l’ombra dell’imperatore nel cuore, e incolparlo di tutto non è certo stato un bel gesto!-

- Non ne voglio parlare Yamato…-

Voleva chiudere presto la questione.

- Sai cosa penso Tk?-

- Non chiamarmi Tk…-

Tk era il soprannome legato al Takeru buono, a quello che credeva nelle persone, che sperava sempre in qualcosa di buono per ognuno di esse. Odiava essere chiamato così, gli ricordava quello che non era più.

- Va bene… Ma penso che dovremmo aiutare questo nuovo gruppo. Devono salvare i digimon… E io non mi sono scordato di Gabumon… E neanche tu di Patamon…-

Il giovane rimase in silenzio. Dopo cinque minuti buoni che Takeru non gli rispondeva, Yamato decise che era il momento di andarsene. Aveva innescato in Takeru qualcosa che forse gli avrebbe fatto cambiare idea… E se ci fosse riuscito, avrebbe fatto di tutto per aiutare il nuovo gruppo di digiprescelti.

- Ciao Takeru…-

E Ishida chiuse la porta dietro di sé.

 

 

 

- Eccoci, la casa è questa-

I tre ragazzi erano arrivati a casa della ex digiprescelta dell’amore. Era una casa non molto grande, in stile tradizionale, con un piccolo giardino sul davanti. Era semplice ma molto graziosa.

Leonor suonò il campanello.

Non ottenne nessuna risposta.

- Forse non è in casa…-

Era sabato pomeriggio, giorno dedicato allo shopping per le donne di tutto il pianeta.

- Probabile… Però direi di aspettare. Sono le sei passate, fra poco dovrebbe rientrare-

Eric e Leonor annuirono, d’accordo con Lucas. E come questi aveva dedotto, dopo solo cinque minuti una macchina parcheggiò davanti al cancello. Ne scese una donna dalla figura longilinea, capelli rossi lunghi fino alle spalle, grandi occhi nocciola. Portava un paio di pantaloni bianchi di taglio classico, con una cintura nera portata larga sui fianchi, una maglia sempre nera con lo scollo a barchetta e sopra una giacchino di pelle.

- Wow, la signora si mantiene bene…-

- Eric niente commenti!-

- Ma se fino a mezz’ora fa stavi svenendo ai piedi del signor Ishida!-

- Lucas è meglio se taci…-

- Scusate… posso aiutarvi?-

I tre si girarono sorpresi. Sora era davanti a loro, con borsa nera in una mano e due buste nell’altra.

- Sì… Lei è la signora Takenouchi?-

Era il turno di Leonor.

- Sì, sono io… Ma non chiamatemi signora, non sono più sposata ormai!-

Rivolse loro un sorriso dolce e li invitò ad entrare.

La casa era arredata magnificamente, con colori caldi che variavano dal giallo delle pareti all’arancione delle tende, al rosso dei divani.

- Complimenti per la casa signorina…-

- Oh grazie, l’ho arredata io nelle mie prime esperienze lavorative!-

- Fa l’arredatrice?-

- Sì, mi piace molto come lavoro! Vi posso offrire qualcosa?-

- No grazie, abbiamo appena mangiato…-

Tutti e quattro si sedettero su divano e sedie in salotto, togliendosi le giacche.

- Allora.. in cosa posso esservi utile?-

I due ragazzi guardarono Leonor… la scena si stava ripetendo.

- Intanto mi presento.. Mi chiamo Leonor, e loro sono i miei amici Lucas ed Eric!-

- Piacere signorina…-

- Il piacere è mio!-

Al contrario di Yamato, Sora li aveva messi subito a loro agio, con quel suo modo di fare dolce e gentile.

- Allora le stavo dicendo… Non si stupisca tanto, ma noi siamo tre degli otto ragazzi che formano il nuovo gruppo di digiprescelti-

Sora smise di sorridere.

- Ah…-

- Sappiamo che lei e gli altri del gruppo non vi sentite da molto tempo… Anzi, avete proprio tagliato i contatti…-

Sora sospirò e cominciò a parlare.

- Io non avrei voluto ma è successo…-

I tre ragazzi la guardarono negli occhi.

- Ci può dire… che cosa è successo?-

- Beh… Sì, posso farlo… Dopo… dopo la morte della nostra amica Kari, ognuno rimase sconvolto e colpito in modo diverso. I casi più gravi furono sicuramente Takeru e Ken… Il primo si rifiutò di parlarci e incolpò Ken di tutto…. Mentre il secondo prese così male quell’accusa che non volle più vederci per paura di portare alla morte qualcun altro di noi. In più Kari costituiva un forte elemento di unione nel nostro gruppo, e senza di lei le cose furono nettamente diverse… Così ci ritrovammo ognuno per la nostra strada. Dopo circa dieci anni che il gruppo si era diviso Taichi tentò di farci ricongiungere… E anche Daisuke ci riprovò diverse volte… Ma io rifiutai sempre non me la sentivo di rivederli…-

Gli occhi di Sora si fecero lucidi… Almeno lei non era indifferente a quello che era accaduto.

- Oh, capisco…-

I due ragazzi abbassarono lo sguardo imbarazzati dai singhiozzi della donna. Leonor si alzò e le andò di fianco per cercare di consolarla.

- Grazie Leonor… Non ce ne bisogno…-

- Si figuri…-

Dopo qualche secondo Leonor continuò con la sua storia.

- Noi dobbiamo tentare di ricostruire il vecchio gruppo. Purtroppo è comparso un digimon di nome Daemon che vuole impossessarsi del mondo digitale… E noi dobbiamo sconfiggerlo, e liberare i digimon che una volta vi erano appartenuti con le digipietre… Ma è scomparsa quella della luce. Abbiamo bisogno dei vostri ricordi per trovarla… Lei sarebbe disponibile a seguirci?-

Sora rimase in silenzio per un po’ di tempo.

- Non ne sono sicura… -

Altro momento di silenzio.

- Ma posso provare. Non me la sento molto di rivedere gli altri… Ma posso vincere questa mia paura… Lo faccio soprattutto per i digimon… E per rivedere la mia Biyomon…-

I tre ragazzi non riuscirono a trattenere il sorriso. Finalmente avevano un digiprescelto dalla loro parte!

- Grazie signorina… Però lei ci deve aiutare a fare anche qualcos’altro…-

- Se posso tutto quello che volete….-

- Lei ha detto che non è più sposata vero?-

Era intervenuto Lucas. Ora si stava entrando in una zona di sua competenza.

- Sì… mi sono sposata quando avevo ventotto anni con un ragazzo che avevo conosciuto all’università. Credevo di esserne veramente innamorata… Ma quando scoprì che aveva un’altra chiesi subito il divorzio. E scoprì che non ne ero tanto dispiaciuta… Avevo circa trenta cinque anni quando successe…-

Lucas ed Eric si scambiarono un’occhiata.

- Ecco… Noi sappiamo che da giovane era la fidanzata di Yamato…-

Sora si rabbuiò.

- Sì è vero… Ne ero molto innamorata. Ma mi lasciò per seguire il fratello Takeru. Avevo tentato in tutti i modi di offrire il mio aiuto, sapevo quando Yamato fosse legato al fratello… E deve essere stato un duro colpo vederlo ridotto in quello stato. Ma lui rifiutò vigorosamente… E mi cacciò lontana da lui, con quei modi bruschi e sgarbati che si ritrova…Nei due anni successivi non ci siamo più sentiti… Poi è tornato a cercarmi, chiedendomi di perdonarlo… Ma non lo feci… Ormai avevo conosciuto Akira… il mio ex-marito… Anche se fu molto dura per me dirgli di no… Ne ero ancora innamorata…-

Anche se si sforzava di mantenere un’espressione dura e distante, c’era un velo di dolcezza nelle sue parole quando parlava di Yamato… Forse il loro amore si poteva davvero salvare…

- Mi scusi… Ma Yamato è il fratello di Takeru?-

Lucas rimase veramente stupito da questa notizia.

- Sì… Credevo lo sapeste… Hanno cognomi diversi, ma questo perché i loro genitori hanno divorziato quando ancora erano piccoli…-

- Ecco qual’era allora l’altro motivo!-

Leonor si illuminò… Sora la guardava in maniera confusa.

- Che altro motivo?-

I ragazzi guardarono la donna… Era giunto il momento di raccontarle tutto.

- Signorina… Noi oggi prima di passare da lei siamo passati… Siamo passati dal signor Ishida -

Sora arrossì, ma nascose il volto.

- Gli abbiamo parlato, così come abbiamo fatto con lei, a casa sua… E lui ci ha fatto chiaramente capire, indirettamente, che aveva due motivazioni per non seguirci, e se fossimo riuscito ad aiutarlo probabilmente avrebbe accettato di aiutarci -

La donna ascoltava concentrata, sempre tenendo il viso coperto da mani e capelli.

- Dal suo racconto abbiamo capito che uno dei due motivi era il fratello Takeru… Ma noi siamo venuti da lei per il secondo motivo-

Sora alzò il capo, per fissare la ragazza, confusa. Prese la parola Eric.

- Ha casa di Yamato ho trovato il suo indirizzo nascosto in un cassetto… E vicino ad esso c’era un vostra foto da giovani, e una canzone… Dedicata a lei-

La donna arrossì ancor più vigorosamente.

- Yamato è ancora innamorato di lei… E non ha rinunciato a lasciarla andare… Può vedere la canzone sulla macchina di Eric…-

Lucas la prese e gliela mostrò. Passò qualche secondo… E Sora scoppiò a piangere.

- I-io… Scusatemi ragazzi…-

Si alzò e andò in bagno. Tutte quelle rivelazioni erano difficili da sopportare…

I tre ragazzi non pronunciarono parola. Sentivano soltanto i singhiozzi della donna in lontananza.

Il silenzio si appesantì, e dopo qualche minuto che la donna era sparita, anche l’attesa di una sua risposta era diventata snervante…

Eric si alzò e cominciò a camminare per la stanza.

- Dai siediti…-

- Non ce la faccio Leonor…-

Ancora cinque minuti di singhiozzi… Poi si calmarono, e la donna uscì.

- Portatemi da lui-

I tre ragazzi annuirono sorpresi

- Domani mattina… Passate di qua verso le undici. Vi accompagno poi io a casa… Ditelo pure alle vostre famiglie…-

Forse era meglio se non lo avessero detto alle loro famiglie. Avrebbe inventato una scusa per il pranzo.

- Grazie signorina Takenouchi…-

- A domani-

Si inchinarono e si congedarono.

 

 

Erano in metropolitana. Il cielo intorno a loro era già tinto dei colori della notte… Il sole era appena tramontato.

Lucas era in piedi in silenzio, attaccato alla maniglia. Guardava fuori, senza realmente vedere il paesaggio circostante.

Eric era seduto gambe stravaccate, anche lui fissando il vuoto.

Leonor era seduta composta, gambe unite e mani appoggiate alle ginocchia, capo chino… Nessuno aveva niente da dire in quel momento.

- Ragazzi io chiamo Koji…-

Guardarono Lucas. Non ci avevano pensato… Koji era incaricato di cercare Takeru… Si sarebbe potuto unire a Lucas.

Il biondo tirò fuori il cellulare e cominciò a digitare il numero del portatile di Koji… Tre squilli, e il suo amico rispose.

- Ciao Lucas… Stavo per chiamarti sai?-

- Ciao Koji… Come procedono le ricerche?-

- Poco di fatto… Purtroppo sua madre ha cambiato indirizzo e non sono riuscito a rintracciarlo! Però ho saputo una cosa importante! Takeru e Yamato…-

- … erano fratelli! L’ho sapete pure io! Oggi siamo riusciti a rintracciare sia Yamato che Sora, la digiprescelte dell’amore… Abbiamo avuto meno fortuna con Taichi, quello del coraggio…-

- Ci sono Leonor ed Eric con te?-

- Sì… Sai qualcosa degli altri?-

- Purtroppo ho sentito solo Reika… Ha trovato una certa Miyako Inoue! Insegna in un istituto non molto lontano da casa mia… Professoressa di ginnastica! Domani l’accompagno…-

- Bene! Domani noi torniamo da Yamato con Sora! Sembrano esserci complicati intrecci amorosi sotto!-

- Aggiornami mi raccomando!-

- Se ho notizie di Takeru ti chiamo!-

- Perfetto! Ci sentiamo lunedì allora…-

- Ciao!-

E chiuse la chiamata.

- Reika ne ha trovata una… degli altri non sa niente-

- Beh, è un inizio…-

- Già…-

Arrivarono nella stazione del loro quartiere e si divisero… Ora era troppo stanchi per le baldorie del sabato sera…

- A domani!-

 

 

 

 

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!

Ed anche il quarto capitolo è concluso! Spero di aver dato alcune delle spiegazioni che mi erano state chieste nel capitolo precedente, e che siano soddisfacenti! Ma passiamo alle recensioni...

Memole: Grazie per i complimenti! Come puoi vedere sto sviluppando la coppia Sora e Yamato… vedremo nel prossimo capitolo come finirà! Continua a commentare!!!

Crystal: Grazie della pazienza che mi dedichi nel continuare a seguirmi!! Sono contenta che ti piaccia così tanto… Sono delle soddisfazioni grandi per me! No, Kari non ricompare nel fic… Non è mica Beautiful dove i personaggi morti resuscitano!! ;p

Francesca Akira: Spero che questo capitolo sia servito a spiegarti il comportamento di Ken… Ma dal prossimo cominceremo ad avvicinarci un po’ di più a lui, visto che parlerò in contemporanea dell’incontro fra Yamato e Sora e del ritrovamento di Yolei! Continua anche tu a scrivermi… i tuoi commenti oggettivi per servono per capire dove esagero! Stavo per fare un errore su Ken…^-^

Miya: Stesso risposta anche per te per quanto riguarda Ken! Per il resto, pian piano mi apro a parlare degli altri prescelti… Come vedi nel prossimo capitolo entrano in scena Koji e Reika! In questo modo, parlando dei digiprescelti ad uno a uno, credo sia più facile identificare i nuovi con le loro caratteristiche e aiuta a memorizzarli meglio… non trovi?!

Ho letto la tua fic… L’idea è molto carina, complimenti! Forse è un po’ confusa… e secondo me dovreste centrare i capitoli più sui personaggi che sugli autori… d’altra parte credo che sia quello che il lettore cerca no?

E a tutti quelli che stanno leggendo questa fic… Cercate la fic di Miya e leggetela, nei crossover! Se nessuno commenta gli aspiranti scrittori perdono la voglia di scrivere… Un po’ come è successo a me nelle altre fic!!! ;p

Imi: Grazie del tuo commento!!! E’ quello che voglio raggiungere nel mio scrivere: far vedere a chi legge quello che i personaggi fanno nella mia testa! E spero di riuscirci…

So che sono molto lenta nello scrivere ed aggiornare… Ma le altre fic le completerò!! Non le voglio lasciare in sospeso, non è nel mio stile! Questa però mi stimola più l’immaginazione… E spero di mantenere questo ritmo nell’aggiornare!!!

Ringrazio di nuovo tutti per avermi scritto!! Leggere le recensioni è sicuramente la parte più piacevole dalla mia parte… Anche se mi diverto molto a scrivere!!

Probabilmente il prossimo capitolo lo inserirò tardi… Sabato undici parto con la scuola!! Sono in gemellaggio con la Francia fino a sabato 18… Ma aspettatemi, se va tutto bene tornerò!!

Intanto vado a impararmi a memoria il dizionario di francese… Oddio sono preoccupatissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Au revoir!!

Sora89

   
 
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