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Autore: Pinca    25/04/2011    1 recensioni
Ciao! ecco la scemenza massima. ovviamente la vittima è il povero lovino. al mondo esistono domande che non devono avere risposta. chi sono gli illuminati, chi abitava atlantide, canada esiste? non, non domande di questo tipo, domande ben peggiori, le cui risposte potrebbero distruggere una nazione intera. whahahah! avvertimento: grande stronzata! ps: oc sicilia
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3part
 
 
 
Avevamo lasciato i nostri Francis e Ivan alla taverna, il primo con un grembiule che gli fa un effetto orgasmico, l’altro desideroso di avere al più presto una seconda bottiglia di vodka da tracannare come acqua fresca, mentre i due italiani era fuggiti via, il più grande istigato dai pensieri maligni di Francis, l’altro invece, appena fatti dieci passi fuori dalla locanda, già si era dimenticato il perché di tanta fretta, e prese per nord convinto che prima o poi si sarebbe ricordato perché avesse preso quella strada.
Ma concentriamoci su Lovino. L’italiano stava discendendo l’italica penisola a rotta di collo, facendo un ruzzolone arrivato nelle Calabrie a causa di “lavori in corso”. Dopo aver inveito contro mezzo sistema italiano si precipitò in casa di Rosalia e spalancata la porta fu pronto a far sentire la propria voce in quella casa e a farsi valere in quanto maschio! Chiamò la ragazza a gran voce, attraversando i corridoi fino a fermarsi davanti alla porta della cucina dalla quale proveniva un gran schiamazzo.
-Rosalia!- spalancò la porta platealmente facendola sbattere contro la parete.
Sicilia, che stata ai fornelli a friggere le melanzane per il pranzo, si voltò sorpresa verso il ragazzo infuriato che con passo sicuro le si piazzò dinnanzi. Rosalia indietreggiò di mezzo passo stringendo intimorita il cucchiaio di legno, perché Lovino sembrava là là per farle una sfuriata.
-Tu!- la accusò gonfiandosi in petto minaccioso, e crollò in ginocchio ai suoi piedi in preda a pianti disperati, aggrappato alla sua gonna, lasciando di stucco lei e i presenti.
-Ti prego! Dimmi che non è vero!- disse scuotendola. –Dimmi che non è vero ti prego! Non posso sopportare l’idea di perderti! Non lo ami, dimmi che non lo ami!-
-Ma…-
Lovino smise improvvisamente di piangere, forse perché aveva iniziato a sentirsi osservato, o semplicemente si era guardato attorno a causa dell’improvviso silenzio, e finalmente si accorse dei ragazzi presenti della cucina che lo stavano fissando sbalorditi.
-E questi chi sono?- chiese osservando i tre intorno alla tavola e gli altri due che conosceva fin troppo bene, fermi sulla veranda. –E che cavolo ci fanno Spagna e Grecia qui!?- concluse alzandosi di scatto e tornando ad avere un tono di accusa.
-Spagna e Grecia?- chiese Rosalia sorpresa accorgendosi finalmente della presenza dei due che la salutarono allegramente dall’altra parte della stanza. –Come, non li hai portati tu?-
-Li ho portati io? Ma, ma… e quei tre chi sono?!- continuò lui indicando i tre ragazzi dalla carnagione scusa e i capelli neri.
-Chi sono?- Sicilia strinse il mestolo di legno stizzita. –E hai pure il coraggio di chiedermi chi sono?!-
Lovino indietreggiò senza capire perché se la stesse prendendo tanto per una domanda più che lecita.
-Lo sai chi sono, eh?- alzò il mestolo e lo picchiò sulla testa forte. –È da due settimane che faccio una testa tanta a te e a quell’altro buontempone di tuo fratello perché qua arrivano a flotte e non so più dove metterli, che mi sta finendo l’acqua e che non ho più come fare! E tu adesso mi vieni e chiedere chi sono?-
Lovino scansò una seconda mestolata in testa e scappò dall’altra parte della tavola con Sicilia che lo rincorreva infuriata.
-Forse è meglio lasciarli soli, ragazzi!- disse Antonio a Grecia, Tunisia, Somalia ed Etiopia. –Che ne dite di una bella partita di pallone fuori?- E detto questo si affrettarono a dileguarsi il più velocemente possibile scansando colpi di mestolo dati alla rinfusa per aria.
-Vieni qui che ti faccio ricordare l’occasione!- disse Rosalia cerando di braccarlo senza successo, mentre Romano continuava a girare intorno al tavolo buttando per aria le sedie per ostacolarla.
-L’occasione te la dovrei fare ricordare io, malafemmina! Entro in casa e la trovo piena di tuoi ex!-
Si abbassò appena in tempo mentre il mestolo gli passava di filato sopra la testa per poi andarsi a schiantare contro il muro alle sue spalle.
-Hai pure il coraggio di farmi le scenate di gelosia!- afferrato il cesto pieno di arance sul mobile iniziò a lanciargliele dietro centrandolo in piena faccia. –Se avessi volto avresti potuto farli sloggiare appena arrivati, ma a te non te ne frega niente! Incapace!- continuò infuriata lanciandogli ancore arance con una mira impressionante. –E poi non c’è nessun mio ex, idiota! Hai la testa più dura dello scecco, non ti sopporto!-
-E Algeria che ci faceva qui!?- la accusò lui.
-Quello è Tunisia!- disse prendendolo allo stomaco con un limone. –Sei un ignorante, un fetente!-
Lovino perse la pazienza. Fetente no! Tutto poteva dirgli, ma tra i due il fetente non era lui!
-A me, fetente a me!?- fece scandalizzato.
Sicilia mise la mano sul fianco seccata. –Eh, fetente proprio a te!- disse scimmiottando il suo accento.
-Con che coraggio! Non son….-
 
Interrompiamoci qui e andiamo a vedere che cosa sta combinando Feliciano. Si sarà ricordato il motivo di un tale azzardo quale affidare il suo amato locale nelle mani di suo fratello Francis?
-Italia!- Gilbert rimase sulla porta sorpreso di vedere Feliciano. Non lo veniva a trovare da una vita. –Che ci fai qui?-
-Ve….- Feliciano rise imbarazzato. –Non ricordo, ma so che dovevo venire qui! Prima o poi mi verrà in mente! Tu che fai?-
-Io…- Gilbert fece un sorriso smagliante e lo fece entrare. –Stavo aggiornando il blog del magnifico! Sto facendo un video per le mie fans!-
-Ve… posso partecipare?- chiese speranzoso.
-Certo, avevo giusto bisogno di un tecnico, visto che Ludwig mi ha mollato qui da solo come al solito! Quel ragazzo, giuro, non capisce la fondamentale importanza che ha assistere me nelle mie riprese!- vaneggiò trascinandosi sotto braccio il ragazzo verso il suo fantastico studio. -Kesesese, meno male che sei arrivato tu Italia, mi avrebbe scocciato andare a chiedere a Ungheria! Quella ragazza ha difficoltà a mantenere la telecamera ferma, improvvisamente ha degli attacchi epilettici e non riesce a smettere di muoversi!-
E dopo un abbondante quarto d’ora di chiacchiere finalmente diede la telecamera a feliciano e si sedette dietro una batteria.
-Wow, sai suonare la batteria, non lo sapevo!- disse impressionato l’italiano. Eppure aveva la strana sensazione che si stesse sfuggendo qualcosa.
-Certo, kesesesese! Fa figo!-
Ma Italia come prevedibile non si dimostrò un buon cameraman, ogni cosa bastava a distrarlo e a fare uscire dall’obbiettivo Gilbert e seguire una formica che gli stava salendo sulle scarpe o il cucù appeso al muro che segnava mezzo giorno.
Quando il forno in cucina suonò, Gilbert comprese finalmente che forse Feliciano non era adatto a stare dietro la telecamera, così dovette accontentarsi del cavalletto e della supervisione di Gilbird.
-Ve… che posso fare?- chiese a quel punto Feliciano.
Gilbert ci pensò su. –Ti va di fare il montaggio del video che hai fatto? Qualcosa di decente dovrebbe uscire se cancelli tutte le parti in cui non mi riprendi!-
-Ok, iniziò subito!-
Gilbert scese dal cavallo e si sedette accanto a lui di fronte al computer. Sì, aveva portato un cavallo nel suo studio perché faceva awesome!
-Che carini!- disse Feliciano osservando la foto di Gilbert e Ludwig sul desktop.
-Eravano nelle filippine!- spiegò Gilbert ripensando alla splendida vacanza a base di mare e sess… sex on the beach.
Mentre caricavano il video sul computer a Feliciano venne una curiosità. –Ma dov’è Ludwig?-
-Mah, non so…. Lo sai com’è, sarà in qualche parlamento a sprecare fiato contro quel francese idiota!- fece vago lui.
-Il francese idiota?- Feliciano spalancò gli occhi. –Oh cavolo!-   
Gilbert rimase a bocca aperta. Gli occhi di Italia si erano aperti ed erano castani! Incredibile!
-Ora ricordo perché sono venuto qui!-
-E cioè?- 
-Perché Romano ha litigato con Rosy.-
-E quindi?-
-Pensavo che Romano fosse corso qui per provare a picchiare Ludwig! Ma a quanto pare mi sono sbagliato….-
Gilbert parve preoccupato, ma fu abbastanza prudente nel continuare a tirare fuori dall’italiano una spiegazione che avesse un qualche senso logico. -E che c’entra West?-
-Non credo di averlo capito bene, sai com’è strano Romano! Sicuramente perché è convinto che quasi mille anni fa Ludwig sia stato con Rosy, sai com’è geloso, crede a tutto….-
-Guarda che è vero!-
-Cosa?-
-Quello che hai detto.-
-Ma dai, che scemenza!-
-E secondo te passavano tutto il tempo a comporre poesie quei due?-
-Beh… comporre poesie è bello, che altro…- ma a quel punto si interruppe. Gli venne in mente un episodio di quando era bambino, di quando era andato da Rosy a chiederle di poter leggere le sue poesie e di come le era sembrata strana. Aveva aperto solo uno spiraglio, quanto bastava per mollargli qualche libro in mano, e gli aveva chiuso la porta in faccia. Eppure non era sembrava scocciata dalla sua visita, anzi, contenta, felice, non faceva altro che ridere.
-Oh…- fece iniziando a comprendere il quadro generale. Come aveva fatto a non notarlo?
-Oh, che?- chiese Gilbert preoccupato dallo improvviso sguardo vuoto di Feliciano.
-Dici che c’era qualcuno dietro quella porta con lei?- chiese all’omino nel suo cervello che annuì vigorosamente, facendogli notare che in effetti nel suo ricordo la sorella sembrava abbastanza distratta da qualcuno nascosto dietro la porta.
-Ma quale porta?- gli chiese Gilbert sconcertato senza capire.
-Cavolo, come ho fatto a non farci caso?- continuò Feliciano ignorando Gilbert. L’omino del cervello scosse la testa pazientemente e gli disse che dopo tutto era meglio tardi che mai. Dopo tutto cosa potevano essere sette secoli?
-Ma sai che sei suonato?!- gli fece notare il tedesco.
-Ve…. Di che stavamo parlando?- chiese Feliciano tornando a connettersi col mondo reale.
-Tu sei fuori! Comunque dicevi che hanno litigato e che Romano vuole pestate West.-
-Sì, vero! Vuole pestarlo perché Francis ha detto una cavolata enorme, tipo che Rosy è innamorata di lui!-
-Lui chi?- chiese seccato Gilbert.
-Lui, Ludwig!-
-Aspetta…- Gilbert si alzò, andò al suo frigobar da ufficio, un mobile in legno scuro di gran classe, e si versò un martini nel bicchiere da cocktail, tutto questo sotto lo sguardo curioso di Feliciano.
Bevve un sorso e poi sputò fuori sconvolto. -Cosa?!-
-Anche questo fa awesome?- chiese perplesso l’italiano.
-Certo! Ma, ripeto, cosa?!-
-Ehm… Francis ha detto…-
Gilbert si appoggiò al mobile assumendo una posa pensosa. -Tua sorella è innamorata di West e ha litigato con Romano…-
-Si, cioè no… ma che ti prende, Gilbert?-
-Dobbiamo dirlo immediatamente a West!- disse uscendo da dietro il banco e iniziando a cercare per la stanza il suo cellulare.
-Perché?-
-Perché sta in Sicilia e non sa niente! Ti rendi conto che finalmente quei due hanno litigato!? Era l’occasione che stavo aspettando da mesi! Dove cavolo sta il mio cellulare!?-
-L’occasione per cosa?- chiese l'italiano senza capirci niente. Intanto nella sua testa l’omino nel cervello tossicchiò e gli fece notare che se il fratello non stava lì era sicuramente andato da Sicilia a farle una delle sue scenate e ciò voleva dire che avrebbe potuto incontrare anche Ludwig.
-VE….!- scattò in piedi allarmato. –Romano è sicuramente andato in Sicilia! Se trova lì Ludwig andrà su tutte le furie! Dobbiamo avvertirlo!-
-Che?- Gilbert emerse da sotto la scrivania –Chi se ne frega se Romano si incavola?! L’importante è che Ludwig si faccia avanti adesso.-
-Avanti?-
-Sì, è una storia un po’ patetica. Sai, mio fratello non è magnifico come me…- continuò aprendo i cassetti della libreria. –Qualche tempo fa, come al solito, stava rincitrullendosi in mezzo alle scartoffie, per ordinarle, dare una spolverata.... Torno dal concerto e dove lo trovo? Ancora sui libri a sospirare e guardare stemmi. È un tipo nostalgico, lo sapevi?- gli chiese voltandosi verso feliciano e gettando le carte sulla scrivania per aria.
-No, e quindi?-
-E quindi da quel momento ha iniziato a fare avanti e indietro sempre con la scusa di andare a fare tour in Sicilia! Va bene che gli piace venire da te, ma non ogni santissimo fine settimana e sempre nello stesso posto, santo cielo, ho anche io delle esigenze!-  
-Stai dicendo che Ludwig si è preso una cotta per Sicilia?- chiese incredulo Feliciano.
Gilbird si fermò e sospirò poggiando le mani sui fianchi. Possibile che gli dovesse spiegare tutto?
-Mio caro, dimmi, in tutta Europa chi non si è preso una cotta per quella tipa là giù! A parte me, che ho gusti awesome, tutti fanno i signorotti portandosi a braccetto le biondine deliziose e carine da esibire alle serate di gala, ma quando tornano a casa preferiscono tutti trovare l’esotico che tanto disprezzano a scaldare il letto!-
Gilbild cinguettò caparbio in direzione del cavallo fermo in mezzo alla stanza che ruminava qualcosa. Sì, stava ancora lì!
-Nooooo!! Il mio fantastico cellulare!- Gilbert si avvicinò al cavallo con la speranza di riuscire ad estrargli dalla bocca il telefonino, ma l’idea gli faceva a dir poco schifo. –Stupido cavallo! Tu non dovresti mangiare il mio cellulare ma le scartoffie di West! Italia… ma che stai facendo?-
Feliciano si era seduto e stava trafficando al computer come un ossesso, schiacciando tasti alla rinfusa.
-Ehi, Feliciano…- Gilbert si avvicinò al ragazzo accorgendosi che stava buttando fumo dalle orecchie per la rabbia. –Ma che ti prende? Ma quello è il video che hai fatto tu prima…-
Veneziano cliccò su invio spietatamente e a Gilbert venne quasi un infarto quando si rese conto che stava mettendo in rete quel video orrendo.
-Quella è Mia sorella…- Feliciano oramai era trasformato dalla rabbia e dalla gelosia che fino a poco prima pensava appartenere solo a quel troglodita di suo fratello. -… e nessuno deve desiderarla come scaldaletto!-
 
 
 
 
ecco il capitolo! È senza senso, non sapevo come continuarla quindi ho tirato fuori le assurdità più assurde. Vi starete chiedendo perché ho interrotto proprio lì (ma quando mai?ndtutti). beh, non né ho idea, mi sono detta basta, mi manca feliciano! ^^
lo capirà Gilbert che Eliza non è epilettica ma semplicemente scoppia a ridere ogni volta che vede le sue awesomate? A che concerto è andato Gilbert? Riuscirà a cancellare il video girato da feliciano prima che faccia il giro del mondo?
Elizabeth ha le risposte, le mette all’asta nel prossimo fine capitolo. Chi offre di più?
Come andrà a finire invece a casa di Rosalia? Riuscirà a liberarsi di tutti? Si accorgerà di aver lasciato le melanzane sul fuoco? Tutto questo nella prossima puntata che ancora non so manco io come sarà! Ahahahah, vai America give me five!
ps: secondo voi devo mettere nuovo personaggio anche per l'omino nel cervello di Feli? come lo vogliamo chiamare? 
 
   
 
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