-CAPITOLO 27-
-BACHI DA SETA-
Il cielo era velato di carta da zucchero, da
cui scendevano leggeri bianchi granelli che risplendevano a contatto con la
terra. Le tegole dei tetti erano irriconoscibili sotto quel manto bianco, i
bucaneve s’innalzavano tra i gelidi prati, l’acqua delle fontane era priva di
increspature, intrappolata da un mantello di ghiaccio.
Bunny camminava per le strade della città
con tutta la lingua fuori dalla bocca, per raccogliere ogni singolo fiocco di
neve in quel tardo pomeriggio d’inverno. La magia regalata da quel candore
color panna la rendeva felice, anche se il suo cuore spesso peccava di
nostalgia.
Era passato così tanto tempo da quando i
Three Lights avevano lasciato
Con i capelli tutti innevati, Bunny entro al
Crown, dove le sue amiche l’attendevano con già la cioccolata fondente tra le
mani e qualche schizzo di panna qua e là. Alla vista di quella inesauribile
meraviglia, Bunny distese il viso, sorridendo vivacemente “Com’è bella!!”
esultò, per poi catapultarcisi contro.
Marta, Morea, Rea ed Amy la osservavano, da
tempo abituate ai comportamenti elettrizzanti dell’amica. Dai loro occhi
tuttavia traspariva un velo di dispiacere. Erano tutte coscienti delle loro
azioni, delle loro scelte, erano tutte d’accordo. Bunny era felice, forse come non
lo era mai stata…ma quella felicità non poteva durare a lungo. Avevano deciso
insieme, tutte quante, avevano scritto loro la parola fine. Ammettere di non
aver rimorsi sarebbe stata un’inutile e forzata bugia. Si chiedevano spesso
cosa sarebbe accaduto se non li avessero divisi, cosa ne sarebbe stato di loro
e di quel futuro che così precocemente avevano conosciuto. Ma ormai erano
passati mesi e Bunny non aveva dato alcun segno di ricordo. Il patto era stato
mantenuto, tutto era andato come previsto. E allora perché si sentivano così in
colpa?
“Ragazze, ve lo devo proprio dire” disse
Bunny, con baffi arricciati da panna montata “l’inverno è una bellissima
stagione, la neve è così bella e abbiamo la scusa di bere tutta la cioccolata
calda che vogliamo per scaldarci”. Non le risposero, ancora immerse nei loro
pensieri. Bunny non se ne accorse, era troppo intenta a finire al più presto la
cioccolata calda.
“Sapete cosa ho sentito per la televisione?”
riprese “Cosa Bunny?” chiese curiosa Marta “Questa sera ci sarà un’eccezionale
pioggia di stelle cadenti!!”. Le ragazze sgranarono gli occhi, fissandosi l’una
con l’altra “Com’è possibile?” chiesero, rivolte verso Amy
“Non guardate me ragazze, io non ne sapevo
niente…Bunny sei sicura?” “Certo che sono sicura, cos’è non mi credete?” “No,
no” si scusò Amy, ridendo “non volevo dire questo solo che mi sembra
strano…stelle cadenti…d’inverno…”. Il silenzio piombò, appropriandosi delle
loro voci.
Leccando dal cucchiaino l’ultimo goccio di
cioccolata, Bunny guardò fuori dalla finestra, intristendosi improvvisamente
“Sapete” disse, con voce malinconica “quando ho sentito la notizia ho creduto
che quelle stelle volessero significare qualcosa…non capisco il motivo ma è
così che mi sono sentita”. Le ragazze si guardarono nuovamente, insospettite
“Cosa possono significare, Bunny” ironizzò Rea, per quanto possibile “sono
semplici fenomeni atmosferici, capita!”. Bunny si voltò “…si, forse hai
ragione” rispose, alzandosi dalla panca “in ogni caso, non riesco a fare a meno
di pensare che cadano per una qualche ragione”. Sorrise, non facendo caso allo
sguardo cupo e rassegnato delle compagne.
“Ora devo proprio andare” aggiunse “domani
potremmo andare a pattinare tutte insieme alla pista che hanno allestito nel
parco, ci sarà anche Marzio” “Certo Bunny” sospirò Morea, anticipando le altre
“ci saremo di sicuro” “Perfetto!!A domani amiche”. La videro allontanarsi, mentre
i loro animi si spensero insieme alla loro frustrazione.
Il delicato sapore della cioccolata non
l’aveva riscaldata a sufficienza. Percorrendo la strada verso casa, Bunny
ripensava alle parole appena dette alle amiche e a quelle non dette. Già, non
aveva confidato loro che in realtà sperava, confidava che quelle stelle
significassero qualcosa, significassero qualcuno. Le mancava, odiava doverlo
ammettere agli altri e soprattutto a se stessa ma non poteva mentire ancora per
molto. Ciò che lui le aveva dato in così poco tempo era impareggiabile con
qualunque altra cosa, con qualunque altro sentimento.
Pensava spesso a lui e spesso si chiedeva il
perché non ne aveva più avuto notizie da quel tramonto sul tetto della scuola. Ma
ciò che soprattutto ricercava dentro se stessa era il perché non riuscisse a
dimenticarlo, perché si sentiva come se avesse qualcosa in sospeso. Più si
convinceva che Marzio era il solo ed unico, più una piccola parte dei suoi
occhi non smettevano di osservare il cielo, nell’attesa di scorgere tre stelle
cadenti, di cui una in particolare brillava più delle altre. Ogni passo che
faceva verso una probabile verità veniva cancellato da una qualche potenza
mistica, proprio come le orme delle sue scarpe venivano celate dalla neve. In
quel momento il freddo che sentiva nelle mani non si avvicinava minimante a
quello che pungeva nel cuore. Non si era mai sentita in quel modo, non si era
mai sentita così debole ad accadimenti ormai troppo remoti per esser
protagonisti nella sua vita.
Rientrò in casa, sbattendo gli stivali sul
tappettino dell’entrata “Mamma sono a casa” “Bunny vieni qui per favore”.
Sbuffando amaramente, Bunny raggiunse il salotto “Dimmi” chiese, annoiata
“Guarda” rispose Ilenia, mostrandole la gonna “stavo cercando una maglia che
avevo dimenticato tra gli abiti estivi e ho trovato la tua gonna scucita”.
Bunny si affacciò per poter vedere meglio “come scucita?” chiese
“Non vedi, qui” Ilenia segnò con il dito il
piccolo foro posto nella parte posteriore della gonna “quando ho fatto il
cambio degli armadi non me ne ero proprio accorta e l’ho messa via senza
ricucirla. E’ rimasta tutto questo tempo nascosta sotto agli altri vestiti!”.
Bunny la guardò attentamente, cercando di
sforzarsi il più possibile, cercando di ricordare “non ho idea di come possa
essere successo” rispose, scuotendo la testa. Ilenia la guardò diffidente, non
era la prima volta che Bunny dava prova della sua distrazione. “Tieni” disse,
porgendole la gonna “ricucila te e rimettila al suo posto”. Scocciatamene,
Bunny afferrò la gonna, per poi chiudersi in camera.
Lanciò la gonna sul letto, che coprì il
musetto della piccola Luna, intenta in un caldo sonno “Bunny!!” richiamò la
gatta “non hai visto che ero qui!” “Scusa Luna” rispose prontamente,
togliendole la gonna di dosso ed appoggiandola alla sedia “non ho nessuna
voglia di ricucirmi la gonna, e poi è estiva posso aspettare il prossimo anno
giusto?” “Bunny, non fare la scansa fatiche” rimproverò Luna “se ti ha chiesto
di ricucirla, fallo e basta no?”. Osservando i suoi movimenti, Luna capì di non
essere minimamente presa in considerazione.
Bunny infatti non l’ascoltò, aprendo le tende
per poter contemplare quella particolare notte glaciale. Le stelle luccicavano
come gocce di rugiada aggrappate al cielo, confondendosi con i fiocchi di neve
che, come spumosi bachi da seta, scendevano lenti e tranquilli per poi
ritornare all’artica strada innevata. “Guarda, Luna!” gioì Bunny
improvvisamente “una stella cadente!!”. Raggrinzendosi, Luna le corse immediatamente
vicino “Non è meravigliosa?” “Cosa Bunny?” “la sensazione che può infonderti
una semplice stella”. Luna s’incupì, avrebbe voluto dirle tutto, rasserenarla
in qualche modo, ma non poteva, l’aveva promesso.
“Che strano” disse Bunny, socchiudendo gli
occhi “il cuore mi batte così forte, sento come se uno strano calore mi stesse
abbracciando”. Si girò verso il letto, distogliendo lo sguardo da quel cielo
così ipnotico. “Credo tu abbia ragione, Luna” “a che proposito?” domandò,
seguendola con gli occhi. Bunny si sedette sul letto, stringendo la gonna tra
le mani “dovrei ricucirla!” disse, sorridendo. Luna tirò un sospiro di
sollievo, temeva che potesse ricordare qualcosa o ancor peggio chiederle
qualcosa, cercare di andare più a fondo per comprendere quelle strane emozioni
che da sempre premevano per esplodere.
Con ago e filo in mano, Bunny distese il
foro, inserendovi un dito per capirne meglio la dimensione. Inarcò le
sopracciglia, affondando sempre di più il dito nella scucitura “C’è qualcosa…”
disse fra se e se. Col polpastrello afferrò l’ignoto intruso, estraendolo con
cautela. Stranita da quella vista, guardò attentamente il piccolo rotolo di
pergamena “Com’è finito qui?”. Luna allungò la testa, per spiare lo strano
oggetto, ignara di quale fosse la verità.
Senza pensarci due volte, Bunny lo srotolò,
leggendovi il contenuto.
“Dubita di tutti, dubita di te stessa, ma non dubitare mai di
noi.
Non dubitare mai del mio amore”
Bunny rilesse più e più volte quelle parole,
così belle, così profonde. Non riconosceva la scrittura, non vi era alcun nome,
nessuna firma. Solo parole gettate al vento e raccolte in un esile foglio di
carta, finito per chissà quale motivo tra i rotti fili della sua gonna. “Luna
cosa significa?”. Luna non rispose, non sapendo dove aggrapparsi, non sapendo
da dove iniziare. Poi vide Bunny sorridere, felice “Marzio avrà voluto farmi
una sorpresa!” disse, aprendo il cassetto e richiudendovi la pergamena al suo
interno “Com’è dolce! Ora lo chiamo per ringraziarlo!”. Afferrò in mano il
telefono, iniziando a comporre il numero “Bunny!!!”.
Al chiamo della madre, Bunny si bloccò,
posando il cordless sul letto “Bunny, è pronta la cena!” “Arrivo mamma!” urlò.
Bunny si alzò di fretta “Chiamerò Marzio più tardi, ci vediamo dopo Luna!!”.
Corse veloce, la fame si stava facendo
sentire. Si sedette rapida a tavola, prima che qualcuno potesse rubarle gli
involtini primavera “Bunny smettila” sgomitò Sam “diventerai una cicciona”
“pensa per te, Sam” replicò, spingendolo a sua volta “la tua pancia crescerà a
dismisura fino a scoppiare!!”
“Smettetela di litigare voi due!”
s’intromise Ilenia “piuttosto date un’occhiata alle foto che io e papà abbiamo
scattato lo scorso week-end in montagna!”. Uno più impiccione dell’altra, Sam e
Bunny iniziarono a contendersi le foto “Sono bellissime!” esultò Bunny “che
paesaggi fantastici!” “Si Bunny, dovete sapere che mentre sciavamo, riuscivamo
a scorgere le cime più alte, fino in fondo, al di là dell’orizzonte”.
Bunny si bloccò di colpo. I suoi occhi
s’annebbiarono, i muscoli s’irrigidirono, congelandole il respiro. Con la mano
ferma, quasi ibernata, fu percossa da vibranti tremori. Voltò lo sguardo verso
la madre, mentre Sam si approfittava di quel momento di incanto della sorella
“Cos’hai detto?” chiese, con un nodo alla gola
“che vedevamo le cime più alte” rispose Ilenia,
passandole un’altra foto “No…l’orizzonte…” insistette Bunny, mentre un chiaro
luccichio cadde dai suoi occhi “cos’hai detto?”
“che vedevamo le cime delle montagne…al di là dell’orizzonte…” ripeté “Bunny,
ti senti bene?” chiese, accortasi di quel cambiamento così repentino, del suo
stato d’animo, fragile in quell’istante come un bicchiere di cristallo.
Istintivamente, Bunny si alzò, facendo
tremare la tavola, mentre il piatto le cadde a terra, frantumandosi in mille
pezzi. Senza fermarsi né guardandosi indietro, corse in camera, sbattendo
ferocemente la porta. “Bunny che succede?” chiese Luna, preoccupata. Senza
prestarle attenzione, Bunny riaprì il cassetto, rovesciandolo totalmente a
terra finché la pergamena non svolazzò fino ad appoggiarsi dolcemente sul
pavimento.
Ancora tremante, si sedette piano a terra
con le gambe piegate, raccogliendo quel pezzo di carta, che così tanto le stava
per sconvolgere la vita. Di nuovo. Lo strinse forte a se, premendolo contro il
petto, li dove batte il cuore. Le lacrime caddero come violente cascate,
inumidendole le ginocchia. Respirò profondamente cercando di raccogliere le
particelle di aria restanti, cercando di controllarsi.
“Bunny che ti succede? Ti senti male?”
insistette Luna. Ma Bunny non rispose, non riusciva a parlare. Asciugandosi il
volto col cuscino, si alzò da terra, comprimendo ancora più forte il foglio
verso il suo sterno. Con la mano fradicia, mosse di poco la tenda, riportando
gli occhi verso il cielo, verso le stelle.
Inspirò nuovamente, per poi prendere
coraggio ed aprire le labbra “Seiya”.
Avrete
sicuramente moltissime domande, moltissimi dubbi. Non posso dirvi niente se non
una sola cosa: Sailor Moon Shooting Stars finisce qui…ma non la storia.
Alla
prossima serie. Etoiles.