Blaine non sapeva perchè aveva comprato quel peluche.

davvero, non ne aveva idea.

ed il fatto che avesse appena parlato con Kurt che si era autodefinito un pinguino non centrava assolutamente nulla.

era solo passato davanti a quel negozio e aveva visto un delizioso peluche a forma di pinguino.

lo aveva preso.

non ce l' avrebbe fatta a lasciarlo in quel negozio, quel pinguino lo stava implorando con gli occhi di portarlo via!

forse, (ma solo forse,) gli occhioni blu del peluche avevano giocato in suo sfavore... erano così simili a quelli di Kurt!

abbracciò il piccolo pinguino, stringendolo forte al petto, ammettendo a sè stesso che forse non provava soltanto amicizia verso Kurt... insomma un ragazzo non compra un pupazzo perchè somiglia al suo migliore amico e poi lo abbraccia, giusto?

quindi... quindi cosa significava?

"significa che tu, Blaine Anderson, sei uno stupido." gli disse il pinguino.

Blaine gridò, guardando esterfatto il pinguino.

magnifico, adesso aveva le allucinazioni riguardanti pinguini.

fantastico, davvero.

si alzò cautamente dal letto, sempre tenendo d' occhio il pinguino, e si diresse verso l' armadio.

esitò prima di aprire l' armadio (ehi, per quanto ne sapeva poteva essere catapultato direttamente nel mondo di Narnia,) e appurato che non c' erano nè neve nè aghi di pino sul fondo di legno prese il cappotto e corse fuori dalla porta, diretto verso casa di Kurt, per chiarire una volta per tutte quello che era partito dal giorno di san Valentino.

diede un ultima occhiata al pinguino, che sembrava sorridere.

rabbrividì, e chiuse la porta.

ma il pinguino rimase lì, fermo e sorridente, forse felice per aver appena spinto Blaine tra le braccia di Kurt.

o forse il pinguino era stato fabbricato sorridente, e Blaine era davvero più stressato di quanto avesse pensato.

è una domanda che, a distanza di anni, Blaine e Kurt si fanno ancora, mentre osservano il peluche posizionato sopra il letto matrimoniale che ora condividono.

fine.