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Autore: FunnyPink    26/04/2011    18 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve ragazzi, passata buona Pasqua? Pasquetta? Qui era piovoso ieri ma l'ennesimo pranzo e cena con i parenti non l'ha tolta nessuno, adesso mi sento molto simile agli ippopotami della disney quelli che in fantasia ballano con il Tulle :P non che sia una ballerina...ma ballonzolo sempre per casa. Ci vediamo in Basso.







Pov Bella





Chi dice che fare un paio di biglietti è facile e basta un click, sicuramente non vive in America, dove a quanto pare si sposta il mondo intero e trovare sette posti sullo stesso aereo in una partenza ravvicinata sembra impossibile, inoltre complice la minaccia di attentati terroristici, e dei molteplici allarmi bomba fortunatamente falsi, l'ultimo solo il mese scorso, fanno si che burocraticamente anche un semplice viaggio all'interno degli stessi Stati Uniti sia un calvario di burocrazia e di -Attendere prego- che lampeggia sullo schermo. Io non ho fatto molto in realtà, più che altro sono stata l'aiutante di Edward in questa incredibile e lunga avventura, lui sembrava più pratico io mi limitavo a indicare le cose quando capivo come funzionavano quelle pagine internet. Fortuna che i ragazzi avevano tutti un documento, era una delle poche cose che avevamo da sempre tutti quanti per sicurezza. I biglietti che eravamo riusciti a trovare erano per il giorno seguente tardi, avrebbero dovuto fare il viaggio tutto di notte, ma almeno prima sarebbero arrivati prima, e prima potevano trovare una l'agognata libertà. Ero così felice per loro, li aspettava una casa, delle persone che li avrebbero trattati alla pari, certo si sarebbero dovuti impegnare sodo, Edward diceva che ognuno aveva un ruolo assegnato i giorni prima dagli organizzatori, e dovevano mettersi d'impegno a imparare qualche mestiere, chissà cosa gli prospettava il domani, non sarebbero diventati dottori, stilisti, ingegneri o chissà cosa, ma avrebbero avuto un nuovo futuro e son sicura che si impegneranno al massimo, sognano un'occasione come questa da quando son scappati dall'inferno delle loro case.

E poi Leah e Sam avrebbero cominciato a creare qualcosa di solido per la nuova famiglia. Con Leah avevo avuto più complicità in questi due giorni che in tutto il tempo che avevamo vissuto insieme, mi chiedeva consigli, mi cercava, non che prima ci fosse freddezza, per niente ma non c'era mai stato un rapporto simile a delle amiche, più cameratesco, sicuramente è anche la presenza delle altre ragazze a migliorare tutto. Stamattina Leah mi aveva confessato che si erano detti -ti amo- le si erano tinte leggermente le guance a quella confessione, e ovviamente aveva abbassato gli occhi. Può sembrare strano dire ti amo dopo che già aspetti un figlio insieme. Ma niente è semplice sulla strada, i rapporti nascono in modo diverso, le priorità sono altre, i sentimenti che si prediligono sono diversi e niente ha un ordine.

Sempre in mattinata io ed Edward avevamo avuto una chiamata in viva-voce con “La Push”. Il signor Ephraim Black e La signora Sue Smiter ci avevano confermato che stavano già organizzando gli alloggi per i ragazzi, avevano fatto gli opportuni controlli con la polizia sui nomi dei ragazzi e tutto si era rivelato perfetto.

Quando ho chiesto della sistemazione di Sam e Leah palesando per la prima volta la mia presenza, la signora mi ha chiesto se fossi la -piccola Bella- di cui le aveva parlato Carlisle, Edward era scoppiato a ridere specificando che non fossi così piccola ma che avessi diciotto anni, la signora si era scusata di aver frainteso Carlisle, mentre io avevo sorriso per le parole si Papà.

Da come era stata descritta, la loro casetta era a misura di coppietta, anche i precedenti inquilini erano una coppia, questi dopo aver fatto un po' di soldi lavorando a Seattle erano partiti per il sud Dakota dalla famiglia di lei. La casetta su due piani non era una reggia ma aveva una camera matrimoniale e una cameretta, un bagno e al piano inferiore una cucina-soggiorno, confortevole e accogliente, e molto vicina al centro per le necessità di Leah. I ragazzi invece avrebbero abitato in un appartamento al primo piano tutti insieme, dato che l'appartamento aveva due camere matrimoniali ci erano stati piazzati dei letti a castello, avevano anche loro un salottino e una cucina che scommetto non sarebbe mai stata utilizzata, fortuna che c'era la mensa per chi la voleva. La telefonata era finita cordialmente e loro sarebbero rimasti nell'attesa degli orari dei biglietti che stavamo attendendo davanti a questo schermo. Nell'attesa la mia mente partoriva ogni immagine del loro possibile futuro. Appoggiai la testa sulla spalla di Edward, ma la sua voce mi richiamò a se

Sei stanca?puoi andare a stenderti se vuoi tanto qui è finito”

oh no no. Non ho sonno stavo solo fantasticando su questi posti, deve essere molto bello laggiù”

lo è, papà ce l'ha mostrato l'ultima volta che siamo stati a Forks, è molto orgoglioso di questo progetto, non lo direbbe mai non ama vantarsi, ma da quando lui ha cominciato con i suoi versamenti generosi il centro è decollato, è lui che ha proposto gli insegnanti e i lavori da organizzare, prima si limitavano all'orto e ai manufatti indiani, adesso ci sono i meccanici, i falegnami, cose utili. E dire che c'è voluto un po' per farsi accettare, sai non avevano visto di buon occhio questo viso pallido pieno di soldi che voleva rivoluzionare tutto, avevano paura che volesse farci chissà cosa” sorrisi

E' comprensibile la loro paura, insomma tuo papà non è originario di li e non è neanche nativo”

è anche il tuo cara mia...comunque all'inizio mi ha confessato papà credevano volesse costruirci un centro commerciale, arrivò da loro con un progetto disegnato da Esme, con stabili e laboratori, e loro non capendoci nulla, credettero fosse un centro commerciale”sogghignai insieme a Edward.

quando papà tornò con il progetto in mano per ogni struttura aveva scritto a lettere grandissime cose sarebbero state le strutture, c'era scritto -LABORATORIO SARTORIA-, -LABORATORIO MECCANICA-, -APPARTAMENTI B2- non potevano più sbagliarsi”

Mi persi il discorso notando la luce negli occhi di Edward, era una luce sfavillante di orgoglio, orgoglio per suo padre, per i suoi genitori. Una luce che sapevo essere esattamente ricambiata dagli stessi, e anche in questo momento, nonostante non potessi vederli, sapevo che quella luce brillava nei loro occhi per quello che stava facendo per il Branco.

Anche io ne ero fiera, aveva fatto tanto per degli estranei per lui, come lo ero io all'inizio.

Anche io sono orgogliosa di te sai? Sei stato magnifico con loro, non ti sei tirato indietro, mai, in questi giorni hai lavorato così tanto per loro, ieri sera come hai toccato i cuscini sei crollato dal sonno, ho dovuto toglierli le coperte di sotto e coprirti io, e nonostante tutto non ti sei accorto di niente” finisco e attendo la sua risposta che però non arriva, così alzo la testa per cercare il suo volto, e lo trovo a eludere il mio sguardo.

Edward? ma ti sei imbarazzato?” sghignazzo

noo... io no”

allora perché guardi dalla parte opposta?”

io...no..così...”adesso balbettava era proprio strano

non devi vergognarti perché ti ho rimboccato le coperte, se non sbaglio anche tu l'hai fatto diverse volte, eri stanco, hai preso le ferie per lavorare più di prima, meritavi un po' di riposo”

nono, non è quello ...è vero pendevo dal sonno non me ne son neanche accorto”

allora cosa...” capii “oh, è perché ho detto che sono orgogliosa allora! Deve essere per quello ma Edward non devi imbarazzarti, io sono sempre orgogliosa di te, la tua famiglia lo è sempre, i ragazzi, mamma e papà, sei stato fantastico con me, con il branco come non potremmo non esserlo”

farfugliò qualcosa, e mi fece tenerezza, sembrava un bambino imbarazzato

oh Edward” mi allungai baciandogli la guancia con affetto, era davvero carino, non dimostrava affatto i suoi 24 anni in questo momento

sei arrossito Edward! Ahahah Se dicessi allora anche che sei bravissimo, gentilissimo, dottorissimo, fantasticissimo” si era alzato dalla sedia camminando per la stanza e io mi alzai a mia volta inseguendolo per il corridoio “splendidissimo, bellissimo, fighissimo, aspetta non me ne viene più... dai no non ti chiudere in bagno!! Ehi è inutile tanto ti ho già visto che sei tutto rosso Edward! vieni fuori”

adesso devo andare in bagno, non posso neanche avere un po' di privacy”mi disse attraverso la porta chiusa, e io risi ancora, tornandomene nello studio. Lanciai un'occhiata allo schermo e vidi che mentre noi facevamo gli stupidi, era apparsa la scritta -la transazione è andata a buon fine, stampa il documento e presentalo al check-in -.

Finalmente! Pensai.

Edward tornò poco dopo si vedeva che si era bagnato il volto e aveva qualche ciocca vicino al volto ancora umida. Era davvero tenero che si fosse imbarazzato per una cosa del genere, ma non dissi nulla anche se sorridevo ancora guardandolo di sfuggita, gli feci notare solamente la conferma dell'acquisto dei biglietti. Lui chiamò immediatamente La Push, e confermò l'arrivo e gli orari dei ragazzi per farli venire a prendere.

Quando tutto fu fissato, presi immediatamente la sua mano e lo tirai trascinandolo fuori.

Dobbiamo dirglielo subito”

wooo, aspetta mi fai cadere, se mi rompo una gamba mi porti te poi in collo Bella, vero?”stava davvero per cadere, inciampando sulla mia sedia

certo, come no” arrivammo fuori e non riuscii a smettere di saltellare entusiasta “abbiamo i biglietti! abbiamo i biglietti...no cioè avete i biglietti”mi corressi, ero un po' euforica “partirete domani sera!!viaggerete di notte ma sarà meglio, meno file, poi dovete cambiare aereo, ma Edward vi ha già preparato la cartina dell'aeroporto, con la strada da un terminal all'altro, dice che comunque sono pochi e non vi perderete, almeno che non guidi Quill” specificai “con il suo senso dell'orientamento si perderebbe anche dentro una toilette”

Ehi!!”rispose offeso l'altro, ma tutti mi diedero ragione.

Mi guardai attorno ancora entusiasta volevo dire a tutti la notizia, ma mancava qualcuno

dove sono gli altri?”chiesi ad Alice

Emmett e Jasper sono andati a rifare la spesa visto che gli ospiti si trattengono un'altra notte, Rose è andata in bagno”

E' un problema Edward rimane un'altra-” lo interruppe subito

assolutamente no ragazzi, se voi state comodi va benissimo”mi guardai attorno e dissi a Edward

vado a cercare Rosalie e a darle la notizia” gli diedi un altro bacetto e volai in casa, era possibile che fosse nel suo di bagno, quindi corsi subito su

Rosalie...Rose, abbiamo i biglietti!” dissi fuori della sua stanza, bussai, non rispose così aprii e guardai dentro, ma non era li, vidi la luce del bagno con la porta un po' aperta, e stavo per andare da lei per dirle la novità quando la sua voce mi blocco sul posto, era arrabbiata, disperata, intrisa di dolore e sofferenza e non era difficile intuire a cosa si riferisse nonostante riuscissi a vedere la sua figura, che teneva in mano qualcosa e lo fissava

negativo...Negativo, NEGATIVO MERDA” lanciò quello che aveva in mano che tintinnò per il lavandino. Aveva le braccia tese e poggiate ai lati del lavandino, la testa china e tutti i capelli biondi come il grano le ricadevano sul volto. Era immobile da molto, e lo ero anche io incapace di un passo avanti o indietro, finché un suo singhiozzo trattenuto fino ad allora mi fece trasalire.

Fu quello che mi fece rinsavire, feci velocemente mente locale, suo marito non era in casa, Jasper lo psicologo neanche, Alice avrebbe pianto più di lei, io non so se fossi in grado di darle una mano. Dovevo correre da lui.

Ero arrivata alla porta di camera, quando sentii ancora la sua voce e non potei non guardarla, era sempre li tesa sopra il lavandino, il volto guardava nello specchio e i capelli lo coprivano ancora in parte

CAZZO!! CHE HO DI-DI SBAGLIATO”balbettò.

Tutto l'entusiasmo l'euforia era spazzata via in un attimo da quel dolore di una giovane donna che non riesce a diventare ciò per cui è nata, una madre.

Corsi a rotta di collo per i corridoi e le scale, quasi sbattei la porta in vetro tirandola via, Edward era poco più in la, arriva di corsa da lui

Edward vieni con me presto” gli dissi

Aspetta Bella, stavo spiegando a Sam”

no vieni adesso”

ma Bella calmati-”

NO” lo presi per mano e mi fisso “ti prego seguimi subito”

presi a correre e lui con me

Bella che hai? stai bene?che è successo”non gli risposi pochi passi e eravamo alla stanza, spalancai le porte incurante, il pianto forte e un urlo isterico arrivò a entrambi e anche Edward capì al volo, entrammo velocemente in bagno. Rosalie era sempre li il volto poggiato sul braccio piegata sul lavandino. Suo fratello non ci pensò un attimo, a prenderla tra le braccia, lei lo lasciò fare come una bambola, le posò il volto sul suo petto e le poggiò il mento sulla testa dondolandola dolcemente mentre lei continuava a piangere. Io rimasi sulla porta a qualche passo dal loro, mi mordevo il labbro per non piangere insieme a lei, per lei. Edward continuava a tenere gli occhi chiusi a dondolare e accarezzarle la schiena con fare rassicurante. Fortunatamente il pianto si calmò anche se i singhiozzi erano ancora piuttosto forti da scuoterla.

Mi avvicinai da dietro e presi a carezzarle il capo e i capelli.

Pe-perché io...io no Edward che ho di sbagliato”

shhh tesoro non hai nulla di sbagliato, arriverà anche per te ci vorrà solo un po' di più, però non devi agitarti altrimenti peggiori le cose”

non verrà, sono come mamma non verrà”

mamma ha scoperto con la medicina moderna che non avrebbe potuto averne, mentre tu hai fatto gli stessi controlli e non c'è nessun problema Rose”

devo, devo avere qualcosa che non va”

non hai niente che non va Rosalie, sei troppo ansiosa tesoro, il bambino verrà, e verrà quando meno te l'aspetti devi solo allentare la tensione non fare il test tutte le mattine, sei anche ginecologa, lo sai che tutta questa ansia di avere un bambino fa solo si che tu sia più tesa...un bambino non può nascere così” piangeva ancora.

Io non ne sapevo niente, però immaginavo che dopo due anni la sua ansia fosse cresciuta a dismisura e la presenza di Leah aveva solo peggiorato le cose, anche se conoscendola non ce l'aveva certo con lei.

mi tremano le gambe”mugolò

vieni mettiamoci giù”le disse Edward tenendola sempre forte, si sedette sul tappetino del bagno, e fece sedere la sorella tra le gambe, con la testa appoggiata sul suo braccio, che la circondava ancora forte, per darle sostegno.

Presi la spugna morbida sulla vasca la bagnai e la strizzai poi mi inginocchia davanti a loro. Dolcemente cercando di rassicurarla con un sorriso, le tolsi i capelli appiccicati sul viso dalle lacrime e le passai la spugna fresca sulla fronte, la tenni per un po' sulle tempie, sulla guance, le orecchie, il mento il collo, gli occhi. La passai per tutto il viso, con lentezza, cercando di trasmetterle dolcezza e serenità, mentre pian piano riprendeva a respirare regolarmente.

Bella”mugolò anche mentre le passavo la spugna rinfrescante.

Edward non ci staccava gli occhi di dosso, dondolava ancora leggermente, e mugolava una melodia piano, che nel nostro silenzio e nell'eco del bagno sembrava ancora più bella.

Era passato del tempo, ed eravamo sempre li chini su nostra sorella, quando sentimmo la porta sbattere chiudendosi e delle voci alte e allegre raggiungere anche noi. Sicuramente erano i ragazzi. Scambiai veloce uno sguardo con Edward che annuì leggermente, così mi alzai e lasciai il bagno. Scesi fino a metà scale, chiamandolo

Emmett! Emmett puoi venire qui un momento?”

Arrivo Bellina”sentii dei rumori “arrivo”

dimmi”disse quando si affacciò alla porta

puoi seguirmi un momento su?”

cosa? perchè?”

vieni su, raggiungimi nella tua camera, presto” e salii di corsa su

ma cosa...?”disse per poi seguirmi più lentamente, io tornai subito in bagno e mi chinai vicino a Rosalie

c'è Emmett adesso” le dissi

Bella?” disse la sua voce dalla camera, poi si affacciò finalmente al bagno, dove registrò velocemente la situazione si chinò subito davanti a sua moglie.

Rose, che hai amore?”guardò sia me che Edward e lui gli spiegò

una piccola crisi a causa di un test negativo”vidi l'ombra passare nei suoi occhi, e intristirli. Si chinò subito su di lei per abbracciarla, e lei non perse tempo a ricambiare aggrappandosi al suo collo.

Amore mi avevi promesso che non ne avresti più fatti, avevamo deciso che avremmo aspettato”

lo so mi dispiace, ne avevo presi tre per Leah, lei ne ha fatti due entrambi positivi e il terzo è rimasto li e io...scusami amore, scusa non dovevo”

calma amore, ti perdono ma non farlo più ti fa solo male stare in ansia, perfavore” detto questo la tirò su prendendola in braccio e portandola in camera. Appena uscirono, vidi Edward stirarsi la schiena per la posizione dura e scomoda, così gli diedi una mano ad Alzarsi. Raggiungemmo gli altri anche se puntammo subito la porta.

Grazie ragazzi”ci disse Emmett prima che uscissimo.

non devi fratello, ti voglio bene sorellina”gli rispose Edward, io mi limitai a sorridere ai due e uscimmo.

Chiusa la porta, quasi in sincronia, sospirammo.

Edward mi passò un braccio intorno alle spalle e mi attirò a se, baciandomi una tempia

brava principessa, hai fatto bene a chiamarmi”non dissi nulla alzai solo le spalle. Scendemmo più dirigendoci in cucina.

Hei voi due dove eravate finiti?”ci chiesero Alice e Jasper che stavano rimettendo la spesa a posto

Rosalie ha avuto una piccola crisi” spiegò

Jasper rimase con lo sportello aperto fissandoci

come sta?”

meglio, gli è passata, deve solo calmarsi adesso c'è Emmett con lei”sospirò pesantemente anche lui, mentre Alice ci guardò un po' spaventata, il suo ragazzo le si avvicinò, baciandola dolcemente

tranquilla tesoro hanno detto che si è già ripresa, sarà stato un attimo di sfogo” annuii anche io per tranquillizzare Alice.

Passò almeno mezzora prima che io ed Edward uscissimo, non volevamo turbare gli altri ne dare altre spiegazioni, in più eravamo ancora tristi.

Rimanemmo fuori comunque poco tempo perché tornammo subito in cucina a cucinare per la sera.

Come immaginavamo Rose rimase in camera, ci disse Emmett che si era appisolata e non gli andava di svegliarla.

Dopo cena, lasciammo i ragazzi a pulire la cucina mentre io e Alice salimmo da Rose, avevo avuto l'idea di provare a risollevarle il morale con una serata tra ragazze.

Rosalie? Posso entrare?”chiesi dopo aver bussato

vieni Bella”

ciao, sono venuta a invaderti il territorio, stavi dormendo?”

nono sono sveglia da un po' ma non avevo molta fame e non sono in un bello stato da farmi vedere giù”

ma che problemi ti fai, ricordi il mio stato?sembravo uno spaventapasseri all'inizio, e forse non hai mai visto Edward la mattina, fa invidia a un pavone” e gli feci il verso di una coda da pavone dietro la testa, mi sorrise appena

mi dispiace Bella per prima io...”abbassò lo sguardo ma mi affrettai

ehi tesoro non devi affatto, con tutte le crisi che ho io che dovrei dire? è normale ogni tanto dare di testa, basta che il tuo non diventi un vizio” scosse la testa rassicurandomi.

Fatemi largo arrivo io... aiuto qui mi cade tutto”

Alice era arrivata in camera con un carico di braccia piene di creme, cotton-fioc, smalti, delle fascette e lasciò andare tutto suol letto.

Bella hai preso le schifezze?” alzai il sacchetto che avevo riempito

e svuotai anche quello sul letto

pop-corn, patatine, noccioline, cioccolatini, cioccolatini e liquirizie?C'è un party da qualche parte?”

certo, esattamente in questa camera e sta per partire....”prese il suo Ipod lo collegò all'impianto con le casse e con la musica di LadyGaga che cantava telephone “....Adesso!!” saltò sul letto e le seguii in breve, afferrai il sacchetto di pop corn e l'aprii prendendone una manciata e porgendolo ad Alice che fece la stessa cosa

adro mh pohornmh”

Certo Alice lo sapevo” disse Rosalie, che rideva della boccata piena da cui era uscito un rumore vago. L'interessata si scosse le mani e inghiotti il boccone indicò Rosalie e disse decisa:

Maschera per il viso”cercò tra le creme sul letto e si mise a applicargliela, mentre io mangiavo pop corn e noccioline e canticchiavo, in breve avevamo tutti e tre la maschera azzurra, tanto che sembravamo venute direttamente da pandora. Cantavamo a squarciagola quella canzoncina, che non mi piaceva per nulla, ma che mi rimaneva in testa peggio di un tormentone di Dragonette, Hello. Con la cioccolata venne anche il turno dello smalto, Alice si lamentava che facevo dondolare il letto ballando mentre lei applicava lo smalto rosso a Rosalie, così dovetti scendere per saltare insieme a Born this Way sempre di LadyGaga, cercai di sfuggire allo smalto, ma mi toccò con la forza subire anche quello, insieme a un piacevolissimo massaggiò ai piedi e caviglie.

A fine serata, nessuno ricordava più cosa fosse il malumore, Rosalie stava cantando una vecchia canzone di Joan Jett, I love Rock 'n Roll, e io le spazzolavo delicatamente i Capelli come una volta mi aveva fatto Esme, e come sempre lei mi aveva confessato piacesse alla propria figlia.

Il letto pareva un campo di battaglia dopo la nostra serata fantastica tra ragazze, tra sorelle, andata a gonfie vele, ma ci addormentammo tutte e tre sopra le coperte nelle posizioni più scomode.



Il mattino seguente subivamo ancora il buon umore che ci aveva fatte addormentare esauste e ingozzate di schifezze, e nel mio caso anche senza voce dopo aver cantato troppo. Fortuna la voce era tornata questa mattina, mentre andavo in contro a un sorridente Edward in cucina che mi accolse con una bacio sulla fronte.

sai che per colpa vostra ho dovuto subire Emmett nel mio letto ieri sera?”scoppiai a ridere prima ancora di bere il mio cappuccino al pensiero di quei due “tu ridi ma non sai che casino fa quando dorme, non so come viva Rosalie ma scalcia di continuo, e credo che una volta l'abbia anche chiamata”

poverino, ti ha fatto male?”

scherzi? A un certo punto ho avuto paura che volesse abbracciare me credendo che fossi sua moglie, ho praticamente dormito con un occhio aperto” avevo ormai la ridarella dovetti poggiare la tazza per paura di mancare la presa. Lui per niente arrabbiato mi tirò a se

ridi ridi principessa”mi ci volle diversi minuti per riprendermi

siete state bene?” mi chiese quando finii

annuii vigorosamente, mentre bevevo la tazza, fu soddisfatto della mia risposta e tornò al suo caffè

bene” rispose solo.



All'ora di pranzo ci fu una telefonata alquanto inaspettata

pronto?” chiese Emmett rispondendo al suo Cellulare

si sono io...si...si...cosa?...ma...si ho capito, ma...un minimo di preavviso io...nono, nessun problema noi...si...ok, per le sei, ah ok le sette, si arrivederci a stasera”

merda!” imprecò dopo aver chiuso la chiamata e cominciando a sparecchiare

lavoro?”chiese Jasper

che ora è?”chiese ignorando Jasper

quasi le due” gli risposi

merda dobbiamo andare”

era il tuo capo Emmett?”

No Rose erano gli assistenti sociali” la ragazza spalancò gli occhi

cosa?”

hanno anticipato l'incontro di lunedì a stasera alle sette, ha detto dalle sei alle sette più probabile alle sette”

ma come?...non potevano avvisare prima come facciamo adesso?casa è sporca noi...”

veniamo noi Rosalie, io ed Edward l'ultima volta ci mettemmo un po' ma in due riuscimmo a mettere tutto apposto”le dissi

no, ma noi...manchiamo da casa da un paio di giorni è sporco c'è la polvere, il frigo è vuoto...cazzo no!!”stava entrando nel panico

tranquilla amore ce la faremo in tempo”

siamo in sei Ragazzi ce la facciamo in tempo” disse Jasper

voi dovete portare il branco all'aeroporto”ci disse Emmett

faremo tutto quanto” aggiunse Edward convinto

qualcuno ci spiega che succede?” chiese Sam

Rosalie e Emmett aspettavano un incontro con i servizi sociali a casa loro, per l'adozione del piccolo Sam che trovammo io e Bella, è una burocrazia lunga...insomma è stato anticipato ad oggi e la loro casa è tutta da sistemare, pulire..per questa gente le apparenze contano”

Oh, allora veniamo anche noi”rispose semplicemente lui, ci fermammo a guardarlo “voi avete fatto così tanto per noi, darvi una mano è il minimo se ci dite cosa fare tutti insieme faremo in un attimo”.

Rosalie non ci pensò un attimo e corse da Sam abbracciandolo e ringraziandolo, mentre lui rideva

andiamo non dobbiamo perdere tempo, portateci a casa vostra”

Pochi minuti dopo tre macchine partirono e arrivammo brevemente a casa si Rosalie e Emmett.

La squadra, poteva fare invidia alle migliori imprese di pulizie, i ragazzi non erano molto abili, ma si adeguarono presto, mentre uno spazzava, due muovevano i mobili, uno spolverava la mensola, altri i soprammobili e uno toglieva e scuoteva le tende, Jasper era andato a fare un minimo di spesa tanto per dare una parvenza di frigorifero pieno.

I stavo cambiando le lenzuola al letto, Edward toglieva la polvere dai mobili e Quill spazzava, sembrava incredibile ma se la cavava.

Quando passammo allo studio la casa era quasi pulita, alcuni dei ragazzi stavano aggiustando il giardino, mandammo Emmett e Rosalie e farsi la doccia e a prepararsi.

Quando uscirono freschi e puliti, la casa era perfetta, ed erano quasi le sei.

non so come avremmo fatto senza di voi”disse Rosalie

oh ci avreste messo lo stesso tempo, solo per insegnarci come impugnare un manicotto avete perso tempo, ma a noi ha fatto piacere renderci utili”

grazie lo stesso”

dovremmo andare noi, i ragazzi dovranno darsi una rinfrescata e poi partiremo presto per l'aeroporto”

Arrivarono presto i momenti dei saluti tra il branco e Rosalie e Emmett.

Proprio quest'ultimo e Seth rimasero molto aggrappati uno all'altro, facendoci quasi commuovere, avevano creato un bel rapporto in questi giorni, che Seth cercasse sempre la sua compagnia era diventato evidente.

Scoppiai quasi in lacrime quando sentii dire da Seth “sarai un papà bravissimo Em”, e rispondergli “sei un grande cucciolo”.

Partimmo alla volta di casa con la Jeep di Emmett, che era una sei posti.

Arrivati a casa, non ci fu nessun problema a concedere ai ragazzi ogni bagno della casa per farsi una doccia (tranne quello di mamma e papà)

In fretta tutti freschi e puliti con il loro leggerissimo bagaglio a mano partimmo per l'aeroporto, io mi sentivo già tesa odiavo gli adii.









Allora, la crisi di Rosalie appena accennata qualche capitolo fa ha avuto il suo sfogo, era evidente, mi dispiace per lei, certa gente che meriterebbe un bambino non riesce ad averlo, mentre tanti che...insomma mi capite, ne hanno anche troppi, ci sono tante ingiustizie.

Fortuna che le ragazze hanno indetto una specie di pigiama party una serata per far tornare il buon umore. Che ha funzionato!

Per le canzoni ho preso spunto dalla radio, ne volevo mettere un sacco mi son trattenuta, born this way per quanto il video faccia venire la nausea è carina, mentre Hello non me la tolgo di testa accidenti!! l'altra sera l'ho anche sentita live ai TRL awards qui in piazza a Firenze, quindi sto cercando di fare un esorcismo per togliermela.

Che ne pensate di Edward rosso d'imbarazzo?che carino!

E Seth con Emmett? Volevo abbracciarli tutti e due.

Un bacione a presto, FunnyPink.

 

 

   
 
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