"Mmm" sente la luce addosso,sembra una scena già vissuta e sente che non continuerà bene.
"Cos'è questa luce?". Nota una figura in piedi appoggiata al portone di casa e che la luce viene da fuori.
"Ti sei svegliato stupido allievo?"-sbotta la figura,avvicinandosi a grandi falcate-"Ora facciamo i conti"-si accoccola di fianco al divano dove Fran è disteso.

"Maestro...n-non-- - nota con un brivido il tridente - non si avvicini!" - tenta di trovare una via di fuga : è un buon illusionista,ma se quello è il suo maestro un motivo c'è.

"Non devo avvicinarmi?!? Dopo quello che è successo alla festa?!?!"; furibondo,furioso,ogni parola una lama affilata indirizzata ai suoi nervi tesi e in guardia,pronti a scattare in caso di battaglia.

"E smettila di essere così teso! Non sprecherò certo energia per farti assaggiare le pene dell'eterno nulla!Devo trovare il modo di ingraziarmi il Decimo di quest'epoca e tu mi darai una mano!",l'ennesima infilzata d'avvertimento.

Il ranocchio avverte un'improvvisa stizza nei confronti del suo maestro; vorrebbe volentieri disintegrarlo : perchè diavolo deve essere coinvolto nella conquista di quell'idiota,imbranato di un boss mafioso?!

Eppure non può negare l'attrazione per il pericolo che Mukuro emana,la sinuosità dei suoi movimenti,la follia delle sue parole : tutto urla sconvolgimento,sesso travolgente e foschia. Forse la più attraente è proprio quella foschia,che nasconde le intenzioni del suo maestro e lascia intendere che le sue parole sono solo una copertura,le sue azioni mirano sempre a un qualche progetto futuro e i suoi occhi sanno solo deviare la coscienza.

Annuisce comunque in silenzio e lo segue,chiedendosi quanto dei suoi pensieri il suo maestro sappia già.

Camminano in silenzio fino alla base del Vongola,ciascuno immerso nelle sue strategie quando Mukuro sussurra piano e chiaramente : " Devi solo reggermi il gioco per un po',Ken e Chikusa non sono abbastanza esperti con l'inganno per farlo"

"Tanto sono sicuro che il Maestro si renderà ridicolo come sempre "-un'altra infilzata...Essere paragonato a quei due cani che Mukuro si porta dietro non gli piaceva e essere considerato solo un mezzo ancora meno.

Finalmente l'entrata,l'ufficio di Sawada dietro l'angolo,in fondo a due corridoi consecutivi,ancora poco e sarebbe potuto tornare alla pace di casa sua.

A metà dell'ultimo corridoio si sentono i chiari rumori di due persone che fanno sesso e una delle due era Sawada.

"Maestro?". La sua furia omicida era percepibile e coprire il furore cieco delle sue fiamme con delle illusioni non era affatto facile; ad un certo punto imprecisato in quel trambusto di cui nessuno poteva accorgersi,si ritrovano nel mezzo della foresta e Fran è assalito e distratto da una raffica di baci indemoniati.

"S-si fermi!Fermo!!!!",prova inutilmente a staccarsi; si distrae e viene avvolto dalle fiamme color viola scuro che lo trasformano in una temporanea e instabile immagine di Sawada.

Capendo di potersi sottrarre al rammarico e al rimpianto di Mukuro lascia semplicemente che il maestro usi il suo corpo come sfogo : perchè? Se potesse rispondere ad una domanda così facile che senso avrebbe l'esistenza di domande più complesse?

Poteva solo seguire il suo respiro affannato mentre bacia avidamente le sue labbra; l'oscurità del suo passato nei suoi occhi è travolgente quasi quanto la sua bramosia.

Sente le sue lunghe dita affusolate toccarlo ovunque,sente sè stesso eccitarsi sempre di più,orgasmare più volte da solo e con lui,quasi insaziabile. Il tempo sembra una concezione troppo difficile e la luce che di solito vede negli occhi dell'altro sembra solo un vago ricordo.

Forse quegli occhi non avrebbero più scintillato.

Considerazioni senza ragione e fuori luogo. Viene penetrato di nuovo e di nuovo,urla e gemiti;non sembra nemmeno la sua voce o quella del maestro,probabilmente sono entrambe o nessuna.

Una notte infinta,una settimana infinita,una burla infinita.

La mattina dopo,la scena che ormai sembra una routine:la luce,lui appoggiato alla porta,di spalle.

"Mmmm"-prova a muoversi,impossibile.
"Non muoverti,sei pieno di lividi....Sai bene la domanda che sto per farti...la tua risposta?"-lo fissa trapassando la sua anima.

"Immagino lei conosca già la mia risposta,maestro..."

"Essia!"- accenna ad un sorriso e si avvicina - "Scusami,di certo tu non dovresti pagare per me o per lui"-uno sfuggevole bacio sulla fronte e poi i tre giorni appena passati solo un altro buco nella sua memoria.

La sua ultima domanda,balenatagli all'ultimo secondo.è quante volte sia ormai successo,quante ancora succederà,se arriverà mai a rispondere a quella semplice domanda,quell'unica piccola domanda.