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Autore: Doll_    27/04/2011    12 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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 UN GIGOLO' IN AFFITTO – CURIOSITA' LECITE

 

Si sono addormentati.” Lo avvisai, raggiungendolo sul mio letto e sdraiandomi accanto a lui con la mia testa sul suo petto.

Adoravo sentire il suo odore e il suo petto alzarsi e abbassarsi.

Sentivo i battiti del suo cuore che, stranamente, andavano in simbiosi con i miei.

Magia.

Oggi non si sono fermati un attimo.” Sorrise dolcemente, prendendo ad accarezzarmi delicatamente la schiena.

Mmm.. Senti chi parla. Tu non ti fermi mai.” Ed era la pura verità. Chi mai avrebbe lavorato tanto quanto lui?

Lo faccio solo per ricavarne qualcosa in cambio.” Fece spallucce.

Quando.. partirai, cambierà tutto. Lavorerai con tuo fratello e... andrà tutto bene.” Deglutii, mordendomi un labbro a sangue, per controllare le lacrime e far in modo che non uscissero come da copione.

Dovevo essere felice per lui. Finalmente tutti quegli sforzi erano stati ben pagati. A New York lo attendeva una vita piena d'agi, che di certo meritava più di chiunque altro.

Pensandoci più affondo, mi riscoprii davvero contenta per lui. Me lo immaginavo nella sua immensa camera da letto, tutto sorridente o nella mega vasca da bagno, con un viso tranquillo e rilassato. Lo vedevo soddisfatto e sarei stata disposta a soffrirne in segreto per sempre, pur di vederlo realmente così appagato.

Non dire così...” Biascicò, stringendomi di più a sé.

Cosa dovrei dire? E' la verità.” Sussurrai debolmente.

Mi sono affezionato a te, Victoria e mi dispiacerà partire.” Ammise, guardandomi negli occhi e smorzandomi il respiro.

A-allora non partire.” Sapevo che era una richiesta assurda ma dentro di me c'era ancora quella piccola speranza che non mi abbandonava.

Devo seguire mio fratello. Sai che il lavoro lì andrà meglio.. Non posso continuare a fare il gigolò per tutta la vita.”

No, certo. Protresti cercarti un altro lavoro, però.” Tentai ancora.

In Italia? Non voglio affrontare certi discorsi, lo sai.”

Okay.. Scusa. E' che... Mi mancherai, credo.”

Credi?” Sorrise lievemente.

Sì. Credo proprio di sì.” Lo abbracciai, chiudendo a forza gli occhi per il dolore che il groppo in gola mi stava causando.

Marco e Mattia sono stati davvero felici oggi.” Cambiò discorso, con voce leggermente incrinata.

Ti adorano.”

Già...” Sospirò. “Mi mancheranno.” Sussurrò così piano che a stento riuscii a sentirlo.

Perchè non giochi più a calcio? Sei bravo.”

I-io... E' una storia lunga.”

Ho tempo.” Feci, alzandomi a sedere e vedendo la sua espressione tesa e agitata.

Non ne voglio parlare, scusami.” Continuò, senza guardarmi in viso.

Va bene, però voglio parlarti io.” Lo colsi sicuramente di sorpresa, dato che si voltò immediatamente con una faccia stralunata.

Ehm.. Sì, certo, dimmi.” Inarcò un sopracciglio, incuriosito.

Ci conosciamo da poco ma ormai sei.. mio amico. Non parlo a nessuno della mia famiglia ma con te voglio aprirmi davvero. Ho scoperto cose di te che non avrei mai dovuto sapere, così voglio farti conoscere la mia piccola storia.”

Ti ascolto.” Fece, improvvisamente serio.

Per quanto fosse stato difficile per me tener segreta la faccenda di mia madre a chiunque, in quel momento mi sembrò talmente facile rivelare ogni cosa a Zac che parlai a manetta senza pensarci troppo.

Ricordo molto bene mia madre. Non precisamente il suo volto, ma i momenti passati assieme. Molte cose ho preferito rimuoverle perchè troppo dolorose ma se mi ci metto riesco a ricordare anche quelle. Fino a dodici anni ogni mattina mi svegliavo insieme a lei e la seguivo fino in bagno per vederla mentre si truccava, si sistemava i capelli e si lavava. Mi piaceva tantissimo guardarla mentre si pettinava i lunghi capelli biondi. Erano ricci ma quando ci passava la spazzola diventavano morbidi e fluenti. Era una nostra routine, che lei riservava solo a me, neanche a Giada o Sophia. Questo mi faceva sentire.. unica. Ma quando, dopo una visita dal medico, iniziò a prendere le prime medicine, non volle mai più farmi entrare con lei perchè non voleva che vedessi mentre le prendeva. Erano tantissime e a causa di queste il suo carattere aveva dei sbalzi enormi. Una volta eravamo andate al mare e ricordo che Marco e Mattia, che avevano due anni, erano rimasti soli accanto alla riva mentre, poco lontano da loro, mia madre stava parlando con due uomini che non avevo mai visto. Raggiunsi i miei fratelli e pensai che sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa se non li avesse guardati per un altro po'. Non era la prima volta che capitava. Comunque, quando mio padre lo venne a sapere si arrabbiò tantissimo ed io mi sentii così in colpa che mi rifugiai nella mia stanza fino alla mattina seguente. Quella notte ricordo di aver sentito una voce dolce dirmi che mi voleva bene e che le dispiaceva, poi una carezza e un bacio sulla fronte. Il giorno dopo, mia madre era sparita. Aveva lasciato un misero bigliettino con le sue scuse, dicendo che non poteva continare in quel modo. Mio padre era distrutto. Crescere cinque figli da solo non fu di certo facile. Fortuna che io e le mie sorelle badavamo a Marco e Mattia quando lui era a lavoro e anche i nonni e le zie ci aiutavano. Ma fatto sta che io ancora non riesco a perdonarmi per la faccenda del mare. Mia madre stava già male da tanto tempo. Credo sia stata depressa... Ma non passa giorno che io non la ricordi e non pensi a ciò che avevo fatto.” Terminai, spaventosamente seria.

Per anni mi ero tenuta tutto dentro, sicura di non rivelare mai a nessuno quella storia che mi faceva sentire in colpa con me stessa da troppo tempo. Ma mi ero ripromessa di parlarne a Zac, che dopo il week-end con le mie sorelle gli avrei detto tutto e così feci. Mi sentii sollevata di un peso che nemmeno sapevo ci fosse e, mio malgrado, sorrisi alla consapevolezza di poter andare avanti meglio dopo quella conversazione.

Tu non hai fatto nulla, Vic. Tua madre aveva sbagliato e tu eri ancora una bambina.” Fece lui, abbracciandomi e accarezzandomi la schiena.

No..” scossi il capo, “Io dovevo stare zitta. Se non avessi detto nulla, lei non avrebbe ammesso di aver tradito mio padre e magari starebbe ancora qui. Magari sarebbero andati da un consulente e il matrimonio si sarebbe salvato.” Tentai, sentendo qualcosa che mi bagnava le lacrime.

Solo quando rialzai lo sguardo per un secondo a guardare Zac, mi resi conto che erano lacrime.

Non puoi dirlo.”

Questo non ha fatto altro che peggiorare le cose. Marco e Mattia sono sempre irrequieti, anche se li vedi ogni volta sorridenti, Giada e Sophia hanno preferito andaresene per non dare ulteriore disturbo a papà ed io... Io ho paura di diventare come lei. Di avere dei figli e di abbandonarli. Di ereditare quel gene isterico che ha fatto ammalare la mamma... Non immagini nemmeno quanto sia difficile vivere con questa costante paura.” Deglutii, abbracciandolo ancora più forte.

Shh.. Tranquilla. Scommetto che sarai una madre fantastica, Victoria. Con quello che fai ogni giorno per i tuoi fratellini e per quello che hai fatto per me... Posso garantirtelo.” Sospirò, baciandomi la fronte ma non riuscendo comunque a bloccare le mie lacrime e i miei gemiti quasi disperati.

Non disse più nulla. Lasciò che mi sfogassi fra le sue braccia e continuassi a parlare di lei. Dei momenti felici, quelli prima della depressione. Gli raccontai del rapporto che avevo con le mie sorelle e di come avevo affrontato la loro partenza.

In poche parole, raccontai a Zac tutta la mia vita fino a quel momento.

Ora capisco perchè pensi che la gente ti voglia sempre abbandonare...” Constatò lui, guardandomi negli occhi.

Fin'ora è sempre stato così.” Ammisi, consapevole di farlo sentire in colpa.

Ero stata stronza con quella frase ma non riuscii a tenermela dentro.

Zac abbassò lo sguardo, allontanandosi da me come scottato e fece per andarsene, quando lo bloccai per un polso, mettendomi in ginocchio sul letto e misi una mano sulla sua guancia facendo avvicinare i nostri visi ed incontrare nostre labbra in un bacio lieve e delicato.

Scusami..” Soffiai sulle sue labbra.

Non preoccuparti.”

Stavamo per baciarci nuovamente quando la porta si aprì e fece entrare Marco e Mattia con il loro pigiamino celeste e bianco, i capelli spettinati, gli occhietti assonnati e uno sbadiglio pronto ad uscire dalle loro bocche. Ah, quasi dimenticavo; con loro c'erano anche, ovviamente, gli inseparabili Ping e Ting, due coniglietti di peluche identici se non per la tutina una rossa e l'altra blu. Il primo di Marco ed il secondo di Mattia.

Vic, perchè piangi?” Chiese Mattia, strofinandosi l'occhio.

Ehm...” Deglutii, “E voi che ci fate ancora svegli a quest'ora?!” Domandai allarmata, sedendomi sul letto di fronte a loro e allontanandomi da Zac.

Non riuscivamo a dormire. Abbiamo sentito che stavate parlando e così siamo venuti a controllare.”

Possiamo dormire con voi?” Chiese speranzoso, Marco, con quegli occhietti a cui non riuscivo mai a dire di no.

Con noi? Beh, il letto non è tanto grande..” Cercai di deviare ma venni interrotta da Mattia.

Il letto nella camera degli ospiti è enorme, lo sai. Ci abbiamo dormito spesso insieme.”

Ma Zac deve tornare a casa sua..” Biascicai, anche se una parte di me non voleva ancora lasciarlo andare via e porre fine ad un'altra giornata insieme.

Ti preeeeeeeeeeeeeeeeego!” Lagnarono, congiungendo le mani in preghiera e facendo ridacchiare sia me che Zac.

Vabbene, vabbene... Voi intanto andate, noi vi raggiungiamo subito.”

E così fecero, chiudendo la porta e lasciandoci nuovamente soli.

Sai che domani dovrò svegliarmi presto, vero?” Inarcò un sopracciglio, alzandosi dal letto.

Mh-mh.” Annuii.

Dovrò licenziarmi.” Annunciò, bloccandomi il respiro.

W-wow.. Fate davvero sul serio.” Deglutii ancora, pregando qualsiasi Dio di non farmi piangere.

Speriamo bene.” Sospirò. “Come stai, ora? Tutto okay?” Chiese subito dopo, come a cambiare argomento.

Per la notizia, decisamente no, ma ero sicura che si riferisse alla questione di mia madre, quindi risposi: “S-sì. Va meglio. Grazie di essermi stato accanto.” Dichiarai, iniziando a mettermi il pigiama.

Pensi che tuo padre sia d'accordo che io dorma con voi?” Domandò, con una strana smorfia contrariata.

Se ci mettiamo io, Marco, Mattia e te, credo di sì.” Sorrisi, uscendo dalla stanza.

 

Buongiorno papà!” Salutai il giorno dopo, entrando in cucina intenta a prepararmi la colazione.

Buongiorno tesoro. Ho saputo di stanotte.”

Oh, ehm.. Marco e Mattia hanno insistito tanto.” Mi giustificai prontamente.

Lo so, lo so. Zac è diventato un idolo per loro, ormai.” Sorrise fra sé e sé.

Eh, già. Allora? Tu non mi dici niente?” Chiesi con nonchalance, spalmando un po' di marmellata sul mio panino.

Riguardo cosa?” Deglutì, a disagio.

Riguardo ieri!”

Mmmh.. Bene. Ieri mi sono svegliato alle sei, sono arrivato tardi a lavoro, ho scoperto che uno dei dipendenti è stato cacciato per corruzione, il pomeriggio sono tornato a prepararmi e la sera ho cenato con Silvia. Fine.” Sorrise apertamente, lasciandomi con l'amaro in bocca.

Ma daaai! Voglio sapere com'è andata con lei!” Scoppiai, saltellando come quando, da bambina, volevo sapere una cosa a tutti i costi.

E' andata molto bene. Ma vogliamo andarci piano. Lei ha una brutta storia alle spalle ed il fatto che io abbia cinque figli non la aiuta di certo. Ha detto però che gli piaccio e che vuole rivedermi, quindi... Posso dire che è stata una bella serata.” Sorrise ancora, ringiovanendosi di quasi dieci anni.

Mio padre era veramente fecile e questo non fece altro che farmi stare bene.

 

Com'è andata?

Al termine delle lezioni inviai un sms a Zac per sapere se si era licenziato ed aspettai la sua risposta fino al rientro in casa.

Abbastanza bene.” Quasi mi fece venire un infarto, sorprendendomi in camera mia, intento a leggere ancora il mio diario segreto.

Oddio! Ma sei pazzo!? E lascia stare il mio diario!” Lo ammonii, buttando lo zaino a terra e togliendomi i vestiti per mettermi più comoda.

Ormai ero abituata alla sua presenza. Zac conosceva ogni minimo particolare del mio corpo e non mi preoccupavo minimamente di spogliarmi davanti a lui.

Ti piaceva davvero tanto 'sto Riccardo, eh?”

Siamo stati insieme per poco.”

Sì, c'è scritto. Poi lui ti ha tipo detto che gli piaceva Cristina e allora vi siete mollati. E' incredibile che tu abbia conosciuto solo degli emeriti coglioni che continuano a preferire delle sciacquette a te.” Constatò, con la sua solita delicatezza che però mi fece arrossire e lusingare.

Stai dando della sciacquetta alla mia amica?” Tentai di non ridacchiare mentre, in mutande, cercavo dei pantaloncini da mettermi.

Non lo è?” Inarcò un sopracciglio voltandosi verso di me e bloccandosi all'istante.

Beh... Ogni tanto.” Borbottai, risollevandomi con i pantaloncini in mano.

Ripeto: sono dei coglioni.” Fece, posando il diario e allungando una mano fino a prendermi e a farmi sbilanciare sul letto sotto di lui, che prese imperterrito a farmi il solletico.

Comunque Riccardo l'ho incontrato pochi giorni fa...” Ammisi, appena si fermò.

Quando?”

Domenica, quando mi sono allontanata e tu sei rimasto con Giada e Sophia.”

Mmm.. E che vi siete detti?”

Gli raccontai tutto mentre lui mi guardava in silenzio ed interveniva ogni tanto dando dello stupido in tutti i modi a Riccardo.

Deficiente.”

Già l'hai detto.” Sorrisi.

Voleva ritornare con te, quel cerebroleso?” Chiese, inarcando un sopracciglio e appoggiando il gomito sul letto per poi sostenerci la testa.

Non lo so, ma fatto sta che a me non interessa.”

E chi ti interessa adesso?”

Nessuno.”

Nessuno?”

Nessuno.” Ribadii.

Nessuno, nessuno??”

Zac!”

Okay, scusa.”

Sorrisi senza darglielo a vedere e mi voltai a guardarlo.

Vorrei che mi raccontassi qualcosa del tuo passato.” Ammisi, facendolo irrigidire come al solito.

Cosa vuoi sapere?”

Delle donne che hai avuto.” Volevo farmi del male da sola, in poche parole, ma lui sembrò sollevarsi.

Non le ricordo tutte.” Sorrise sghembo, beccandosi una bella cuscinata in faccia.

Okay, okay... Bene, da quale parto?”

Da quella che ti è piaciuta di più.”

Piaciuta in che senso?”

In tutti i sensi.”

Nessuna mi ha mai preso in tutti i sensi. Con gli anni ho imparato che per fare il gigolò devi avere qualcosa che quasi nessuno ha.”

E cioè?”

L'insensibilità.”

Tu non sei insensibile, Zac!” Aggrottai la fronte, incredula.

Con le donne, sì.”

Beh, con me no.”

Ma tu non sei una donna... A malapena sei una ragazzina..” Fece, ridendo come un matto subito dopo aver visto la mia espressione scioccata.

Non sei insensibile ma sei un vero e proprio bastardo!” Altra cuscinata poi nuovamente seri.

Apparte gli scherzi. Ti ho già detto che tutte le donne con cui sono stato erano grandi, mature e decisamente belle e affascinanti. Però tutte mi avevano ingaggiato per solo sesso... A nessuna è mai importato davvero di me. Tutte finivano col dirmi 'ti amo' solo perchè ero bravo a letto, anche perchè nessuna mi conosceva veramente.” Ammise, lasciandomi a bocca aperta.

Deficienti.” Me ne uscii, facendolo ridere ancora più di prima.

Non ti preoccupare, non me la sono mai presa. Neanche a me interessava molto di loro.” Fece spallucce, sospirando.

Non ti sei mai innamorato di nessuna, quindi.”

No.”

E quella Rosanna di cui mi avevi parlato la prima sera qui?”

Ohh, quello era solo uno scherzo per conoscerti meglio. Eri così chiusa in te stessa che non sapevo cosa fare per farti scaldare un po'.” Ridacchiò, ancora.

Beh, però era uno scherzo di cattivo gusto.” Deglutii, mettendo un finto broncio.

Ma dopo tutto quello che mi avevi detto tu sul treno cosa potevo fare? Io volevo solo aiutarti.”

No, tu volevi solo rimorchiarmi.” Sorrisi, imitando il suo sorrisetto sghembo.

Mmm.. Anche.” Disse con nonchalance.

Anche se non capisco... Tu, con il lavoro che fai, non potresti mai avere una relazione con qualcuno. Quindi non avresti mai potuto provarci con me.” Spiegai con risolutezza.

E chi ha parlato di una relazione?”

Okay, qui un'altra cuscinata ci stava.

No, dai, scherzavo... Cioè, è vero che non ho una “relazione” con una ragazza da almeno... Beh, non l'ho mai avuta.” Sorrise, riprendendosi dalle risa.

Non ti sei mai fidanzato??” Chiesi, ancora più incredula. Incredibile come la vita di Zac mi sorprendesse ogni volta.

Forse una volta.. All'asilo. Credo si chiamasse, mmm.. Marilù! Era una bambina dolcissima e aveva dei capelli biondi liscissimi! Me lo ricordo perchè adoravo toccarglieli sempre.” Raccontò, perso nei suoi ricordi.

Mi piace toccare anche i tuoi di capelli, però.” Continuò, guardandomi seriamente.

Oh. Ehm.. Ma i miei non sono liscissimi, anzi, tutto il contrario.” Deglutii, agitata.

Sono più belli. Mi piace guardarti mentre giochi con i tuoi boccoli.. Forse non te ne accorgi ma quando lo fai, ti incanti in un modo quasi... Affascinante.”

Uhm.. g-grazie.” Arrossii, maledicendomi mentalmente per i miei pensieri decisamente poco casti e inappropriati.

Avrei voluto dirgli che lui mi piaceva sempre, qualunque cosa facesse... Mi faceva impazzire.

Mi sarei sciolta anche a guardarlo pelare le patate.

Qualche altra domanda?” Fece, stranamente di ottimo umore, rigirandosi nel letto come un bimbo curioso a cui piaceva da morire il gioco a cui stava giocando.

Non hai ancora risposto alla prima. Quella che ti è piaciuta di più?” Ero irremovibile.

Victoria.. Io sono un gigolò. Non ho preferenze.” Fece spallucce.

Beh, ma io mi metto nei tuoi panni, insomma.. Se io fossi una... Ecco, una prostituta...” Faticavo a parlare di quelle cose con Zac ma ormai il nostro tempo stava per terminare e volevo sapere tutto il necessario su di lui.

Capiresti che tutti i tuoi clienti sono uguali, che tutti desiderano starti accanto solo per il tuo corpo, non per la tua mente. Saresti solo il loro giocattolino preferito, di cui si stuferanno a fine mese oppure che continueranno ad usare fino allo stremo, comportandosi con esso come se fosse solo di loro proprietà... Come un animale domestico. Solo questo.”

Mentre parlava teneva lo sguardo sul soffitto, fisso ed immobile. Ero sicura che in quel momento stesse guardando ben oltre quella parete bianca, che in quel momento stesse rivivendo tutti suoi ricordi e tutte le sue esperienze per potermi far capire il suo concetto sull'amore ed il suo ben complicato approccio con esso.

Come biasimarlo, infondo? Il suo cuore si era ridotto in pietra e questo solo ed unicamente a causa del suo lavoro e della sua infanzia -a quanto potevo intuire- abbastanza difficile.

Zac aveva un passato così tormentato che in quell'istante mi chiesi come diamine riuscisse ad andare avanti nonostante quei ricordi tanto dolorosi...

In quel momento, però, mi resi conto di una cosa che mai mi sarei immaginata.

Aveva gli occhi lucidi.

Oh, Zac... Per me non è assolutamente così. Vorrei che lo sapessi... Per me sei.. Sei molto più. E lo dico perchè noi non abbiamo solo fatto sesso.. Anzi, non lo abbiamo proprio fatto! Lo dico perchè in questo mese ho imparato a conoscerti -per quel poco- e posso dirti che sei un ragazzo davvero speciale. Nessuna donna vorrebbe usarti, Zac. Tu sei molto più di quel che riesci a vedere.” Mi affrettai a tranquillizzarlo come se ne valesse della mia vita, poggiandogli le mani sul viso fino a far incrociare i nostri sguardi in modo tale che potesse percepire la mia sincerità attraverso i miei occhi.

Lo pensi veramente, Vic?” Chiese, e dal suo tono sentii quasi una nota di speranza.

Certo.” Sorrisi, rassicurante.

Vorrei che adesso si bloccasse tutto. Vorrei rimanere così per sempre.” Ammise, commuovendomi come nessuno era mai riuscito a fare.

In quel momento, però, il campanello suonò.

 

Maria? Come hai fatto a sapere dove abitavo?” Chiesi, facendola entrare in casa, guardandola come se fosse una goccia d'olio nell'acqua.

Zac mi aveva accennato dove abitava al momento.” Spiegò brevemente, sorridendo ad entrambi. “Vi ho disturbati?”

Oh, ehm.. No, no. Figurati!” Sorrisi stranamente in imbarazzo. “Vuoi qualcosa da bere?”

Oh, no, grazie. Ero solo venuta a chiedervi una cosa importante.” Sorrise, sempre raggiante.

Di cosa si tratta?” Zac mi precedette, incrociando le braccia al petto ed inarcando un sopracciglio.

Tranquilli, nulla di grave. Vi ho portato questo pacco” Disse, facendomelo notare solo adesso. “Dove dentro ci sono degli abiti che vorrei indossaste questa sera.”

Oh, no...” Zac si portò una mano sulla fronte, afflitto e con un'aria scoraggiata, mentre Maria continuava a sorridere e a guardarmi felicemente.

Non ti seguo..” Ammisi.

Vorrei che partecipaste ad una mia lezione di ballo di coppia, questa sera. Vi ho portato i vestiti da indossare e ci terrei veramente molto!” Quasi ci supplicò, congiungendo le mani come avevano fatto Marco e Mattia la sera prima.

Ma.. Io non so ballare!” Squittii, in preda al panico.

Ma che dici!” Se ne uscì, bello come il sole, il mio presunto accompagnatore.

Quindi ci sarete?” Incalzò ancora lei.

Credevo non dicessi sul serio quando me l'avevi accennato settimane fa!” Continuò Zac, escludendomi dalla conversazione.

Io faccio sempre sul serio.” Poi rivolta a me. “Si tratta di merengue, baciata, tango... Tutti balli argentini/spagnoli. Sono sicura che vi divertireste!” Fece ancora supplicante.

Io...” Oh, no.. Quegli occhi, no, Maria! No, no, no... NO! “Vabbene.” Sospirai, facendo strabuzzare gli occhi a Zac e battere le mani a Maria, ora più euforica che mai.

Beh, infondo sarebbe stata una nuova esperienza da ricordare, insieme a Zac.

In quella settimana avrei sfruttato ogni singolo momento per renderlo indimenticabile.

   
 
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