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Autore: echelon1985    28/04/2011    8 recensioni
Una specie di carta moschicida per amori sbagliati, ecco cosa era.
Questo era quello che si ripeteva Quinn mentre percorreva la strada che da casa sua lo portava a scuola.
Era come se ogni volta che gli piacesse qualcuno si accedesse un'enorme insegna luminosa che diceva "epic fail"
[...]
"Padget, tu lavorerai con Allman"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bullet for My Valentine, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Finalmente sono tornata! Allora, non c'é molto da dire su questo capitolo
in effetti, capitolo di chiarimenti, assolutamente dovuto.
Importante però, perché si scopre un pò di più del nostro Bert.
L'unica notizia che ho da darvi é che ho grandi piani per i prossimi capitoli
(che però non so precisamente quando arriveranno causa impegni universitari).
Ci sarà una grossa sorpresa, questo é certo! xD
Detto questo, vi lascio al capitolo. Hope you enjoy!





Real as ever





Quel bacio era durato solo qualche attimo, il tempo che Matt si era preso
per assaporare di nuovo le labbra di Bert, perché proprio non riusciva ad
evitarlo, prima di staccarsi di scatto dall'altro ragazzo, mettendogli una mano
sul petto per allontanarlo da sè.
Si era guadagnato un'occhiata confusa, che però aveva deliberatamente
ignorato.

"No aspetta.. No"
"No? Tu.. tu mi hai baciato.."
"E' stato.. ho agito impulsivamente"
"Baciami ancora"

Bert si era spostato di nuovo in avanti, prima che Matt potesse dire qualsiasi
cosa, prima che potesse dire un altro no, reincollando le loro labbra in un bacio
quasi frenetico.
Aveva poggiato le mani sul petto dell'altro a stringere il tessuto della felpa che indossava, per tenerlo quanto più vicino possibile.
Quando il sapore di Bert gli aveva ancora una volta invaso la bocca Matt si era
lasciato sfuggire una specie di gemito disperato, infilando le mani nei capelli dell'altro perché i loro corpi si scontrassero.
Non era in grado di resistere quando Bert era così vicino.
Perdeva ogni dannata briciola di forza di volontà, e sapeva soltanto che
voleva, doveva,  toccarlo.
Aveva solo un bisogno disperato di sentirselo addosso, tra le mani.
Si era lasciato andare nuovamente per un lungo momento, mentre le dita
di Bert tracciavano invisibili profili sul suo petto.
Eppure quella specie di altalena che aveva nella testa l'aveva fatto
allontanare ancora una volta.
Stavolta aveva messo ancora più spazio tra di loro, per non avere la tentazione
di posare le mani su di lui.
Non aveva intenzione di cedere così in fretta, e non per una questione di
semplice orgoglio, ma perché non voleva farsi male un'altra volta, e perché
non sapeva cosa questo nuovo cambiamento di rotta significasse per davvero.

"Che significa questo adesso? L'altra sera mi hai detto delle cose.. molto chiare"
"Dimenticatele"
"No.. Non puoi semplicemente cancellarle come se non fossero mai esistite cazzo"

Bert l'aveva osservato in silenzio.
Aveva sempre agito fregandosene di quali sarebbero potute essere le
conseguenze delle sue azioni, anche nel caso di Matt, però quella era l'unica
volta in cui se ne stava pentendo.

Aveva pensato a come spiegargli quello che gli passava per la testa, perché
l'altro capisse, e per una volta gli era chiaro che avrebbe dovuto esporsi, mostrare
all'altro quelle parti di sé che non voleva che le persone conoscessero.
Senza sarcasmo o ironia, senza battutine idiote e stupido menefreghismo.
In pratica senza schudi di nessun genere.
Matt era rimasto silenzioso, aspettando che Bert facesse o dicesse qualcosa
per sbloccare quella situazione.
L'aveva semplicemente osservato a braccia incrociate, e per la prima volta
in vita sua gli era sembrato in difficoltà.

"Ascolta Matt, questo.. questa cosa tra noi.. é stato un grosso
 cambiamento anche per me"
"Ma di che diavolo parli? Tu hai già avuto altri ragazzi prima di me"
"Si, ne ho avuti molti, e molti di loro non conoscevano neanche il mio
 cognome.."
"E allora?"
"E allora poi sei arrivato tu, e hai cambiato tutto"
"Perché non la pianti Bert? Mi sembrano tutte scuse"
"Lasciami finire.."
"Vai"
"E che.. tutto quello che é successo.. quella faccenda tra Padge e Quinn.."
"Che diavolo c'entrano loro adesso?"
"Andiamo Matt.. quei due si amano, si può vedere lontano un chilometro, e
 guarda come é andata a finire.. e se.. e se non ce l'hanno fatta loro.. che
 probabilità abbiamo di farcela noi?.."
"Questa è.."

Matt si era allontanato ancora di qualche passo da Bert, perché davvero gli
sembrava soltanto che l'altro stesse accampando giustificazioni che lui non
voleva sentire.
Una parte di sé gli diceva semplicemente di mandarlo al diavolo, ma un'altra
parte avrebbe voluto ogni cosa tranne che vederlo lasciare quel garage.
L'aveva preso per un braccio, tirandolo con poca grazia verso il divanetto e
facendo in modo che si sedesse.
Per tutta sicurezza era rimasto in piedi, come se quei pochi centimentri di
separazione non fossero solo fisici, ma anche e soprattutto mentali.
Aveva riflettuto un attimo, in silenzio, per trovare le parole giuste per dire
quello che gli passava per la testa.
Quello che Bert stava dicendo gli sembrava una stronzata, eppure ci avrebbe
scommesso il culo che stava parlando sul serio.
E quella spiegazione era così assurda da essere assolutamente perfetta sull'altro.
Gli calzava a pennello.

"Questa é una stronzata.. anzi no, questa é la più grossa stronzata che
 io abbia mai sentito"
"No che non lo é"
"Ma che significa? Noi siamo due persone diverse, quello che c'é tra noi..
 é diverso. Non puoi fare previsioni su quello che succederà basandoti
 su un'altra storia, perché loro non sono noi"
"Sto solo cercando di essere ragionevole"

E quella parola, pronunciata dalla bocca di Bert, gli aveva dato la misura
di quanto fosse spaventato l'altro.

Non l'aveva realizzato fino a quel momento, si era semplicemente sentito
l'unico in diritto di provare paura, e si sbagliava


"Ragionevole? Ma tu non sei così! Tu sei strano, e vagamente psicotico, e
 totalmente avventato e irresponsabile.. e cazzo Bert.. va bene così"
"Io non potrò mai essere come. come Quinn"
"Scusami, ma credo di aver perso il filo del discorso. Perché questo paragone
 con Quinn adesso?"
"Ho visto come.. come gli sei stato vicino in questo periodo.. e come avete
 legato.."
"E con questo? Tu.. tu pensi che ci sia qualcosa tra me e Quinn? E' assurdo"
"No, non in quel senso.. ma.. io non potrò mai essere come lui"
"E chi te l'ha chiesto?"
"Io non sono dolce, e non sono affettuoso, e non riesco a.. non sono fatto
 per essere un fidanzato"
"Ma chi ti dice che essere un fidanzato significhi questo? Io adoro Quinn, ok?
 Ma se avessi voluto qualcuno come lui me lo sarei trovato. Io non voglio
 questo. Voglio il ragazzo che mi fa ridere, e che non può evitare di mettere una
 parolaccia ogni due parole normali, e che parla solo per volgarità e allusioni
 sessuali. Io rivoglio questo.."
"Io non so.."
"Sai che cosa mi fa incazzare? Io non ti ho mai chiesto un cazzo. Non ti ho
 chiesto di essere un fidanzato, non ti ho chiesto di essere un bel niente"
"Tu non capisci"
"Cosa? Cos'é che non capisco?"
"Io le volevo quelle cazzo di cose.. tu..  tu mi fai volere delle cose a cui non
 ho neanche mai pensato prima.. e questo.."
"Dillo cristo.. dillo"
"Mi spaventa"

Bert aveva abbassato la testa, perché non voleva guardare Matt dopo aver
detto quella cosa.
Probabilmente l'altro non avrebbe capito, ma non c'era niente di più difficile
per lui che ammettere di avere paura.
Non aveva alzato la testa neanche quando Matt aveva ricominciato a parlare,
aveva solo ascoltato le sue parole ed il tono ancora ostile con il quale le stava
pronunciando.

"E allora perché non me l'hai detto e basta? Perché hai dovuto trattarmi di merda?"
"Non lo so.."
"Che diavolo significa non lo so?"
"Non lo so ok? So solo che mi sono svegliato una mattina e.."
"E cosa?"
"Io non ho mai.. avuto un vero ragazzo, e mi andava bene così perché non volevo
 essere di nessuno. E poi sei arrivato tu ed io ho realizzato che effettivamente non
 ero di nessuno, e che allo stesso tempo proprio per questo non avevo niente.
 Mi sono svegliato una cazzo di mattina e mi sono reso conto che mi ero.. che mi
 ero innamorato di te così.. in fretta.  Ho avuto paura, e non te l'ho detto perché
 non mi piace che le persone mi vedano così, che conoscano questa parte di me"
"Io non sono tutte le persone"
"Non volevo che tu mi vedessi così"

Matt era rimasto in silenzio per un attimo, come per soppesare tutto quello che
l'altro gli aveva detto.
Come per mettere ordine nella sua testa ed in quella sfilza di parole che erano
uscite tutte insieme senza che Bert riprendesse neanche fiato.
Il più piccolo non aveva detto altro, ed aveva preso il silenzio di Matt come il
segno che non credesse a quello che gli stava dicendo.
Quando l'aveva sentito sedersi accanto a lui aveva continuato a tenere la testa
bassa, l'aveva alzata soltanto quando Matt gli aveva chiesto di guardarlo, ed
il suo tono di voce era completamente cambiato.

"Là fuori tu puoi essere quello che vuoi, quello che decidi. Strafottente, stronzo,
 sarcastico.. quello che vuoi. Ma qua dentro.. con me, non c'è bisogno.
 Tu puoi essere spaventato se é quello che senti.. è okay. Capisci quello che
 sto dicendo?"

Il più piccolo non aveva risposto, si era semplicemente limitato ad annuire

Si sentiva stupidamente esposto durante quella conversazione, e probabilmente
non si era mai aperto con nessuno in quel modo, eccetto che con Quinn.
Matt gli aveva incasinato ogni fottuta cosa, e tutte le regole che si era sempre dato.
Sapeva anche di non avergli detto tutto quello che avrebbe dovuto, ma si sentiva
già fin troppo scoperto, quasi scorticato.
E Matt l'aveva capito, e non aveva chiesto altro.
C'erano ancora delle cose che non gli erano chiare, soprattutto quello strano paragone con
Quinn, quella strana reazione, forse troppo eccessiva, alla rottura del biondino e Padge, ma ci sarebbero arrivati.
Aveva visto lo sforzo di Bert nel dire tutte quelle cose anche attraverso
la rabbia che sentiva.
Aveva detto abbastanza per il momento.

"Questo vuol dire che é tutto ok?"
"Non sei per niente un tipo sveglio"
"Fanculo"

Bert si era sporto per baciarlo, facendo scontrare le loro fronti guadagnandosi
un'imprecazione tra i denti.
Matt l'aveva comunque tenuto vicino a sè, inclinando la testa di lato per non
beccarsi un'altra botta, e baciarlo come si doveva.
Gli aveva infilato poco delicatamente entrambe le mani tra i capelli, tirandoli
leggermente mentre gli infilava la lingua in bocca con tutta la veemenza
che gli riuscisse.
Si erano staccati solo per non rischiare di morire soffocati, ma Matt non
aveva lasciato andare i suoi capelli, così erano rimasti con le facce attaccate.

"Per la cronaca McCracken, sei proprio un idiota"

Bert aveva sorriso contro le sue labbra, passandoci leggermente la lingua
sopra, tanto per provocarlo un pochino.

"Mi mancava sentirtelo dire"
"E a me mancava dirtelo"
"Gesù, adesso non diventare sdolcinato per piacere"

Matt aveva scosso la testa, con un'espressione vagamente diabolica sul viso
e se l'era trascinato addosso di peso, guadagnandosi un paio di insulti nel tragitto.
Il più grande aveva sorriso, perché era proprio quello il Bert che gli mancava.

"Sei fine come un convegno di scaricatori di porto"
"Gli scaricatori di porto fanno i convegni?"
"Bert potresti focalizzare per cortesia?"

Matt gli aveva fatto un cenno, tanto perché notasse la posizione in cui si
trovavano, e che non era veramente il caso di disquisire su cose senza senso
in quel momento

"Che stai facendo?"
"Hai detto che non devo essere sdolcinato, trovo un'alternativa."
"E quale sarebbe?"
"Potrei scoparti fino a che non mi chiederai di smettere"
"Grazie a Dio, finalmente delle parole che mi piacciono"

Matt aveva ridacchiato, spostando le mani dalla schiena al sedere dell'altro
e tirandolo più che poteva verso di sé per fare in modo che  i loro bacini
fossero completamente attaccati
Aveva tirato i capelli di Bert verso il basso, chinandogli la testa per poterlo
baciare a dovere.
Il più piccolo aveva sentito l'erezione di Matt premere contro di sé, e gli aveva
sorriso sulle labbra

"A quanto pare ti sono mancato mmh?"
"Stai parlando troppo"

Il moro l'aveva spinto per farlo alzare, e ci era mancato poco che lo facesse
cadere col sedere per terra.
Bert l'aveva guardato confuso, e l'altro gli aveva sorriso inclinando leggermente
la testa

"Spogliati per me"
"Tipo streap-tease?"
"Beh se vuoi farmi anche un balletto sexy io ci sto"

Bert si era girato di spalle, scuotendo un pò il sedere a destra e sinistra mentre
si sfilava la felpa e la t-shirt al di sotto, poi si era rigirato ed aveva continuato
a muoversi mentre si sbottonava i jeans e scalciava via le scarpe.
Matt aveva riso guardandolo, sistemandosi meglio per godersi quella specie
di spettacolino improvvisato.

"Sei proprio negato"
"Come ti permetti? Vediamo se riesco a farti cambiare idea"

Il più piccolo aveva fatto scendere i boxer neri giù per le sue gambe
lasciando che Matt vedesse che era eccitato anche lui.
Il più grande gli aveva lanciato uno sguardo lascivo e un pò divertito, prima
di alzarsi

"Ritiro tutto, sei un grande ballerino"
"Sapevo che ti avrei convinto"

Matt si era scansato non appena Bert aveva provato a baciarlo, ed aveva
fatto qualche passo indietro per togliersi a sua volta i vestiti.
Il moretto era rimasto immobile a guardarlo, adesso era il suo turno guardarsi
uno spettacolo.
Un paio di minuti dopo anche Matt era nudo, e cazzo era veramente uno
spettacolo senza vestiti addosso.
Bert si era avvicinato ancora per baciarlo, e l'altro gliel'aveva lasciato fare
soltanto per un attimo, prima di prenderlo per i polsi e girarlo di spalle.

"I tuoi modi rudi mi mancavano"

Matt aveva ridacchiato del tono insolente dell'altro, e l'aveva spinto fino
al divanetto perché vi si poggiasse con le ginocchia.
Aveva fatto lo stesso, facendo aderire completamente il suo corpo a quello
del più piccolo, e si era guadagnato un gemito.
Non avrebbe potuto aspettare un fottuto minuto di più, perché non
riusciva a mantenere il controllo in nessun modo con Bert.
Si era aggrappato alla spalliera del divano, spingendosi nel corpo dell'altro
senza tante cerimonie, mentre Bert portava le mani all'indietro per
toccare Matt, per portarselo ancora più vicino.
Aveva soffiato via il nome del più grande mentre Matt cominciava istantaneamente
a muoversi, subito dopo essere entrato dentro di lui, ed aveva abbassato la testa e chiuso gli occhi.
Anche il più grande aveva chiuso gli occhi, sforzandosi di restare silenzioso
per godersi i gemiti del più piccolo, di minuto in minuto più alti di volume.

"Matt cazzo, si.. ti prego..forte.."

Bert lo teneva con entrambe le mani sulla vita per non piegarsi in avanti
ed adattare i suoi movimenti e renderli sincroni a quelli del moro dietro di lui.
Anche il più piccolo si era zittito quando aveva sentito l'orgasmo salire
progressivamente nel suo corpo, e non riusciva ad impedirsi di tremare senza
controllo.
La stanza era diventata completamente silenziosa, fatta eccezione per i
loro respiri pesanti
L'aveva sentito venire prima ancora che l'altro lo facesse davvero, perché
tutti i suoi muscoli si erano stretti intorno a lui facendogli stringere più forte
le mani sulla spalliera del divano.

"Dio Matt.."

Era l'unica cosa che Matt gli aveva sentito dire, prima che anche che tutto il
suo fottuto mondo diventasse improvvisamente nero.
Non aveva avuto la forza di dire il nome di Bert, ma ce l'aveva sulla lingua, come
se l'avesse detto.
Quando aveva avuto la forza di riaprire gli occhi il suo petto era ancora
attaccato alla schiena di Bert, poteva sentirla alzarsi e abbassarsi
contro di lui.
Si era spostato perché l'altro potesse mettersi in una posizione un pò
più comoda, e si era seduto accanto a lui, tutti e due ancora nudi.
Il più piccolo era stranamente quieto, ma Matt aveva semplicemente
dedotto che fosse stanco, esattamente come lui.
Erano rimasti in silenzio ancora qualche minuto prima che Bert iniziasse
a rivestirsi

"Dovrei tornare a casa"
"Noo"

Matt l'aveva trattenuto per un polso, e Bert aveva sorriso leggermente
guardandolo, e si era chinato a baciarlo per un secondo.

"Non pensarlo"
"Cosa?"
"Stai pensando che se esco da quella porta cambierà tutto un'altra
 volta, che cambierò di nuovo idea. Non pensarlo, ok?"
"Ok.."
"Facciamo così.. ora me ne vado, faccio il tragitto fino a casa e ti
 chiamo quando arrivo, così ti rendi conto che non é cambiato niente
 anche se sono uscito di qui"
"E' un'idiozia Bert"
"Ma aspetterai la mia telefonata lo stesso, é così?"
"Si"

Aveva guardato Bert uscire ed aveva pensato che non aveva voglia
di rivestirsi e salire in casa, così si era disteso completamente sul
divanetto, recuperando soltanto il cellulare dalla tasca dei jeans.





Dopo la conversazione con Jay, se così si poteva chiamare, ed aver
parlato con Matt, Padge se n'era tornato a casa.
Si era disteso sul suo letto senza nemmeno togliersi le scarpe, cercando
di pensare con lucidità a tutto quello che stava succedendo.
Le ultime settimane erano state così dense di avvenimenti che la sua
testa non riusciva a stare dietro a tutto, principalmente perché si sentiva
troppo stanco.
Era esausto in realtà, si sentiva sempre come se camminasse sul filo
di un rasoio, e gli sembrava sempre di fare la scelta sbagliata.
L'unica cosa che sapeva in quel momento era che non poteva più
tollerare di affrontare quella situazione, non in quel modo.
Una qualche eco nella sua mente gli diceva che prima di fare avrebbe
dovuto chiamare Matt prima di decidere qualsiasi cosa, date le ultime
conseguenze, ma non poteva più aspettare.
Si era alzato di scatto appena qualche minuto dopo essersi disteso, ed
aveva nuovamente indossato la felpa e recuperato le chiavi della macchina.
Dieci minuti dopo era davanti casa di Quinn.
Era rimasto per un attimo a guardare l'edificio, ci aveva passato tanto
di quel tempo che conosceva a memoria i turni di lavoro della madre del
biondino, e sapeva perfettamente che il lunedì sera era a lavoro.
Era sceso dall'auto senza restare troppo a pensarci, perché aveva paura
che se l'avesse fatto avrebbe cambiato idea.






Quinn si era alzato dal divano contro voglia quando aveva sentito il
campanello della porta suonare, pensando che sicuramente era Bert
che passava a fare uno dei suoi controlli per vedere se stesse bene.
Non era preparato a trovarsi di fronte Padge, e quando l'aveva visto
la sua testa aveva iniziato a pensare diecimila cose al secondo senza
che potesse realmente focalizzare la sua attenzione.
Dentro di sé aveva questa idea fissa, anzi, era una dannata certezza.
Lui sapeva che Padge era andato lì per chiudere definitivamente con
lui, per dirgli che le cose non sarebbero cambiate, che non sarebbero
mai tornate apposto.
Lui sapeva che era così, e quella consapevolezza gli aveva portato via
il fiato per il dolore.
Si era sentito così perso che l'unica cosa che era riuscito a fare era
stata partire all'attacco, per non venire completamente seppellito
da quello che sentiva.
Doveva proteggersi, a cadere in pezzi per il male che faceva ci avrebbe
pensato poi.
Da solo, come sempre.

"Mi pareva di aver capito che non volevi più sentirmi nè vedermi.. che
 sei venuto a fare?"

Padge aveva spalancato leggermente gli occhi, completamente shoccato
da quella reazione che non si aspettava, e che onestamente non aveva
nessuna ragione d'essere.
Era lui quello che avrebbe dovuto essere incazzato, e adesso non poteva
credere di trovarsi in quella situazione assurda, mentre ascoltava quel tono
ostile senza poter evitare di restare senza parole.
Gli sembrava di essere in una specie di mondo al contrario.
Aveva guardato Quinn per un secondo, senza sapere bene cosa dire

"Questo é.. ho sbagliato, non sarei dovuto venire"

Si era voltato dandogli le spalle ed aveva preso a camminare velocemente
verso la sua macchina, non abbastanza velocemente da non sentire
le parole di Quinn, in ogni caso.

"Avevo ragione io.. te ne stai andando anche tu.."

Il moro era rimasto fermo nel bel mezzo della strada, vagamente incredulo
di quello che aveva appena sentito, appena qualche secondo prima di
voltarsi nuovamente e ritornare indietro.
Aveva raggiunto la porta ed aveva dato una leggera spinta al biondino
per farlo arretrare in casa e entrare a sua volta.
Aveva visto il più piccolo spalancare leggermente gli occhi meravigliato ma
si era limitato ad ignorarlo.
Non si era mai sentito tanto incazzato in vita sua, e adesso era arrivato
il momento di tirare fuori tutto

"Tu.. tu stai davvero dicendo questo a me?"
"A chi dovrei dirlo?"
"Sei tu quello che hai sbagliato tra noi, io vengo qui per parlarne e tu
 ti comporti così, come se fossi la vittima? Lo sai Quinn, nell'ultimo mese ho
 sopportato ogni cosa da te, ogni stupida fissazione, ogni paranoia
 insensata, e ogni fottuto sbalzo di umore, e solo perché pensavo che prima
 o poi ti saresti calmato, che prima o poi ti saresti reso conto che potevi fidarti
 di me. Ma io non c'entro niente, é così? Non riguarda me. Solo adesso l'ho
 capito.. tu sei contento di rimanere solo"
"Non é vero.. Io non.. non voglio restare da solo"
"Si invece. Tu vuoi che le persone se ne vadano, così puoi rannicchiarti nella
 tua casetta e dare tutta la colpa al mondo. Puoi piangerti addosso su quanto
 tutti siano cattivi, puoi dire a te stesso che le persone ti lasciano sempre, così
 non devi affrontarle per davvero"

Il biondino era rimasto in silenzio, gli occhi ancora più spalancati di poco
prima, mentre ascoltava Padge pronunciare quelle parole arrabbiate una
dopo l'altra senza nemmeno riprendere fiato.
Aveva cercato qualcosa da dire, qualcosa che smentisse quello che l'altro
stava dicendo, ma non era riuscito per davvero a formulare una frase
in qualche modo sensata, aveva soltanto abbassato la testa per non incontrare
gli occhi di Padge, ed  il moro aveva continuato a parlare
 
"Ma sai cosa c'é Quinn? Qualsiasi cosa ti sia successa in passato non é una
 giustificazione, il fatto che una persona ti abbia lasciato senza motivo non
 significa che lo faranno tutti.. Io sono ancora qua, questo deve pur valere
 qualcosa per te.. Io non vado proprio da nessuna cazzo di parte, nonostante
 credimi, tu non te lo sia meritato proprio per nulla"

Quinn aveva alzato la testa a quelle parole, ma aveva impiegato qualche
secondo per rendersi realmente conto di quello che l'altro aveva appena detto.
Sarebbe rimasto con lui?
Il biondino aveva sentito una fortissima voglia di mettersi a piangere in quel
momento.
L'aveva fissato negli occhi di quello strano colore, che lo osservavano ancora
duri ed arrabbiati, per assicurarsi di aver capito bene.

"Tu.. tu sei venuto per restare?"
"Non lo so, questo dipende da te. Tu vuoi che io resti?"
"Certo che lo voglio Padge.. io.. io ti amo"
"Questo non é abbastanza Quinn, se davvero vuoi che torniamo insieme
 sappi che lo faremo a modo mio"
"Che significa?"
"Significa niente più stronzate, niente più tragedie inutili e niente più scenate.
 E significa anche niente più fottuti esami da superare. Quel tuo comportamento
 assurdo finisce adesso, chiaro?"

Il biondino aveva assentito con forza con la testa, ed aveva fatto qualche
passo avanti per potersi finalmente avvicinare.
Da quanto cazzo erano lontani? Quinn non riusciva più a collocare le cose
nel tempo da quando se n'era andato, sapeva solo che gli sembravano mesi.

E adesso voleva solo toccarlo, voleva solo che lo abbracciasse.
Ma Padge aveva bloccato il suo movimento mettendogli una mano sul petto
perché non si avvicinasse e scuotendo leggermente la testa.

"Non ho ancora finito"
"Va bene.."
"Voglio chiudere la faccenda di Jay una volta per tutte, e sia ben chiaro che
 questa é l'ultima volta che toccheremo quest'argomento, perché questo tuo
 continuo ritornarci su mi fa soltanto male, e non per il motivo che pensi tu, ma
 semplicemente perché é uno dei miei migliori amici, e sta soffrendo per colpa
 mia. Jay é innamorato di me, si é vero, ma questo non significa niente. Non
 dovrebbe significare nulla per noi. Lui ha dei sentimenti che io non ricambio,
 questo é tutto. E mi aspetto, come tuo ragazzo, che tu creda ad ogni parola
 che io ti dico, perché io posso aver fatto tanti errori all'inizio, ma sono sempre
 stato onesto con te. Il minimo che tu possa fare é accordarmi un pò di
 fiducia, perché credo di essermela meritata"
"Ho capito.. mi dispiace Padge.. io"
"Non voglio scuse Quinn, voglio un cambiamento. Pensa a quello che ti ho
 detto e decidi cosa fare"

Padge gli aveva dato un'ultima occhiata prima di girarsi per uscire dalla
porta, ma la voce di Quinn l'aveva fermato.
Aveva così paura che se ne andasse, che uscisse da quella porta, e desiderava
soltanto che le cose tornassero come prima.

Padge gli mancava così tanto che non riusciva più a fare nulla, non aveva
più voglia di fare nulla da quando se n'era andato.
Non voleva stare lontano da lui neanche un secondo di più.

"Non ho bisogno di pensarci.."
"Invece si, devi pensarci attentamente, perché se succede un'altra cosa
 del genere io me ne vado per davvero, e sarà stata solo colpa tua"
"Ti prego Padge.. resta.. non devo pensarci, io voglio solo stare con te"
"Okay"

Il moro aveva accompagnato quella parola annuendo con un piccolo gesto
del capo, poi entrambi erano rimasti fermi, solo a guardarsi per qualche
momento.
Quinn voleva davvero che quella distanza finisse, voleva tanto avvicinarsi, ma
aveva paura perché l'altro non si era mosso neanche di un millimetro verso di lui.

"Posso.. posso venire lì?"
"Si"

Il biondino si era avvicinato incerto, mentre l'altro restava immobile, e l'aveva
abbracciato.
L'odore di Padge gli aveva riempito il naso, ed era così tanto tempo che non
lo sentiva che gli si erano riempiti gli occhi di lacrime.
Il moro ci aveva messo qualche secondo in più a ricambiare quell'abbraccio.





Matt non si era accorto di essere così stanco finché non aveva sentito il
telefono squillare e si era reso conto di essersi appisolato.
Aveva aperto lo sportellino per rispondere senza guardare chi fosse, tanto
sapeva che era Bert.
Si era sistemato meglio sul divano, portando un braccio dietro la testa per
stare più comodo.
Iniziava a fare freddo nel garage, e lui era nudo, ma non ci aveva fatto
caso più di tanto.
La voce irriverente e canzonatoria di Bert aveva riempito l'apparecchio

"Hey, sono sano e salvo. E non ho cambiato idea"
"Sei sano ma per niente simpatico"

L'aveva sentito ridacchiare dall'altro capo della cornetta ed aveva sorriso
leggermente, la risata di Bert gli faceva sempre quell'effetto.

"Sei in camera?"
"Ancora in garage, mi ero addormentato"
"Nudo?"
"Piantala di fare il pervertito. Tu sei in camera?"
"No, in macchina sotto casa. Non volevo svegliare i miei. Sei tranquillo adesso?"
"Si, sto bene. Grazie. Ci vediamo domattina?"
"Certo"
"Ok.. buona notte"
"Matt non chiudere.."

Il più grande si era ritrovato ad alzarsi per mettersi seduto, preoccupato.
Non capiva quell'improvviso cambiamento di tono, il nervosismo, forse
anche la paura nella voce di Bert.

"Che succede?"
"Io.. ci sono delle cose che voglio dirti.. e siccome sono un vigliacco te lo
 dico per telefono.. vuoi ascoltarmi?"
"Certo che si"
"Io.. io ho preso delle droghe.."
"Adesso?"
"No. No.. un pò di tempo fà"
"Di che droghe stiamo parlando?"
"Faccio prima a dirti di quali non stiamo parlando"
"Oh.. ma.. adesso non lo fai più, no?"
"No.. Ma.. non era esattamente questo il punto a cui volevo arrivare"
"Okay ti ascolto.."
"I miei.. loro non sanno come sono, cosa sono"
"Che significa?"
"Voglio dire.. gay. In realtà loro lo sanno, ma fanno finta che questa cosa
 non esista.. e.. io so che mi amano, ok? ma all'inizio questa cosa mi faceva
 impazzire.. e ho passato un brutto periodo, prendendo qualsiasi droga
 riuscissi a trovare"
"Perché me lo stai dicendo?"
"Per farti capire una cosa.."
"Continua"
"Quinn.. lui.. in quel periodo é stato.. lui mi ha salvato da me stesso, ogni
 singola volta.. ed io mi sento così.. stupido, perché adesso che é lui ad
 aver bisogno di essere salvato da sè io non ci riesco.. non sono capace"

La voce di Bert si era leggermente incrinata, ed a Matt aveva fatto uno
strano effetto sentirlo così, sul punto di piangere.
Non l'aveva mai sentito in quel modo, neanche poco prima, quando lui e
Bert avevano parlato nel suo garage.
Solo in quel momento si rendeva conto di quanto poco lo conoscesse, eppure
sapeva esattamente dove quel discordo apparentemente sconclusionato
volesse arrivare.

Capiva quello che Bert stava cercando di dirgli.
Gli stava dando il tassello mancante, quello che Matt non era riuscito a capire
quando si erano chiariti qualche ora prima.
Ora capiva quel suo mettersi a confronto con biondino, e capiva che non
aveva a che fare con lui, era qualcosa che riguardava solo Bert.
Gli stava mostrando quella che secondo lui era la sua debolezza più grande.
Si stava mostrando esattamente per quello che era, per provargli che l'aveva
fatto entrare, che faceva sul serio con lui.


"E' per questo che la faccenda di Quinn e Padge ti ha sconvolto tanto.. per
 questo quello strano paragone con Quinn?"
"Si.. io.. non sono come lui, io non riesco a fare per lui quello che lui ha
 fatto per me"
"Vorrei che tu me l'avessi detto di persona"
"Perché?"
"Perché se tu fossi qui adesso potrei abbracciarti"

Bert era rimasto in silenzio, e Matt non aveva parlato, lasciando che si prendesse
il suo tempo per calmarsi.
Il più piccolo si era sentito stranamente confortato dal fatto che il moro fosse
dall'altro capo del telefono, anche se non diceva nulla.
Era una strana sensazione di abbandono, che non aveva provato mai con
nessuno eccetto che con Quinn.

"Adesso vorrei anche io avertelo detto di persona"
"Basta che tu dica una parola ed io vengo là"

E non l'aveva detto che aveva bisogno di quell'abbraccio, non apertamente, ma
mentre ascoltava quel silenzio dall'altro lato Matt aveva già poggiato il cellulare
tra la guancia e il collo e stava recuperando i vestiti per indossarli.
Bert aveva detto di no, che non c'era bisogno che andasse da lui, ma il più
grande sapeva che si stava sforzando di dirlo, per non mostrarsi ancora più
debole in quel momento.

"Bert, ti ho già detto che non devi essere per forza forte con me"
"Io.. ok allora vieni.."
"Non muoverti"

Si era vestito in fretta, neanche con troppa attenzione, ed era risalito in
macchina, sperando che i suoi non si accorgessero che stava uscendo
di nuovo.
Era notte fonda e le strade erano completamente deserte, così in pochi
minuti era arrivato davanti casa di Bert.
Era sceso dall'auto senza nemmeno prendersi la briga di chiuderla, ed
era salito in quella dell'altro.
Non aveva detto nulla, si era limitato a sedersi accanto a lui e prenderlo
tra le braccia.
Era una strana sensazione sentirlo così vulnerabile, lo faceva sentire in
qualche modo responsabile per la persona che stava accanto a sé.

Quei momenti così intimi non capitavano con chiunque, portava il loro
rapporto ad un livello completamente differente.
L'aveva sentito parlare direttamente contro di lui, col viso affondato
nella felpa di Matt.

"Mi sento molto stupido ad averti fatto venire fin qui. Io sto bene, e tu
 dovresti tornare a casa e dormire, domani abbiamo scuola.. e.."

Matt l'aveva interrotto, tagliando di netto quella valanga di parole che
uscivano dalla sua bocca nervose.
L'aveva allontanato leggermente da sé per poterlo guardare, ma principalmente
perché Bert lo guardasse.

"Io ti amo.. non te l'avevo detto prima, giusto?"

L'aveva detto con tranquillità, come se avesse detto di aver dimenticato
il latte o qualcosa di simile.
L'aveva sempre pensato che lui e Bert fossero molto simili, ed adesso ne
aveva l'assoluta certezza.
Capiva perfettamente la riluttanza dell'altro nel mostrarsi in un momento
di fragilità come quello, perché lui faceva esattamente lo stesso.
Aveva dovuto sbronzarsi per riuscire per davvero ad ammettere con Padge
quanto stava male.
Il più piccolo l'aveva guardato, ed aveva semplicemente annuito un pò sorpreso.
Era stato un periodo strano, pieno di molte cose.
Si era reso conto di essersi innamorato di Matt, ed era stato come se una bomba
gli fosse esplosa tra le mani
, a questo si era aggiunto il senso
di colpa nei confronti di Quinn, perché non riusciva ad aiutarlo, ed in qualche
modo perché lui adesso poteva avere quello che il biondino aveva perso.
Lui poteva essere felice, e Quinn non poteva.
Gli sembrava di non meritarsi quello che gli stava succedendo, non quanto
lo meritasse Quinn.
Aveva sbroccato, completamente, e non era esattamente famoso per
reagire in maniera lucida nei momenti di crisi.
Non si era mai realmente soffermato a pensare che forse anche Matt
dall'altra parte era innamorato di lui.
E adesso che glielo stava dicendo si sentiva un pò stupido a non averci pensato.

"Adesso non cominciare a pensare a me così"
"Come così?"
"Come un debole"
"L'unica cosa che penso é che sei un idiota"

Bert si era spostato leggermente da lui ancora un pò. incrociando le braccia
davanti al corpo ed inclinando leggermente la testa.
Matt aveva sorriso, perché poteva vederlo dai suoi occhi che il momento
era passato, che stava meglio.

"Lo sai riflettevo su una cosa"
"Non mi pare una frase incoraggiante"
"Fottiti"
"La riflessione era?"
"La prima volta che abbiamo scopato mi hai riso in faccia subito dopo, adesso
 mi dici ti amo, e poi mi dai dell'idiota subito dopo. Pensandoci questa storia
 tra noi fa schifo"

Matt aveva ridacchiato, dandogli un leggero colpetto dietro la nuca perché
la smettesse di dire idiozie, e Bert l'aveva baciato in risposta, forzandolo
verso di sé tirandogli leggermente i capelli scuri.

"Grazie di essere venuto"
"Questa é una di quelle cose che non dovrai mai dire, é scontato che io
 lo faccia"
"Non così scontato per me"

Erano rimasti in quella macchina, tutta la notte.




Padge era rimasto a casa di Quinn quella notte.
Il biondino gliel'aveva chiesto, e si erano semplicemente stesi l'uno accanto
all'altro, su quel letto dove avevano passato tante notti.
Quinn era così stanco, gli sembrava di non dormire da una vita intera, e adesso
con l'odore di Padge di nuovo intorno a lui si era addormentato quasi immediatamente.
Il moro era rimasto sveglio invece, per quanto si fosse sforzato non era
riuscito a chiudere occhio.
Una parte di sé si sentiva come se finalmente fosse tornato nel posto dove
doveva essere, e poi c'era qualcos'altro, un'altra parte di sé.
Non era stato come le altre notti passate insieme, e Padge aveva trascorso
tutte quelle ore di buio chiedendosi se si sarebbero mai sentito come prima.






Rieccomi girls, finalmente sono tornata!
Come sempre vi ringrazio delle bellissime recensioni! Vi amo!

Yuki_Frehley: Grazie mille, sono contenta che la scena del 'ti amo' ti sia
piaciuta, ci tenevo molto!
Povero Jay, non sei l'unica ad odiarlo, la coppia Padge/Quinn piace! xD

Friem: Salve! Hai proprio ragione, Padge é una mente diabolica, ma voleva
fare qualcosa per il suo amico, anche se in modo molto contorto xD
Dai alla fine Matt ha chiesto le spiegazioni che doveva, non ha ceduto
proprio subito xD Ma come si fa a resistere a Bert?
Che ne pensi della 'riappacificazione' tra il biondino e Padge?

ColdBlood: Honey, sapevo che avresti amato il cazziatone di Padge! Ogni
tanto bisogna sgridarlo in nostro Bert! xD
E si scopre cosa successe tra Padge e Quinn, come la vedi? Previsioni?
Jay.. beh Jay avrà il suo spazio nella storia, don't worry! xD

Crazy_Me
: ahah mi odi Quinn, ma io non odio te dai xD, é comprensibile,
il biondino sta facendo l'idiota. Ma qua c'è un chiarimento, che ne pensi?
Ancora tifi per Jay eh? ci scommetto! Non preoccuparti, avrà la sua parte! xD

ErisValentine: Tesoro, nonostante le catastrofiche previsioni Padge e Quinn
hanno chiarito.. che ne dici?
Dai Padge ha maltrattato Jason per una buona ragione, non ti arrabbiare
con lui (*-*) e poi non avevamo detto che Matt non é buono a dare
consigli? xD
Nuovo OTP? Addirittura? Come li chiamiamo? Mert? Batt? xDDD
Anche quei due si sono chiariti.. non te li ho sfasciati, visto? xD

Jessromance: Salve! ahah Bert che dice ti amo deve fare una certa impressione
in effetti xD Padge sotto pressione fa cavolate, si é capito oramai! xD
E Jason.. ho grandi piani per lui.. vedrai! xD

   
 
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