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Autore: missredlights    28/04/2011    2 recensioni
Il cellulare squilla, vedo che mi è arrivato un messaggio. Prendo il cellulare e lo leggo.
“ Hinata non ti dimenticare di portare la piastra! Dentro la mia valigia non ci entra!”
Sorrido. Ops che sbadata. Il mio nome è Hinata.. Hinata Hyuga. Ho diciotto anni e mi sono appena diplomata alla scuola superiore di Konoha. Io e le mie amiche stiamo per partire per i caraibi come regalo di diploma.
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA - WORK IN PROGRESS]
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La sveglia suonò come ogni mattina. La spensi e mi alzai dal letto. Avevo tutti i capelli in disordine, una faccia cadaverica e mi facevano male tutte le ossa. Non sarei dovuta andare a letto così tardi ieri sera, ma dovevo per forza finire quella ricerca. Andai in bagno e mi detti una sistemata, feci colazione e accesi il computer. Come ogni mattina ormai io e le altre ci mandavamo il messaggio del buon giorno via posta elettronica. Vidi anche un altro messaggio. Era di Naruto.

 

“ Sunshine! Ce l’ho fatta! Mi hanno dato il locale! Adesso potrò aprire il ristorante!”

 

Sorrisi. Naruto era riuscito a farsi dare in affitto un locale dove avrebbe aperto un ristorante. Era il suo sogno, fin da bambino, e poi cucina molto bene l’amore mio. Arrossii per il fatto di averlo chiamato amore mio.

 

“ Honey sono contenta per te! Non vedo l’ora di venire a mangiare nel tuo ristorante. Comportati bene e guai a te se vengo a scoprire che qualche gatta morta ti fa la corte. Tu sei solo mio. Ci sentiamo stasera.. Ti amo!”

 

Presi i libri, le chiavi e tutto quello che mi serviva e uscii di casa. New York era affollata come ogni mattina e come ogni mattina passai inosservata e riuscii a raggiungere il college senza incidenti di varia natura, o quasi. Davanti a me c’era Karin che cercava di convincere Itachi Uchiha a farsi ammettere nella confraternita di cui lui faceva parte, ovvero l’Akatsuki.

 

“ Quella ragazza per avere un minimo di popolarità è disposta a tutto” pensai sorpassandoli. Itachi appena mi vide mandò letteralmente a quel paese Karin e venne da me.

 

“ Buon giorno mia cara, passato una buona nottata?” mi chiese Itachi.

 

“ Si Itachi l’ho passata a fare una ricerca” dissi cercando di non essere troppo ironica.

 

“ Ti ho sempre detto, dal primo momento che ti ho vista, che se hai bisogno io sono sempre a tua disposizione, per qualunque cosa” disse Itachi sorridendomi.

 

“ E io ti ho sempre detto che non ho bisogno di aiuto, che voglio farcela con le mie forze e soprattutto sono fidanzata” dissi per la centesima volta a Itachi, senza contare tutte le volte che lo dissi agli altri membri dell’Akatsuki. Dal primo momento che ero entrata nel college divenni la meta ambita di quella confraternita o per lo meno di quattro di loro. Roba assurda, mi facevano una corte spietata e litigavano fra loro per conquistarmi! Ma che ho fatto di male nella mia vita? Deidara e Sasori erano arrivati anche alle mani, senza contare di quella volta che ero andata in piscina e mi ritrovai Kisame che mi guardava. Me ne scappai e non misi più piede in piscina. Entrai in aula e posai le mie cose, Karin era poco distante da me. Mi fulminò con uno sguardo, ma io cosa ci potevo fare? Di certo non volevo io questa situazione. Il professore passò fra i banchi e prese le ricerche e cominciò a spiegare biologia marina. Assorta nei miei pensieri non mi resi conto che la lezione era appena finita. Posai le mie cose e mi stavo apprestando ad uscire, quando il professore mi chiamò.

 

“ Signorina Hyuga le dovrei parlare.”

 

Mi avvicinai e aspettai.

 

“ Le volevo dire che il suo lavoro è ottimo, non mi sarei mai aspettato che una studentessa del primo anno potesse fare un lavoro simile. Le vorrei proporre una cosa. Sto formando un gruppo di studenti che voglio portare con me in Australia per delle ricerche. Lei ne vorrebbe far parte?”

 

Lo guardai con tanto d’occhi. Lui continuò a parlare.

 

“ Ovviamente non mi aspetto una risposta subito, la gradirei a metà ottobre.”

 

“ Va bene professore, le farò sapere” detto questo uscii dall’aula. Australia.. Il paese dove in questo momento si stavano svolgendo le migliori ricerche di biologia marina. Era un sogno, non poteva essere vero. Mi diedi un pizzicotto e potei constatare che era tutto vero.

 

“ Venere perché ti dai un pizzicotto? Non dovresti far diventare la tua pelle nivea tutta rossa” disse Sasori avvicinandosi e sfiorandomi una guancia. Mi allontanai e sospirando me ne andai. Che dovevo fare? Abbandonai questo pensiero e mi diressi in cortile, peccato che andai a sbattere contro Karin.

 

“ Hey tu sgualdrina evita di venirmi addosso, mi sciupi la divisa” disse Karin fulminandomi con lo sguardo.

 

“ Oh scusa non ti avevo vista, e comunque la tua divisa non ha niente di più della mia quindi cerca di moderare i toni. Io lo so perché mi tratti così, perché vuoi entrare nella confraternita dell’Akatsuki ma non ci riesci” dissi. La gente si fermava a guardare la scena. “ Se volevi stare al centro dell’attenzione ci sei riuscita” dissi andandomene. Karin era furente.

 

“ Non finisce qui, troverò il modo per fartela pagare” disse Karin andandosene pure lei, ma dalla parte opposta. La giornata passò troppo in fretta, come se qualcuno avesse accelerato il tempo. Tornai a casa e buttai la borsa sul divano. Ormai tutte le giornate si svolgevano in quel modo, i membri dell’Akatsuki che mi facevano la corte, i litigi con Karin, ma oggi c’era qualcosa di diverso. La proposta che mi aveva fatto il professore mi aveva spiazzata. Avrei dovuto dare una risposta a metà ottobre e solo in quel momento mi ricordai che a metà ottobre c’era il compleanno di Naruto. Presi il calendario e scrissi “ Dare risposta al professore” sul 14 ottobre. In quel momento mi venne in mente che cosa regalare a Naruto. Gli avrei fatto un peluche raffigurante me stessa. L’idea me la diede qualche giorno fa Temari, parlavamo di cosa fare come regalo ai nostri rispettivi ragazzi. La cosa all’inizio mi imbarazzava parecchio, ma poi concordai con Temari che Naruto in mia assenza avrebbe coccolato il peluche con le mie sembianze, come se fossi stata io. Uscii subito e andai a comprare il materiale. Dieci minuti dopo ero già a casa. Sistemai il materiale sul tavolo e pensai che da quella sera avrei cominciato a farlo, per ora avevo cose più urgenti da fare: studiare per la materia che mi sarei dovuta dare dopo poche settimane. Erano le nove quando decisi di chiudere il libro. Mi preparai qualcosa da mangiare e cinque minuti dopo, anche se stanca, ero già pronta per iniziare il peluche, ma prima avevo urgente bisogno di farmi una doccia e di rilassarmi. Solo quando uscii dal bagno vidi su skype che Naruto mi stava chiamando. Accettai la chiamata e cinque secondi dopo mi ricordai che avevo i capelli legati e indossavo solo un asciugamano. Cinque secondi erano troppi, Naruto mi vide e sorrise maliziosamente, era a petto nudo.

 

“ Sunshine e questo tuo abbigliamento?” mi chiese Naruto sorridendo.

 

“ Ho appena finito di farmi la doccia, e tu perché sei a petto nudo?” chiesi diventando leggermente rossa.

 

“ Guarda caso ho appena finito di farmi la doccia pure io” mi rispose guardandomi intensamente.

 

“ Qualcosa non va?” chiesi.

 

“ Ho solo una voglia matta di sentire il profumo della tua pelle e vedere il tuo corpo completamente nudo” disse sorridendomi.

 

Diventai un fuoco e sentii Naruto ridere. Nella mia testa in quel momento si formarono svariati pensieri su cosa avrei fatto a Naruto in quel momento se fosse stato qui con me.

 

“ Vado a mettermi qualcosa aspetta” disse alzandosi. Portava un asciugamano stretto in vita.

 

Se solo fosse stato qui con me..

 

Ne approfittai e mi misi di fretta e furia il pigiama. Arrivammo in contemporanea.

 

“ Dimmi di oggi” gli chiesi e lui cominciò a spiegarmi nei minimi particolari la sua giornata, di come avesse avuto in affitto il locale e che di li a qualche mese l’avrebbe aperto. Vederlo così felice rendeva a mia volta felice me. La sua felicità era anche la mia.

 

“ E a te come è andata?” mi chiese.

 

Come dirgli che avevo di nuovo subito delle avances da parte dei membri dell’Akatsuki? Questa era la volta buona che veniva di fretta e furia qui a New York e scatenava la sua gelosia su di loro.

 

“ Tutto bene, solite cose, niente di particolare.” Questa era la prima volta che gli mentii. Omisi dei membri dell’Akatsuki, omisi della litigata con Karin e omisi forse la cosa più importante della giornata: la proposta del professore di andare in Australia. In cuor mio lo feci perché non volevo rovinare quel giorno a Naruto. Continuammo a parlare, ma nella mia testa continuava a ronzarmi un pensiero.

 

Avevo fatto bene a mentire a Naruto?

 

   
 
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